Strip
serie
135, 29/11/2003 - L'allenamento, tav. 8
135
29 . 11 . 2003

Kung-fu action

Quando abbiamo deciso di fare una nuova serie, Kunoichi Clara, questo è quello che io e Cymon avevamo in mente. Il nostro approccio al kung-fu made in FTR e' essenzialmente questo: vogliamo tutto lo stile che possiamo infilare dentro una strip... l'unico limite sono le capacità artistiche del sottoscritto. Siamo ossessionati da decine di film di arti marziali, film di Sergio Leone, film di Tarantino (e film di arti marziali di Tarantino), nonche' dal combattimento offerto in serie come DragonBall o Ranma 1/2. Io personalmente coltivo anche l'arte sopraffina del picchiaduro uno vs. uno, che mi da' un'esperienza preziosissima: lo stile del Sensei ad esempio ricorda la Tecnica della Mantide, quella che usa Leon in Virtua Fighter, tra gli altri.
Speriamo che un po' di tutto questo sia rimasto nelle nostre strip. E' la mia prima scena di azione, e credo di aver imparato qualche trucchetto per il futuro.
In ogni caso, tanto non lo facciamo per voi™.

Questa settimana ho avuto un po' da fare, per la prima volta nella storia di FTR mi stavo dimenticando di scrivere questo editoriale. Darò la colpa a Splinter Cell, che mi ha tenuto impegnato parecchio. La mia opinione definitiva è ottima, anche nella localizzazione italiana (alcuni dei doppiatori sono sicuro di averli sentiti in qualche film). Si tratta di un gioco molto occidentale, se capite cosa intendo... niente fronzoli, una trama molto seria e concentrata, che fa il suo lavoro e nulla di più. La direzione artistica e' orientata al realismo estremo, ma anche così la qualità tecnica pazzesca del motore di Unreal rende "artistico" ogni scorcio cittadino e ogni corridoio. I livelli bonus, Kola Cell e le Vselka, sono ancora piu' ispirati del resto del gioco: e' favolosa la fabbrica sovietica abbandonata, con le lame di luce che filtrano dalle ventole, i reticolati arrugginiti, le bandiere stracciate che sventolano...
In quanto a carisma siamo ancora un passo indietro rispetto a Nolf 2, secondo me, che aveva una sorpresa ad ogni angolo (i dialoghi dei cattivi origliati di nascosto, le bombe nascoste nei cinema di Calcutta, i gatti robot esplosivi). Però certe battute di Sam Fisher sono da incorniciare ("non credo che mi faro' molti amici in questa missione"), peccato siano poche.
Le modalità di visione notturna e termica di Splinter Cell valgono da sole l'intero gioco, comunque. E' veramente indescrivibile la sensazione di passare dalla luce all'oscurita', attraverso il fumo ghiacciato di una cella frogorifera e le fiamme di un incendio, passando al volo da una modalita' all'altra. La visuale termica è fatta con una cura incredibile, se si passa accanto a un termosifone si può notare che il corpo di Sam si riscalda un po'; vedere i cadaveri dei nemici che lentamente si colorano di blu sempre più cupo e' quasi agghiacciante.
Sono così esaltato che voglio mettere online uno screenshot che illustra la visuale termica durante un incendio: è a bassa risoluzione ma rende l'idea.

Continuano le speculazioni su FF XII. E' curioso il fatto che il tema sentimentale sarà molto meno presente rispetto agli altri FF, addirittura pare che il protagonista maschile e la protagonista femminile non si innamorino. Mai. Proprio no. Viste le doti (e l'abbigliamento) di lei sembra difficile da immaginare. Chiaramente questo ha rinforzato i dubbi sul protagonista. Mah, magari si mette con una vieira: quelle orecchie da cerbiatta hanno il loro fascino...
Infine vorrei citare un gingillo curioso. Si tratta del Game Advisor XP: un'applicazione integrata in WindowsXP che guida nella scelta dei giochi per PC con un questionario, ed esegue i benchmark per valutarne le prestazioni. Credo che nè io ne' voi rientriamo nella fascia demografica di questo software, nel senso che non abbiamo bisogno di consigli da un software per scegliere i nostri videogiochi. Però e' gratis, magari una prova sola, di nascosto, senza dirlo a nessuno...

