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256, 29/04/2006 - Per non farti soffrire
256
29 . 04 . 2006

Corea

E con questa FTR compie 5 anni. Sarò fedele al mio ruolo, che mi impone di mantenere un basso profilo lasciando a Cymon qui di fianco le celebrazioni e i discorsi... ma 5 anni sono tanti, e vissuti da conigli ne valgono 50 dei vostri. Forse sono troppi, e nessun sito web dovrebbe durare così a lungo (e nessun coniglio!), ma non ho mai pensato al futuro quando abbiamo iniziato nel 2001 e non comincerò adesso. Andremo avanti finchè ne avremo voglia, e al momento non riesco a immaginarmi senza FTR.

Seppure a malincuore abbandonerò l'argomento Mother 3, per riprenderlo se/quando sarà tradotto in una lingua occidentale; mi sono già coperto di ridicolo a sufficienza le settimane scorse. Tanto più che lo stesso giorno in Giapponia sono usciti diversi altri titoloni, quasi fosse una cospirazione organizzata per deviare l'attenzione da Mother 3... ma lasciamo stare. Ad esempio c'è Ninety Nine Nights (che chiamerò N3 tanto per divertimento), un altro Gioco d'Autore anche se a prima vista non si direbbe. Eppure è l'ultimo lavoro del tizio che ha creato Lumines e altri giochini luccicosi con tante musichette vivaci.
Il risultato è un prodotto un pò più raffinato del solito, e nelle interviste Mizuguchi ha lasciato capire di aver portato il feeling dei suoi puzzle-game anche in questo gioco d'azione... a quanto pare N3 va giocato senza concentrarsi troppo, lasciandosi travolgere dalla scala immane delle battaglie, dall'esaltazione di impersonare un semidio della guerra che falcia centinaia di soldati ogni volta che starnutisce. Il tutto è impreziosito dall'arte di un grande, un coreano che si fa chiamare Ropie e ha fatto degli ottimi chara-design. Ropie ha lavorato anche su Kingdom Under Fire e su qualche altra roba sconosciuta, e la sua galleria personale è un bello spettacolo.
Ma restiamo in Corea del Sud. Non mi sono lasciato catturare da alcun MMORPG perchè perderei la vita, ma mi interessano ugualmente, e a parte WoW che domina incontrastato c'è un grande affollamento di titoli provenienti da parti del mondo piuttosto esotiche, tipo l'India, la Cina o appunto la parte civilizzata della Corea. Ho già citato Granado Espada, il MMORPG dove tutti sembrano Lady Oscar, che aveva un'arte assolutamente favolosa, e ce l'avrebbe ancora se non fosse sparita dopo che hanno fatto il restyling del sito. Peggio per voi se non l'avete gelosamente collezionata...!
Ad ogni modo, dalla Corea proviene un altro MMORPG che ho scoperto soltanto adesso, e che incarna tutte le mie fantasie, segrete e non. Ho sempre sognato infatti un gioco online che raccogliesse l'eredità di titoli storici come gli action-RPG (molto action, poco RPG) per coin-op della Capcom basati sulla licenza di Dungeons & Dragons.
Rileggendo questa frase mi sono fatto paura da solo, ma va bene lo stesso: D&D Shadows Over Mystara e D&D Tower Of Doom hanno davvero segnato le mie frequentazioni in sala giochi, nelle poche occasioni in cui li ho incontrati (qualche anno dopo mi sono rifatto con gli emulatori CPS2). E in Oriente esistono sette religiose dedicate a questi giochi, per cui era naturale che prima o poi qualcuno raccogliesse la loro eredità. Quanto al genere, Ragnarok si è rivelato una miniera d'oro e come guadagno netto credo che nemmeno World Of Warcraft lo abbia ancora raggiunto. Da allora ogni mese esce c'è una nuova softwarehouse che tenta il colpo grosso, ovvero un gioco online a basso costo forgiato per domarli, per ghermirli e al PC incatenarli.

Il risultato di questo puro calcolo economico è... Dungeon & Fighter. Ammirate la sublime semplicità del titolo! Il velato riferimento al gioco a cui si ispira!
Come dicevo, questo gioco ha tutto quello che posso desiderare: arte devastante (comincio a pensare che questi coreani siano ancora meglio dei giappi), sprite bidimensionali, un gameplay a base di combinazioni di tasti in stile picchiaduro abbinate a un sistema da RPG. Da quel poco che si riesce a intuire, sembra che la struttura sia classica:
a) Giri per il villaggio formando party con altri giocatori umani (!) e comprando equipaggiamento;
b) Entri nel dungeon e riempi di botte tutto quello che si muove;
c) Ripeti all'infinito, finchè non muori di stenti in un Internet cafè di Seoul.

