Strip
serie
368, 05/07/2008 - Corso di aggiornamento
368
05 . 07 . 2008

Qualcuno si lamenta

Con l'arrivo dell'estate si avvertiva il bisogno di più Clara anche qui a FTR, e dunque ecco una strip dedicata alle disavventure della nostra PR favorita (l'unica PR che favoriamo, a dire il vero).
La strip di domenica scorsa su Multiplayer.it riprendeva le tematiche che solitamente trattiamo in questa sede, nella serie Jobs: ovvero Ingegneri ossessionati dai diagrammi a blocchi e disgustosi alieni-commerciali... è stato un cameo di Neo & Gödel in versione da ufficio, e chissà che la cosa non si possa ripetere, in ricordo dei tempi lontani in cui FTR aveva una sola identità, un solo gusto.
Prima di lasciarsi definitivamente alle spalle MGS4, relegandolo agli annali ufficiali della Storia dell'Umanità, lasciatemi commentare un aneddoto curioso sul suo autore, l'incommensurabile Hideo Kojima. In un'intervista rilasciata a un giornaletto nipponico pare che il nostro uomo abbia ammesso che (parola sua), “si potrebbe effettivamente essere portati a pensare che Metal Gear Solid 4 dimostri una certa ossessione per il fondoschiena dei suoi personaggi”.
Prendiamoci ora un momento di riflessione.
Proseguendo nell'intervista (è tutto scritto nero su bianco, se sapete decifrare questi buffi scarabocchi), Kojima si lamenta del fatto che la censura, ahimé, gli ha impedito di mostrare le quattro fanciulle della Beauty & The Beast Unit come avrebbe voluto, ovvero nude.
In compenso, però, è riuscito almeno ad ottenere che le modelle per il motion capture svolgessero le loro sessioni di registrazione sufficientemente svestite: tutto a beneficio della verosimiglianza del gioco, ovviamente. Quanti sacrifici si fanno per l'arte!

Passiamo ora ad una lettura decisamente più impegnativa, non a caso apparsa su Gamasutra. Brandon Sheffield, la rockstar tra i giornalisti del settore, responsabile di Insert Credit (che è il miglior sito dedicato ai generi di nicchia, quelli più hardcore), ha pubblicato una riflessione sul “vero” mercato di massa dei videogiochi, e su come ormai giochi come World Of Warcraft vadano considerati di nicchia se paragonati alle folle volgari dei giocatori occasionali, questi esseri meschini che considerano “videogioco” saltellare su una pedana per dimagrire.
Concludo con una menzione d'obbligo per l'annuncio che ha sconvolto l'estate: Diablo III si farà, e sarà di fatto Diablo II aggiornato alle DirectX 10. È un po' triste, l'atteggiamento così conservatore di Blizzard. Come già per Starcraft II, ci troviamo a rimpiangere un briciolo di coraggio in più. Sono quasi tutti d'accordo: saranno giochi ottimi, avranno grande successo, però si poteva osare qualcosina. Eppure c'è qualcuno che si lamenta per il cambio di direzione artistica, e propone una petizione per tornare ai grigi e ai marroni del gotico tetro dei primi titoli. Anche a me non piacciono molto le luci troppo colorate nel dungeon mostrato nei video, però l'arte nel complesso mi sembra ottima, è la naturale evoluzione della serie.
Il sito, comunque, è fantastico.

“Io sta gente che rinomina, non la capisco proprio. Non si può più cercare una compilation di virus o di porno dozzinali, senza ritrovarsi tra i piedi un gioco o un film non ancora usciti” — Misha, 03/07/2008, dai commenti di M.it

Lo-Rez: arte, storia, web design
05 . 07 . 2008

Heat sin

Qualcuno potrebbe sospettare che FTR sia stato preso da un'ondata citatoria cinematografica anomala... in verità l'ondata citatoria c'è, ma non mi sembra affatto anomala, anzi, è assolutamente normale.
Tutto il mondo parla oggi di Diablo III, io come al solito non posso dilungarmi troppo in questa sede perché le mie considerazioni le ho scritte nella strip di domenica (che poi è sabato) su M.it. Qui se mai posso ammettere candidamente di non aver mai giocato nessuno dei Diablo, più che altro perché il genere intero non mi interessava. Ricordo di aver giusto sbocconcellato il demo del primo, senza oltretutto riuscire ad annientare il terribile macellaio che faceva filetti e controfiletti dei villeggiani.
Sto giocando a Monkey Island 3, ve l'ho già detto, magari quando lo avrò finito scriverò alcune considerazioni sul gioco che vi faranno esclamare pappapishu, ma intanto, mentre guardavo la sequenza di avvicinamento a Blood Island mi sono accorto che tutto il materiale messo a disposizione dalla Lucas, ovvero chara design, stile, storia, dialoghi e anche doppiattori avrebbero meritato di essere usati per un film d'animazione. Non mi interessa delle schifezze che il connubio videogame-cinema hanno prodotto fino a oggi, lo scopo della mia vita sarà battermi in ogni modo affinché le vicende di Guybrush Threepwood possano arrivare nei cinema, assolutamente NON con un'opera d'animazione computerizzata 3D, ma con un lungometraggio fatto nella cara, vecchia maniera, con la matita e i pennarelli. Anche senza contare i fans della serie, sfortunatamente un gruppo troppo esiguo per guidare un successo cinematografico, credo che chiunque troverebbe assolutamente eccezionali le vicende del mighty pirate Guybrush e dei deliranti comprimari con cui ha a che fare, dai pirati barbieri canterini alla lettrice di tarocchi, passando per i cannibali vegetariani.
Se tralasciamo queste questioni deliranti tutte mie stento a trovare temi da affrontare in questo editoriale. Come ben sapete la congiuntura tra caldo e calo del hype generation nel viggimondo rende decisamente faticoso affrontare queste righe con cognizione di causa. Per questa settimana, quindi, e solo per questa settimana, ho deciso di liberarvi rapidissimamente della mia presenza e di farvi tornare alle vostre occupazioni estive che spero comprendano acqua marina, sabbia, secchielli e palette.

“Scusa Italian Spiderman, stavo impegnato a fare la scienza ho perduto traccia del tempo!”

Se non vi siete accorti di Italian Spiderman ve lo linko io
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