Strip
serie
1106, 18/03/2023 - Due numeri
1106
18 . 03 . 2023

Esumazioni

Ah, Supporto Tecnico, da quanto tempo...! Sempre troppo poco, se chiedete a me: ogni strip che passa senza traccia del laido omiciattolo per me è una vittoria.
Quel meschino (perché credo sia solo uno, sempre lo stesso!) rintanato in un non-luogo al di là del tempo e dello spazio, tesse le sue trame squallide ai danni dei personaggi di questo fumetto. Anzi, ora che mi ci fermo a riflettere, credo che il Supporto Tecnico sia quanto di più vicino a un Arci Nemico si sia mai visto in FTR: un antagonista ricorrente, ogni volta i nostri riescono a respingere i suoi attacchi ma mai a sconfiggerlo del tutto.
La nemesi dei nostri eroi architetta ridacchiando i suoi piani puerili come Skeletor contro He-Man, la sua voce corre lungo le linee telefoniche che sono il suo regno come l'Agente Smith contro Neo. Nessuno è al sicuro: non Clara, dolce e adorabile Clara, oggetto di insinuazioni irriguardose; non Bob, che in teoria farebbe un mestiere simile ma non viene risparmiato nemmeno lui; e certamente non Neo & Gödel (Ingegneri delle Tenebre), che sono stati in più occasioni presi a male parole, sminuiti nella loro professionalità, quando proprio non direttamente presi per i fondelli.
E non fatemi parlare di me medesimo: la Maledizione del Supporto Tecnico sembra stendere le sue grinfie perfino nel Mondo Reale, come testimoniato numerose volte in questi vent'anni.
Soltanto Tom Cruise sembra apprezzarlo, ma si sa che è un tipo un po' strano.

Non ho molto da dire su questa pagina oggi. Resident Evil 4 è uscito ancor più fulgido dal rimaneggiamento: fatto non scontato, si impone di prepotenza anche nel 2023 e ci ricorda di cosa sono fatti i capolavori storici.
Ma non tutti i restauri ci restituiscono un'opera migliore. Qualche volta era meglio tener lontane quelle zampacce. E chi, secondo voi, poteva macchiarsi di questo crimine? Sì, SquareEnix! Tombarola da quattro soldi, sono vent'anni che campa sulle riedizioni dei suoi classici, che sono sì immortali, ma a volte vengono tirati fuori talmente in fretta e furia dalla pace della sepoltura che gli rimane il terriccio attaccato addosso.
Non è un'opera nuova, eppure ogni momento è buono come un altro per denunciare ad esempio il misfatto di Final Fantasy X/X-2 Remake. Più che un “remake”, un vilipendio della memoria.
Ma sì, lo so che hanno perso il codice sorgente e l'arte originale di questo gioco, così come di quasi tutti i Final Fantasy che lo hanno preceduto (è una lunga storia, e molto interessante). Lo so e me ne rammarico, ma si poteva e si doveva fare di meglio. Invece di ricostruire con amorevole cura le animazioni facciali meravigliose dell'originale, questi cani maledetti si sono accontentati di rifare (male) dei modelli poligonali legnosi e statici. Il risultato: un gioco più brutto da vedere dell'originale di vent'anni prima.

Mi spiace lasciarci così, ardenti d'indignazione come se avessimo appena assistito a una seduta del Parlamento Europeo. Mai andare a letto arrabbiati: troviamoci qualcos'altro da fare per distendere i nervi. Ma non qui, temo.

Lo-Rez: arte, storia, web design
18 . 03 . 2023

Sarebbe dovuto esserci

Vuole la tradizione che tutte le volte che compare il supporto tecnico nelle nostre strip a Lo-Rez salti per aria il computer. Voi vi direte, ma allora perché continuate a fare strip così? Perché le sceneggiature le faccio io, quindi che salti per aria il computer di qualcun'altro (anche di Lo-Rez) mi è irrilevante. E poi insomma, ogni tanto il computer bisogna cambiarlo, è nella natura delle cose. Tutto deve morire per poi rinascere. Non vi siete accorti che stiamo entrando a grandi passi nella primavera? Quella stagione in cui notate un po' meno la trama delle discutibili serie TV e un po' di più i discutibili vestiti delle protagoniste, perché, in fondo, non di solo storie si vive.

E invece sì, le storie sono il pane quotidiano di questo sito e proprio perché le storie ci sono scivolate da sotto il naso questo sarà solo un editoriale di assenze, messo qui perché a meno di un asteroide noi produrremo sempre il nostro bravo editoriale.

