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116, 12/07/2003 - La macchinetta
116
12 . 07 . 2003

Vampiri pirata

In questo periodo di relativa fiacchezza dell'Industry, mi sento più a mio agio a parlare di giochetti antiquati. Perchè in fondo sono quelli il mio pane quotidiano, e' inutile negarlo. Certo, spesso mi sentite osannare titoli al vertice della tecnica, Splinter Cell e quant'altro, però mi trastullo anche volentieri con titoli 16-bit oppure coin-op emulati.
Credo che la loro povertà sia compensata dal carisma, e poi non tutti sono titoli miserabili. Parlavo l'altra volta di Metal Slug 3: trovatemi un titolo, su qualsiasi piattaforma, che abbia una grafica 2D più rutilante. Poi c'è CastleVania: Aria Of Sorrow, che riporta agli antichi fasti una delle serie piu' carismatiche della Storia. Potrebbero sembrare semplici giochilli arcade, quelli di Castlevania, e invece nascondono una complessita' di temi e trovate spaventosa... potrebbero tranquillamente diventare argomento di una analisi maniacale come quelle di Ludologica, il materiale c'e'.
Ma per stavolta evito di addentrarmi nella mitologia della serie, perchè mi ha colpito l'osservazione della non-recensione di Insert Credit (quella dove chi scrive non ha affatto giocato il titolo di cui parla). L'idea di proiettare Castlevania in un gioco online di massa e' davvero affascinante. Mi rendo conto che a parole i MMOG sono sempre bellissime idee, però in pratica ce ne sono pochi che funzionano: pero' Castlevania ha quel feeling da Pokèmon che potrebbe portare al successo... anche in Diablo ad esempio la frenesia del "collezionali tutti!" si e' rivelata vincente. Una grafica bidimensionale molto semplice non sarebbe affatto un problema, anzi, in questo modo ci si potrebbe collegare anche da macchinette scarsissime e portatili. Per il resto, gli elementi ci sono già tutti: una citta' come base di partenza, e un castello labirintico pieno di mostri e tesori da accattarsi, con in più una rete intricatissima di riferimenti alla trama della serie. Basterebbe prendere personaggi dai vari giochi, Alucard, Soma, i Belmont, e si avrebbero stili di gioco molto diversificati, oltre a clan e fazioni diverse. Con un sistema economico basato sul collezionismo e sul baratto, secondo me potrebbe funzionare.
Chissà se Konami ci pensera' mai... se non lo fanno loro, maledizione, si mette insieme un pugno di hacker assembly, si estraggono le ROM, si fa una rete peer-to-peer e ed ecco CastleVania Online totalmente pirata! Woah! Non sarebbe il crimine più eclatante che sia mai stato commesso in questo campo... E' un'idea folle, ma se qualcuno ha intenzione di provarci, consideratemi arruolato.

Lasciatemi riprendere per un momento l'argomento di cui parlava Cymon la volta scorsa: la nuova collana di libri di approfondimento sui videogiochi.
Cercando qualche notizia mi sono imbattuto nel nome di Matteo Bittanti, e mi ha fatto piacere perchè ricordo di aver letto tante volte quel nome sulle riviste di videogiochi di qualche secolo fa... ma per il resto il fenomeno dei saggi videoludici italiani mi irrita un po'. Leggendo tra le righe dell'editoriale di Cymon, si capisce che anche lui gentilmente disprezza questo genere di saggi, e spiega anche il perche'.
Io, da parte mia, provo violenti istinti assassini nei confronti di chiunque utilizza il termine "testo" per indicare videogiochi, o film, o qualsiasi cosa che, di fatto, non sia un testo scritto. (Anche "graphic novel" è una parola che mi dà sui nervi, per cui se qualcuno si azzarda a chiamare FTR "graphic novel", dovra' fare i conti con la furia del Coniglio).
Personalmente non sento il bisogno di questo genere di pubblicazioni, quando in rete si possono trovare gratuitamente approfondimenti anche più corposi (se l'inglese non è un problema). Certo, forse dovrei prenderle come "un segnale positivo per la cultura videoludica nel nostro paese"... o qualcosa del genere.
In realtà troverei più positivo, per la cultura videoludica nel nostro paese, se non dovessimo aspettare un intero f*****o anno per poter giocare i titoli per console. Sempre che arrivino. Non pretendo il doppiaggio completo in italiano, non pretendo neppure la traduzione del manuale, insomma mi sarebbe sufficiente poter mettere le mani su quella c***o di scatola, inglese o coreana o cirillica che sia, prima di avere i capelli bianchi.
Sarò un gretto materialista, ma come primo passo invece di leggere il libro su MGS preferirei che MGS uscisse in Italia in tempi dignitosi (e perchè no, magari con qualche extra nella confezione, qualcuno delle tonnellate di extra che hanno negli altri paesi), e preferirei poter almeno cominciare FF X-2 prima che in Giappone sia uscito FF XXIII.
Sinceramente trovo un po' ridicolo disquisire dei massimi sistemi ludici, per di più usando un fastidioso gergo da iniziati, quando l'opinione pubblica italiana nella sua totalità ignora completamente i videogiochi, e quando non li ignora li disprezza, e in ogni caso li liquida come un'altro genere di giocattoli per ragazzi.
Non credo che queste iniziative siano il modo giusto per far maturare l'opinione pubblica riguardo ai videogiochi, almeno finchè le cose stanno come si e' detto qui sopra.
O forse in effetti è il modo giusto, perche' l'opinione pubblica, del tutto irrazionale, si lascia impressionare facilmente da questo tipo di esibizioni.

