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01/11/2k25 - Elegante ingranaggio: Magari non rende l'idea però...
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01 . 11 . 2025

Conigli ovunque

La Notte Nera dei venditori di gommapiuma è venuta e passata.
L'umanità terrorizzata dal primo punto di flessione verso l'inverno astronomico si rannicchiava un tempo, tremante di paura, contro il buio della notte e il freddo cattivo che entra nelle ossa e si porta via il respiro dei più piccini... Oggi è una festa cooptata dai coltivatori di zucche di tutto il mondo. Comoda per riempire il buchetto di marketing tra l'inizio della scuola e il natale.

Puah, puah! Tutto questo rigurgito acido mi farà spendere una fortuna dal dentista, per non parlare di doversi ingoiare tutte le sere una cucchiaiata di un certo sciroppo schifoso!
Siamo troppo vecchi per apprezzare il circo di Ognissanti? Lo abbiamo mai apprezzato? Non è che segretamente invidiamo le folle tutte pigiate assieme a Lucca, assiepate nel tanfo soffocante di saloni sovrappopolati, oppure martellate dalla pioggia battente mentre tornano verso le corriere intrappolate in almeno due ore di traffico per uscire dal parcheggio?

Non so, non direi.

Ma noi qui siamo vecchi, non facciamo testo e certo non facciamo tendenza.
Subiamo il fascino dei mostri, quello sì. Ma magari dal rifugio rassicurante della nostra stanzetta? Dove possiamo predisporci alla visione de La Tomba di Ligeia (1964). Oppure anche L'Esperimento del Dottor Zagros (1963), che contiene un episodio tratto da La Figlia di Rappaccini, il meraviglioso racconto che è diventato uno dei miei preferiti in assoluto.
Nathaniel Hawthorne non è l'unico autore piuttosto sottovalutato cui abbiamo reso omaggio in questa ricorrenza: l'anno scorso ci siamo spinti perfino a dedicare un'illustrazione al personaggio di Ann Radcliffe così come l'ha raccontato Paul Feval in un certo romanzetto poco noto.

Tutto, pur di non tirare in ballo un'altra volta quei “Mostri” purtroppo reali e umani con cui abbiamo sporcato queste pagine negli ultimi tempi.
Professionisti della polemica, telepredicatori mendicanti, sobillatori di popolo, proditori ammaestratori dell'Algoritmo che governa Youtube e Twitch (e che algoritmo non è)...!
Non trovo più parole per esprimere il mio disprezzo (la mia ira per zelum, spero!). È segno che devo finirla qui: meno male! E comunque, dov'è finita la nostra massima di vita, “Scelgo di Vedere la Bellezza”? Troppo spesso mi faccio trascinare in una lotta nel fango contro i miei nemici parasociali (che non sanno nemmeno che questo sito esiste ancora).

Dobbiamo trovare altri argomenti: che so, i videogiochi? In questo “webcomic dedicato ai videogiochi”? Si potrebbe anche fare.
Ad esempio mi incuriosiva molto Bye Sweet Carole, un'avventura oscura ma disegnata a mano nello stile dei vecchi cartoni Disney, quelli con le principesse delle fiabe, quelli belli. Tanto più che il gioco è fatto da italiani: altro motivo di curiosità. Un gioco pieno di conigli ovunque! Peccato per i commenti un po' mosci, delusetti dal gameplay.
E poi un giochino cinese che seguo da anni e anni e anni, e che è uscito ora dall'Accesso Anticipato: Little Witch in the Woods. Una streghetta imprenditrice (minorenne?!) si stabilisce in una casetta nel bosco e apre una rivendita di pozioni magiche. Seguono 200 ore di carinerie, dall'arredare il negozio a dar da mangiare ai gatti, da coltivare relazioni con i clienti a piantare un orticello, ad accarezzare i gatti, accarezzare i conigli... Il solito, insomma. Anche questo poteva venir fuori meglio, a quanto parrebbe: ma mai fidarsi degli sconosciuti su internet!

I film vecchi e brutti e i videogiochi un po' deludenti saranno il nostro talismano contro i mostri veri.

Lo-Rez: arte, storia, web design
01 . 11 . 2025

Generale fantasia

Se aveste optato per vestirvi da ingegneri per Halloween avreste sicuramente constatato quanto i nostri personaggi preferiti possano fare veramente paura anche se il loro meglio lo danno comunque nelle riunioni, possibilmente quelle in cui tutti gli altri presenti sono pervasi di ottimismo. Non bastasse la loro aura magnetica ci sono poi queste metafore della vita dell'ingegnere (informatico) a colorare la vostra fantasia e farvi capire cosa vi potrebbe capitare se decideste mai di avvicinarvi a un computer per guadagnarvi da mangiare.

Ogni anno, quando viene estate, ho un po' più tempo da dedicare a me stesso e di solito accade che quindi mi innamoro di un qualche videogioco. Visto che però a videogiocare sono lento, sia per il tempo che posso impiegare che anche ingame, capita che per arrivare in fondo al gioco in questione abbia bisogno di una novantina d'ore e quindi a parlarvene (molto professionalmente) arrivi che ormai è novembre.

Poco male, sono convinto che pochi di voi aspettino con trepidazione il mio parere su Fantasy General II, gioco che ho acquisito per caso cliccando uno dei tanti articoli su giochi gratis su Steam e che poi ho pure installato e che, stranamente, non sono riuscito più a smettere di giocare prima di aver finito la campagna principale (ovviamente con difficoltà normale e senza nessuna opzione cattiva accesa).

