Strip
serie
344, 19/01/2008 - GTR Genesis: 1992 - 2000 (5)
344
19 . 01 . 2008

Internazionalizzazione

Ci avviciniamo alla conclusione di quest'ultima storia di Grand Theft Rabbit, è il momento che i Boss Finali facciano la loro comparsa.
GTR è la nostra serie più passionale, più sopra le righe, non commettete l'errore di prenderla sul serio (ammetto che è un errore piuttosto difficile da commettere!)... si tratta piuttosto di una satira della satira. Siamo stanchi anche noi, come credo lo siate voi, di sentirci ripetere che i giganti che governano l'industria videoludica sono malvagi, che è colpa loro se il nostro mondo va a catafascio, se non ci sono più i bei giochi di una volta, le belle riviste di una volta.
E allora abbiamo voluto divertirci a farli malvagi sul serio, questi Boss. I quattro occhi da Shinobi sono frutto di un'improvvisazione, mi è venuto spontaneo disegnarli e il risultato mi è sembrato appropriato. Lo so, sono mentalmente disturbato: penso sia l'effetto di tutte quelle storie sulla demonologia orientale.

Dopo aver assolto al dovere delle classifiche di fine anno, è ora di guardare al futuro: e il futuro è degli RPG orientali per Nintendo DS, naturalmente.
Voglio parlare in particolare dell'RPG di Sonic sviluppato da Bioware (?!?). Visti gli abissi di squallore in cui è precipitato Sonic negli ultimi anni, Sega è stata saggia ad affidare la sua mascotte ad altre mani, che senz'altro non potranno fare di peggio. Ma questi primi screenshot mi hanno seriamente impressionato. È un'arte eccezionale, con sfondi disegnati a mano e un'ambientazione molto curiosa. Spero tanto che quello di Sonic sia un bel gioco, lo spero per riscattare la mia infanzia da fanatico della Sega.

Ehm.

Ma veniamo al re di tutte le preview, al gioco da cui dipende il destino della PS3, a mister Un Milione Di Copie Vendute In Un Giorno Altrimenti È La Fine.
Sto parlando di Metal Gear Solid 4. I grandi eroi si riconoscono da segni prodigiosi che accompagnano la loro nascita, e Jade Raymond che intervista Hideo Kojima io lo chiamerei un segno decisamente prodigioso. Immaginate il più geniale designer di tutti i tempi, seduto fianco a fianco con la più affascinante PR della storia videoludica... è materiale per un poema epico di mille versi.
A parte lo scambio di complimenti reciproco (“Per Assassin's Creed ci siamo ispirati tanto a MGS, a parte le vostre idiozie giapponesi!” “Lo avevo notato, dannati copioni! Comunque anche AC non è da buttar via”), Kojima ha svelato un dettaglio allucinante su MGS4, e possiamo soltanto immaginare cosa avrà pensato l'adorabile Jade nella sua testolina. In sostanza, Snake può riguadagnare salute sfogliando le riviste porno (in Alta Definizione), ma il ritmo di questa rigenerazione varia a seconda dell'area geografica in cui è pubblicato il gioco... le versioni giapponese, americana ed europea saranno personalizzate anche in questo aspetto, per adattare l'esperienza di gioco alle diverse culture.
Per oggi la finiamo qui, mi pare abbastanza.

