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151, 20/03/2004 - Terminologia
151
20 . 03 . 2004

Demo

Questa settimana ho fatto una cosa molto insolita: ho preso una rivista di videogiochi in edicola. Internet mi ha reso del tutto indipendente dalle fonti di informazione cartacee e poi gli argomenti che interessano a me sono trattati comunque pochissimo.
Però ogni tanto mi faccio un dovere di prelevare un campione della stampa specializzata nel nostro settore, tanto per avere la soddisfazione di tenere tra le mani una rivista dove le persone parlano apertamente di videogiochi, e per le pubblicità a tutta pagina. La rivista di riferimento nel nostro paese per i giochi PC è TGM, e questo mese TGM proponeva un'offerta che non ho potuto rifiutare: i demo di Prince Of Persia, Far Cry, Silent Hill 3, la versione completa di Rogue Spear: Black Thorn e, come se non bastasse, il client di Ragnarok Online.
Ammetto che è la prima volta che ricevo un DVD in allegato alla rivista e, quando l'ho messo nel lettore ed e' partito un messaggio filmato dei redattori, mi sono ribaltato sulla sedia girevole. Mi ha fatto uno strano effetto vedere in carne e ossa un esemplare di Redattore nel suo habitat naturale, che parla in scioltezza di cose come l'Havoc Engine. Purtroppo le recensioni e gli articoli filmati vengono offerti ancora molto di rado sui siti italiani, ma la loro immediatezza e' l'ideale per trattare l'argomento videoludico. Quando avremo anche nel nostro paese qualcosa come GameSpot, sarà un nuovo Risorgimento per le moltitudini oppresse degli italici videogiocatori (!).
In attesa di vedere questi editoriali in versione filmata, quindi, accontentatevi di una raccolta testuale di impressioni sui demo che ho avidamente consumato:

Prince Of Persia. Mi spiace deludere chi viene su FTR in cerca di opinioni controcorrente... ma non posso che confermare anch'io: è un gran gioco. Vedendo i filmati avevo pensato che gli screenshot non gli rendevano giustizia, e giocando il demo ho capito che neanche i filmati gli rendevano giustizia. Il Principe sarà anche un po' tardo di comprendonio, ma non si può dire che non sia un acrobata, e muoverlo e' una gioia per gli occhi e per i polpastrelli. Se non vi piace il sistema di controllo, a parer mio siete viziati da troppo PC, perche' dopo una breve fase di apprendimento le corsette sui muri e i balzi da colonna a colonna con giravolta a mezz'aria diventano una seconda natura. E io non sono certo tollerante riguardo ai sistemi di controllo, tutt'altro: basta davvero poco a gettarmi nella più nera frustrazione, ma con PoP mi sono trovato comodo.
Devo ammettere che usare i tasti del mouse per fare le acrobazie mette leggermente a disagio, ma è soprattutto una condizione psicologica: un joypad analogico da stringere tra le mani sarebbe più naturale.
Neanche PoP, come tutti i titoli del genere, è del tutto immune al Problema della Telecamera™, ma lo tratta con molto stile. Le visuali alternative, la prima volta che si pigia quel tastino, possono far saltare un paio di battiti cardiaci: da quelle visuali panoramiche in cui il Principe e' alto un paio di pixel, si può zoomare fino a vedere i riflessi nei suoi occhi azzurri. A parte queste concessioni all'estetica, la telecamera effettivamente utile durante il gioco non si e' fatta odiare più di tanto... E nei casi in cui qualche scossone e' inevitabile, perlomeno questo gioco offre astutamente un effetto di motion blur favoloso, per cui non si riesce davvero ad arrabbiarsi. Anzi, piu' volte ho mosso la telecamera in giro solo per essere gratificato da questo spettacolare effetto.

A proposito , la Principessa è molto più intraprendente di come la ricordavo, in linea con l'attuale politica delle eroine d'azione. Fin dai tempi di Tomb Raider c'e' un rituale tradizionale cui non si può sfuggire: perdere almeno 5 minuti ad aggiustare la telecamera in modo da inquadrare in tutta la sua gloria la signorina in questione... e in questo gioco la signorina in questione risponde pure con commenti leggermente irritati. Non ho bisogno di sentirmi rinfacciare la mia immaturità anche nei videogiochi, grazie...

