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572, 30/06/2012 - La veloce parabola
572
30 . 06 . 2012

L'economia virtuale

Oggi è il grande giorno: esce il videogioco di Marty Panzeroth™, nei migliori negozi di giocattoli. Marty Panzeroth è la mascotte la cui promozione pubblicitaria è stata affidata alla nostra Clara, forse il suo primo incarico serio da quando è stata assunta come PR per un grande editore videoludico.
Se non arriverà un successo clamoroso, bé, non sarà per la mancanza d'impegno di Clara.
Ammetto che prima di leggere questo copione, scritto come sempre da Cymon qui a fianco, non sapevo cosa fosse “Giulia Passione”, né l'avevo mai sentita nominare... la mia vita era migliore, allora, e adesso purtroppo non posso dimenticare l'orrore di ciò che ho conosciuto. Grazie.

Questa settimana è uscito un nuovo video di presentazione di Team Fortress 2, dedicato all'ultimo personaggio mancante: il Piro. Chi segue la scena di TF2 attende questo filmato da circa tre anni, e le aspettative che si sono accumulate in questo periodo avevano raggiunto ormai livelli epici. Una punta di delusione era quindi inevitabile, tanto più che non è stata svelata, come invece credevano i più, l'identità sessuale del fantomatico personaggio celato da quella maschera.
Resta comunque notevolissimo il fatto che questo gioco oramai gratuito (a parte i cappelli, naturalmente) a distanza di tanti anni riesce ancora a rinnovarsi ed emozionare. Non possiamo biasimare Valve se non si decide a far uscire certi nuovi giochi molto attesi, quando quelli attuali hanno ancora tanto successo.
A proposito di Valve e Team Fortress 2, sono rimasto alquanto scosso dalla notizia che hanno assunto un economista per analizzare l'economia virtuale nata tra i giocatori. Il suo primo articolo sull'argomento è un articolo accademico in piena regola, piacevole come una sprangata sulle gengive, e poco accessibile a chi è sprovvisto di una laurea in economia. Resta comunque un segnale interessante, soprattutto per i commenti dell'autore, che confessa di trovare più stimolante lo studio di un'economia virtuale, in cui ogni variabile e ogni transazione può essere registrata e analizzata, piuttosto che il caos dell'economia reale, fondamentalmente inconoscibile come qualunque altro sistema complesso.
Le notizie come questa ci confermano, almeno un pochino, che stiamo davvero vivendo nel futuro immaginato dai nostri antenati.

Ma basta con queste considerazioni noiose: dedichiamo, se vi piace, un momento della nostra giornata a contemplare la nuova vignetta di Zac Gorman. Il tema è sempre il solito: Zelda, ovvero i retroscena sentimentali tra Link e la Principessa omonima.
Devo evitare di prendere troppo sul serio questa roba, c'è da diventare pazzi.

Lo-Rez: arte, storia, web design
30 . 06 . 2012

I conti che ducano

A seguito dell'annuncio Nintendo riguardo il 3DSXL, il popolo bue si lamenta della mancanza del secondo analogico, il gadget tanto favoleggiato praticamente dal rilascio del 3DS stesso. La levettina responsiva che dovrebbe sostituire l'obsoleta crocetta che, dopotutto, ci portiamo dietro dagli anni 80.
Dei veri e vasti problemi del prossimo rilascio Nintendo ho già ampliamente parlato settimana scorsa, ma di questa mancanza di feature non ho fatto parola. Non l'ho fatto perché proprio difetto non mi sembra. L'attuale interfaccia del 3DS ha un equilibrio che non penso proprio sia il caso di spezzare e questo secondo analogico farebbe più danni che altro. Ci sono giochi (Resident Evil) dove la crocetta è in realtà impiegata per fornire all'utente quattro tasti in più per compiere quattro distinte azioni e in questi casi un altro analogico sarebbe assolutamente deleterio. Ci sono giochi (Dead or Alive) in cui la precisione della crocetta è imprescindibile una volta fatta un po' la mano coi personaggi e quindi già l'analogico esistente rimane a prender polvere. Forse in giochi più caciaroni l'analogico è adatto, ma quello che c'è basta e avanza. La discriminante è l'impugnatura. Purtroppo il 3DS, con le sue dimensioni, impedisce che la presa del pollice sul comando sia salda e naturale quindi rendere questo ipersensibile potrebbe portare più danni che altro.

Rimanendo sempre nell'ambito del Vox populi vox dei è stato finalmente rilasciato il DLC di fix di Mass Effect 3. Non sono neanche andato a spulciarmi i suoi contenuti (come alla fine finii col fare col finale maledetto), ma le considerazioni da fare sono tante anche così. Innanzitutto bisogna dire che questa notizia ha avuto meno risonanza di tante altre, sicuramente ha avuto meno risonanza del finale del gioco stesso. Questo dimostra che le clamorose proteste sollevate ai tempi, in realtà, erano semplicemente zeitgeist. Mass Effect 3 era in uscita (come Marty Panzeroth nella strip di oggi) e quindi in quel preciso momento parlarne portava decine di condivisioni di facebook e un sacco di altro clamore. Anche chi non era interessato alla vicenda (tipo me) si è messo a sparare cazzate sull'argomento. Quello che era un perdonabile scivolone narrativo è divenuto una sfida alle leggi della natura e un insulto al signor'iddio. Oggi, che tutti sono interessati ad altre cose, il fatto che si sia fatta ammenda non interessa praticamente a nessuno.
Intanto, ha perderci, è l'orgoglio dei videogiochi. Un'operazione di questo tipo, su qualsiasi altro media, non la si sarebbe fatta. Perché l'autore si sarebbe messo a difendere il proprio lavoro e confermarlo. Ma purtroppo parlando di videogiochi la figura dell'autore è andata sbiadendo all'interno di un concetto di staff molto impersonale e l'arte che noi continuiamo a proclamare si è persa nei corridoi dell'industria. Ce ne facciamo da sempre una ragione, lottando nell'ombra.

Notizie come queste avreste potuto leggerle su Orgoglio Nerd una testata web in forte crescita nell'ultimo periodo. E' necessario parlarvene, visto chi siamo, ma sono stato finora reticente a farlo perché... non mi convince. Ed è brutto dirlo di qualcosa che, a suo modo, dovrebbe essere dalla tua parte.
Da molte parti nei circoli asociali più in voga, si sta denunciando la tendenza a essere hipster che è un termine dai molti significati, ma che, secondo certe accezioni, rappresenta quello convinto sia trendy andare contro le mode e contro la massa ed è convintissimo che questo siano appunto i nerd, tanto da volerne adottare (fittiziamente) i costumi. Dal mio punto di vista questo atteggiamento è infinitamente peggiore delle epoche in cui rimanevamo ai margini della storia.
Orgoglio Nerd, purtroppo, per una sensazione di pelle più che altro, mi dà proprio l'impressione di un prodotto confezionato, che quindi non può essere genuinamente considerato nerd proprio per questo. Sembra... ecco... estremamente interessato a Voi... e assieme a Voi anche a un mucchio di altra gente. Come sapete questo è un comportamento che guardiamo sempre con sospetto.

L'editoriale finisce qui. Prima che arrivi la piena estate che ci bruci tutti ci sarà ancora tempo per parlare, ma sarà tempo che consumeremo avidamente come un ghiacciolo alla menta.

“Corruption, the most infallible symptom of constitutional liberty.”

Cymon: testi, storia, site admin