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serie
966, 09/05/2020 - No casa no smart
966
09 . 05 . 2020

WiFi Warriors

Finalmente FTR si occupa dei Preteriti, di tutte quelle categorie sociali lasciate indietro, dimenticate nel caos della Situazione attuale...!
E dunque oggi il nostro pensiero va a Cloud e Link: quando si pensava che non potessero scendere più in basso di così, ecco arrivare l'emergenza. Ma non è appena uscito Final Fantasy VII Remake? si dirà. Ebbene, dovete sapere che il nostro Cloud, che è l'originale, non è stato ingaggiato per questo remake: gli anni passano per tutti, e sebbene egli non si fosse lasciato andare come un Thor sovrappeso e alcolizzato, gli hanno comunque preferito una giovane controfigura. Più atletica e “in alta risoluzione”, gli hanno detto.
Con Link invece ho un rapporto personale che si sta facendo sempre più intimo e profondo: sto giocando Zelda: Breath Of The Wild, intendo. Con colpevole ritardo, ma non scherzo quando dico che sono ormai un giocatore vecchiarello e pensionato. E comunque, quale momento migliore per immergersi anima e corpo in un mondo fantastico?
“Come un amore che sboccia sul campo di battaglia”, direbbe Hideo Kojima: tra le macerie della civiltà, mentre infuriano le fiamme della tragedia, io e Link ci siamo infine ricongiunti, i nostri cuoricini uniti dal destino!

Ammetto di avvertire il brivido della trasgressione ogni volta che passo il confine tra una regione e l'altra della mappa di Hyrule senza esibire altra certificazione che la mia spada di Guerriero della Leggenda.

Il settore del divertimento elettronico e anche quello del cinema iniziano già ad essere smangiucchiati dalla nebbiolina del Nulla che avanza. È solo l'inizio: l'erosione procederà inesorabile fino a chissà quando. Esaurite le scorte dell'attuale ciclo di sviluppo, cioé a partire dal 2021, a quanto pare ci si prospetta solo una grande distesa di Nulla da cui si salveranno soltanto piccole sacche di creatività.
Una sorta di Giungla Tossica di Nausicaä, oltre la Valle del Vento, i cui miasmi si possono affrontare soltanto con un respiratore ben premuto su naso e bocca. Eppure perfino là, dove si aggirano insetti giganteschi e crescono piante velenose, la favola ci insegna che la natura è benigna, che l'aria salubre si nasconde appena sotto la superficie, e col tempo il mondo guarirà.
Personalmente non ne faccio un gran dramma: dopotutto a me la roba vecchia piace sempre più rispetto a quella nuova (si chiama diventare vecchi).
Ma tra la roba nuova che vale la pena guardare includo WestWorld, stagione 03. Lo citai già all'epoca della prima stagione, e credo tuttora che si tratti di un'opera che vacilla sotto il peso schiacciante della sua stessa ambizione. Ma quando funziona, funziona. E poi vanta una direzione artistica eccezionale, che mi persuaderà a guardarlo fino alla sua fine.

O alla mia. E poi si preparano uscite di grosso calibro per l'attuale generazione di console e per la prossima, come Cyberpunk 2077 (in cui, vale la pena ribadire, si potranno personalizzare totalmente le parti intime del personaggio), o come The Last Of Us Part II.
Quest'ultimo mi suscita emozioni contrastanti: da un lato sono ammaliato dalla fluidità dell'azione di gioco e dalla grafica strabiliante, ma dall'altro TLOU2 mi respinge con la sua brutalità atroce.
Sul pasticcio della fuga di notizie e conseguente delusione di molti per la presunta trama del gioco, non mi interessa dire nulla. Piuttosto, il mio pensiero va a tutti i caduti sul lavoro di Naughty Dog, una società che negli ultimi anni si è fatta una reputazione talmente oscura che per reclutare degli artisti di talento deve rivolgersi ormai soltanto al settore del cinema, e pagarli il doppio del prezzo di mercato per convincerli a lavorare in quell'ambiente, e su quel gioco. Credo che questo fatto oggettivo, da solo, esprima la stoffa morale dei dirigenti di questa società, al di là del balletto di polemiche e contro-comunicati stampa pieni di buoni sentimenti.
Questo è il costo molto umano e molto reale delle grandiose produzioni del settore del divertimento elettronico: è la maledizione dell'Alta Definizione, ma non è inevitabile.

Sono questi editoriali strani per tempi strani, in cui tutto sembra diverso ma ci sembra comunque di averlo già visto, anche se non ricordiamo dove. Mi pare che tutto questo, tutto fuori e dentro i nostri schermi, ci stia dicendo: la bellezza ha un prezzo.

Lo-Rez: arte, storia, web design
09 . 05 . 2020

L'ho costruito io

Gunda Build Divers è stato creato dalla Sunrise per fare soldi. Soldi su tutti quelli che guardano ogni idiozia abbia stampigliato su il marchio Gundam (ehm...) e soldi su tuttti quelli che non hanno mai comprato un Gunpla, ma guardandono ora sentiranno l'irrefrenabile voglia di farlo (ehm...). Inutile cercare di coprire questa lampante verità. La deontologia professionale giapponese, però, anche quando deve beceramente sfruttare marchi, non manca mai di mettere il suo efficace mestiere nell'opera quindi l'anime raggiunge la possibilità di avere un receditoriale (e, diciamolo, qualcosa di più).

