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serie
291, 06/01/2007 - GTR 1998 (4)
291
06 . 01 . 2007

Galleria d'arte 2006

Si conclude così questa miniserie di Grand Theft Rabbit, nelle lacrime e nei rimpianti. Queste quattro puntate hanno tracciato la parabola discendente di un amore impossibile tra B. Jenet, la stella dei picchiaduro SNK, e il nostro TheRabbit, quando ancora era un giovane coniglio malavitoso e rubacuori... E quando lui si ripresenta nel suo camerino, a ricordarle la gloria del passato, Jenet risponde che i tempi sono cambiati, e che oggi per guadagnarsi da vivere deve mettere da parte la dignità e recitare in qualche perversa simulazione di appuntamento per telefoni cellulari.
Così va il mondo. Ma noi, i cultori della vecchia scuola videoludica, soffriamo insieme a lei!

In questo primo editoriale dell'anno dovrei compilare una classifica dell'arte migliore che si è vista nel 2006 nel settore del Divertimento Elettronico, come da tradizione quinquennale di questo sito.
Ebbene, più o meno vale lo stesso elenco di titoli che ho fatto la volta scorsa, con i giochi che ho apprezzato di più dell'anno passato. Ciò non deve sorprendere se conoscete un pochetto i miei gusti, visto che la qualità di un titolo per me va di pari passo con la sua direzione artistica. Certo, anche io sono capace di divertirmi con giochi che mi insultano con un'arte da schifo (vero, Oblivion?), ma un titolo non può soddisfarmi davvero senza l'arte.
E siccome ogni anno che passa si riduce il tempo che dedico a giocarli sul serio, i giochi, non posso più permettermi di sprecare ore preziose con titoli che mi soddisfano solo a metà.
Dunque l'eccellenza artistica del 2006 è rappresentata da FF XII, e a dire il vero da qualunque Final Fantasy sia uscito quest'anno, compreso Dirge Of Cerberus. Stavolta poi voglio riservare più spazio alle produzioni occidentali, perchè Gears Of War ha sfoggiato davvero un'ambientazione eccezionale, con bozze concettuali realizzate dai migliori artisti a livello mondiale (compreso Goodbrush). Anche World Of Warcraft si riconferma straordinario, grazie anche alle fanart del concorso indetto da Blizzard (di cui si parlava qui).
A proposito, ricordo a chi non frequenta il forum (e fate bene!) che ho fatto le mie versioni di un paio di personaggi di FF XII, Ashe e Basch. Le trovate insieme a tutte le altre illustrazioni. Vorrei trovare il tempo di fare anche un'altra coppia, Balthier & Fran. Ho solo paura della reazione del pubblico a un'eventuale fanart di Fran, visto che già ora i log del nostro server sono (per ragioni incomprensibili!) inondati di richieste per “Fran hentai pictures”, “Fran nuda!”, e... insomma, capite l'idea.
Sempre in tema di artisti freelance, il 2006 ha visto la definitiva affermazione di due dei miei disegnatori preferiti, Gez Fry e Jason Chan. Quest'ultimo ha lavorato anche per WoW, e secondo me sono le sue opere migliori. Gez Fry invece ha fatto i chara-design per Rebelstar e Rebelstar 2 (giochetti di strategia poco noti) che secondo me sono assolutamente insuperabili.

