L'opinione di vostra zia
Non ci è bastato subire l'onta di sentire vostra zia sessantenne che chiaccherava di draghi e non-morti, adesso dobbiamo sorbirci anche le infezioni micotiche!
Ma soffermiamoci un momento a ripercorrere l'epica saga di Vostra Zia™, donnicciola del volgo...! Una figura mitologica apparsa su queste pagine quando è diventato palese perfino a noi che i film di supereroi avevano ormai dilagato nella cultura popolare abbattendo tutte le barriere.
Ne abbiamo indagato la fenomenologia in un saggio sull'Eterno Settembre di internet. Il nostro risentimento ha raggiunto l'apice in coincidenza dell'ultima stagione de Il Trono di Spade, quando draghi e non-morti e oscure profezie erano sulle labbra di tutti in tutti i contesti sociali.
Ma poi Vostra Zia è saltata fuori di nuovo nei talk-show della domenica pomeriggio, e ancora in occasione di quell'altra serie sulle invasioni aliene, la cui pochezza appare evidente ora che se la son tutti dimenticata.
Naturalmente il problema non è vostra zia, povera donna: siamo noi. Siamo sempre e solo noi, col cuoricino cattivo e i travasi di bile, che non accettiamo di condividere i nostri interessi con chi non appartiene alla cerchia ristretta degli eletti... ma sono davvero i nostri interessi? Non è che continuiamo a vivere su due piani di esistenza non sovrapponibili, non comunicanti? Forse le barriere che ci separano sono davvero troppo forti, e i viaggi astrali tra Piani diversi sono le avventure più pericolose di tutte (come insegna il Manuale del Dungeon Master).
Comunque sia, ci risiamo. Va in onda la Serie del Momento (ha!), e puntualmente si rimette in moto il motore della Polemica che alimenta l'economia di internet. Stavolta le fazioni sono Quelli che Hanno Giocato il Gioco, e gli Altri.
Il gioco sarebbe The Last of Us Parte II: un'estenuante esibizione pornografica della violenza che già all'epoca mi aveva stuccato. Mi era parso un esercizio formale piuttosto inutile, anche se di grandissimo impatto.
Ma non bisogna mai por limite al peggio: questo è il più grande insegnamento della televisione moderna.
La serie infatti in questa seconda stagione sembra evitare appositamente tutto quello che ha reso indimenticabile la storia videoludica, tutto quello che ha provocato il suddetto grandissimo impatto. Non so se sia incompetenza o la sincera pretesa di voler far meglio, o l'orgoglio di autori che non volevano limitarsi a copiare il materiale di base.
Probabilmente tutto insieme. Il risultato è comunque affascinante da analizzare per chi, come noialtri due ossessionati, si appassiona al meccanismo della narrazione. Eliminato il protagonista della prima stagione, il gioco e la serie infatti hanno provato a colmare quel vuoto con due approcci molto diversi.
Il gioco introduceva il personaggio giocabile dell'antagonista, mettendo nelle nostre mani la vita di Abbie e mostrandoci così che era una persona tanto quanto Ellie, e l'insensatezza del ciclo della vendetta. La serie, a quanto pare, ha invece puntato tutto su Dina, inventandosi una travolgente storia romantica che snatura l'intera costruzione della storia. La Ellie del gioco è un mostro arido e svuotato, che si mette sulle tracce della rivale la notte stessa, come un animale, perché è una ragazzina smarrita che conosce solo la violenza.
Nella serie Ellie è una bipolare che da un lato sceglie la vendetta a freddo (dopo tre mesi di riposo e di terapia con la psicologa?!?!), e dall'altro esibisce la spensieratezza di una gita nei boschi con la morosa. Una teenager californiana degli anni 2020 un po' schizofrenica che ogni tanto, tra una smanceria e una barzelletta, si abbandona a episodi di violenza efferata. Se vi pare buona scrittura...
M-ma non dovevamo parlare dei famigerati francesi e del loro gioco mirabolante?
L'avevo anticipato la volta scorsa, ma sapete che qui ci lasciamo trasportare dal cuore. Ho voluto cavalcare l'onda del momento presente, gettandomi nell'arena delle Opinioni sulla Serie Della Settimana, perché potevo.
Potevo, una volta tanto! Perché il cinema e la televisione sono ancora oggi opere immutabili, che vengono proposte al pubblico fatte e finite. Questa serie non è ancora conclusa, ma posso valutarla fino ad ora sicuro di non essere smentito da future correzioni, patch, DLC, aggiornamenti, season pass e quant'altro.
Nei videogiochi non è più possibile. Anche un gioco uscito completo e funzionante, come Clair Obscur (miracolo!), è soggetto a questa evoluzione, tanto più ora che ha avuto un grande successo. Meglio dunque pazientare ancora un po'.
Maghette rosse
Non sappiamo oggi quanti, in videoconferenza, tengano acceso il video, ma sostituendo la loro immagine con un avatar più o meno credibile, che si limita a oscillare e annuire. La tecnologia per fare una roba del genere c'è tutta e secondo me ci sono anche alcune implementazioni piuttosto usabili in giro. Certo, ci vuole anche la faccia tosta di fare una cosa del genere o la disperazione a cui ti spingono certi incontri, in cui vorresti semplicemente che partecipasse qualcun'altro, anche qualcuno rimbambito come un chatGPT, che si mette ad allucinare trovando le soluzioni più assurde a problemi che non esistono (sempre meglio che straparlare di genocidio bianco, ovviamente).
