Strip
serie
983, 26/09/2020 - Sacrificabile
983
26 . 09 . 2020

Cyberpunk

L'estate finisce quando bisogna mettersi le calze.
Puoi splendere fin che ti pare, Sole, ma se c'è troppo freddo per stare scalzi, quella è l'avvisaglia dell'autunno.
Il vero capodanno è ora, all'equinozio d'autunno: per l'industria dell'intrattenimento, per la scuola, per il lavoro. Perfino per il nostro Stagista Vietnamita è cominciato un nuovo percorso lavorativo, del tutto indistinguibile dal vecchio (abbiamo deciso che continueremo a chiamarlo stagista).

La settimana scorsa ero in affanno per le tante notizie da spingere a forza dentro queste colonne, e ho dato la priorità a Final Fantasy. Avrei dato la priorità a Final Fantasy anche in una lista in cui tra le voci compariva la mia stessa esistenza, per cui non c'è da stupirsi.
Ora che mi sono sfogato scrivendo 7000 battute su un filmatino di 2 minuti, ho la mente sgombra per affrontare tutto il resto. Andremo rigorosamente in ordine di attualità.

Ci sarà tempo per parlare un po' del mio potenziale Gioco dell'Anno, uscito proprio settimana scorsa, ma oggi, complice il primo freddino e la prima umidità notturna, voglio dedicarmi ancora ad ACRONYM™.
Il mio (moderato) interesse per l'Abbigliamento Tecnico non sarebbe a regola un argomento adatto a queste pagine, neppure nei miei deliri di egocentrismo, ma come ho avuto modo spiegare ad esempio qui e qui, ACRONYM è al centro di una rete di ispirazioni artistiche molto fitta che ha molti punti di contatto con il mondo dei videogiochi.
Ad esempio potrei notare come l'ultima collezione invernale ha visto l'aggiornamento di un capo apparso dentro Death Stranding, ovvero il CP2-SS. È un mantello con cappuccio. Prezzo: 1500 euro. Esaurito in: 20 minuti, stando alle testimonianze dei pochi fortunati (?) che hanno premuto refresh della pagina proprio al momento giusto.
Ma non volevo parlare di questo. Il legame di ACRONYM coi videogiochi si è infatti parecchio rafforzato con una collaborazione tra lo stilista Errolson (quello nelle foto) e ASUS per realizzare una edizione speciale di un PC portatile da gioco... facciamo un bel respiro per il nome completo: RMT01 Asus R.O.G. ZEPHYRUS G14–ACRNM.

È un pugno in faccia davvero in tutti i sensi, tranne quello letterale (ma potrebbe anche in quello, se incontrate di persona Errolson che è cintura nera di kung fu). Intanto nel prezzo, ma se uno si mette in testa di acquistare un PC portatile da gioco, e per di più in una edizione limitatissimissima, quello c'è da aspettarselo.
E poi nel design, che è... diciamo particolare. Un gusto acquisito? Gli appassionati diranno che si tratta di uno stile molto ACRONYM, ovvero una roba folle che lascia spiazzati al primo impatto, ma che col tempo vi cresce dentro sempre di più. Come un piccolo Alien.
Quei tasti colorati a caso con la palette dell'EVA-01 di Evangelion, e quei tasti illeggibili, li potrei anche accettare: ma mi lascia più perplesso il coperchio con una matrice a LED che riproduce il faccione di Errolson (e altre animazioni selezionate). Il suddetto Errolson vi accoglie anche nello sfondo del desktop, e in più c'è una applicazione preinstallata per prendere appunti fatta dal fratello di Errolson.
Un computer pieno di Errolson ovunque, insomma. Almeno mi stesse simpatico: ma no, in questo caso davvero dobbiamo distinguere l'arte dall'artista, perché quest'uomo è un maledetto ipocrita che mi esorta a donare 20 euro per i Neri D'America mentre lui sfoggia un nuovo orologio Rolex letteralmente nello stesso post.
Ma pazienza. Il computer sembra assai ben fatto, nel suo genere, ma chissenefrega. A rendere questa bizzarra operazione più interessante c'è un particolare: una chiavetta misteriosa inclusa nella confezione, che pare contenere le chiavi crittografiche per accedere a una sorta di social network super-esclusivo, limitato ai soli possessori di questo oggetto.
Ecco, questa sì che è veramente un'idea cyberpunk, degna di un design così. Chissà se il suggerimento è venuto da William Gibson in persona, che notoriamente è un fanatico di ACRONYM...

Il cyberpunk continua ad infiltrarsi nella nostra realtà quotidiana, di ora in ora. Viviamo tempi davvero interessanti: ma non è mai una bella cosa.

