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571, 23/06/2012 - Le grandi interviste: un paguro
571
23 . 06 . 2012

Summertime sadness

Questa settimana interrompiamo la programmazione regolare delle nostre serie per offrirvi questo intermezzo di ilarità a spese di uno dei personaggi più bistrattati da sempre qui su FTR.
Follow The Rabbit: maltrattiamo il Paguro Anselmo since 2002. Suona bene.

Sarà meglio piantarla qui con questo tono da presentatore radiofonico di una radio sfigata. Non che abbia molto altro da dire, considerato che risento di quella che la buona Lana Del Rey nelle sue canzoni chiama Summertime Sadness... però c'è ancora qualche giochetto che mi sono segnato dall'E3 2012 di Los Angeles, l'evento di ormai moltissimi giorni fa.
Del nuovo Tomb Raider non voglio parlare molto: mi mette a disagio. Sappiamo bene su quali attrattive ha sempre puntato la serie, però stavolta sembra che i padroni di Lara abbiano portato il suo sfruttamento su un piano del tutto nuovo: non solo offrono il suo corpo in sacrificio a masse di adolescenti bavosi, ma ne fanno un sacrificio molto letterale, spezzandola e maciullandola con ferocia sanguinaria per tutto il tempo.
In due minuti di trailer pubblicitario questa Lara appena legalmente maggiorenne si rompe tutte le ossa che possono rompersi, si copre di tagli ed escoriazioni varie, sfuggendo per un pelo a stupri, annegamenti e impalamenti. Ammetto che l'idea di un personaggio vulnerabilissimo, e di una sofferenza mostrata con crudo realismo, è una novità interessante in un videogioco... ma non so se si tratta di qualcosa di cui c'era davvero bisogno.

Piuttosto mi preme parlare di un'altra cosetta perversa: ma stavolta è una perversione sana e normale, perché viene dalla patria di tutte le perversioni, ovvero l'isola di Nippon. Il gioco è Tokyo Jungle, e pare che in patria stia vendendo tantissimo. Non mi stupisce: chi non vorrebbe controllare una bestiola scelta tra dozzine di specie diverse, e gironzolare per una Tokyo devastata e reclamata dalla Natura?
Che tu sia un cagnolino o un orso, piuttosto che un uccelletto o una gazzella, in questo gioco si può vagare senza meta facendo tutte le cosette che fanno le bestie in natura, tipo procurarsi il cibo, o generare una prole. È tutto molto arcade, con barre di energia da riempire ed effetti di luce da cartone animato, e sembra parecchio divertente.
Una nota sulla prospettiva, che è fissa e laterale rispetto al personaggio controllato: mi fa venire tanta nostalgia dei giochi di una volta, ma non credo che si tratti solo di un richiamo al passato. È risaputo infatti che i giapponesi soffrono molto il mal di mare, e i videogiochi con prospettiva in prima persona, o con una visuale che ruota tutt'attorno, a molti musi gialli provocano vertigini, nausea e mal di testa. Sul serio! L'ho sentito una volta da qualche parte.

