Strip
serie
546, 31/12/2011 - Insultanza creativa
546
31 . 12 . 2011

In questo momento non ricordo

Attraversiamo questo Periodo Festivo come gli eroi culturisti attraversano muri di fiamme nei film d'azione più smargiassi degli anni '80. Al massimo c'è uno stormo di colombi che si solleva in slow-motion, ma per il resto in un batter d'occhio siamo di là. Siamo sagome atteggiate in pose strafighe su uno sfondo fiammeggiante, con sottofondo di cori angelici e violini: e mentre tutto nel Mondo avvampa alle nostre spalle, noi vi parliamo di... videogiochi.

Del resto, se venite qui per qualcos'altro, i pazzi siete voi.
Procediamo dunque imperturbabili: è l'ora in cui, stanchi, ci volgiamo indietro a vedere quanta strada abbiamo fatto anche quest'anno, e com'era bello il panorama. Se uno vuole una classifica seria, banale, volgare dei giochi migliori del 2011 può rivolgersi a tanti siti professionali, ad esempio c'è quella del nostro lontano parente Multiplayer.it.
Per quanto mi riguarda, il gioco pubblicato nel 2011 che mi ha ispirato di più è forse Deus Ex: Human Revolution. Una specie di Metal Gear Solid occidentale, con una direzione artistica davvero fuori dal comune.
C'è anche Portal 2, naturalmente, che in quanto a impatto emotivo non è secondo a nessuno. Il modo in cui è stata realizzata la sua campagna promozionale, poi, è stato appassionante come e più del gioco stesso. Il finale di Portal 2 è un momento che non si può dimenticare... è un momento che da solo ripaga tutta la sofferenza quotidiana di essere videogiocatori.
Poi ho giocato Bastion, e mi è piaciuto alquanto. Un RPG d'azione disegnato in 2D ad alta risoluzione (!!!)... come potevo resistere al richiamo? È un giochetto, non è Zelda e non entrerà nella storia, però introduce delle idee davvero interessanti nel genere, tipo la voce narrante che racconta la storia mentre questa si svolge, in diretta.
Non ho invece ancora avuto l'opportunità di giocare Final Fantasy XIII-2, come dicevo la volta scorsa... però ho visto circa un paio d'ore di gioco in presa diretta, tramite un “proxy” umano nipponico con manie di protagonismo e un'ossessione smodata per il gioco: uno dei tanti che hanno scartato il BluRay al fatidico Day One e hanno iniziato subito a registrare e pubblicare in rete il video della loro partita.
Inutile dire che per me si tratta del miglior RPG per il grande schermo uscito quest'anno. Lo dico così, basandomi sulle reazioni altrui e su quello che ho visto dei materiali promozionali. Del resto l'unico titolo capace di insidiarlo era Xenoblade Chronicles, che poverino parte svantaggiato perché è per Nintendo Wii. Dicono che come giocabilità sia qualcosa di sconvolgente, ma l'atmosfera non mi ha preso, è di serie B rispetto a quel che sa produrre SquareEnix.
Ho parlato di RPG per il grande schermo, perché se consideriamo lo schermo piccino delle console portatili e, perché no, dei telefonini (?!), il dominatore assoluto del 2011 è Final Fantasy Type-0. Anche lui è uscito solo in Giapponia, per ora, e dunque non posso darne un giudizio personale: ma tutto, l'arte, le premesse della storia, i chara-design e le meccaniche di gioco mi fa urlare di gioia. È come il sogno di tutti gli appassionati che si avvera, un Final Fantasy vecchio stile rifatto con le potenzialità delle tecnologie moderne. Per me, Miglior Final Fantasy del 2011™.
Pare che siano usciti altri giochi di ruolo, quest'anno... ma in questo momento proprio non riesco a ricordarli.

Nelle prossime settimane, chissà, potremmo parlare dei giochi che hanno sfoggiato l'arte migliore dell'anno. Poi vorrei dire qualcosa dei titoli più promettenti del 2012, perché alcuni sono promettenti per davvero, ma proprio tanto.
Riguardo a noialtri di FTR... le prossime strip riprenderanno personaggi e filoni che ultimamente abbiamo un po' trascurato. Più avanti non so: ormai non facciamo progetti a lungo termine. Bé, forse uno c'è, ma non è ancora giunto il momento di svelarlo. Per ora ci godremo qualche altro mese di Decimo Anniversario, poi, a maggio 2012, enteremo nella Seconda Decade della vita di questo coniglio.