A proposito di follia online di stampo asiatico, vi ricordo il nostro appuntamento domenicale sulle pagine di M.it, che questa settimana sarà in tema.

“You have to run as fast as you can just to stay where you are. If you want to get anywhere, you'll have to run much faster.”

Lo-Rez: arte, storia, web design
29 . 04 . 2006

Una console di nome Giancarlo

Ho in mente questa console fighissima, che si chiama Giancarlo. Ha un minimo di sei processori, naturalmente dell'ultima generazione, di cui uno dedicato solo all'intelligenza artificiale e un paio tutti per la grafica (2D e 3D). Ha l'uscita HD per le televisioni del futuro, puoi collegarlo a un sistema home theatre 7.1 e ha tutto wireless. Giancarlo ha i pad normali, ma voglio provare anche a usare i guantini di Johnny Mnemonic e un fucile M16 riproduzione dell'originale, con tre dozzine di sensori di movimento dentro. La chassis me la disegna Pinin Farina, in sei colori più la versione limitata in oro, la scritta "Giancarlo" al laser sul davanti.
Bhe, che problema avete? Non vi ho descritto la console dei sogni? Non vi ho fatto venire l'acquolina in bocca? Qual è l problema? Il fatto che si chiama Giancarlo? Il fatto che nessuna casa di videogiochi affiderebbe mai i suoi destini a un nome cretino come Giancarlo? Il fatto che devono esistere milioni di nomi ottimi per console e tra questi non c'è assolutamente Giancarlo?
Bhe, a pensarci potreste avere anche ragione...
Si si si
... Ah, la Nintendo ha ribattezzato il Revolution Wii.
Parliamone un attimo, credo che ci farà bene. Innazitutto prevedo da subito appassionanti e rilevanti dibattiti su come mannaggia si pronuncia quell'accrocchio di lettere, anzi, mi sono addirittura tutelato. A parte questo diciamo che secondo me Revolution era un bel nome, aveva anche quel diminutivo, Revo, che faceva tanto Gangstarappa, mentre questo è strano, assolutamente impossibile da urlare a voce alta senza esitazione. Graficamente è un marchio che rende, le due i che si inchinano alla fine del filmatino presentato da Nintendo hanno molto carisma e comunque sono caratteri con cui puoi giocare un sacco, ma è proprio la parola in sé che è inconsistente, assurda, contorta, arrogante nella sua incomprensibilità... bhe, aspettate, a dirla così è una parola molto Nintendo! Potrebbe avere uno scandaloso successo!
A parte gli scherzi la mia prima conclusione è: se esiste un dio protettore degli sceneggiatori di fumetti satirici sui videogiochi questo ha un pacchetto delle azioni della Nintendo. I devastanti effetti delle sue benedizioni le vedrete domenica prossima, non questa, ma ho paura che non ne uscirete bene. Attendete fiduciosi. A parte questa a mio parere può diventare un tormentone cretino più di una canzone di DJ Francesco, con gente che va in giro dicendo WIIIIIII, WIIIIIIII, WIIIIIII, urlando WIIII WIIIII WIIII, farcendo i suoi dialoghi di WIIIIII WIIIIII WIIII. Ho paura che ci attendano tempi bui e atri.
Tornamo a parlare di PC, anzi di Picciwiiiiiiiiii (ve lo dicevo. Funziona!), parlando delle tendenze del futuro e di come queste influiranno su di noi. Quando è stato annunciato il progetto Sin: Episodes c'è stata gente che ha riso, un po' in ricordo dello sfortunato primo episodio della serie (una delle tante vittime della guerra degli FPS dell'epoca HL), un po' credendo che la formula ad episodi non potesse fare granché presa. Poi, stranamente, quando ci si è messa la Valve sono diventati tutti serissimi e l'hanno considerata una botta di genio.