L'inizio di una nuova serie di Star Trek non capita tutti i giorni. Però non sono mai stato un grandissimo fan di Star Trek, è una delle poche malattie da cui, come geek, sono immune. Activision ha addirittura citato in tribunale Viacom perche', essenzialmente, questa serie gloriosa sta finendo dritta nello sciacquone, affondata da prodotti sempre più squallidi, per cui non ho grandi aspettative neppure per questa nuova "Enterprise". (Per inciso, mi sembra un'idea fantastica quella di denunciare i produttori delle serie che amiamo quando scendono sotto certi livelli di qualità... ci vorrebbe proprio una legge contro "la mancata capacita' di fare delle serie TV belle e interessanti").
In ogni caso, i primi episodi non sono poi così detestabili... certo, le uniformi hanno un colore raccapricciante, e la sigla avrà spezzato il cuore a più di un fan (senza la musica classica non è la stessa cosa). Ma l'idea di celebrare la conquista dello spazio, e di mostrare finalmente una nave stellare catorcio, dove quei maledetti sensori non funzionano mai quando serve (e la massima velocita' e' una misera curvatura 4.5! La mia macchina va piu' forte!), e' un'innovazione di cui c'era bisogno per rinnovare la serie. Del resto, continua la tradizione dei capitani assurdamente antipatici, e la vulcaniana tanto fredda dentro quanto calda fuori e' un personaggio banale, mi sembra di averlo gia' visto in 50 episodi.
Comunque, sempre meglio di niente. Non è che paghiamo per vederlo, in fin dei conti.

La strip di domani 13 giugno su M.it metterà in ridicolo le fantasie segrete di uno di noi Autori... fatevi quattro risate alle sue spalle! (Perchè, si sarà capito, non sono io... ah ah!)

“It seems that everybody wants to use Fei's kick ass abilities. There's some lunatic in the desert who wants to use Fei's power to 'kill God', and then there's Bart who just wants to rescue his cousin, find a treasure with giant, flame-like Gears, recover his lost kingdom, and maybe get a kick-ass new eye patch that will make the ladies go wild.”

