Night City
AI, AI, aiutami a scrivere questo editoriale...! (pronunciato con l'espressione del cagnolino del meme)
Ma no, anche stavolta faremo senza, e ci spremeremo le meningi come facciamo da ventiquattro anni. Il caldo e la luce non aiutano.
Cieli azzurri e tanto sole sono da sempre i nemici naturali di chi vorrebbe solo starsene seduto davanti a uno schermo: quei malefici riflessi! Se state arredando casa, disporrete tutto solo in funzione dei temuti riflessi.
E poi, insomma, c'è la postura autodistruttiva di ogni singolo elemento dell'anatomia umana: magari siete ancora nella fase Apprendista Padawan (sempre secondo il meme), ma appartenete comunque alla specie umana, e prima o poi il tempo giungerà a chiedervi conto dello scempio che avete fatto del vostro corpo, e gomiti polsi e schiena d'un tratto smetteranno di funzionare.
“È tipico dell'artista visionario, risucchiato da quel viaggio vorticoso nello spazio e nel tempo che è il suo lavoro, l'essere disturbato da ogni concreto cambiamento del proprio paesaggio quotidiano.”
Ecco, lasciamolo dire - molto meglio di quanto mai potrei fare io - a uno degli insospettabili nerd della cultura italiana. Perché tra gli effetti dello starsene seduti davanti a uno schermo grande e fisso c'è anche la staticità. Abbiamo parlato di Viaggio o Vacanza più volte in questi editoriali (di solito è una dicotomia che ritorna in questo periodo estivo), e settimana scorsa abbiamo offerto un'alternativa low cost, e soprattutto antisociale, alla villeggiatura al mare o ai monti: i videogiochi grandi e grossi, in cui tuffarsi.
Certo, abbiamo scelto proprio due esempi di open-world vecchi e stantii che ci danno ormai la nausea: ma potevano essere esempi ben più edificanti di world building come Ivalice, come il Pianeta di Final Fantasy VII Rebirth, o l'Australia di Death Stranding 2 o Night City di Cyberpunk 2077.
Di Death Stranding son pieni questi editoriali da quasi un decennio, ormai. Mentre di Cyberpunk 2077 non ho mai detto granché: all'uscita avevo un'opinione controversa, e il tempo mi ha dato ragione (COME SEMPRE ACCADE SU QUESTE PAGINE).
Dissi di fare come il Conte di Montecristo nell'indimenticabile chiosa della sua storia: aspetta e spera. Il tempo (e le ore di straordinari di migliaia di polacchi), avrebbe sistemato tutti problemi che aveva il gioco all'uscita, per restituirci infine la versione Trascesa di questo titolo, l'idea iperuranica originale.
Così è stato, e giocare oggi Cyberpunk 2077 e la sua magistrale espansione è un'esperienza totalizzante che assorbe completamente, manco ci infilasse uno spinotto nel cervello. Night City è un tale concentrato di idee gigantesche che ci fa sentire saturi di stimoli come il povero Johnny Mnemonic, che riempie tutti gli 80 GB che ha nel cervello.
La città è talmente viva, e la visuale in prima persona talmente immersiva, che si può vivere Night City da turisti, vagando senza meta col naso all'insù e la bocca spalancata. Spesso durante le missioni (trascinanti, concitate, appassionanti) vien da fermarsi a contemplare un dettaglio, o solo a riflettere su cosa diamine ci sta succedendo.
Una vacanza dalla realtà.
Lo-Rez: arte, storia, web design“I want to get online... I need a computer!”
Segretissimo Oppai
Grisaia - Phantom Trigger (si, oggi è giorno di receditoriale) è un progetto che deriva da Fruits of Grisaia, anime che non ho visto e di cui, su internet, ho letto pareri discordanti. La serie però lo sa che potresti non ricordarti tutto e quindi inizia con un riassuntone abbastanza esaustivo della situazione, a prova di ignoranti. La situazione, in breve, è che un gruppo di ragazzine dal passato violento e che hanno attraversato situazioni difficili sono state radunate dalla consueta organizzazione segreta giapponese per essere impiegate come agenti speciali in missioni pericolose. Per le solite regole degli anime sono state tutte chiuse in un liceo e gli è stata pure appioppata un'insegnante "vera", cioè non un assassino sotto mentite spoglie, ma una semplice professoressa che dovrebbe insegnarle le materie "normali" e anche, in un certo senso, guidare il loro lato umano. Seguono a queste premesse, ovviamente, alcuni storyarch di missioni avventurose (alla segretissimo appunto) che culminano nello scontro con personaggi che vengono dal passato dei protagonisti.
