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982, 19/09/2020 - Il nome del dipendente
982
19 . 09 . 2020

Ci siamo

La Saga dello Stagista, aka il Rinnovo del Contratto di Lavoro, prosegue da settimana scorsa e si conclude oggi. (Sì, è eccitante tanto quanto il titolo lascia presagire.)

E noi ti vogliamo un gran bene, Stagista Vietnamita™ senza nome, ma questa settimana è stato un tripudio di fuochi d'artificio, una gragnuola di colpi devastanti, una valanga di notizie che mi vede ancora qui in affanno, a cercare di raccogliere le idee, col fiatone e il cuore che batte, batte...!
Non avremo il tempo per tutto oggi, ma confido che se il destino ce lo concederà nelle prossime settimane riusciremo ad essere più esaustivi. Intanto metto tutto in fila qui: dunque, ACRONYM, la mia casa di moda preferita (dai che ormai la conoscete anche voi) ha fatto uscire un PC portatile da gioco (?!?!?!); è uscito il mio probabile Gioco dell'Anno; c'è stato l'evento definitivo di presentazione di PS5; e l'annuncio di PS5 è stato aperto dal primissimo filmato promozionale di... Final Fantasy XVI.

Il cielo mi è testimone, vorrei non averlo visto.
Avrei preferito rimanere con le mie fantasie, forse per sempre, piuttosto che scontrarmi con la realtà del prossimo titolo nella serie che più amo. Sono insomma traumatizzato, e come mio solito userò questa colonna per auto-psicanalizzarmi, in mancanza di un aiuto - ehm - professionale.
In fondo sono tanti e tanti anni che SquareEnix non si merita proprio l'amore di nessuno, e gestisce in maniera scellerata il Sacro Nome. Non parlo della qualità effettiva dei titoli, che per mio conto ha avuto un calo vistoso solo con il XIII (l'ultimo non ce la faccio a non amarlo, mi fa il solletico in tutti i punti sensibili), quanto della politica cinica delle riedizioni e della mancanza, questo sì, di un Capolavoro maiuscolo come è lecito attendersi da questa dinastia di capolavori.
Forse è questa la chiave di lettura per comprendere quello che ci hanno fatto vedere di FFXVI: un'azienda con le spalle al muro che adotta una posizione difensiva. Un samurai (sono giappi dopotutto) finito a terra che stringe i denti e prova a raccogliere le forze e le idee, per un ultimo assalto decisivo.
Se anche questo titolo avrà un'accoglienza tiepidina dovremo prendere atto, SquareEnix e noi, che la polverina magica è evaporata del tutto, e che Final Fantasy è un monumento antico, bello ma relegato nel passato.
Giammai! Non possiamo rassegnarci a questa sorte, né noi né SquareEnix: essa per i soldi, ovviamente, e noi perché insieme a Final Fantasy dovremmo relegare al passato la nostra intera giovinezza. E dunque siamo tutti con te SquareEnix/samurai, tenta il tutto per tutto!
Dicevamo di una posizione difensiva: questo nuovo titolo si presenta infatti ben piantato con i piedi per terra, razionale come il suo produttore Yoshida, lontanissimo dagli eccessi metafisici-artistici e fumosi dell'era di Nomura. Se Nomura vende sogni, Yoshida vende solide realtà.

Si vede uno schizzo di sangue bello grosso, in questo trailer.

