Strip
serie
954, 15/02/2020 - S. Valentino 2020
954
15 . 02 . 2020

Una timida fioraia

La strip si tinge di rosa per la diciottesima volta; i prezzi dei cioccolatini si impennano; ci sono le file davanti ai fioristi; le fragole giganti sono ormai introvabili... significa che una volta ancora è calato su di noi quel certo periodo dell'anno, il più insulso e bieco tra tutti i giorni cerchiati sul calendario, nonché l'unica ricorrenza che celebriamo qui su FTR.
Quest'anno il tema che abbiamo scelto non è l'Amore Romantico, bensì una sfumatura più paterna del sentimento (o materna se siete un'anomalia statistica). Baby Yoda ha compiuto anche questo miracolo: del resto, il 2020 è nelle sue mani. Finora non sta facendo un gran lavoro, bisogna ammettere.

Ma se proprio dobbiamo trovar posto in questo spietato febbraio primaverile per qualcosa che abbia a che fare con l'Amore, ebbene io sceglierò Final Fantasy VII (Remake): non chiedo di meglio.
Non ho mai ritenuto necessario finora parlare su queste pagine dell'imminente Remake: un fatto curioso, considerato che il mio corpo è composto al 70% da Final Fantasy VII.
Eppure non ho davvero nulla da dire, perché mi sento fiducioso: i chara-design sono stati rifiniti con un tocco leggero rispettoso dell'originale, e così anche le meccaniche di gioco e l'ambientazione. Del resto ci stanno lavorando esattamente le stesse persone che hanno fatto l'originale, sarebbe stato ben triste se avessero rinnegato se stessi.
Da pochi giorni è venuto alla luce il filmato introduttivo del gioco, e anche in questo non sono riuscito a trovare nulla di sbagliato. Ci ho trovato solo tanta Aeris.

(Dico “Aeris” da nostalgico della prima edizione occidentale del gioco, e su PC per giunta, ma i puristi dell’edizione giapponese la conosceranno solo come Aerith, o magari エアリス per chi ha imparato il giapponese a 10 anni a forza di giocare a questo gioco.)

E insomma questa operazione di rifacimento non mi offre appigli per far polemica, per rivendicare diritti da Primi Videogiocatori, per sputare acido contro l'ennesima riesumazione a scopo commerciale di un classico del passato. Mi pare solo tanto, tanto innocua, e quasi paralizzata dal terrore di sbagliare.
Mi si presenta timorosa, in punta di piedi, muta e tremante e con gli occhioni spalancati, e mi offre dei fiori con un timido sorriso, tra le macerie di una cattedrale diroccata; se li accetto, sarò suo per sempre, ancora una volta.

Lo-Rez: arte, storia, web design
15 . 02 . 2020

Ah già...

Vi assicuro che quest'anno mi ero perso completamente il fatto che fosse S.Valentino. Non tanto la festività, che tanto i social e le più stupide campagne promozionali te la ricordano ogni due per tre, non tanto festeggiarlo (AHAHAHAHAHAHAHA) quanto il fatto che quindi questa settimana dovessimo aspettarci una immagine rosa. Potreste aspettarvi che io sappia abbastanza di Mandalorean da apprezzare le sfumature di quanto c'è su schermo, ma la verità è che ho completamente evitato la serie perché ormai anche Star Wars è qualcosa per cui ho raggiunto la saturazione. I commenti che ho raccolto in giro, poi, non mi hanno esattamente convinto che stessi perdendo qualcosa di epocale e visto che il mio tempo per le serie TV rimane limitato niente ha fatto sì che lo vedessi. Però che l'immagine è evocativa lo vedo da me.

Siamo ufficialmente entrati nella fase finale dell'hyper per il remake di Final Fantasy VII, sembrerebbe. Ormai non si contano più le immagini, i filmati e i rumors che si raccontano su questo gioco evento. Ovviamente, a farla da padrona Cloudette, di cui abbiamo avuto finalmente qualche hint. Fa abbastanza impressione pensare a cosa potesse essere un personaggio del genere allora, nel lontano 1997, e cosa invece potrebbe diventare oggi, nel woke 2020. Non sto parlando tanto dell'universo giapponese, che in quanto a vestizioni e comportamenti ambigui non ha bisogno che gli insegni niente nessuno, ma sicuramente il mercato occidentale potrebbe fare dei ricami. Dopotutto l'identità di Cloud è centrale nel gioco, basta solo stabilire a quanti livelli.

Se ci pensate, oggi 2020, se oltre a scegliere il nome dei personaggi (perché si, potevate scegliere di ribattezzarli, i personaggi di FFVII, anche se forse è tutt'oggi considerato sacrilego) ne scegliessimo anche il sesso forse avremmo a disposizione abbastanza apertura mentale per non dover cambiare nulla della trama, soprattutto i rapporti sentimentali che intrecciano tra di loro. Potrebbe essere una bizzarra terapia per stabilire qual è la nostra reale sensibilità rivivere certe storie cambiando semplicemente questo dettaglio che, forse, si sta facendo sempre più labile nella nostra società. Forse, giustamente, finiremmo per prendere anche questo come un gioco, ma i videogiocatori sono abituati a riflettere e giocare allo stesso tempo, non fosse così non avrebbero delle personalità così contorte.

Oggi ho veramente pochi argomenti da trattare, quindi tanto vale perdere tempo per una di quelle confessioni improbabili che probabilmente potete aspettarvi da me. Ho approfittato del fatto che fosse tutto su Mediaset Play è ho rastrellato tutti e cinque i Fantaghirò. Fantaghirò uscì esattamente nel pieno della mia infanzia, ma per varie vicende ne persi la gran parte, soprattutto il primo episodio. Non so esattamente seguendo che sfizio, forse perché nel mio recupero di cose vecchie quello che conta è l'ossessione, ma ho deciso di vedere tutto così da poter dire di averlo fatto. E' un lavoro curioso, Fantaghirò, che di certo non è invecchiato benissimo in nessun comparto tecnico, eppure mi fa tenerezza il modo spinto come abbia fabbricato un mondo magico in un paese come l'Italia in cui nessuno aveva voglia di lavorare col fantasy. In verità, dopo di lui, vi sono stati diversi epigoni di alterna qualità che hanno formato una vera e propria stagione del fantasy all'italiana, che non mi piace definire trash perché, anche nei suoi limiti, denota un amore per il racconto e per l'immagine, per l'appunto, tenero. Vi consiglierei di fare altrettanto? Se siete di generazioni successive alla mia direi di no, a meno che il vostro feticismo nei confronti di certe cose non sia propri violento.

Bene, siamo sopravvissuti a Sanremo, San Valentino e a questo caldo febbraio (per non parlare di tutti gli altri spettri della Vita Reale). Ne è valsa la pena? Ne vale la pena sempre, ricordatevelo. Siamo videogiocatori, infinite partite a giochi di cui non abbiamo mai superato il primo livello dovrebbero averci insegnato che l'importante è partecipare.

“Aristide Valentin era profondamente francese: e l'intelligenza francese è assolutamente e unicamente intelligenza.”

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