Ho guardato Grisaia - Phantom Trigger, lo ammetto, perché mi manca molto Lycoris Recoil e di certo sei cortometraggi di ragazzine che fanno pigiama party non mi aspetterà a calmare la fame. Dalla descrizione della serie mi sembrava che ci fossero molti punti di contatto tra i due anime, in entrambi i casi abbiamo delle liceali apparentemente normali che però, su ordine del Giappone, uccidono i cattivi. C'è effettivamente tutta questa somiglianza? No. E questo è spunto di interessanti e barbose riflessioni.
Avevamo ascritto Lycoris Recoil agli anime di maghette perché gli anime di maghette sono anime di manipolazione e lì è abbastanza palese come l'innocenza dei personaggi sia manipolata per trasformali in macchine assassine. Grisaia parte invece da presupposti completamente diversi: le varie protagoniste sono consapevolmente votate alla battaglia, magari l'infanzia in posti terribili che hanno passato o le pressioni della società hanno influito sulla loro mentalità, certo, ma non c'è nessun inganno né dietro la loro vocazione alla battaglia né dietro gli intenti della società che li usa. Per questo, nonostante stiamo parlando comunque di adolescenti tettone ci troviamo di fronte a un prodotto che si avvicina, per l'appunto, al mood del Segretissimo in cui andiamo a sviscerare la mentalità e i comportamenti di soldati di vario genere, messi sotto pressione in situazioni critiche.
Ecco che quindi Phantom Trigger si trova a suo agio a fare profonde riflessioni sulla guerra. I suoi personaggi sono disintancati, lucidi, sicuramente eccessivi nel modo in cui semplificano la loro propensione all'omicidio. In questo la loro professoressa di liceo ben funziona per il forte contrasto che inserisce nella narrazione, con una funzione di vero e proprio occhio esterno che tende a evidenziare la mentalità grottesca delle protagoniste. Allo stesso modo, però, le nostre eroine confessano di sentire il dovere di andare in battaglia, ma di non farlo con piacere, perché la battaglia è pericolosa e vi si può morire, risolvono insomma il conflitto del soldato, ma lo vivono e lo evidenziano come poche altre volte si vede negli anime (dove, di solito, si gioca sullo shock di scoprire che si può morire quando è troppo tardi). Le battaglie, soprattutto nello storyarch finale, vengono presentate con estrema spietatezza, con momenti di esagerata crudeltà e sangue e anche i "cattivi" quando sono veramente cattivi sono disgustosi nella loro facilità di giocare alla guerra per guadagno e quando invece sono solo dalla parte sbagliata del conflitto ci fanno scontare tutta la loro ambiguità.
Ho approcciato Grisaia - Phantom Trigger per i motivi sbagliati, ovvero cercando Lycoris Recoil, ho subito storto il naso, iniziandola, perché mi dava l'impressione di essere un prodotto derivativo e gestito con grande faciloneria, con episodi riempitivi di ragazze con grosse tette che si sparano. Mi sono ricreduto, col procedere della storia, perché sebbene ci siano un po' troppi personaggi e alcuni sono analizzati di sfuggita (forse contando sulla serie precedente) tutti gli approfondimenti sono fatti con intelligenza e in molti momenti clou la storia coglie nel segno sia dal punto di vista emozionale sia nel mostrare che ha qualcosa da dire.
Dopo un percorso così complicato arrivo in fondo a questo editoriale con un po' di perplessità. E' successa di nuovo quella cosa un po' storta per cui io ho visto in un prodotto mediocre più di quanto c'era e ora sto pure vendendolo a voi, oppure effettivamente questo Phantom Trigger merita? Ovviamente nel secondo caso è una serie consigliata anche se dovete comunque fare attenzione: da una parte vedrete i temi della guerra e tutto quello che ne consegue, dall'altra vedrete ancora delle ragazzine anime in atteggiamenti imbarazzanti. Se avrete l'abilità di distinguere le due cose oppure, come me, darete le seconde per scontato cercando altro, allo forse riuscitere ad afferrare la chiave di lettura dell'anime.
Cymon: testi, storia, site admin“Anche la mia Omen, a quanto ne so, è tornata con il caricatore vuoto. Spero che anche alla mia morte il caricatore sia vuoto. Sarebbe una vergogna altrimenti.”