Lo-Rez: arte, storia, web design
26 . 09 . 2020

Zaibatsu

La prima volta che i giornali di videogiochi decisero che bisognava dare spazio a un'acquisizione societaria credo sia stata quando la EIDOS Interactive comprò la Core Design, 1996. Stavamo diventando adulti.
Fino a quel momento la crescita del mercato dei videogiochi era stata costante e continua, ma i volumi non erano tali da interessare la finanza propriamente detta, quindi tutte le società erano ancora bande di scalmanati che progettavano in garage, si vestivano buffi e accidentalmente compravano porsches. EIDOS Interactive invece fu progettata alla radice per essere un moloch senz'anima, una creatura intessuta di interessi economici, fatta solo per spostare vil denaro. Probabilmente nessuno dei suoi padri era un Videogiocatore (Vero o no) e il suo interesse nel videoludo riguardava solo quanti soldi spostasse. Inghiottire la Core Design fu l'atto più clamoroso, quello che risvegliò la coscienza sociale, perché significava inghiottire Tomb Raider. Lara Croft era il nostro araldo nel mondo, era il videogioco di cui parlavano anche quelli che non si intendevano di videogiochi ed ecco che diventava schiava del mercato. Fu il tramonto di un'era e l'alba per tutte quelle logiche e quelle politiche che tutt'oggi ci annoiano, ma decidono i nostri destini.

La notizia del giorno è che Microsoft ha acquisito Bethesda. Raccontarvi cosa rappresentano le due etichette è superfluo, ma rimane un fatto interessante di cui parlare, soprattutto perchè siamo all'alba di una Console War e probabilmente sul fronte XBOX questa è la prima uscita che abbia scosso un po' gli animi, dopo una preparazione del terreno piuttosto tiepidina. Dove non è riuscita la potenza del processore, dove non hanno colpito le nuove e vecchie uscite, dove manco il nome ha smosso emozioni ha potuto un veloce scambio di denaro, una firma su dei fogli di carta e una stretta di mano. Non esattamente quello per cui lottiamo da queste parti, ma la realtà raramente è soddisfacente.

Non credo che quanto accaduto porterà che le IP Bethesda ("iconiche", mi raccomando. Lo dicono tutti gli articoli) diventeranno tutte esclusive XBOX. Ok, magari usciranno un po' prima per XBOX (questo politicamente ha comunque un peso), ma non penso che Bethesda stessa troverebbe sensato ridurre il pascolo per le sue vacche grasse. Credo però che dietro questa mossa ci sia una strategia a lungo termine interessante, che riguarda l'argomento su cui spesso, in questa sede, abbiamo posto l'accento, ovvero la nuova filosofia che sta sorgendo nella distribuzione dei videogiochi, il gaming in cloud, l'XBOX Game Pass e tutto quel mondo lì. A parte alcuni succosi pezzi di tecnologia venuti via con l'accordo credo che, in prospettiva, Microsoft voglia delle IP nuove che possano trainare il nuovo mercato e vuole che a firmarle sia qualcuno di grosso, che abbia esperienza in certi campi. Bethesda significa mondi vastissimi e esplorabili, espandibili ad libitum, mondi che in un'ottica cloud potrebbero diventare persistenti, Bethesda significa anche iD software e anche se lo smalto è un po' venuto via chissà che non si voglia tornare a far ruggire il gaming online degli uomini duri, quello dei frag nella schiena nei cunicoli, un po' opposto allo stile Fortnite che domina oggi.

In generale, se i videogiochi si stanno muovendo verso un mercato alla Netflix, cosa rappresentaranno i "Netflix Original"? Le piattaforme di distribuzione non vivono se non distribuiscono qualcosa di unico che possono dare unicamente ai loro affiliati e questo per i videogiochi è vero da ancora più tempo. Io vedrei l'acquisizione in quest'ottica, si tratta di militarizzare le software house ancor prima dei videogiochi per combattere la battaglia. In questo senso, se ci pensate, non c'è pregresso che tenga. Tutte le console hanno cercato in passato di creare degli ecosistemi solidi, tutte le console hanno miseramente fallito (a volte anche in modo disastroso) limitando le loro velleità a degli app market with benefits. Ha senso che Microsoft, invece di continuare a cercare di guadagnare terreno su delle strade dove è in ritardo più o meno da sempre, decida di avvantaggiarsi dove la partita è ancora aperta.
Se non altro, in questi primi scampoli di autunno che sono solo timidamente inizio del nuovo anno, mentre le temperature si fanno già fredde, abbiamo avuto un piccolo sussulto di cuore. Che gli dei del videoludo ci maledicano con una Console War, se lo credono necessario, ma almeno non ci maledicano con una Console War noiosa.

“And that's the thing about illicit affairs / And clandestine meetings / And stolen stares / They show their truth one single time / But they lie, and they lie, and they lie / A billion little times”

Cymon: testi, storia, site admin