Ogni appassionato sa quanto sia carico di significato un particolare del genere in un Final Fantasy: vuol dire che questo è uno di quelli “adulti” (mi vien sempre da ridere). Ma quelli “adulti” non sono mai stati i titoli principali della serie: ne abbiamo avuto solo un assaggio nel XII, per il resto sono stati i Tactics, i Type-0, robetta minore.
Vedere il sangue in un Final Fantasy della dinastia reale è assai atipico. È il biglietto da visita di questo nuovo produttore a capo del progetto, Yoshida: significa che vuol fare le cose come gli pare a lui. No Nomura e i suoi capelli cotonati e le sue sequenze oniriche. Significa che qui siamo più dalle parti di Final Fantasy Tactics, di Vagrant Story (anche nei nomi dei personaggi), ovvero intrighi politici in una solida e pura ambientazione High Fantasy.
Mi può anche andare bene, ma un innamorato fatica ad essere razionale. Bisogna capire che l'ultima Rivelazione fu 15 anni fa: il sedicesimo del suo nome quindi si è fatto attendere tanto quanto un pargoletto in carne e ossa, erede di una dinastia reale.
Ma come fu diverso quell'annuncio di FFXV (c'eravamo)! Scansioni rubate da riviste giapponesi, una potenza evocativa dirompente tale da ispirare artisti di ogni specie letteralmente per un decennio prima dell'uscita del gioco... tutto solo con qualche foto piccola e sfocata, con qualche filmatino tutto finto.
Questo ci si presenta già adolescente, fa il suo esordio in società e già ci sbatte in faccia il gameplay senza pudore.
Avevi un'unica occasione di fare una prima impressione, e per me l'hai cannata. Quando le voci di corridoio insistevano su Yoshida mai mi sarei aspettato che questo grande eroe, che da solo ha tramutato FFXIV da disastro in capolavoro (un vero Miracle Man), facesse l'errore di tirarsi dietro anche lo stile rinascimentale europeo serioso e stantio proprio del XIV.
Ho detto che chiaramente l'ispirazione è l'eccellente Final Fantasy Tactics (prima dell'ambientazione di Ivalice), ma all'epoca c'erano Akihiko Yoshida e Hideo Minaba al chara-design... oggi chissà. A me Nomura (quando si limita a fare l'artista) è sempre piaciuto: volete vedere che finiremo col rimpiangerlo?

Naturalmente limito le mie impressioni alla sola direzione artistica, che è l'unica cosa che possiamo già giudicare da questo filmato. Per il resto il team di sviluppo raccoglie tanti talenti indiscussi, veterani di comprovato valore (ad esempio il sistema di combattimento curato da quello che ha fatto Devil May Cry 5, e le musiche del compositore di FFXIV, che non è male se proprio non si può più avere Nobuo Uematsu).
Non c'è dubbio sulla volontà di SquareEnix di mettere in campo una squadra di campioni assoluti, il suo Dream Team, l'elite della scena giapponese attuale... questo da solo non garantisce un bel nulla, ma è quantomeno incoraggiante.
Anche l'ammissione che questo titolo userà tecnologie collaudate, mentre l'esplorazione della vera Prossima Generazione è lasciato a Project Athia, non è proprio il genere di proclama che riscalda i cuori. È necessario un salto tecnico evidente da qui all'uscita. Se non ci fosse, sarei anche disposto a soprassedere su quella illuminazione piatta... ma almeno l'arte mi dovrà convincere appieno.
...Altrimenti ci arrabbiamo.

Lo-Rez: arte, storia, web design
19 . 09 . 2020

Folkloristici

Lo so che Lo-Rez non è un grandissimo fan della continuity, ma da grande nerd apprezzo che abbia rispolverato il campo lungo del nostro direttore, che era lo stesso con cui il nostro direttore faceva la comparsa ormai parecchi anni fa, per annunciare l'apertura dell'azienda. E' un annuncio anche questo della regolarizzazione della collaborazione del nostro stagista. Che comunque continueremo a chiamare stagista. Che non si dica che poi diamo troppa confidenza alla gente.

Non ho avuto voglia, io, di celebrare l'arrivo di XBOX Series S, più che altro perché questa console è arrivata in maniera passiva-aggressiva, nel senso che abbiamo sempre saputo che ci sarebbe stata, ma il suo annuncio si è fatto attendere fino a oggi. In aperto contrasto con Lo-Rez se devo scegliere tra il plasticone SONY e il plasticone Microsoft secondo me il plasticone SONY è più bellom quantomeno denota uno stile. Se vogliamo l'XBOX ha un po' quel mood retro-industrial-80s che può avere un suo perché, ma non è abbastanza spinto perché mi affascini. Fate comunque conto, però, che qui su FTR, quello con la sensibilità artistica è Lo-Rez, non io, quindi molto più probabile che dobbiate tenere conto delle sue parole più delle mie, ma non sia mai che mi perdo occasione di buttare lì un'opinione non richiesta.

