Strip
serie
239, 31/12/2005 - GTR: December 1995 (3)
239
31 . 12 . 2005

Una classifica frettolosa

Questo editoriale proviene da un punto indefinito nello spazio-tempo, perchè il giorno in cui sarà/è stato pubblicato io sarò/ero assente. Spero che questa insolita irruzione della Vita Reale™ qui a FTR non mi faccia perdere tutta la vostra stima, cari videogiocatori ossessionati. Del resto la strip di oggi, la terza puntata di Grand Theft Rabbit: 1995, è un omaggio a tutti i ragazzini degli anni '90, e nel tripudio di violenza iniziato la volta scorsa al sangue dei videogiocatori nipponici si unisce la plastica delle console 16-bit.
Tutto per accaparrarsi un RPG pochi minuti prima dell'uscita ufficiale. Dragon Quest VI fu il coronamento di un'epoca, un fenomeno di massa prima che i videogiochi diventassero un fenomeno realmente di massa... Quando non si assoldavano le popstar per doppiare i personaggi, quando i videogiochi erano il passatempo degli sfigati, non contaminati dalla mediocrità della gente di mondo, e gli sfigati ne andavano fieri.
Come la maggior parte degli occidentali io ho conosciuto DQ6 solo molti anni dopo (e forse anche per questo mi ha lasciato un segno così profondo, di cui ho parlato negli editoriali più lunghi della storia di FTR), e non posso dire "Io c'ero, il 9 dicembre 1995, in fila per le strade di Tokyo nel freddo pungente prima dell'alba". Però abbiamo voluto raccontare quei momenti alla nostra maniera, con un episodio mitologico del passato criminale di The Rabbit.
Proprio in questi giorni è stato annunciato un nuovo titolo nella serie di Dragon Quest, fate un bel respiro profondo: Dragon Quest Shounen Yangus to Fushigi no Dungeon. La grafica è cel-shaded come il precedente episodio per PS2, ma stavolta è molto migliorata e rende davvero giustizia all'arte di Toryiama, l'artista meglio conosciuto per Dragonball. Non si tratta di un vero episodio della saga ma di una storiella di contorno, e dovrebbe avere un gameplay veloce e più immediato. In sostanza è la massima espressione dell'RPG nipponico vecchia scuola, e non di quello cinematografico alla Final Fantasy, e i giocatori non-hardcore dovrebbero tenersi alla larga, per la loro incolumità personale.

Veniamo dunque a un altro appuntamento tradizionale, che i patti di sangue ancestrali ci obbligano a rispettare in questo periodo dell'anno. Visto che come ho detto all'inizio sono via, non posso cogliere le notizie più fresche della settimana e dunque capita a proposito una squallida Classifica della roba che si è vista quest'anno.
Partiamo dalle scelte facili: il mio Anime Fansubbed dell'Anno è Gankutsuou (ovvero Il Conte Di Montecristo). Il Libro dell'Anno, dopo parecchio tempo in cui non ho trovato nulla che raggiungesse la decenza, sono in realtà due Libri: Jonathan Strange & Il Signor Norrell, di cui parlo da un paio di settimane... parte piano, ma dategli il tempo di stupirvi; il secondo è Confusione, il nuovo volume del Ciclo Barocco di Neal Stephenson, enormemente ambizioso e ben riuscito.
Tuffandoci nel nostro elemento naturale, il videoludo, scopriamo un'abbondanza di gran bei giochi: non è la qualità media che è aumentata, però i titoli di spicco sono sempre più numerosi.