Il primo nodo da sciogliere è: Build Divers è uno Spokon o un anime con mondo virtuale? La storia narra di ragazzini delle medie che vedono nel loro mondo l'esistenza del GBN, un gioco virtuale online in cui, infilando il classico casco e scandionado il proprio Gunpla, possono vivere un'esperienza immersiva (ma di brutto) alla guida del loro stesso giocattolo. Il GBN (sorvolando sulla minutaglia della sua plasubilità tecnica) è da una parte un mondo da vivere (con festival, luoghi da visitare e facezie) e dall'altra un gioco online in tutto e per tutto, con ranking, gilde, missioni e raid. La storia principale parla di Rikku, che con il suo amico Yukki si appassiona a questo mondo e naturalmente decide di scalarne le classifiche. Peccato che sulla sua strada si mettono prima i Break Decal, dei veri e propri cheater, e poi un problema ancora più cyberpunk, che oltre a rovinare il divertimento mettono anche a repentaglio l'esistenza stessa del mondo virtuale e inquietano il tenerosissimo sysadmin a forma di SD Gundam.

Spokon o mondo virtuale, quindi? Mondo virtuale almeno all'ottanta per cento. Purtroppo, aggiungerei, perché questo tipo di anime non è esattamente la mia passione, nonostante da Sword Art Online in giù siano uno dei generi più gettonati tra quelli che vanno oggidì. Questi prodotti hanno usualmente la tendenza a prendere degli universi ludici, che quindi hanno un'importanza relativa e poi cercare di vendere ciò che vi accade come se avesse un'importanza massima, così da sfruttare l'epicità dello svolgimento della trama. E' così anche in Build Divers. I Break Decal prima e l'EL-Diver dopo rappresentano due questioni che esulano dalla logica di gioco, ma che eppure vengono risolte entrambe mediante la logica del gioco, mettendo a dura prova la nostra sospensione dell'incredulità. Però, attenzione, si tratta pur sempre di una serie di Gundam.

Ho inizialto Build Divers innanzitutto per avere a che fare con un anime semplice e poi nella speranza che effettivamente si evolvesse come uno Spokon. Volevo i ragazzini che giocavano, miglioravano, imparavano a combattere e poi volevo un grosso torneo con tutti i personaggi incontrati, culminante in una battaglia finale con i nemici più forti (come promette l'episodio 0, a ben guardare). Ho avuto qualcosa di molto diverso da questo, ma che comunque mi è piaciuto molto. Perché? Innanzitutto perché c'è un profondo ottimismo che permea tutta la serie e che è seducente per un videogiocatore di vecchia data che uno sguardo al mondo online l'ha visto. Il mondo online reale non è come lo descrive Build Divers, ma sarebbe bellissimo se lo fosse. In Build Divers tutti giocano per raggiungere un miglioramento personale, si aiutano, cercano innnanzitutto dei legami di amicizia. I giocatori forti si impegnano ad aiutare i deboli. Se le cose stessero così sarebbe molto più bello giocare online e in effetti uno dei primi effetti che ha Build Divers è quello di farti venire voglia di partecipare alla vita del GBN, per quanto non esista. Poi, come dicevo sopra, parliamo di una serie di Gundam. Una serie costallata di molti ottimi personaggi che vengono messi uno contro l'altro in situazioni forti, che permettono di far uscire le loro sfumature, il tutto ad alimentare escalation teatrali a puro vantaggio del pubblico. In questo, Build Divers è costruito in maniera perfetta. Propone una schiera di tipi umani affascinanti e poi, forzando le regole del suo mondo quel tanto che basta, riesce a far arrivare tutto a una vera e propria "guerra" finale, risolta nel modo in cui si risolvono tutte le guerre anime (urlando, soffrendo e continuando a dire che non ci si arrende). Nel finirlo e nell'apprezzarlo molto mi sono chiesto perché noi, come cultura occidentale, non riusciamo a produrre meccanismi così solidi. Meccanismi basilari, eh, infantili, calibrati su una complessità recepibile da un adolescente, ma che comunque vedono tutti elementi nelle posizioni corrette, tutti i contrappesi posizionati dove si deve, tutte le linee narrative arrivare dove dovrebbero arrivare, senza sprechi, senza, disordine, senza pezzi abbandonati per strada.
Non credevo, poi, per chiudere con i colpi raffinati, nell'episodio finale che, al termine di tutte le vicissitudini, ci mostra i vari personaggi nel loro aspetto reale (anche quelli incontrati solo online). Questo aiuta a rimettere tutte le cose nel corretto ordine, dando al GBN la dimensione che effettivamente deve avere, senza quegli sbracamenti che appunto trovo fastidiosi.

Gundam Build Divers è un anime consigliato. E' un anime consigliato agli appassionati di Gundam, anche se bisogna essere degli avvelenati per togliere le infinite citazioni presenti. E' un anime consigliato se state cercando qualcosa di leggero, non esattamente adulto, ma che comunque ha a che fare con dei robottoni giganti. E' un bell'anime per scrittura, quindi non mi sento di negarlo a nessuno.
A parte per la storia che poi finite a comprare Gunpla. Quello è un problema. Perché i Gunpla costano tantissimo.

“Questo Gunpla trabocca di amore”

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