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23 . 06 . 2012

E4

Nessun attore del mondo dei videogiochi metterà per iscritto che le fiere sono diventati dei baracconi costosi e dallo scarso impatto mediatico, in cui la tua informazione promozionale è fuori dal tuo controllo e che di gran lunga rimangono dietro i mezzi cibernetici e non che la società moderna ha messo a disposizione di chi sborsa soldi in pubblicità.
Nessuno farà mai questa affermazione, un po' perché è persino più forte della realtà dei fatti, un po' perché non ha senso inimicarsi un punto fermo delle dinamiche del videoludico e qualcosa che il pubblico, in ogni caso, ama mitizzare.
Però Nintendo ecco... questa settimana... ci è andata piuttosto vicino.
Nintendo ha un approccio messianico al dialogo con l'utenza. Ha ottimi motivi per comportarsi così. I suoi utenti trascendono i fanboy e gran parte del loro successo è dettato dalla Fede. Hanno questi personaggi giapponesi palesemente "finti", quasi più umani, che dicono cose come santoni zen, senza granché preoccuparsi che la gente li capisca. Parte di questa strategia sono i Nintendo Direct, delle conference periodica in cui i grandi capi si rivolgono direttamente all'utenza e gli raccontano il futuro. I più importanti Direct, oltretutto, vengono anche spinti tramite vari mezzi di comunicazione, tra cui il 3DS, quel cose che avete in casa, ma che oggettivamente è di proprietà della grande N, che agisce come macchina da spam.
Il giorno prima (si, prima) dell'E3, Iwata ha fatto un Nintendo Direct in cui ha illustrato nei dettagli il futuro del mondo Nintendo, tra WiiU e Miiverso, svuotando oggettivamente di novità clamorose quella che è stata poi la conference alla fiera. Conference che, al pari delle conference degli altri colossi del settore, non ha detto niente di clamoroso, non ha fatto strappare i capelli a nessuno. Insomma, ci saranno nuove uscite per 3DS, ci sarà il WiiU, tutte cose che bene o male sapevamo.
Poi, ecco, come dire... i nostri amichevoli giapponesini, quando ormai anche le impalcature più pacchiane della fiera sono state smontate e tutti sono pronti a partire per le vacanze, si sono ricordati di dirci che stanno facendo il restyle del 3DS.
Direi che per onestà intellettuale devo riportare una mia dichiarazione fatta tra amici su Facebook a valle della conference sull'E3. Qualcuno disse "Meno male che non hanno presentato un nuovo 3DS" e io risposi, testuale "Se Nintendo lancia un nuovo 3DS con ancora il DS in salute allora è ovvio che il consiglio di amministrazione è realmente formato da koopa".
Bhe, mi rimane di stabilire quanti di questi hanno il guscio blu.
Il mercato handheld è saldamente nelle mani di Nintendo, tant'è vero che la più grande minaccia che deve affrontare è la cannibalizzazione. Al di là della trascurabile PSVita il problema è l'ingombrante presenza del DS che vende e continua a essere una piattaforma di riferimento per molti sviluppatori, assieme a un parco giochi 3DS che, lo ripeto, stenta a esplodere, anche grazie al region lock e alla consueta tendenza di lasciare in Giappone tutto ciò che non sia mainstream e quindi non può fare il botto. Siamo in un mercato di giochi TriplaA in cui anche un onesto Heroes of Ruins rischia di crollare sotto il peso delle polemiche perché, essendoci solo lui, il fatto che sia un po' grezzo è imperdonabile.
Intanto il taglio di prezzi mostruoso della console continua a essere un dato difficile da leggere. La Nintendo aveva bisogno di respingere Sony a ogni costo e oggi vende la piattaforma in perdita? Ha scoperto come crescerli sugli alberi? Avevano messo il listino troppo in alto in origine?
Quest'ultimo elemento è sicuramente il più interessante con, all'orizzonte, una nuova versione della console, versione che sembra giustificata solo dallo schermo enorme e che probabilmente tornerà a piazzarsi al pricing dell'inizio del 3DS. Una cosa non banale in un mercato ormai abituato a tutt'altre cifre.
E poi, intorno al nuovo prodotto, come uno sciame, le tre versioni del DS, dalle classiche long-seller a quelle rese rapidamente obsolete dal 3DS che però rimangono a rivaleggiare con loro sugli scaffali.
Come se non bastasse la non conferenza ha portato anche altre robette, tra cui la non trascurabile presentazione del capitolo di Layton per 3DS.
Essendo impegnato in questi giorni con il Futuro Perduto potrei dirvi che c'è di che essere un po' critici sulla serie di Layton, ma rimane comunque uno dei brand di punta della console portatile N. Il fatto che mancasse ancora, lo ricorderete, lo avevo sottolineato a suo tempo parlando del mercato tascabile in generale. Ora anche questo tabù è stato infranto.
Sembra quasi, insomma, che la Nintendo, investendo il minimo, voglia simulare il lancio di una nuova console. Il che è geniale, sotto certi punti di vista, masochistico e folle, da altri. Non credo ci sia nemmeno da stare a vedere cosa succederà. E' un restyling della console, ne abbiamo già visti mille e sappiamo come va a finire. Questo, se mai risulta più arrogante di tanti altri. L'unica speranza è che si approfitti dell'avvenimento anche per qualche cambio di rotta più sottile, ma più utile.
Magari un cambio di rotta da presentare lontano da qualche altra importante fiera.

“We can go where we want to / The night is young and so am I / And we can dress real neat / From our hands to our feet / And surprise'em with a victory cry”

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