Dato che sono reduce dalla devastante visione del film in tarda nottata (a cui sono stato trascinato contrariamente alla mia volontà, perchè sono convinto che la visione dei film al cinema sia un rito da consumare non più di due volte all'anno), dirò qualcosa su King Kong. KK è un gioco ad alto budget di Ubisoft, e come tale tutti i Giornalisti Stipendiati sono tenuti a prostrarsi con umiltà al suo cospetto, e per contratto possono dire al più uno e un solo difetto (ma piccolo!)... in questo caso, la critica riguardava la sua scarsa durata. Ho conosciuto un tempo in cui se impiegavi 5-8 ore a finire un gioco ti sentivi profondamente insultato e preso in giro, ma le cose cambiano. Oggi ho imparato a preferire la qualità alla quantità, anche perchè il tempo consacrato al videoludo è sempre meno. Per realizzare poche ore di gameplay in un gioco di Prossima Generazione (che ormai è Questa Generazione, mi sembra) si spendono anni di lavoro e cifre colossali, per cui è ridicola la pretesa di abbassare il prezzo di vendita: da quando in qua i giochi si comprano al chilogrammo? Devo essermi perso un passaggio logico. Allungare il tempo di gioco avrebbe reso ripetitivo il gameplay, avrebbe introdotto dei bug (perchè comunque si deve pubblicare entro natale) e in generale sarebbe stato peggio. In un RPG la longevità è un valore importante, ma non in un titolo d'azione spensierata, grazie.
La voce che mi sta più a cuore, quella relativa non ai giochi giocati, ma alla loro Direzione Artistica, è rimandata a quando potrò dedicarle lo spazio che merita.

Lo-Rez: arte, storia, web design
31 . 12 . 2005

Didascalicamente

Due precisazioni prima d'iniziare quello per cui siete qui:

  1. GTR vi trasformerà in persone pericolose e vi istigherà presto a usare violenza a vostro cugino. Io vi ho avvertito, ora eventualmente bisognerebbe trovare qualcuno che avverta vostro cugino.
  2. Il discorso di Hollywood è una lunga citazione, ma non voglio insultarvi spiegandovela, quindi facciamo che se non la capite potete sempre cominciare a pentirvi...

