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1131, 30/09/2023 - Ti spiegherò come fare
1131
30 . 09 . 2023

Il posto felice

Ma lo sappiamo, Gödel, che in realtà muori dalla voglia di spiegarci cosa fare, sempre e comunque!
Si dà il caso che anche io abbia tanta voglia di Spiegarti Cosa Fare™, o Lettore immaginario: sono ventidue anni che ti spiego cosa fare, nella vita e non solo. Lo spiego a te perché io personalmente non ne ho idea, e le mie spiegazioni sono una ricetta per il disastro, per gettarsi a capofitto in un buio di cui non si vede la fine.
Diciamo allora che provo a spiegartelo. E uno dei punti fermi della mia lezione di vita, in questi ventidue anni, è stato Final Fantasy VII.

!!!

Sono ventidue anni che provo a spiegarci, a Te e a me stesso, cosa ha fatto Final Fantasy VII della mia vita: un impatto cosmico come una meteora, il disvelamento di eroismi illusori, l'accettazione dei propri limiti (pur in un gioco che ha i Limit Break). Tifa o Aeris. Tifa e Aeris. (Ma soprattutto Tifa, chi voglio prendere in giro!)
Final Fantasy VII, come anche tanti di quegli altri con un numero inferiore o superiore, è il mio posto felice. Come le domeniche dorate di settembre, che volgono al termine anche stavolta. Come il parco dell'Imperatore a Kyoto, in cui in effetti tornerò nel cuore di quest'autunno.
Ma se settembre ci sfugge tra le dita, il Giappone e Final Fantasy VII sono riemersi con vigore dallo Spirito del Tempo: Tokyo Game Show, Final Fantasy VII Rebirth. La seconda parte dell'ambizioso remake. Ambiziosissimo, perché ci vuole coraggio e non solo malsana perfidia per prendere un'opera storica e amatissima e ritoccarla qua e là.
Già all'epoca della prima parte del Remake dicevo che io non mi sento offeso più di tanto: come tutte le gare a chi s'offende di più scatenate da internet, anche questa mi pareva una polemica pretestuosa. L'originale del 1997 è lassù nel firmamento eterno e non si tocca: potete rigiocare quello anche oggi. Ma il senso di questa operazione è una rielaborazione dell'originale, espanso a dismisura e contestualizzato sulla scena videoludica del 202X... lo trovo ben più interessante.
Certo un'operazione del genere è rischiosissima, ma dopo gli abbondanti video di gioco della seconda parte i miei timori si sono dissolti: è bello, bello senza compromessi! Da quanto tempo aspettavo di sentire questa sensazione calda di soddisfazione piena e assoluta!
Solo buone notizie, no sorrisetti di circostanza e disagio malcelato (vero, FF XVI?).

Questa dichiarazione che la mappa over-world corrisponderà 1:1 con quella dell'originale è sbalorditiva, considerando la densità di dettagli esorbitante che si è vista. Sospetto che sia la solita frasetta giapponese soggetta a “interpretazione”, ma ad ogni modo quel che si è visto già ora ha dell'incredibile.
Da Gold Saucer ai chocobo colorati, il messaggio più bello che il palcoscenico del Tokyo Game Show mi ha trasmesso è che la delirante follia nipponica non è stata arginata dal passaggio all'Altissima Definizione delle tecnologie moderne. Prove: il minigioco con Cloud in braghette che gira in Segway (?), o Red XIII a cavalcioni di un chocobo (!), o la fedele riproduzione della Tifa adolescente in costume da cowgirl e katana (!!!).
Questo gioco mira alla grandezza senza compromessi.
Una mano di vernice sul nostro Posto Felice.

Lo-Rez: arte, storia, web design
30 . 09 . 2023

In mano

Nessun informatico vuole veramente che gli vengano spiegate le cose, perché sotto sotto l'informatico sente che non c'è una vera spiegazione, un vero senso dietro ciò che gli accade. Credete tutti che gli informatici siano per la fantascienza, ma non è vero, gli informatici sono personaggi che amano il fantasy, per loro è tutto magia e la magia funziona secondo le sue impescrutabili e spesso illogiche ragioni. Non si spiega la magia. Si mettono le formule magiche su stackoverflow così tu puoi prenderle e copincollarle e usarle. E dopo che hai usato una formula torni su stackoverflow e copi quell'altra, quella che sta nella risposta, non nella domanda sotto "Ho fatto così e non funziona" perché pure su stackoverflow ci sono sempre decisamente troppe parole, troppa sintassi intorno alle formule.
Ma forse non siete qui per sentirmi parlare di questo.