Non ci sarà granche da dire su Maghette, uno dei miei progetti letterari collaterali più collaterali, di cui vi ho solo accennato e che ovviamente fa riferimento a una delle mie più morbose passioni. Dopo una lunga cavalcata di diversi mesi la sua pubblicazione è finita, la storia è completa e potete andarvela a leggere. Nonostante il progetto sia quello che è io ne sono molto soddisfatto, volevo dimostrare a me stesso di poter scrivere esattamente questo e poco importa se questo non interessa quasi a nessuno. Anche in questo caso direi proprio che non l'ho fatto per voi.

E' mancata su questo sito (e ora è decisamente troppo tardi) una segnalazione riguardante il 35esimo anniversario di Akira, che ha riportato il film nelle sale, come aveva già fatto a 30 e 25 anni. Ora, tra le altre cose, potete verificare da soli se il film aveva veramente previsto la pandemia e le olimpiadi rimandate. Non ne ho parlato non perché non rispetti l'opera, ma perché io c'ero andato, al 25esimo, a vederlo e per quanto il film sia importante non è che posso andarci tutte le volte così stavolta ho lasciato passare la notizia il cavalleria. Un errore, come sempre, perché voi utenza di FTR siete sempre più lontani, nel tempo, da quando FTR è nato. oggi ci sono generazioni che manco sanno cosa sia stato Akira e se ci perdiamo di vista il fatto di dirvelo noi chi altro ci sarà?

Non ci sarà, come ho già ribadito spesso, menzione delle mie avventure in Death Stranding, gioco in cui, caso vuole, c'è pure una citazione di Akira bella grossa. Non sono certo solo a giocarlo se altri giocatori di buon cuore continuano a costruire ponti dove mi servono (io ricambio ovviamente con LE STRADE), ma un minimo di tenuta nei confronti dell'attualità ci piace tenerla. Ultimamente giro senza BB per le montagne e tutte le volte rifletto che si, Death Stranding non è un gioco poi difficile eppure è un gioco faticoso. C'è qualcosa di bellissimo in questo, non dover rallentare il giocatore uccidendolo o mettendogli davanti ostacoli impegnativi, ma semplicemente fargli provare la fatica di procedere così che non possa spingersi troppo in là. Alla fine sai che saresti arrivato comunque dal punto A al punto B, farlo non è difficile, ma anche se non è difficile sei tutto sudato. E soddisfatto. Così, per dire che non ne avrei parlato.

Non è manco questo l'editoriale di Last Of Us. Perché abbiamo deciso che non ci tenevamo a seguirlo in lingua originale settimana per settimana. Persino gli spoiler non mi sono sembrati tanto rilevanti da dire di essermi pentito della scelta. Ora che la serie è tutta fuori (e pure in italiano dai) ce la guarderemo con i nostri tempi e torneremo qui a parlarne a tempo debito. Ho accumulato molti discorsi filosofici, in cui non sono potuto intervenire fino a questo momento, a cui bisognerà certamente ribattere.

Va da sé che non c'è nemmeno una riga su Picard, ma quello è ancora in corso. Sono già un sacco di lacrime, però (si, Picard più o meno lo si segue, Picard lo si segue dovunque vada. Fammi volare capitan senza una meta).

Dove sono poi le riflessioni sul film di Tetris, su quello di Supermario o persino su quello dei Cavalieri dello Zodiaco? Pure quelle sono colpevoli assenze di questa colonna. Una volta non ci saremmo fatti intimidire dal fatto che nulla di queste opere è già uscita, ma adesso ogni tanto sentiamo il senso critico bussare alla nostra porta.

Questo editoriale è pieno di cose che non ci sono perché non sono state scritte, ma che ci sono ben presenti nella nostra mente. Vorremmo seguire tutto, sapere tutto, commentare tutto, ma l'universo ci nega questa possibilità. Vorremmo essere esperti di tutto e darvi tutte le risposte, ma sembra che non ci sia stato concesso. Vorremmo dirvi la vera verità rivelata che gli altri non vi dicono, ma anche qui, na, siam cascati male.
Vi toccherà tornare su Youtube.

“Liberami dal male che mi fai / Una particola al gusto dei miei guai / Padova può ucciderti più di Milano / Se non stai attento ti annebbierà / Lasciami amare chi mi va / Tra semplicismo e semplicità”

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