E ora che abbiamo adempiuto ai nostri doveri di autore pazzo... ALMANACCO DELL'ANNO PRIMA!
...
Ho detto ALMANACCO DELL'ANNO PRIMA!
...
...
Bhe, visto che dobbiamo fare senza music... pippirippiripirippiripiri eh, no adesso no, ormai av... pirippipiripiripipiripà!
Conoscete un fonico... dico... un bravo?
Cominciamo questa lunga, forse lunghissima, sessione d'almanacco partendo dal titolo che ha segnato quest'annata, naturalmente World of Warcraft. Uscito a cavallo tra l'anno scorso e questo e solo per questo motivo finito in questo almanacco piuttosto che nel precedente, WoW ha conquistato in fretta il popolo dei MMORPGisti. E' un gioco Blizzard, non c'è granché di cui stupirsi, ma credo che, scendendo un po' nel tecnico, la cosa che più abbia colpito di questo titolo sia stata la grafica (degna erede di quella spettacolare di WIII) a cui si è andato a unire un gameplay molto curato. Ho espresso una certa perplessità nei confronti delle instance che sono una specie di compromesso più che una vera soluzione al problema dell'esistenza massiva, ma ciò non toglie che WoW è un titolo curato. E poi, finché non uscirà qualcosa di definito con la licenza ufficiale, diciamocelo, è la miglior espressione di Warhammer disponibile al giorno d'oggi.
Anno lieto, in ogni caso, per i MMORPG. All'ombra di Azeroth sono infatti usciti titoli notevoli. Guild Wars si è fatto notare per il fatto di non avere un canone e per un approccio un po' più sbarazzino alla creazione del personaggio che gli ha fatto conquistare una fetta di mercato che fino a quel momento era rimasta inutilizzata, dimostrando una volta tanto che l'innovazione paga. Matrix Online, a sua volta, sembra aver introdotto qualche nuova idea oltre a essersi preso in carico il compito di portare avanti la trama fermatasi con Revolution, peccato per i pesanti bug che lo affliggono. Everquest 2, a sua volta, sebbene in secondo piano a causa dell'anno particolarmente generoso, è un gioco che ha riscosso il favore della critica.
Quando ho cominciato a preparare questo almanacco ho pensato che in fondo ci vorrebbe una rivista (online o cartacea) tutta dedicata ai MMORPG, che riportasse gli eventi che accadono in ciascuno come un vero e proprio quotidiano, più che altro anche per stabilirne lo stato di salute a diversi mesi dall'uscita. Non so quali siano popolati, quali vuoti, quali svaccati e quali ben tenuti e credo che, visto quanti sono, si cominci a sentire l'esigenza di una risorsa dedicata esclusivamente a informarci di quello, al di là della data d'uscita e delle recensioni, con un taglio diverso, insomma, da quanto si scrive sul viggimondo oggi come oggi.
L'unico altro gioco massivamente massivo da riportare, direi, è Star Wars Battlefront 2, niente di che, uno sparaspara con li jedi e tanti amici. Non fosse Star Wars non l'avrei nemmeno riportato.
Anche gli FPS hanno, quest'anno, un trionfatore assoluto e devastante: F.E.A.R. F.E.A.R. ha la solita bimbetta smagrita con i capelli neri foriera di raccapriccianti flashback e la classica grafica da ultima generazione, ma la cosa che più è piaciuta è stata l'intelligenza artificiale dei nemici. Potremmo tirare in ballo di nuovo Doom 3 su questo argomento (che tanto si tira in ballo da solo con una scialba espansione), ma non lo faremo, diciamo solo che probabilmente questa è la via, con motori grafici ormai tutti allo stesso livello e tutti tendenti al fotorealismo: è l'ora che i mostri si scriptino le scene ganassa da soli, diverse ogni volta che carichiamo il livello. Accanto a F.E.A.R. un numero sterminato di flop e più o meno sonori e mezze figure da elencare senza grandi problemi: Painkiller 2 (bello, ma non epocale), Project Snowblind, Pariah, Bet on Soldier e altri. A parte teniamo Star Wars Republic Commando, che comunque ha scelto un approccio tutto suo cercando di creare un FPS fortemente collaborativo anche in single player (accidentalmente, poi, è anche il fondino del mio cellulare, ma questo non vi interessa) e Quake4, che rimane un pezzo da novanta, ma che, forse perchè visto sull'onda di Doom 3, sembra soffrire di qualche complesso di vorrei ma non posso. E' un titolo, comunque, relativamente giovane, e vedremo solo nei mesi futuri il suo effettivo impatto. A corollario, per la sezione WW2 un nuovo Call of Duty, un Brother in Arms e altra robetta del genere.
Tocchiamo ora l'argomento strategia, ancora in un'epoca di mezzo, un po' come fu l'anno scorso. alcuni graditi ritorni come Empire Earth II, Age of Empires III, nientemeno che un Civilization IV, un seguito di Pharaon noto come I figli del Nilo, un nuovo Black&White... eppure stiamo parlando in ogni caso di giochi che hanno scavato in un solco già presente e nessuno sembra essersi scannato eccessivamente per ottenere il titolo di gioco dell'anno. Sono ottimi strategici, ma nessuno di loro, ho impressione, ha mai creduto che la strategia il genere del momento. E questo, personalmente, mi duole parecchio. Accanto a questi titoli comunque si sono affermati Imperial Glory (un po' scomparso nelle nebbie), Freedom Force vs the 3rd Reich (un gioco con vastissimo potenziale, che deve solo essere ben calibrato per sfondare) e UFO: Aftershock, che è a sua volta un ritorno, visto che è il seguito di Aftermath, anche se di sicuro meno clamoroso, e che forse contiene in nuce il progetto per un grande gioco di strategia come il suo omonimo antenato fu negli anni di gloria. Ah, a chiudere il genere un paio di Worms (Fort: under siege e Mayhem), nonostante i vermetti sembrino ancora soffrire troppo il passaggio a 3D. Forse Worms era un gioco nato per essere stupido, un motore 3D lo rende già fin troppo impegnativo.