“Maybe it's not as obvious or as serious as in previous games. It might not be as deep as the romances in previous games. It might not even be love between the two.” (Hideo Minaba, su FF12)

Lo-Rez: arte, storia, web design
29 . 11 . 2003

Botte da orbi

Come vedete, finalmente, dopo molte tavole piuttosto serene, finalmente vediamo la nostra Clara, già molto kunoichi, menare le mani contro il suo maestro, sempre seguendo le più sfruttate tradizioni del genere, in modo da poter dire, alla fine, di avere un eroe orientale molto fighetto con le carte in regola.
Spesso mi trattengo dal parlare della strip del giorno a meno che quello che la riguarda non sia qualcosa di clamoroso, volendo potrei ogni volta raccontarvi molte cose, ma ho paura di venirvi a noia (bhe, venirvi a noia più del solito) così mi limito a qualche sporadico appunto ogni tanto. Visto che la settimana è stata piuttosto avara in quanto a spunti di discussione, però, credo proprio che sia giunto il momento di un editoriale dove fare parzialmente il punto dell'ultima serie FTR, almeno dal mio punto di vista.
Se devo essere sincero, guardando oggi questo primo ventaglio, credo che avrei potuto realizzarlo meglio. E' vero, la concezione di kunoichi Clara è cambiata moltissimo durante lo sviluppo del progetto perciò è evidente che un lavoro fatto con certe premesse non possa essere soddisfacente guardato attraverso il filtro di altre, ma comunque penso di aver peccato in dispersività, gigioneggiando assai e girando intorno alla vicenda senza mettermi mai in modo convinto a svilupparla. Prendete Lee, leggendo I fumetti di Repubblica vedi come la genesi di un supereroe sia sempre ridotta all'osso, essenziale, magari narrata con artifizi quali il narratore esterno o cose del genere per risultare ancora più asciutta, insomma, serve solo come premessa per buttarti in mezzo all'azione il più in fretta possibile. In Kunoichi Clara, invece, lo ammetto, s'è fatta un po' di melina, s'è indugiato, come di fronte a un giocattolo nuovo mi sono divertito a pasticciarci e a girarmelo tra le dita in mille modi, senza comincare mai ad usarlo veramente.
Non sto rinnegando quello che ho fatto, io adoro kunoichi Clara e, coerentemente, adoro queste prime dieci tavole, ma ora che la serie si dispiega davanti a me devo dire che si è usato un sacco di tempo per mostrarvi veramente poco, voi vi trovate di fronte alla punta dell'iceberg, il futuro è qualcosa di molto più coinvolgente...bhe...almeno lo spero. State assolutamente sintonizzati, è un consiglio.
Se poi, dopo tanta autocritica, mi è concesso un momento in cui fare il pavone, bhe, bisogna dire che è un periodo che il nostro contatore contatti è molto in salute. Mi piace collegare questo fatto alla nostra ninja in tuta pur essendo consapevole che è un po' ardito farlo, però da quando ci siamo convertiti alle sue tavole le nostre visite settimanali si sono stabilizzate verso l'alto rispetto al solito rivelando una nutrita schiera di fedeli e abitudinari fans che ci occhieggiano con regolarità. Dall'alto del mio enorme ego non crediate che la cosa non mi faccia moltissimo piacere.
Tanto per chiudere il discorso, visto che di materiale on-line comincia ad essercene parecchiotto, rinnovo l'invito a tutti a esprimere la propria opinione su Kunoichi Clara nel Forum, non per niente s'è stickato un thread apposta. Il feedback dell'utenza è importante eccetera eccetera, voi siete il nostro metro di giudizio eccetera eccetera, siamo sempre attenti ai gusti del nostro pubblico eccetera eccetera e poi, sostanzialmente, parlarci addosso è una cosa divertentissima quindi qualsiasi quesito, critica, impressione sarà ben accetta proprio perchè ci permetterà di farlo senza pudore.
