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796, 24/12/2016 - Timer pomodoro
796
24 . 12 . 2016

Tanta dolcezza

La soffice coltre di smog che ci avvolge nel suo abbraccio amoroso e mortale si è squarciata in questi giorni di Yule, mostrandoci una maestosa coreografia di Battaglie tra gli Spazi Siderali (per citare il famoso regista Alfonso Brescia), con le astronavine che si sparano i laser verdi e rossi, proprio lassù sopra le nostre testoline.
Alcuni di noi stanno a guardare incantati col naso all'insù, mentre altri sono troppo occupati a ingurgitare cioccolatini all'aceto balsamico, e il loro naso è affondato tra fette di panettone artigianale alla frutta essicata — non candita, e biscotti aromatizzati all'arancia con ripieno al liquore di cioccolato e ricoperti da scaglie di zenzero zuccherato.
Io sono tra questi ultimi, più propenso ad indugiare in dispense sotterranee da hobbit piuttosto che in guerriglie ribelli tra pianeti lontani... sarà il clima festivo, o forse la malinconia agrodolce di Episodio VII pesa ancora sul mio spirito, e mi fa esitare più del dovuto alla prospettiva di cedere un altro pezzo del mio cuoricino a un nuovo film della mitica saga.

Lo so che questo è più bellino, stupidi. L'ha detto perfino Cymon, per il quale il film dell'anno scorso è un'offesa che grida vendetta al cospetto dei cieli, da lavare col sangue: non mi stupirei se stesse tramando lui stesso nell'ombra, novello Ammiraglio Ackbar, per organizzare una Ribellione contro il Disneyano impero.
Ma non ho ancora trovato il coraggio di abbandonarmi ad una nuova travolgente storia d'amore che durerà due ore: non ancora. Sono codardo e stanco, preferisco rifugiarmi nelle tradizioni barbose che piacciono a noi vecchi, come i Saldi di Steam o i video culinari che ci insegnano la ricetta dello spezzatino di manzo con i personaggi di Final Fantasy XV.

Verrà il tempo per parlare di videogiochi e trarre le somme dell'anno che si avvia a conclusione. Per ora accontentiamoci di trasformare completamente questo glorioso sito pluridecennale in uno squallido blog di cucina, anzi peggio: in un canale youtube di cucina. Quasi un “FTR al Femminile”, se non temessi di essere misogino... ma cosa non si fa nel nome sacro di Final Fantasy! L'ossessione culinaria di questo quindicesimo titolo della serie è risaputa, ne abbiamo parlato anche qui; oltre allo spezzatino possiamo imparare a fare anche il dolce, per offrire ai nostri invitati in queste feste un pasto completo, con questo delizioso video su come preparare la Torta Moogle. Deliziosa è la fanciulla incredibilmente orientale che ci dimostra la ricetta, con le sue smorfiette troppo kawaii... la sua dolcezza supera perfino quella della torta stessa, che pure è sostanzialmente un pastone di zucchero puro.
Basta così, le dosi di saccarosio nel sangue cominciano a raggiungere livelli pericolosi, e abbiamo ancora svariati banchetti solenni da affrontare. Lo zucchero è così tanto che oggi, per la prima volta in 15 anni che scrivo qui, in un lampo improvviso di insania, potrei perfino spingermi a fare...
No, dirò solo questo: sia per voi un natale illustrato da Norman Rockwell.

Lo-Rez: arte, storia, web design
24 . 12 . 2016

Quella festa là

Volevo sbattermene del Natale, perché questa è sempre stata la linea editoriale di FTR, aderente ai suoi argomenti a prescindere dal mondo che gli gira intorno. Avevo anche un appunto interessante da sviscerare (ci tornerò settimana prossima) quindi vi assicuro che non sto scrivendo questo testo solo per riempire la pagina bianca.
Non so perché, alla fine, ne verrà fuori un editoriale di auguri.
Forse conta il fatto che in questo momento preciso, mentre scrivo, sono le 11 e 20 del 24 di Dicembre e in qualche modo non ce la faccio a fregarmene, proprio ora, come un vecchio Scrooge inacidito.
Forse dipende solo dal fatto che sono diventato incredibilmente vecchio e quando siamo vecchi possiamo rivolgerci solo alle cose che ci sopravviveranno e a quelle che c'erano prima di noi, perché tutto il resto sono quisquiglie che scompariranno, prima o poi. Si, anche i meravigliosi anni '80 del cinema e dei videogiochi che tutti citano e rimestano un giorno non serviranno più a giustificare l'esistenza di opere.
Magari c'entra un po' lo schifo di internet che c'è in giro per cui ormai prendersela col Natale o fregarsene è divenuto decisamente mainstream. Il peggio della gente della rete ha fatto il giro e alla fine è venuto della nostra idea, dopo che la nostra idea, per anni, è servita proprio a contrastarli e dargli contro. Aderire al Natale con sincerità oggi può sembrare un voltafaccia da bastian contrari, ma non lo è.
La verità è che gente come noi se la prende col Natale solo quando il Natale è assicurato, solo quando sa che, una volta tolta la maschera e scesa dal palco, il Natale sarà lì ad attenderla esattamente nella maniera che ha denigrato fino a un momento prima. Quelli come noi cercano solo di far sì che tutti gli altri stiano in guardia e si impegnino, quelli come noi non hanno mai odiato il Natale, hanno solo trovato insopportabile darlo per scontato.
Magari c'entra quel senso di angoscia che, sostanzialmente, mi prende ogni Natale, quel senso di angoscia che proviamo un po' tutti anche se non abbiamo il coraggio di dirlo. Perché il Natale è pur sempre un momento in cui si tirano le somme, anche se non vorremmo, è il momento in cui decidiamo cosa ci ha dato e cosa ci ha preso la nostra vita fino a quel momento. E' il finale del film, la scena conclusiva, quando riusciamo ad allineare tutto quello che conta. E, diciamocelo, con un briciolo di maturità, una volta tanto, siamo sempre terrorizzati all'idea di trovarci a questo punto con troppo poco o con le cose sbagliate o incapaci di aprire bocca, spiccicare parola, ringraziare per quello che abbiamo intorno. A Natale abbiamo l'ansia perché per tutto il resto dell'anno non ci siamo preparati niente, perché lo sappiamo che, di fondo, non sono ipocriti quelli che lo festeggiano, quelli che si sbattono per riunire le famiglie, quelli che organizzano cene, siamo ipocriti noi che dopo aver passato tanto tempo a cercare di rubare sentimenti agli altri di nascosto, senza disturbare, senza mai metterci in gioco, non ce la sentiamo a donarceli sotto la luce del sole.
Ma Natale sono anche i messaggini di Whatsapp di gente che non senti da tempo, le scuse per riunirti a persone che non hai avuto tempo di salutare, l'occasione per fabbricare ricordi o recuperarne altri dal passato. Natale è qualcosa di bello, si. Natale è un'etichetta, si. Natale è un'etichetta che indica qualcosa di bello, perché siamo una razza così imbranata e confusa che abbiamo bisogno di essere costretti a essere buoni. E dovremmo ringraziare che questo capita almeno una volta all'anno.
Natale è il momento in cui posso scrivere una cosa del genere e deciderla di non cancellarla, ma di pubblicarla, una volta tanto.
Buon Natale a tutti voi.

Cymon: testi, storia, site admin