Strip
serie
987, 24/10/2020 - Cosc i enza
987
24 . 10 . 2020

Make America Whole Again

Dopo aver scalato una montagna innevata ed essere finalmente ridisceso a valle (un'impresa tanto ardua come sembra), il protagonista di Death Stranding si volta indietro a guardare le sue impronte nella neve, e la voce alla radio gli dice “Se fossi una spia infiltrata dietro le linee nemiche ora saresti morto perché non hai nascosto le tue tracce... Ma tu non sei una spia. Dobbiamo andare fieri delle impronte che lasciamo, perché sono la prova che siamo esistiti”.

Con questa sola battuta Hideo Kojima spazza via vent'anni di Metal Gear Solid. Il Maestro nella sua ultima opera ci dice basta bambinate! Basta giocare a fare gli agenti segreti, è ora di crescere.
Nella Vita Vera lasciare tracce è una cosa buona: per alcuni è l'unica cosa che conta.

Però il Maestro ci perdonerà se ricordiamo che questa settimana cade il 22esimo anniversario di Metal Gear Solid. Perché noi ci siamo ancora attaccati, a quelle bambinate.
Anche Jordan Vogt Roberts, che si è fatto fare un paio di Nike a tema MGS.
Eppure già la saga di Metal Gear Solid mirava ben più in alto della media videoludica, sia nel gioco che nelle tematiche. Prova ne è che ancora oggi si scrivono trattatelli di 10000 battute sull'eredità filosofica di questi titoli. Che tra l'altro, nel 2001 hanno profetizzato i Social Network e i loro effetti sulla società.

Ma l'opera d'arte è figlia del suo tempo, cresce e si evolve come noi.
E l'opera giusta per questo tempo è Death Stranding (mi pare di averlo già accennato).
Un gioco in cui facciamo consegne come umili fattorini, ma quello che portiamo è LA GIOIA NELLA VITA DELLE PERSONE. Il sorriso di eremiti che non ricevono visite da anni, un pacco che riscalda il cuore perché è il segno che qualcuno ci pensa ancora, là fuori... Ristabilire legami in una società frantumata, sparsa in mille frammenti su un immenso territorio desolato... “Make America Whole Again”, come lo slogan della Presidentessa degli Stati Disuniti D'America, un passo dopo l'altro su e giù per montagne e crateri, fiumi e deserti.
Anche l'ossessione per i soliti USA, che normalmente mi annoia assai, qui si fa metafora del viaggio attraverso la Cultura Popolare e il Cinema, che nell'ultimo secolo hanno avuto negli USA uno dei terreni più fertili. Infatti Death Stranding è un gioco tutto giapponese, e il pellegrinaggio Coast-To-Coast del mito americano è visto appunto come un mito, esotico come un Viaggio In Occidente dalla Cina all'India di una scimmia su una nuvoletta volante.

Un gioco addirittura terapeutico, nella nostra Situazione attuale.

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24 . 10 . 2020

Nuke the fridge

XBOX riceve critiche perché la sua nuova console sembra un frigorifero, a questo punto risponde dicendo che il design è stato necessario per migliorare la ventilazione quindi, si, tecnicamente la forma è quella di un frigorifero. Poi, non contenta, manda a Snoop Dog un frigorifero a forma di XBOX con dentro una XBOX che a questo punto potrebbe anche non essere un frigorifero, ma ormai la forma è quella. Insomma, se le line-up e i dettagli tecnici nelle console war sono sempre mortalmente noiosi, almeno ci sono questi aneddoti a tenere un po' alto l'interesse.

La strip, ovviamente, è una storia vera. Quanto abbiamo imparato sulle chat aziendali in questi ultimi mesi? Io personalmente, finché il mio lavoro è stato "in presenza" le ho sempre usate piuttosto poco, mi hanno sempre dato l'impressione di parlare dietro alle persone e poi apprezzo troppo il confronto faccia a faccia per lasciarmelo scappare. Con lo smartworking non solo sono diventate uno strumento di lavoro importante, ma sono anche diventate il maggior veicolo di goliardia e chiacchiera nel team. Non è una cosa, in fondo, che non sapessimo fare. Tra vecchi forum e nuovi social network il modo di fare gli stupidi online è sempre quello, solo ora ci tocca farlo di più.
E se sul serio sbagliate a scrivere coscienza ricordatevi di ringraziare le chat che vi permettono di correggere, perché ci sono in giro robe brutte dove la correzione non è concessa in nome, immagino, di una qualche mitologica trasparenza. Se pensate alla leggerezza con cui sono solito scrivere (lo so bene quanto vi innervosiscono i typo che lascio negli editoriali) capite bene con quale ansia affronti quei luoghi.

Sapete quella cosa che vi dicevo settimana scorsa? Alla fine l'ho fatta, sono andato nella mia collezione Steam e ho cercato un RPG duro e puro. Puta caso avevo nel mucchio "Pillars of Eternity" che a parte la sua affascinante storia produttiva è veramente l'RPG occidentale ortodosso, con le location disegnate a mano, le millemila righe di testo e le varie classi. Pian pianino, ovviamente senza divorarlo, ho accumulato già 15 ore di gioco che è un tempo enorme per quelle che sono le mie medie e devo dire che mi sta piacendo. Apprezzo soprattutto il meccanismo che distingue resistenza e vitalità per cui tu perdi un combattimento se esaurisci la resistenza, ma anche quando questo accade non è detto che tu abbia consumato tutta la sua vitalità. Questo permette ai combattimenti di essere vissuti sul filo del rasoio anche senza che il nemico debba essere capace di esaurire tutta la tua forza vitale. Ci sono molti vantaggi dietro questa logica.
Può ben essere che ora di settimana prossima l'abbia già mollato, eh, sapete come sono fatto, ma visto come si stanno mettendo le cose, avere un bene rifugio per consumare il tempo potrebbe essere salutare.

Staged è stato rinnovato per una seconda stagione. Avreste dovuto guardare Staged? Beh, se siete fan di Tennant o Sheen certamente, non c'è certo un'opera assoluta, ma un ottima prova di entrambi, più qualche altra perla divertente. Ovviamente il fatto che sia stato rinnovato si porta dietro un mucchio di mixed feelings (andatevi a scoprire cos'è da soli, non voglio portarvi mestizia). Intanto su RaiGulp è cominciata la seconda stagione di Rob-O-Cod trasmissione di cui ho parlato già anche qui, in cui viene distillata tutta la sofferenza che proviamo noi informatici e somministrata a dei bambini. Quest'anno, per rendere tutto più crudele hanno creato dei campi gara in cui i robot si incrociano, arrivando a delle (più o meno) involontarie zuffe che ancora più aggiungono acredine alla competizione. Per quel che mi riguarda è un must-see.

Bene conigliotti, si è fatto persino novembre, si è quasi fatto Halloween (ah ah che paura), il mondo va avanti (su due ruote, in equilibrio) ma questo editoriale non può tediarvi poi per più tempo del necessario. Ci vedremo settimana prossima.

“We are actors. When we say yes we do the bloody job”

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