Lo-Rez: arte, storia, web design
19 . 01 . 2008

Ossessioni robotiche

Ho paura di aver dato l'idea sbagliata che GTR Genesis finisse settimana scorsa. Un finale del genere, però, per quanto d'effetto, avrebbe lasciato troppe cose in sospeso per un capitolo decisivo come questo. Perciò eccovi gli ultimi due episodi della sanguinaria serie, in cui gli ultimi nodi verranno al pettine. I signori del mass market, padroni delle major, sono molto più inquietanti di certe immagini che i media corrotti ci passano, ma FTR è così, è solito fornire solo abbondanti dosi di dura realtà perché sa come questa può aiutare a crescere Veri Videogiocatori del futuro, resistenti alle lusinghe del mercato meretrice. In compenso il monologo che domina questa tavola ci porta indietro nel tempo a un'epoca che trabocca di Nostalgia. Nel lungo elenco di cose assurde e reali appartenenti agli anni '90 credo che tutti i videogiocatori si ritrovino, alcuni in una voce sola, altri in tutte. Messe insieme, tutte queste cose rappresentano forse una sfilata di carnevale piuttosto che la cronistoria di un mercato mediatico come quello dei videogiochi, ma mi piace pensare che proprio grazie a questo i videogiochi siano riusciti a creare quel popolo dinamico e fantastico quale è quello dei videogiocatori e credo fermamente che continuare a mantenersi nerd, gamers hardcore e simpatici imbecilli sia principalmente questo, continuare il più possibile questo pazzo carnevale.
E' molto tempo che non vi parlo di anime. Ultimamente ho finito gli episodi conclusivi di VIrtua Fighter, un'appendice che mi era sfuggita quando avevo guardato la serie a suo tempo, ma non è certo questo prodotto qualcosa per cui spendere un editoriale. Le parole di oggi verranno spese invece per quello che ormai ha monopolizzato gran parte dell'animazione che sorbisco, ovvero (attenti bene), un altro Gundam, per la precisione Gundam Wing.
GW non segue la continuity dell'Universal Century, si limita a proporre uno scenario molto simile, con la Terra circondata da Colonie orbitanti e eserciti formati da giganteschi robot e vi ambienta una storia in cui la parola Gundam definisce alcuni fortissimi Mobile Suite, neanche a farlo apposta protagonisti delle vicende. Stando alla mia precedente esperienza, la storia di Gundam Wing è allo stesso tempo uguale e diversa da quella delle serie precedenti. Qui, come anche nel Gundam originale, abbiamo una forte tensione tra la Terra e le sue colonie, con entrambi le fazioni costrette a fare i conti con le loro anime più fascitoidi. Allo stesso tempo, però, non abbiamo più un ragazzino che salta per caso su un robottone e fa sfracelli, ma uno svilupparsi degli eventi molto più sporco in cui i nobili piloti di Gundam (questa volta, in effetti, sono ben cinque ragazzini) sono addestratissimi ribelli mandati sulla Terra sostanzialmente a compiere atti terroristici e che, più volte, cadono preda degli eventi o di errori di valutazione, trovandosi sempre in mezzo alle apparentemente interminabili lotte tra umani che vedono gli schieramenti combattersi, trionfare, dividersi e ricominciare a lottare in un circolo apparentemente interminabile. Non ci troviamo quindi davanti a protagonisti che sono esponenti di una forza positiva, ma veri e propri lupi solitari (pure un po' antipatici) che hanno in mano i più potenti mezzi a disposizione della razza umana, ma hanno sempre difficoltà a capire come dirigerli.
Gundam Wing, quindi, traccia la sua ideologia nel solco degli altri Gundam, racconta che la guerra è una cosa sporca, che trascina la gente in vortici terribili di odio e distruzione in cui non c'è differenza tra colpevoli e innocenti. Aggiunge, però, un punto di vista molto particolare, quello del soldato che è arrivato a trascendere la guerra che sta combattendo e lotta solo perché é nella sua natura e nel suo destino lottare. Cosa rimane di un pilota di Gundam quando la guerra è finita? E ancora: avremmo avuto piloti di Gundam se non avessimo avuto guerre? Già le serie originali, su questi quesiti, erano piuttosto inquietanti (Amuro Rey esiliato e rinchiuso in Zeta Gundam è un'immagine non male), ma qui il concetto è estremizzato fino al paradosso: il Gundam, per quanto incarni il bene e il buono del mondo, non è uno strumento di pace e non può esserlo quindi, per quanto il suo uso porti alla salvezza della civiltà, chi lo guida viene sacrificato, perché costretto a negare a sé stesso il mondo migliore che è impiegato a costruire.
Come dicevo sopra i protagonisti di Gundam Wing sono cinque, cinque ragazzi molto diversi e tutti caratterizzati molto bene, anche se con altri e bassi. Il protagonista è un tizio incazzoso e ombroso di nome Heero Yui che è piuttosto particolare, visto che dovrebbe essere al centro della vicenda, ma il mio pilota preferito rimane Quatre Rabreba Winner, che al di là di incarnare il solito ragazzino delicato, melenso e troppo buono è anche quello che forse ha un'evoluzione morale maggiore, tanto da potersi considerare, verso il finale, il vero comandante in battaglia del gruppo. Erede di Char abbiamo anche qui un personaggio mascherato e strafigo. A voler essere onesti, a un'analisi superficiale, sembra proprio un clone del caro comandante di Zion, ma se si scende nel dettaglio si riconosce un personaggio con una sua identità propria che non è completamente un riflesso di ciò che fu (anche se, a tratti, l'eredità è piuttosto pesante). Infine credo meriti una citazione Treize, personaggio ambivalente, negativo, ma non negativissimo, protagonista di una delle morti più liriche di tutti i Gundam e dotato di una filosofia di vita ammirevole.
Per quello che riguarda il mecha-design devo ammettere che in questo forse GW è maggiormente deludente. Pochissimi mezzi, tutti abbastanza anonimi o goffi, poca fantasia. I cinque Gundam sono caratterizzati benissimo e ben fatti, ma hanno a contorno poca roba. I due mezzi più inquietanti, il Wing Zero e l'Epyon, sono una tacca sopra tutto il resto, ma anche grazie al notevole carisma che emettono, non solo per uno studio maggiormente accurato del design.
Traendo le conclusioni, Gundam Wing è una serie piuttosto diversa da Gundam, credo la si possa guardare volentieri, nella mia personale classifica credo di poterla tranquillamente mettere alla stessa altezza di Zeta Gundam, che già mi aveva colpito notevolmente. Al di là del giudizio razionale, però, devo ammettere che, tra tutti le serie, questa in particolare trabocca di scene esaltanti e gesta eroiche per cui, anche se si può muoverle qualche critica, ha qualcosa che "ti rimane dentro" e ti trascina, risultato notevole che raramente ho visto raggiunto in modo così convincente.
Bene, la settimana chiude, ogni altra riflessione è rimandata a settimana prossima. Ho davanti il TGM, chissà che non ci sia qualcosa utile a riempire la pagina di fine gennaio che ci attende tra sette giorni. Sicuramente né voi né io perderemo il sonno chiedendocelo.

“Petit, petit, petit / Tout est mini dans notre vie / Mini-moke et mini-jupe / Mini-moche et lilliput / Il est mini Docteur Schweitzer / Mini mini ça manque d'air / Mini, mini, mini / Mini, mini, mini, mini” Mini Mini Mini - KMFDM

Cymon: testi, storia, site admin