Come dicevo anche la settimana scorsa però, in questo settore è molto più divertente guardare al futuro che non al passato, e il 2007 ovviamente si presenta ricchissimo di promesse. Naturalmente siamo destinati ad essere delusi e insultati pesantemente in quasi tutti i casi (pensate un po', c'è stato un tempo in cui Dark Messiah Of Might And Magic pareva un capolavoro... poi qualcuno l'ha provato davvero).
Però io punterei il mio denaro su Bioshock, perchè è il seguito spirituale di System Shock (e non c'è altro da dire), e anche per l'arte stile anni '20 che pare molto originale e curata. Un altro gioco sul quale scommetterei è Assassin's Creed, che sarà un buon gioco se solo manterrà un quarto delle sue promesse. Mi sembra superfluo ricordare qui le produzioni di SquareEnix, che da sole occuperebbero un'intera classifica.
Ma questi sono i titoloni banali che qualsiasi testata giornalistica può offrirvi. Personalmente seguo con interesse lo sviluppo di Project Offset. Nato come demo tecnologica realizzata da tre tizi nel solito minilocale, ben presto questo progetto ha ricevuto finanziamenti e diventerà un gioco per le nuove console e il PC. Apprezzo tantissimo la fusione di gioco di ruolo e FPS, con combattimenti in prima persona in una ambientazione fantasy. L'ambientazione stessa poi sembra interessante, anche se finora si è visto poco (o forse proprio per questo). I video in alta definizione sono impressionanti, anche se quegli effetti grafici diventeranno la norma nel giro di pochi mesi.
Mi congedo con un'ultima segnalazione: la roba promozionale per Castlevania Portrait Of Ruin non è brutta, anzi. Castlevania si è sempre distinta per la sua qualità straordinaria, ma nel passaggio su Nintendo DS Konami ha pensato bene di puntare sul pubblico dei bambocci, e di conseguenza ha allontanato Ayami Kojima “La Divina” per adottare uno stile manga banalissimo. Per Portrait Of Ruin però hanno avuto almeno il buonsenso di richiamare qualche artista decente per le illustrazioni promozionali.
Per fortuna Konami si è fatta perdonare con lo spinoff di Metal Gear Solid per PSP, che mantiene la qualità raffinata dei titoli maggiori della serie.
La prossima volta sarà il caso di parlare di Anime. Di cartoni animati, intendo.

Lo-Rez: arte, storia, web design
05 . 01 . 2007

Al-maniac

It can cut you like a knife, if the gift becomes the fire
On a wire between will and what will be

It's al-maniac, al-maniac on the floor
And he's playing like he's never played before
It's al-maniac, al-maniac on the floor
And he's playing like he's never played before

On the ice-build iron... pipiripipipiripipipiripi!