Ci stava un po' scappando da sotto il naso il rilascio di ASUS ROG Ally che fa di tutto per chiamare sé stessa console, roba che negli anni novanta avrebbe portato la gente a mettere a ferro e fuoco le strade, ma che in realtà è un PC portatile, solo con attaccato uno schermino e quello che è decisamente un controller, è un PC portatile per farci girare sopra i videogiochi.
Di Steam Deck avevamo parlato, ma Steam Deck aveva una storia che non ci stupiva. Steam aveva già cercato di venderci un PC come una console ed era andata maluccio perché alla fine aveva un po' tradito quello che ci aspettavamo. Quando è uscita con Steam Deck sembrava un secondo tentativo che discendeva dal fatto che Steam è (uno dei) leader del settore dei portali di vendita dei videogiochi e un po' si, aveva già cambiato il mercato per conto suo. Nei nostri cervelli tutte queste bizzarrie andavano a collimare in un malcelato senso di plausibilità.

ASUS ROG Ally no. ASUS ROG Ally ci parla di un'azienda che fa hardware duro che decide di entrare nel mondo dei videogiochi proponendo una cosa chiamata console, lanciandosi su uno dei mercati più complicati del tecnologico a gamba tesa e senza pietà. Perché se la ASUS avesse fatto una console sarebbe stata fatta a pezzi dai pur pochi competitor sul mercato, se avesse fatto un PC nessuno si sarebbe accorto che stava facendo qualcosa di differente dal solito, invece lei ha fatto un handheld che, diamine, è un PC, ma serve solo a giocare e tra le altre cose costa una fucilata.

E' curioso come nella mia testa questa mossa sia in qualche modo da mettere in relazione con il mitologico avvento della Switch2, perché, diciamocelo, l'oggetto che ha veramente sdoganato il videoludo di alto livello portable è stata la Switch, la Switch che è timidamente nata travestendosi da console normale, con tutto il suo bel catafalco da mensola sotto la televisione, ma di cui molti hanno apprezzato la capacità di sganciarsi dal supporto per essere semplicemente tenuta in mano, per giocare giochi "next gen", certo con tutti i limiti tecnici che si vuole attribuire a Nintendo, ma comunque giochi fatti freschi nuovi e alla massima potenza possibile.
L'abitudine a questo tipo di gioco che può dare la Switch, che fa saltare i tabu del genere "Eh ma mentre gioco e tengo in mano lo schermo mi balla tutto" "Eh ma vuoi mettere il 4K sul televisorone" "Eh ma non trovo mai la posizione giusta" può far valutare, in un passo avanti, se a questo punto non accedere al più vasto mercato PC, con tutti i suoi triplaA livello PS5/XBOX S, certo spendendo "qualcosina di più".

Quando nacque il famoso progetto SteamBox di cui abbiamo parlato a inizio articolo il primo interesse, per noi, era che un oggetto del genere svincolasse le persone dal dover decidere la configurazione migliore del proprio PC per giocare, rispondendo una volta sola a tutte le domande che deve farsi un utilizzatore PC prima di cliccare su un videogioco e farlo partire. ASUS ROG Ally e Steam Deck (che a questo punto sono diretti competitor) rispondo a quella precisa esigenza. Insieme a ciò pensiamo anche che l'altra eventuale rivoluzione, quella del gioco in streaming, è oggi un po' ferma ai box, dopo la morte di Stadia, evidentemente per fare delle riflessioni tecnologiche che la rendano realmente fruibile. Si tratta di un'altra modalità di gioco out-of-the-box che sta smettendo di avere appeal, avvantaggiando qui le altre eventuali risposte. Come dico sempre a questo punto dei miei articoli, è lo zeitgeist bellezza, il vento che soffia sui soldi e li fa volare via dalle nostre tasche.

Cosa penso io di ASUS ROG Ally? Che costa una fucilata. Che se mi assemblassi un PC per giocare ragionevolmente spenderei forse qualche centinaio di euro in più, ma non molti, e avrei un PC. Che per me le obiezioni virgolettate sopra valgono più o meno tutte. Eppure non lo so. Quando ho preso in mano il 3DS ho davvero trovato una nuova dimensione più compatta in cui cui apprezzare nuovamente il videoludo. Qui c'è meno compattezza perché i giochi rimarrebbero grossi, ma capisco perfettamente l'appeal per l'oggetto. Io però non credo cederò mai a qualcosa del genere. Se proprio proprio un giorno mi faccio la Switch, vi assicuro che ci ho riflettuto, ma fortunatamente Nintendo non fa mai nulla per tentarmi, però il mio punto di arrivo non può essere sopra quello.

Editoriale fatto e finito. Ho completato Strage New Worlds, sapete? E non so se parlarvene come si deve. Forse ve lo devo. Cioè lo devo alla parte di me che mette per iscritto le mie riflessioni. Forse settimana prossima avrò una crisi di ispirazione e veramente vi dirò tutto, ma proprio tutto quello che ne penso.

“We're off to the witch / We may never never never come home / But the magic that we'll feel is worth a lifetime / We're all born upon the cross / We're the throw before the toss / You can release yourself / But the only way is down”

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