A mio parere gli episodi permetteranno ai videogiochi (a certi generi di videogiochi, principalmente) di passare dall'essere un prodotto all'essere un servizio. E' una metamorfosi che si è intrapresa molti anni fa, che ha portato al sacrificio delle scatole colorate (ARGH!) e che sicuramente è stata favorita da internet, unica vera autostrada attraverso cui una cosa di questo tipo può essere erogata. Il futuro che progetti del genere prefigurano racconta di contenuti che vengono rilasciati poco alla volta, a un prezzo ridotto e che possono essere espansi in varie direzione, a piacere e secondo l'effettivo gradimento dell'utente. Parla di un controllo che le software house continueranno a mantenere sui loro prodotti anche dopo che saranno finiti nelle mani degli utenti e che non verrà esercitato solo tramite lo sporco bugfixing, ma che permetterà evoluzioni anche clamorose, col passare del tempo. Si potrebbe pagare un grande creatore di mappe e un buon sceneggiatore e offrire, a un abbonamento mensile, un FPS che si sviluppa con un qualsiasi buon telefilm, rilasciato una volta ogni quindici-venti giorni, in cui magari l'uscita, alla fine, viene attesa spasmodicamente come può esserlo quella di un nuovo numero di una rivista. Potremmo avere livelli che finiscono col colpo di scena e rimandano alla settimana seguente, come anche armi clamorose annunciate e attese con l'hype del vero fan. Noterete che non sto parlando, in questi casi, di un vero e proprio ulteriore sviluppo tecnico dei titoli, ma semplicemente del rilascio di nuovo materiale ad esso collegato, sotto marchio ufficiale. Questo perché penso che questo sarà il vero stacco, più che pensare di sviluppare ogni volta nuovi giochi strettamente collegati ai precedenti con miglioramenti relativamente piccoli: la creazione di vere e proprie macchine di produzione capaci di fornire contenuti con continuità agli appassionati, capaci, come dicevo all'inizio, di erogare un servizio più che di smerciare un prodotto.
Ho letto in giro di numerose perplessità relativamente al prezzo sia di Sin che di HL, ma in verità non mi sembra ci sia nulla di strano. E' un progetto sperimentale, il suo costo è naturalmente più elevato di quello che sarà quando sarà una pratica comune vendere giochi così, direi che ci sta tutto. E poi, se andiamo a vedere l'abbonamento necessario per giocare a certi MMORPG, ci accorgiamo che un'utenza di videogiocatori che spende esiste e che quindi la si può sprem... ehm, le si può chiedere un contributo di un certo livello. Se vogliamo un comportamento del genere non è terribilmente diverso da quello di Guild Wars di cui parlavo settimana scorsa, anche se lì, parlando di un MMORPG, parliamo già di un videogioco che è gestito come un servizio.
La cosa che seriamente, magari, può preoccupare, è l'infrastruttura tecnica, visto che Steam ha già avuto occasione di mostrare la corda, ma è mio parere che anche lì di strada se ne sia fatta, e anche parecchia, quindi non credo ci saranno tragici collassi di server.
L'unica cosa che NON DEVE accadere è che, rassicurati dal collegamento diretto con l'utenza, le software house si mettano a far circolare versioni dei loro giochi che sono, in tutto e per tutto, delle beta e che correggano i bug sulla pelle degli utenti. Questo, a mio parere, sarebbe scorretto sotto tutti i punti di vista.
Non penso che la formula ad episodi sia applicabile ad ogni tipo di videogioco, ma sicuramente a diversi di quelli più in voga, quindi sono sinceramente curioso di vederne gli sviluppi.
Bene, gli auguri, in ultimo, tanto per non smentirmi. 5 anni di Follow the Rabbit alle spalle, a guardare il sito adesso direi un tempo INFINITO davanti. Sto oltretutto attraversando una congiuntura estremamente positiva, in cui sto producendo del materiale che mi piace veramente tanto (almeno a me), soprattutto nel campo, appena rinato, dell'FTR Classic Reloaded. Sembra quasi che questo periodo di inattività mi abbia lasciato addosso una voglia di trovare l'assurdo nel mondo dei videogiochi, anche se è per me vero anche che viviamo un'epoca particolarmente bizzarra. Una fetta di torta a tutti voi, tantoin quanto virtuale non pago una mazza. Se volete potete inviare regali, bonifici, mutandine e foto scandalose (SOLO E UNICAMENTE se siete ragazze) e altra roba, ci farà piacere. Per favore, comunque, niente thread melensi nel forum, magari.

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