Far Cry è stato il primo gioco a mettere in difficoltà il mio fidato hardware. Durante l'installazione commenta, con una punta di freddo disprezzo, che la mia "AGP Aperture Size" e' patetica, quasi ridicola, e a malapena degna di far girare il magnificente Crytech Engine. Io, a mia volta, ignoro bellamente il messaggio e imposto i dettagli su valori medio/alti. A questo punto il mio povero PC finisce a mordere la polvere.
Torno a navigare negli squallidi, insulsi menu di gioco, talmente poco ispirati da offendere gravemente il mio senso artistico, e imposto un dettaglio inferiore. Solo dopo essermi umiliato pubblicamente in questo modo, il gioco accetta di funzionare, ed effettivamente il framerate ora è ottimo. Però, la grafica e' bruttina.
Forse sono ancora un po' offeso, ma onestamente non mi pare un bel modo di comportarsi, da parte di un motore grafico che vorrebbe competere ad armi pari con quelli di Unreal e Doom. Voglio dire, uno si aspetterebbe se non altro una maggiore flessibilità, visto e considerato che UT2003 e Splinter Cell, su questo stesso hardware, girano splendidamente, e fanno una figura molto migliore. D'accordo che in Far Cry si può vedere a 50 chilometri di distanza in ogni direzione, e il poly-count della vegetazione è incommensurabile, ma mi aspettavo prestazioni migliori.
Il gioco in sè e' un buon FPS in singolo, e ne avevamo bisogno, dopo essere rimasti a bocca asciutta per praticamente tutto il 2003. Ma non riesco ad entusiasmarmi più di tanto... le casse galleggiano, le barche dondolano e il personaggio scivola dai pendii, ma una fisica realistica mi sembra doverosa, oggi. Ormai credo che dovrò attendere HL2, per provare nuovamente una esperienza FPS davvero trascendentale. Spero.
Come al solito, la direzione artistica del gioco è del tutto inesistente, ma tanto ci sono abituato e non mi lamento più. XIII ha inaugurato un'ottima strada, ma a quanto pare pochi hanno intenzione di seguirlo.
C'è una considerazione che devo fare, seppure a malincuore: forse e' una mia impressione, ma ogni dannato gioco di Ubisoft in questo periodo e' un capolavoro. O meglio: ogni dannato capolavoro in questo periodo e' un gioco Ubisoft. Splinter Cell, Rainbow Six 3, XIII, Prince Of Persia, Far Cry... ma che e' successo? hanno forse scoperto una misteriosa fonte di soprannaturale potere videoludico?

Silent Hill 3... Ne parliamo la prossima volta, ok? Sapete, si sta facendo buio...

“What are you staring at?”