MA NO! MA NO! MA NO! Eravamo tanto belli anni ottanta! Era un così bel momento revival! Come si può far tornare sempre quella stramaledetta musichetta! Io non ne posso più! Io me ne... oh... siete lì? Ehm... buongiorno gente! Si, si, non è un errore della Vulpe de foco (o IE7), il cursore stavolta è VERAMENTE così piccolo, perché va a cominciare il tradizionale appuntamento: almanacco dell'anno prima! Finchè non ti appronti a scrivere l'almanacco e a raccogliere le idee sull'anno che se ne è andato, non capisci veramente che cosa è successo intorno a te. E' come fare un passo indietro di fronte a un panorama, così da poterlo apprezzare di più, e vederlo differente, in cui l'importanza degli elementi è completamente stravolta.
Anno complesso questo 2006, il mondo delle console ha cambiato pelle, i PC stanno esplorando nuove vie di marketing (gh!) e in generale è difficile dire che sia passato senza farsi sentire. Il 2006, raccogliendo le idee, sembra un anno dedicato a me. Generi che nel passato sono stati messi all'angolo sembrano aver avuto una notevole fioritura negli ultimi dodici mesi, come se in quei giochi il PC ricercasse l'identità che il mercato gli sta strappando via.
Che ci crediate o no, nonostante sembra strano dirlo, nonostante non sia la gloriosa epoca dei Starcraft, questo è stato l'anno degli strategici in tempo reale. L'elenco, in questo senso, è quantomai corposo. Grande risalto e grandi colpi messi a segno ci sono stati per gli strategici di pura battaglia: abbiamo avuto un seguito per La Battaglia della Terra di mezzo (con espansione) un secondo capitolo per la versione medievale di Total War e l'interpretazione di questo genere da parte del consolidato universo di Warhammer (Mark of Chaos). Non sono però mancati neanche i titoli più "tradizionali" (se il termine non vi è venuto a noia), con Empire Earth II, Rise&Fall: Civiltà in guerra e Rise of nations: Rise of Legends, giochi che hanno trovato il successo reinventandosi. Paraworld invece è a mio parere decisamente troppo manieristico, mentre sono passati forse senza suscitare il clamore delle proprie epoche d'oro titoli dai nomi altisonanti come Caesar (V) Civ City: Rome, Civilization (IV), Heroes of Might and magic (V), Black & White (2). Ammassando con questa roba espansioni per Warhammer 40k Dawn of War e per Total War arriviamo a una quantità di roba giocabile abnorme.
Perché possa considerarlo un anno mio, però, deve anche esserci un'altra componente: le avventure grafiche! Quest'anno non si è spiccati, ma il genere, sicuro dei propri mezzi, ha portato a casa la sua quantità di punti. Avventure in prima persona e tanto tanto full motion video come E non ne rimase nessuno e Scartches si sono viste rimpolpare le fila da un mucchio di operazioni commerciali più o meno interessanti: Codice da Vinci, para-Codice da Vinci (i segreti di Da Vinci) e CSI. Le avventure con personaggi un po' più presenti invece hanno visto due ritorni assolutamente sconvolgenti come quello di Sam&Max (senza marchio Lucas) e Broken Sword. Il primo è un progetto tutt'ora in divenire per il suo modo di vendersi, il secondo, pur cercando di rinverdire anche qui fasti passati, è rimasto un avventura fra tante. Per il resto Secret of Atlantis (col tarocco di Indy e il vero cuore dell'annata, il doloroso Paradise, su cui comunque non voglio tornare, avendone parlato tanto.
Il genere Free Roaming, che non è un genere ma frega ciufolo, ha riscoperto il cinema, con un tie-in del Padrino (che dicono sia risultato comunque inferiore a Mafia) e uno di Scarface. Oltre a ciò il progetto Bad Day L.A., occasione mancata di American McGee (Ehi, McGee, ma sto film di Alice...), e Mark Ecko's Getting Up, che forse ha fatto parlare più prima di uscire che dopo, come capita spesso.
Prima di gettarci nei campi più cicciuti e intriganti (ahimè, questi non lo sono stati, nonostante tutto), liquidiamo gli action-adventure, in leggero declino. E' tornata più affascinante e bagnata che mai lei, la nostra Lara, messa nelle mani di gente che fino a ieri guidava vampiri. Sembrava impossibile far risorgere un personaggio così a terra, ma loro sembra che ce l'abbiano fatta. Io sono rimasto indifferente, ma sono fatto così. Oltre a Tombr Raider da riportare la virata dal nome lunghissimo della serie Might and MAgic: Dark Messiah, il solito gioco da censurare assolutamente, Condemned, il gioco che dovrebbe essere già censuato, cosa ci fa ancora qui, Hitman - Blood money e il gioco che ormai è come il tacchino, arriva ogni natale: Splinter cell (Double Agent) in cui ci hanno fatto un mazzo così per spiegarci che Fisher ha profondità personale e sociale a pacchi. Uno dei titoli più stimolanti però porta la firma del solitario di Providence: Call of Chtulhu, che alterna spara-spara, indagine e indice di sanità mentale. Accanto a lui il western Call of Juarez, titolo che molti hanno apprezzato assai. Ai Marvel non li ha chiamati nessuno, ma La Grande Alleanza ha spaccato spremendo la licenza dei giornaletti fino all'osso, perfino più di quanto sia riuscito a fare finora il cinema. Quest'anno abbiamo anche visto la testa di ponte della probabile invasione di titoli console che nei prossimi anni subiremo: Devil may Cry 3, Onimusha 3 e un megapacco di Sonic. Cosa significano questi titoli? Attecchiranno mai certe cose presso di noi? Difficile stabilirlo.