Una notizia di qualche settimana fa che mi colpì molto, ma che non avevo ancora avuto il tempo di riportare in questa sede è quella secondo cui il regista di Sailor Moon avrebbe tratto ispirazione per i suoi lavori da Suspiria. La notizia è interessante innanzitutto perché, ovviamente, c'entrano le maghette, ma anche perché un mashup tra Sailor Moon e Suspiria è qualcosa di così assurdo che vorrei proprio vederlo. Suspiria è forse il film più interessante, visivamente parlando, di Dario Argento (vi prego, guardatelo, è importante), al di là di certe inquadrature e certi movimenti di camera la cosa che forse colpisce innanzitutto è la resa scenica di certe architetture e di certi palazzi. Niente che poi si riveda in Sailor Moon (al massimo qualche eco può ricondurre ai labirinti delle streghe di Madoka Magica), ma sicuramente i colori chiassosi, l'intento esplicitamente kitch, la sfrontatezza hanno, in effetti, qualcosa degli anime, quel desiderio di sbatterti in faccia ciò che ti si vuole raccontare urlandolo senza vergogna.
Se poi pensiamo che con Sailor Moon parliamo degli anni 90 e Suspiria è un film del 1977 posso solo immaginare il modo rocambolesco in cui questo giapponese sia riuscito a vedere e apprezzare il film, prima che l'internet in generale esistesse, quando i sottotitoli non venivano a gratis dalle intelligenze artificiali, ma erano il lavoro certosino di ragazzini con la mamma giapponese che non dormivano la notte (tutte storie vere). Immagino questo grosso VHS con appiccicati dei sottotitoli mediante qualche barocco e plasticoso strumento a nastro e poi passato di mano in mano, con un'etichetta a pennarello su cui il titolo arriva storpiato mezzo in katakana e mezzo in caratteri occidentali. E tutto questo epico viaggio per arrivare poi dentro Sailor Moon.
Non sono forse queste le storie degne di essere raccontate, quantomeno in un posto come il nostro?
Rimaniamo nel mondo delle maghette, in cui indugiamo sempre il più a lungo possibile quando ci è permesso. Aniplex, incredibilmente, ha scoperto un nuovo modo per fare soldi gratis con il marchio di Madoka Magica e ha pubblicato il suo gioco per cellulare. Ovviamente è più o meno un Genshin o un Honkai, in cui collezioni combattenti per poi affrontare duelli a turni contro vari nemici, i combattenti in questo caso sono ovviamente le maghette di Madoka (e il suo universo espando) mentre i nemici sono i servitori delle streghe. La trama è un po' meno corposa rispetto quello che abbiamo avuto modo di vedere in altri titoli del genere, la protagonista è una "cosina amorfa" che ha però il potere di recuperare i "ricordi di maghette" che può usare per recuperare frammenti di memoria sparsi nei labirinti delle streghe. Insomma, è tutto sagomato perfettamente sul gioco che andremo a giocare, questo sembra dare poche possibilità alla protagonista di affrontare una vicenda appassionante, in compenso, recuperando i vari bonus sparsi per i livelli, potremo rivivere paro-paro proprio Madoka Magica che viene riproposta praticamente integralmente con alcuni filmati animati e dialoghi tra personaggi.
Quello che mi ha stupito di Madoka Magica Exedra è che sotto molti punti di vista è realizzato infinitamente meglio dei Genshin e pure dei ZanZanZeroZuzzurella. Innanzitutto non scarica sistematicamente a ogni apertura giga di dati che poi installa per tempi geologici. Una volta arrivati sulla pagina principale del gioco ci si trova di fronte a un'interfaccia pulita, che non ti opprime con possibilità da sperimentare, ma ti guida abbastanza semplicemente sui vari percorsi di gioco. L'avventura è resa in modo volutamente stupida, così che il tuo avatar da solo si muova da step a step (dando al giocatore rare e chiarissime scelte) e si arrivi facilmente agli scontri che sembrano voler avere anche una certa strategia, anche se prevale molto spesso la pratica di pompare di esperienza il proprio team fino ad avere capacità soverchianti rispetto al nemico davanti a noi.
Il gioco ha anche delle microtransazioni che lo rendono economicamente vantaggioso, ma confesso di non averle mai guardate né di essere stato spinto a farlo, altro merito del gioco che non da mai l'impressione di essere lì solo per spremerti soldi.
Possiamo parlare di Madoka Magica Exedra come di un "buon gioco"? Lo faremmo solo perché parla di maghette? Non voglio arrivare a un giudizio definitivo anche perché i miei esperimenti sono comunque rari e saltuari, ma per una volta ammetto di non essermi sentito respinto.
Bene, editoriale maghettoso in cui però, in fin dei conti, non si è parlato di anime. Quelli credo torneranno settimana prossima, forse proprio con Aniplex, ma non voglio spoilerarvi troppo!
Cymon: testi, storia, site admin“Il prete si guardò in giro nella chiesa deserta, che mirando a una sobrietà neo-francescata, aveva raggiunto a forza di mattoni, putrelle e vetrocemento, un perfetto squallore di garage”