Fantasy General II è uno strategico a esagoni, appartiene a un genera antico così radicato nella tradizione PCista che lo avevamo celebrato in GTR. In questo caso particolare, però, il vento della storia è ancora più forte. Nonostante infatti parliamo di un gioco del 2019 è il seguito diretto di un gioco del 1996 di cui tiene una buona parte del gameplay, anche se ci fa il piacere di aggiungergli una grafica treddì gestita da Unity.
Non ho scavato approfonditamente su come sia accaduto che i ragazzi della Owned by Gravity abbiamo deciso di prendere come riferimento un gioco così antico, ma ho trovato affascinante l'ostinato desiderio di tirare su un brand del genere anche perché, mentre giocavo, come un flash, mi è apparso davanti il mio me di 25 anni fa che si, forse con una copia pirat... ottenuta in qualche maniera, si cimentava anche allora nello strategico, per poi abbandonarlo per la nausa del numero inusitato di numeri al suo interno. (per dovere di cronaca il primo FG è venduto oggi su Steam come un gioco del 2021, ma cinque euri sono un po' tanti per una retcon).

La prima cosa che mi fa affascinato di FG2 è che per una volta non si gioca la solita fazione medievaleggiante magica che ci troviamo usualmente a usare, ma una fazione vichingheggiante magica, dedita al saccheggio e alle trincate di birra. Il nemico, invece, è rappresentato da un impero molto romaneggiante, con il pallino dei non-morti e qualche problema di politica interna, che inizialmente sembra fissato con la conquista di nuove terre, ma che in realtà è corrotto al punto di voler riportare in vita il Male Supremo, quello sconfitto in Fantasy General 1.

Fantasy General 2, come tutti i giochi a esagoni a turni, prevede che il giocatore schieri sul campo di battaglia numerose unità con differenti caratteristiche e poi di volta in volta, ordini a loro come uomini e se/quando attaccare, con poche varianti date dall'uso di magie o capacità speciali. Molto importante rimane il meccanismo del riposo. Quando un'unità subisce danni, infatti, la sua barra diventa da verde o rossa o nera. Nel primo caso parliamo di membri dell'unità feriti, che quindi possono riprendersi per l'appunto col riposo, mentre nel secondo parliamo di morti, che a meno di tecniche più articolate, non torneranno più a combattere. Questo fa si che qualsiasi unità possa anche essere usata nell'ottica di prendere molte botte a patto di avere una via per farla ritirare e sostituirla con un'altra, così da darle il tempo di riprendersi. Questo meccanismo, unito al meccanismo delle trincee che penalizzano grandemente gli attaccanti, fa si che anche in situazioni di inferiorità numerica si possa avere la meglio, a patto di optare per una strategia difensiva, a volte anche a una ritirata strategica, che permetta di aspettare il momento più opportuno per sferrare colpi efficaci all'avversario.

Un altro aspetto molto interessante è quello dell'albero delle unità. Le unità che vi vengono messe a disposizione da comprare sono tutte le unità base, per ottenere unità superiore dovrete evolvere queste ultime mediante degli oggetti trovati sui campi di battaglia. Ciò significa che tutte le possibilità sono a disposizione da subito, ma che dovete investire oculatamente per sfruttarle. Signifca anche che la morte di una unità è un costo tragico in termine di esperienza e upgrade e lasciare sul campo un numero eccessivo di alleati può compromettere tutta la campagna.

Questi due aspetti di Fantasy General 2 sono quelli che lo rendono divertente anche se, al livello di difficoltà a cui lo ho giocato io, minano l'efficacia della curva di sfida. Sono sempre andato avanti facendo sì di far sopravvivere tutte le mie unità e scollinato un momento verso due terzi di campagna in cui ho dovuto sudare per portare a casa gli obiettivi da lì mi sono trovato a essere sempre palesemente superiore al computer, con angeli sterminatori che scendevano sul campo di battaglia a sbaragliare anche gli schieramenti più ostici. Mi sono divertito comunque fino all'ultimo perché comunque la strategia di buttare tutti avanti mi avrebbe comunque punito, ma è sempre stato piuttosto palese che con un minimo di attenzione non avrei potuto conoscere sconfitta.

Ho gettato in Fantasy General 2 87,6 ore e non me ne vergogno. Non parliamo del triplaA che stanno giocando tutti né di un gioco travolgente, ma il rapporto tra me e lui è stato tale per cui non mi sono mai sentito di non volerlo avviare ancora una volta per andare avanti. Adesso la realtà dei fatti è che dovrei ricominciarlo, alzare il livello di difficoltà e vedere se l'esperienza acquisita nella prima run può essere efficacemente messa in pratica. Non lo farò perché purtroppo il tempo, finita l'estate, si è assottigliato e preferisco investirlo in esperienze nuove. Al di là per dei discorsi sui massimi sistemi, però, una cosa posso dirla senza dubbio: mi ci sono divertito un sacco.

"Di che cosa stanno parlando?"
"Di comprare una server farm" rispose Eunice.
"E la Cursion cosa li sente dire?" chiese Verity, ricordando le cimici.
"Calcio"
"Come fai a stare dietro a tutto?"
"Il mio culo è legione" rispose Eunice.

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