Una nota realmente interessante è venuta dal mondo degli RPG per solitari (maniaci asociali!), che in questi ultimi anni hanno vissuto un tragico declino. I titoli importanti sono due, entrambi appartenenti a serie storiche: NeverWinter Nights II e Oblivion. Se lasciate perdere quello che dice Lo-Rez si tratta di titoli di una profondità assoluta, che hanno forse vinto l'annata bruciando giochi più terra terra, piatti e vendibili. Una bella rivincita per chi cerca ancora di tirare dadi da venti davanti a uno schermo.
Ok, facciamo sul serio. E' sempre l'anno degli FPS, in un modo o nell'altro. Direttamente dal regno dei morti (gli sciamani possono fare avanti e indietro coe vogliono) Prey, un gioco ottimo, a cui è mancato qualcosa per segnare l'inizio della nuova era. Accanto a lui Half-Life Episode I e Sin: Emergence, accomunati da una strategia di vendita particolare. Dei due comunque, tanto per cambiare, è spiccato il primo, per una grande caratterizzazione dei personaggi e... bhe, perché è Half Life. Comunque la mettete HL per certe ragioni e Prey per altri, hanno fatto parlare più di tanti altri interi GENERI.
Il mondo dei MMORPG ormai è veramente un caos, un girone infernale. Titoli che spuntano come funghi, che muoiono, che si espandono. DUE Guild Wars (Factions, Nightfall) che si possono montare addosso al titolo originale e che rendono l'esperienza di gioco sempre più intrigante e sempre più paragonabile (sebbene diversa) da quella di WoW, un gioco di non grandissimo succeso su uomini, mutanti e automobili, Auto assault, un seguito per Everquest, un'espansione per Final Fantasy (si, il capitolo online è anche PC. Ve lo eravate scordato?), una per il MMOFPS Planetside. Assieme a questo un RF Online che sbaglia tutto e il canto del cigno della saga di Ryzom che cerca oggi di risorgere OpenSource e in mano agli utenti (e non so tutt'ora se ce la farà). Forse l'esperienza di gioco più particolare proposta quest'anno è stata quella di Dungeons & Dragons, che è arrivato su internet cercando di riprorre sensazioni cartacee e donando al mondo un gioco dalle meccaniche differenti da quelle consuete. In ogni caso, anche se il fermento che c'è intorno a questo genere è assurdo, siamo molto molto lontani da vedere la next-gen.
Uff! Finirà questo almanacco prima o poi? Liquidiamo le espansioni per Sims 2 (che vi aspettavate?) e annotiamoci che si è corso tantissimo. Need For Speed (Carbon), GTR2 e FlatOut2, persino il ritorno di Micromachines! In questo campo lode a Trackmania, esperienza principalmente online e ruffiana, visto che il gioco è gratuito, ma integrabile con contenuti presenti in una versione a pagamento che ha allettato molti. Quando ancora girellavo per i circuiti mi sembrava che la comunità fosse molto viva.
In fondo per le menzioni speciali, Darwinia e Defcon, giochi terribilmente vivi, nati da piccoli geni, innovativi, parola che oggi si fatica a pronunciare di brutto. E un minuto di silenzio per il ritorno di Sensible Soccer, a prescindere dal giudizio.
Che anno è stato? Dovrei essere contento, no? RTS, avventure, RPG... poca gnocca inguidabile o robe del genere... e invece è con amarezza che guardo questo almanacco. Si, i giochi importanti non sono quasi mai usciti per PC, dobbiamo ammetterlo, dobbiamo ammettere che il mercato vive di console e noi sembra che continuiamo ad avanzare d'inerzia, senza identità, spaventati e confusi. Perché? Forse perché il mondo sta cambiando, forse perché i videogiocatori non sono più gli stessi o forse per altre, bizzarre ragioni. Credo che presto dedicherà un editoriale come si deve all'argomento.
Dulcis in fundo (è finita! è finita!) una nota acida: c'è un'intervista a Pucci su Repubblica. Praticamente non sono d'accordo su niente.

“In mezzo alla folla, un gran numero di mani nodose di differenti dimensioni afferrò una notevole varietà di armi nascoste.
Tutti guardarono Carota.
Quella fu la cosa strana, rammentò in seguito Colon. Tutti guardarono Carota.” - Terry Pratchett, Uomini d'arme. (alias lasciare perdere i cavalieri di draghi e dedicatevi a del VERO fantasy... bhe, vero...)

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