Lo-Rez: arte, storia, web design
31 . 12 . 2011

Gatto Silvestro

Si possono dare a questo periodo dell'anno diverse connotazioni dovute alla propria religione, alle proprie tradizioni, ai propri odi. Io non sono uno di quelli che si mette a smontare le feste dicendo che sono inni al consumismo. Questa formula avrà almeno quindici anni e on vuol dire niente. Si può festeggiare senza spendere troppi soldi o svuotare i negozi, si può credere sia necessario come anche no, ma in ogni caso non è colpa della festa. Credo che delle feste servano, prima o poi. Dei momenti di svolta, dei momenti che dall'esterno ti spingano a fare cose. E lo dico nonostante poi mi mettano un po' angoscia. Ma a volte l'angoscia è un pungolo anche lei, ti permette comunque, per un momento, di vedere le cose sotto una prospettiva diversa.
Una bella formula per descrivere il natale, sebbene priva di qualsiasi contenuto religioso, sta in Dottor Who (te pareva). Il Natale è quel momento dell'anno in cui ci riuniamo tutti assieme e ci diciamo che ormai metà dell'inverno è passato, che ne stiamo uscendo, che stiamo andando verso la bella stagione. Non ho problemi a credere che sia anche quello, anzi, è un bel modo di vedere le cose.
Certo è che così il capodanno ne rimane un po' inchiappettato, eh, nel senso che se questo periodo è un momento in mezzo, di transizione, dalle tenebre alla luce, allora questa stramaledetta tradizione di cose che finiscono ha poco senso.
Se mi conoscete un po' (perché mi leggete) sapete perfettamente che questa inadeguatezza del capodanno la sento moltissimo, visto che per me non è per niente un momento di cesura. Quest'anno, qui dentro, lo è anche meno, perché l'anno del Coniglio è ancora in corso e ha ancora quattro mesi da spendersi. Allora, forse, con l'undicesimo compleanno, avrà senso tirare qualche somma, ma oggi veramente mi parrebbe ridicolo anche solo provarci.
Con il decadere della tradizione dell'almanacco ci manca anche fare un punto sul mondo dei videogiochi e dove stiamo andando. Ma quello è qualcosa che prima o poi voglio fare. Attualmente non vedo, letteralmente, dove l'onda si sta muovendo. Il mio corpo vibra pochissimo dei moti del mondo del videoludo. E' colpa del mio corpo, certamente, ma una parte del mio essere sospetta che non sia così. Comunque un giorno mi armerò di pazienza e andrò in esplorazione, quando tornerò indietro ci sarà la column qui ad attendermi.
C'é un sacco di Sherlock Holmes in giro. Se siete proprio dei dilettanti delle serie TV, Italia1 sta facendo quello televisivo di Moffat che ho già ripetutamente incensato. La seconda stagione dello stesso partirà alla corte della regina questo capodanno. Intanto al cinema c'è il secondo capitolo con Donwney Jr. Lo ho visto e ne sono rimasto abbastanza soddisfatto. Il mio lato disgustosamente fanboy ha provato, durante tutta la proiezione, sentimenti ambivalenti.Lo Sherlock di Downey Jr. è... troppo umano per essere il vero Sherlock, ha troppe smussature di alcuni degli spigoli più affilati della creatura di Doyle. Non è insopportabile come dovrebbe squisitamente essere. Però è anche vero che il film, pur avendo una storia originale, è disseminato di chicche per intenditori, riferimenti ai racconti e piccole sfumature per persone iniziate. Moriarty poi, è reso bene, sia compatibilmente col poco di letterario è stato scritto di lui, sia genuinamente per la costruzione del personaggio in questo film. E' curioso che sia lui sia Irene Adler siano personaggi entrati di prepotenza nell'immaginario collettivo dei lettori di Holmes, ma che alla fine della fiera entrambi abbiano uno spazio estremamente limitato nelle vicende dell'investigatore.
Sono, incredibile a dirsi, sul punto di lasciarvi. Le feste comandante le lascio tutte a voi, senza mie celebrazioni. Sotto molti punti di vista è giusto così. Sotto molti altri sto diventando pure troppo vecchio per ingiuriarle con sapidità. Fatto sta che vi saluto cordialmente.

“But how can we let them go on this way ? / The reign of terror corruption must end / And we know deep down there's no other way / No trust, no reasoning, no more to say”

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