Lo-Rez: arte, storia, web design
20 . 03 . 2004

What's my age again

Giovedì si è incorsi in un evento calendariamente inevitabile a cui qui dentro non si usa dare particolarmente peso (come a tutti gli altri della medesima natura), ma gli utenti del forum sono stati tanto cari e volevo ringraziarli anche qui. Noi di FTR non possiamo dire di avere un gran forum dove torme di dotti si confrontano sui problemi dell'universo e dell'io, ma quei quattro mentegatti (= gatti mentecatti) che ci vengono usualmente sono come la gente che incontri al bar sotto casa la mattina quando vai a prendere il caffé. Sempre la stessa, sempre amichevole, sempre buona per scambiarci quattro chiacchiere e così subdolamente infilata nella tua vita che quando non li vedi più per un po' ne senti sottilmente la mancanza. Insomma gente, mi avete quasi fatto venir voglia di diventare buono...fortunatamente la sensazione è svanita quasi subito.
Vi avevi detto che ero stato tutto sommato lieto di ricominciare a ricevere la mailing list di NGI e caso vuole che gli spunti di discussione del presente editoriale vengano proprio da lì.
La prima notizia di un certo interesse è quella riguardante Game Over una sit-com realizzata completamente in computer grafica basata sul mondo dei videogiochi. Probabilmente non diventerà un fenomeno di costume, probabilmente domani sia io che voi ce ne saremo dimenticati, ma la cosa che mi piaceva era il fatto che, sotto sotto, assomigliasse a Follow the Rabbit. I realizzatori non hanno potuto sfruttare personaggi dei videogiochi veri come protagonisti (neanche noi, ma non importa) e così hanno costruito dei videogiochi di provenienza fittizi per loro, ma il tema è lo stesso nostro ovvero la compenetrazione dell'universo videogioco con l'universo reale atta a disvelare i paradossi connaturati a entrambi attraverso il medium della parodia (lo so, non si capisce niente, ma per una volta non volevo usare la definizione "due disperati che si dilettano a fare disegnini e scrivere idiozie"). La serie non sembra essere partita con grandi ascolti, ma la cosa non mi stupisce così tanto. Se effettivamente, come ho potuto intuire, per apprezzarla bisogna avere un solido retroterra da videogiocatore questa non è una caratteristica che si può trovare in una fetta troppo vasta di pubblico. A prescindere dalle vendite stratosferiche della Playstation2 possederla non vuol dire amare i videogiochi come avere il lettore DVD non vuol dire amare il cinema. Si può usufruire in entrambi i casi di quello che offrono, ma fare quel passo in più che ti permette di cogliere le sfumature, che ti da i mezzi per dipanare le citazioni e che ti prendispone a un certo sentimentalismo è tutto un altro campo da gioco. Non per niente possedere semplicemente la PS2 non è contemplato nelle caratteristiche del vero videogiocatore, possederla sessualmente, al massimo, potrebbe mettere sulla buona strada (da qui discendono numero 6 battute sulla fessura per infilare il disco che ho deciso di risparmiare al mio amato pubblico).
L'altra notizia che mi ha fatto esclamare "apperò" (citazione testuale e virgolettata) è stato l'ennesimo lieto ritorno che pesca nel mio luminoso passato (credevate di scamparci stavolta?), nientemeno che One must fall. One must fall è stato indubbiamente uno dei picchiaduro più belli (dopo i Mortal Kombat) che abbia mai giocato (ma parliamo di 10 anni fa!). Era un gioco shareware come si usavano una volta, era completamente 3D (sebbene bidimensionale nelle meccaniche di gioco) e considerava l'impiego di enormi robottoni più o meno giapponesizzanti in scontri strafighi. Credo sia stato anche uno dei primi videogiochi a introdurre gli scenari interattivi (capitava di venire fritti su reti elettrificate, di farsi bombardare da aerei burfaldini...), insomma, un prodotto veramente avanti. Oggi si è deciso di rispolverarne la vecchia scorza con Battleground, ne sono contento? Bhe, indubbiamente è un riconoscimento per un gioco che ha fatto il suo piccolo angolino di storia passata sia del videoludo sia mia e di questo sono molto lieto. Quante speranze abbia poi che questo nuovo capitolo bissi il successo del suo predecessore...bhe...qui le cose si fanno più spinose. Bisogna considerare che picchiaduro PC non ce ne sono mai stati tantissimi (abbiamo atteso un fottìo di anni per avere uno Street Fighter decente) e tutt'ora si tratta di un ambiente poco battuto, quindi un prodotto di qualità buona anche se non un capolavoro sarà comunque ben accetto. Io poi non è che abbia molto di cui preoccuparmi, fino al grande cambio di PC, che non è certo alle porte, i generi più fracassoni è meglio che me li scordi proprio perchè altrimenti è la volta buona che i criceti mi si impiccano alla ventolina.
Un editoriale ha da essere pieno di parole più o meno comprensibili e questo lo è. Ritengo adempiuto il mio dovere per questa settimana quindi vi saluto. Sia mai che al nostro prossimo appuntamento possa raccontarvi qualcosa di interessante (c'è sempre una prima volta...)

"Non rompetemi le uova nel paniere, ragazzi, e non rubatemi sto coniglio dal cilindro..."

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