Parliamo di videogiochi, dai. E' qualche giorno che guardo e riguardo le informazioni in mio possesso riguardo a Patrician III e non so perchè. Dopo Civilization (il primo Civilization) ammetto di essere ancora alla ricerca dello strategico definitivo. Il mio problema è che, pur essendo appassionatissimo del genere, sono un completo impedito a giocarci, non riesco mai mai mai e poi mai a giocarci abbastanza a lungo per poter comprendere e sfruttare le meccaniche di gioco, così mi trovo spesso nella situazione dell'"è tutto molto bello", ma non riesco a gustarmelo come vorrei. L'anno scorso ho provato Europa Universalis II per cui ho ancora adesso sentimenti strani. Il motivo che ha rovinato il nostro rapporto fu un fastidiosissimo bug che terminò prematuramente la mia campagna americana e che non sono ancora riuscito a risolvere nonostante mi sia procurato le patch più aggiornate, ma comunque in quel gioco si respirava un'aria strana, che tutt'oggi non riuscirei a decifrare. Innanzitutto avevi l'impressione di essere piccolo, piccolissimo, nei confronti di tutto. Il mondo intorno a te era complesso, ti ritrovavi ad avere colonie invase a mesi di viaggio dal luogo dove svolgevi di solito le tue attività oppure combattevi guerre che consumavano il tuo tempo e le tue risorse come raramente accade, insomma, spesso il gioco di comunicava un senso di inadeguatezza che mi lasciava un po' spaesato. Allo stesso tempo, però, respiravi la Storia con la "S" maiuscola, se riuscivi a conquistare un pezzettino di terra sentivi di averlo preso davvero e che se qualcuno avesse avuto voglia di buttarci via inchiostro non sarebbe risultata un'impresa tanto diversa da quella descritta nel libro su cui studiavi alle superiori. Prendete la mia campagna americana, quella stroncata dal bug: ogni tanto spostavo il focus della mappa sull'Inghilterra e mi chiedevo: se riuscissi ad invaderla? Mi sembrava un'impresa vera, qualcosa di ardito e che avrebbe potuto significare sul serio qualcosa.
Patrician III, dicevamo. Bhe, anche lui sembra avvalersi di un massiccio background storico e questo è sicuramente un bene, allo stesso tempo sembra non volerti dare in mano i destini del pianeta, ma solo quelli del tuo borsello, notevole e piacevole idea, infine, tra le righe, mi sembra di intuire che immerge il giocatore in un mondo dinamico, ristretto geograficamente, ma vasto nei dettagli, altro particolare da non sottovalutare. Come vedete, insomma, sulla carta sembra esserci del potenziale, la forza scorre potente in questo gioco. A latere, non l'ho voluta elencare nelle qualità de facto, ora vi spiego perché, c'è l'opzione per intraprendere la carriera del malvagio. E' un'opzione che spesso nei giochi mi ha esaltato, ma che praticamente mai ho visto sfruttata come si deve. O la cosa è rigidamente cablata nel DNA del gioco come in Black&White, e allora ti passa addosso come una semplice opzione tra cui scegliere lo stile di gioco, oppure è sempre un modo più semplice/difficile, più noioso/piatto, più superficiale di divertirsi col titolo in questione. Insomma, non sembra una scelta di vita, quanto un'aggiunta, un sotto-gioco, una modalità in più per quando ti annoi nel gioco vero. Eppure, pensateci, violare le regole sapendo di violarle sul serio, trovarsi in un ambiente reattivo esattamente come quando fate i bravi figlioli e che mostra tutte le sue strutture e ramificazioni...affiancare non due giochi, ma due visioni del gioco e farle convivere...sono l'unico a vedere carisma in tutto questo? Se la vita da pirata in Patrician III fosse un'esperienza soddisfacente come quella del mercante credo che il gioco non avrebbe rivali.
Bene gente, s'è parlato di kunoichi Clara e videogames, non si è parlato troppo, sono stato moderato e credo di avervi detto tutto. Per le strade della città comincio a vedere tante strane lucine appese ai lampioni, tante parole auguri scritte nelle vetrine e di cui capisco il senso solo di striscio...mica si starà avvicinando qualche melensa, amorevole e dolce ricorrenza?

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