Lo-Rez: arte, storia, web design
12 . 07 . 2003

Gaussianamente vostro

Quando ricevi un'istruzione superiore scopri che Gauss ha fatto in pratica due cose importanti: un teorema relativo al campo elettrico (una delle poche cose semplici di Fisica II) e una distribuzione statistica che funziona all'incirca in ogni situazione. Con in mano questi due elementi diventa difficile comprendere perchè intitolargli una pistola lanciarazzi. Voglio dire, Tesla ha passato la vita a studiare elettricità ed è stato giusto dedicargli la friggitrice da campo più famosa del videoludo, ma Gauss? I missili?
Ho già accusato più volte il caldo di costringermi a produrre titoli cretini e cappelli in accordo, ma credo che da solo non basti. E' un periodo che sono veramente sotto pressione, gli impegni universitari mi assediano un po' da tutti i lati e le sinapsi rimaste disponibili per il mio tempo libero sono divenute pochine. Sto andando tanto in fissa che sulla mia scrivania, davanti a me, sto disegnando praticamente un mandala per la meditazione. Non è un palazzo, in verità non è niente, ma comincia ad assumere dimensioni impressionanti. Ah, non chiedetevi perchè abbia un link verso i mandala, la verità è che qui nella tana ci sono due (chissà chi...) pazzi che da un po' giocano a Stan Lee e Jack Kirby...non so cosa ne uscirà, ma state sintonizzati.
Torniamo nel nostro giardino per parlare di periferiche ganassa, uno di quegli argomenti che adoro perchè avvicina terribilmente i VG al mondo dei giocattoli per come erano intesi una volta, ovvero oggetti fisici, da toccare e che fanno cose strane. Ovviamente, nel frangente, non posso che spendere due parole per l'EyeToy, lo strumento che ti mette al centro dell'azione con tutte le scarpe. Se non sbaglio si basa su una tecnologia che già un po' di anni fa alcuni programmi televisivi per ragazzi usavano per fare le loro sfide in studio, ma ovviamente il fatto che oggi possa entrare nelle case di tutti (bhe, sempre 50-60 evri bisogna avere) lo rende molto più gustoso.
Può avere successo un instrumento di tal fatta? In verità dopo aver visto il boom devastante dei tappetini da ballo non mi stupisco più di nulla, ma a rifletterci non riesco a capire quale tipo di gioco potrebbe implementare una periferica del genere in modo credibile. A parte qualche simpatico puzzle-game (genere per lo più morto, tra l'altro), non credo che lo si potrebbe usare per FPS, picchiaduro o cose del genere, se veramente l'uomo in carne ed ossa diventa il personaggio del videogioco prima di poter "giocare" in un ambiente come quello di Doom bisogna fornirlo di un credibile force-feedback, altrimenti si sentirà ancora più staccato che con in mano un joypad. E poi mi sembra che l'avatar su schermo sia un po' ingombrante nella maggior parte delle situazioni. La vera possibilità è che qualche geniaccio, ma dico geniaccio di brutto, trovi la killer application per l'oggetto, un prodotto tanto innovativo e coinvolgente da essere indispensabile per i più e capace di sfruttare la telecamerina a trecentosessanta gradi.
Al di là dell'ispirazione di qualche anima bella non si possono comunque ignorare le potenzialità di una cosa del genere, è un passo avanti verso la non-interfaccia, il momento in cui, tra computer e uomo, ci saranno solo i desideri di quest'ultimo. Fantascienza, certo, ma il trend, a guardar bene, è questo.
Durante la settimana appena passata si è svolto uno pseudo-campionato di hackers con ricchi premi e cotillions, grandi speranze, grande risonanza pubblicitaria e pure attenzione da parte dei giornali...è andato sostanzialmente male e non ci vedo niente di strano. Non mi sembra nell'hacker filosofia trovarsi tutti dato giorno data ora, apertamente e con annunci pubblici, per pasticciare questo o quel sito, è la spettacolarizzazione di qualcosa che, nel suo essere strisciante, ha il suo bello, è un giochino mediatico che non ha niente di l337, l'inscatolamento di un animale selvaggio. Cosa avrebbe dovuto essere? Un campionato di rollerball (quello VERO) virtuale? Non lo so, a pensarci stride con buona parte del mio immaginario hacker.
Chiudiamo con una parentesi orecchie-a-punta: è un periodo complesso da decifrare per il popolo trek: La7 da una parte da il via ad Enterprise, la più nuova delle serie su astronavi a curvatura mentre dall'altra sospende (come era prevedibile per quanto le speranze fossero altre) Deep Space Nine, al solito sul più bello. In una situazione del genere l'utente di terra (che non sono io, ma in cui mi immedesimo quando faccio questi discorsi) non sa cosa dire né pensare e tace, sperando che gli ascolti gli diano un giorno o l'altro ragione (l'utente trek è di una fedeltà incrollabile, un vero integralista del telecomando). La cosa che però trekkianamente mi ha più stupito questa settimana è questa strip di Penny Arcade, non tanto per la consueta carica di acido sarcasmo quanto perchè tira fuori argomenti come la Sezione31 che sono, secondo me, abbastanza "tecnici", da appassionati e si sa che, in questi casi, lo spirito di nicchia che si respira mi rende lieto.
Abbandoniamo questo editoriale. Mentre lo scrivo mi rode il sospetto che molti dei fans del coniglio non lo leggeranno perchè ormai già al mare, ma io, incrollabilmente, vi ricordo che lo ho vergato con tanto amore e quindi esigo rispetto. Spero che nessuno sia andato in spiagge senza (orrore! orrore!) copertura Wi-Fi e quindi possiate tutti godervelo sulla sdraio sotto l'ombrell..ehi? ehi? Dai, mancano due righe! La tipa in topless è già la terza volta che passa, la prossima te la guardi bene! Non ti distrarre proprio ora!

"I piu` grandi pessimisti del nostro tempo sono Kerner e Godel: Kerner dimostra statisticamente che, in un insieme di eventi, gli eventi poco probabili tendono a creare delle zone in cui essi stessi sono molto piu` probabili del solito; Godel dimostra che non puo` esistere un'aritmetica priva di contraddizioni e paradossi; Murphy e` solamente uno che sa leggere tra le righe. "

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