In other noiose news la pre-vendita di PS5 è andata a ruba come al solito. Ma dai? Ma sul serio? Ma che cosa clamorosa. Sinceramente ormai questi rituali un po' frusti della console war, sempre uguali e sempre drammaticamente urlati dai giornali, mi sono venuti a noia. Sono ormai sequenze d'intermezzo che sono pronto a skippare senza remore. Non è che nell'universo dei big data Sony non sia capace di stimare ragionevolmente quale sia la richiesta della sua console all'uscita e tagliare le prevendite disponibili di un buon 30% per essere sicura di esaurirle, eh. E se anche non è così non è nemmeno che a livello mondiale non ci sia abbastanza attesa per far fuori un ammontare ragionevole di macchine. Ormai anche come dato di folklore queste notizie sono faticose da commentare senza essere disillusi e caustici.

Ah, a proposito di Folklore devo dire che l'album di Taylor Swift (anche lui esaurito blah blah blah) mi sta piacendo molto. Non so bene come mi sono trovato ad ascoltarlo, ogni tanto ammetto che cerco di vedere se il prodotto di uno di questi giganti del pop mi colpisce abbastanza da tenerlo su dalla prima all'ultima traccia. Non succede spessissimo, ma in questo caso ammetto che il disco ha abbastanza spunti per tenere sveglia l'attenzione lungo tutto il suo corso. Non parlo mai di musica in questa sede perché è un argomento in cui sono veramente una schiappa, ma visto che siamo qui tanto vale sottolineare anche questa piccola cosa, più come nota biografica che altro, non voletemene.

Prendiamoci un momento per le robe serie, parliamo del trailer di Dune. Ho già specificato in altri momenti che Villeneuve secondo me era una buona scelta per riportare su grande schermo l'opera di Herbert, ma quello che ho visto finora non mi ha esaltato. Quello che mi mette sempre un po' di angoscia è il fatto che non mi sembra mai di vedere un nuovo adattamento del romanzo, ma mi sembra sempre di vedere un remake del film di Lynch. Ora, il film di Lynch era sbagliato sotto moltissimi aspetti (e sotto molti altri era un delizioso pastrocchio che non rinnego), è evidente che se vuoi di nuovo affrontare Dune l'unica cosa intelligente da fare è dimenticarlo e tornare alla lettera del romanzo. Lo so che l'idea di riprendere da zero il lavoro di riduzione spaventa, perché Dune è tutto tranne un romanzo semplice, ma se hai deciso finalmente di mettere in campo il progetto definitivo è il minimo che ti si chiede. Invece mi sembra che buona parte delle immagini e degli scenari siano dei recuperi di certe immagini che già ai tempi erano state scelte (la campanella è suonata forte nel duello tra Paul e Gurney Halleck con gli scudi) e intanto non ci sia niente con il giusto spunto, niente che dimostri che Villeneuve ha afferrato il cuore dell'opera.
E' solo un trailer (e la musica sotto rimane molto evocativa), ma qui le cose si commentano man mano che esistono e a questo dobbiamo per ora attenerci.

Bene conigli e coniglie settembrini, editoriale finito, festa finita. Liberi tutti. Spero che tra oggi e il prossimo editoriale viviate delle avventure che vi arricchiscano. E se non vi arricchiranno, almeno spero vi faranno guadagnare un po' di XP.

“Ci beccavamo nel bando, sopra il Booster / Anna fattura e no, non parlo di buste / Mando tutto io, svuota il freezer / C'ho il passaggio assicurato sopra questo diesel / Ba-ba-bando, sopra il Booster / Anna fattura e no, non parlo di buste / Mando tutto io, svuota il freezer / C'ho il passaggio assicurato sopra questo diesel”

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