Forse staccandoci dagli strategici in senso stretto e parlando di gestionali troviamo un nuovo campione: the Movies, un suo gioco, attesissimo e rimandatissimo, che potrebbe essere un Sims del futuro, anche senza abbindolare legioni di femmine. Movies sembra un gioco adatto a creare una community di pazzi che si scambiano attori, film, costumi e scenari buttando soldi su soldi in espansioni e roba del genere, il tutto mentre fingono di giocare a un qualsiasi gestionale. Vedremo se ci sarà la febbre (quella dei veri Sims, tanto per dire, non è comunque spenta. Le espansioni del suo seguito sono tutt'ora nelle classifiche di questo e quel mondo).
X3 Reunion lo metto qui? Si, ma io comunque sto aspettando il remake fatto bene di Elite, quello senza trama e una galassia con le palle da esplorare, quindi segnamocelo e andiamo avanti.
Abbiamo ancora una quantità disgustosa di roba da dire. Partiamo con i consueti action-adventure. Ubisoft ha la solita infornata di principi e schegge di spie. Il primo, in particolare, è stato pompato per Natale come pochi altri giochi, il secondo forse ha dimostrato che la serie ha bisogno di chiudersi (no, c'è già in cantiere il seguito). A parte questi, che comunque ce li aspettavamo, il mezzo flop di Scrapland, ben lontano dai fasti di Alice nonostante la mano sia ancora quella di American McGee, un seguito per The Suffering e fumetti trifolati con Punisher e Constantine (quest'ultimo è in realtà un tie-in). Le gnocche non han tirato granchè né in Stolen né nel seguito di Bloodrayne, pazienza, stavolta sembra aver vinto il carro di buoi. Da segnalare, tanto per non farci mancare niente, comunque, Sonic Heroes, conversione consolosa.
I pezzi pregiati del genere, comunque, sono altri. Path of Neo è qui solo per affetto, una specie di fan-service per i malati di matrice con tutto il film da rigiocare, una grafica un po' meglio di Enter the Matrix e un finale alternativo al film (bha...). Peccato che su console il gioco abbia sofferto troppo tecnicamente e che comunque si tratti di un picchiaduro tutto sommato scialbo, una volta che gli si toglie il carisma dei personaggi pilotati da sotto i piedi. La mia palma, comunque, è per King Kong, un tie-in anche qui, in cui però si è fatto qualche esperimento, si è creato un gioco gorillesco, a tratti, con qualche intermezzo umano notevole. Può ricordare il lavoro fatto con Hulk, solo disgustosamente meglio. Il feeling della pellicola trasuda di brutto.
Poi ok, me ne stavo dimenticando, ma ormai è una prassi peggio che il natale: GTA: San Andreas, è bello da vergognarsi, è aperto, c'è gnocca e violenza. Cosa volete di più? Un caffè bollente?
Avventure grafiche e RPG? Per le prime vacche grasse: Still life, Moment of Silence, Sentinel, un quinto Myst, un nuovo Atlantis, Cold fear... su tutti comunque spicca Fahreneit, titolo sperimentale, strano, forse qualcosa di diverso da un'avventura grafica da puristi, ma comunque necessario per esplorare nuove vie. Gli RPG, hanno, di contro, vacche così così. Arriva su PC Fable col trucco rifatto, si tratta di un gioco molto criticato ai tempi della console, forse imperfetto, annegato nelle sue stesse ambizioni, ma comunque da tenere in considerazione. Oltre questo Gothic 2, gioco che avrebbe dovuto sfondare e invece è considerato oggi di nicchia, come accadde per il primo, Dungeon Siege 2 che è bello, ma non temete, ci penserà il film a farvi odiare la serie e poi un seguito per KOTOR. I jedi forse sono ancora la miglior scelta per pasticciare con le statistiche, almeno per l'annata.
Sul fronte sport, che ignoro abbondantemente, un nuovo PES è un nuovo Need for Speed, particolarmente curato. Anche GTR, per la guida, mi dicono non sia male.
E' impressionante, comunque, l'enorme quantità di tette&culi dell'anno, tutti giochi mediocri con tredì approssimativo: Leisure suit Larry Magna cum Laude (una fustigazione per gli amanti della serie), Playboy: the Mansion, Singles 2, 7 sins e Erotic Empire, non avessero fatto massa non li avrei citati.
Il fenomeno dell'anno, però, sono indubbiamente i giochi gratuiti. Gunbound è in giro da un bel po', OGame ha fatto ammalare il pianeta, tutti conoscono almeno qualcuno che abbia una squadra di Hattick e via di questo passo. Sono tutti progetti che sembrano figli dell'arte di arrangiarsi e invece tirano fuori il vero videogiocatore che è in tutti noi, quello che tiene alle meccaniche di gioco ancor più che alla grafica spettacolare.
Che anno è stato, per chiudere? Un anno di crisi, terribilmente prevedibile. La maggior parte dei giochi citati li avrei potuti scrivere in questo almanacco già all'almanacco scorso, con i giudizi già fatti. Nessuno è riuscito veramente a stupire e questo è uno dei maggiori peccati della scena. Speriamo di migliorare, speriamo di diventare più maturi e, già che ci siamo, speriamo anche che il sito riprenda a funzionare come si deve, va!

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