Strip
serie
947, 27/12/2019 - Tra dieci anni
947
28 . 12 . 2019

Escort stellari

L'ultimo film di Guerre Stellari è una escort istruita a dovere su come deve essere con il suo cliente.
È un prodotto commerciale prudente, costruito da un comitato molto attento alla distribuzione demografica del suo pubblico.
Se però questa escort si tradisce, se il prodotto si rompe, in noi si apre un abisso di vergogna e mortificazione: ma cosa stiamo facendo?

C’è stata un'epoca in cui su queste pagine non ponevo limiti alla mia ambizione. Ma ora il tempo è poco, le forze sono poche, e devo scegliere con cura le mie battaglie. Ho già dichiarato in più occasioni che “sono solo film”: cioé mi sono arreso. Ma prima di abbandonare questa particolare battaglia sento in me ancora una scintilla di spirito combattivo... mai abbandonarsi rassegnati alla notte, che tanto poi non si riesce a dormire.
E dunque consumerò ancora una volta le mie forze contro questi mulini a vento, come cento editoriali fa, e come duecento editoriali fa (esatti, naturalmente, perché questo è un sito sovrannaturale). La storia si ripete ciclica: che è anche un po' il tema che quei comitati senza volto hanno voluto imbastire per giustificare la loro sterile operazione commerciale... riesumare un Imperatore e un Impero già morto e sepolto, coprire il suo tanfo di decomposizione con una mano di vernice squillante, vendercelo come nuovo, come necessario.

Siamo noi la platea sterminata di anonime figure incappucciate che osannano l'Imperatore redivivo con cupe cantilene... giammai!

La storia si ripete ciclica: ma se per Episodio VIII l’eredità del passato assumeva i contorni di una prigione ed esso si dibatteva per liberarsene, il primo e l’ultimo film invece la trovano confortevole, questa dittatura del passato che li assolve dal pensare con la loro testa, e da ogni responsabilità per quel che fanno.
E dunque non solo l'Imperatore, ma tutti i personaggi di questa saga scellerata sembrano vittime di una coazione a ripetere gli stessi gesti, le stesse battute, gli stessi errori di sempre, in una diabolica pantomima che sa di parodia, se non di profanazione.
Ed ogni volta, ad ogni generazione che si allontana dalla fonte primigenia del Mito, quei gesti e quelle battute e quelle immagini sono un po' più volgari, un po' più sciatte, un po' più finte:

Una Jedi che spara con una pistola. No, dico, ma non ti vergogni? MA NON TI VERGOGNI?

Un droide ridotto a un asciugacapelli con i piedi che si esprime a emoji e pollici su/giù, vacuo come il pubblico che lo dovrà acquistare.

Finn, l'uomo senza qualità.

Poe, l'utile idiota, che passa da scugnizzo rimproverato da Generale Capelli Viola a saggio Generale egli stesso, senza che sia cambiato nulla nel frattempo.

I Cavalieri di Ren, pupazzetti in sovrappiù che un bimbo viziato ha trovato sotto l’albero a natale e non riesce a infilare nei sui giochi. Bella la loro astronave a carbone, ma che ce ne facciamo?

Chewbecca, che riceve la sua medaglia come si dà un biscottino al cane che ha fatto il bravo: era meglio se George Lucas gliela disegnava al petto retroattivamente, dopo 40 anni. Suonava meno ipocrita.

E Kylo Ren: la stürm-und-drang che agita l’animo del Cavaliere Emo per un attimo si fa paesaggio psichico nel topos romantico del mare in tempesta... poi arrivano sua madre e suo padre a rovinare tutto (come spesso accade), e anche lui ritorna ad essere il Cattivo che diventa Buono. Non affanniamoci con “lati grigi” ed “equilibri nella Forza” e cose complicate!
Una “diade nella Forza” uno penserebbe che sia fatta di poli opposti, non di fantocci intercambiabili che si piegano al capriccio del momento.

Preso a momenti, a vignette da massimo una pagina sul giornalino, anche questo film è godibile. Belle le scenografie del pianeta Festa Paesana.
Belli tutti i pianeti nuovi, o almeno più interessanti delle piazzole di sosta dell'autostrada, sebbene la fotografia e il montaggio facciano di tutto per nasconderceli alla vista.
Meraviglioso l'incubo tecno-magico dell'imperatore cibernetico nella sua piramide invertita, la pietra e i computer, le statue e le incubatrici di clonazione... La spiegazione per Snoke è la migliore possibile, ripara in effetti al suo vuoto assoluto di personalità.
Il chara-design (!) di Rey è straordinario, me ne sono invaghito fin dal primo istante che l'ho visto.
I caproni al galoppo sul ponte di un'astronave parcheggiata nell'atmosfera sono pura iconografia space fantasy.
Il tramonto di due soli su Tatooine ha qualcosa che mi smuove un sentimento nelle viscere tutte le volte che lo vedo (e sono ormai tre o quattro).
Momenti, momenti, momenti: se non ci fermiamo a riflettere, neppure per un secondo, è un film molto divertente.
Solo un film.

Lo-Rez: arte, storia, web design
28 . 12 . 2019

Deporre le armi dell'odio

Oggi si chiude la campagna dell'odio, una tremenda tenzone che ci tiene impegnati dal lontano 2015. Oggi siamo andati a vedere L'Ascesa di Skywalker e ne parleremo. Poi, finalmente, potremo dire conclusa questa sanguinosa battaglia, i nostri soldati, quelli sopravvissuti, potranno prendere il treno e andare a riabbracciare le loro famiglie. Ma solo dopo questo editoriale. Questo editoriale pieno di spoiler. Quindi, direi, tra molto, molto tempo.

Ma mettiamo che cinque anni fa le grandi menti della Disney se ne fossero uscite buttando giù un soggetto che comprendesse la risurrezione di Palpatine, un tempio Sith e un complicato personaggio sull'orlo del lato oscuro. Se l'avessero fatto chissà, forse il mio granitico livore si sarebbe incrinato, a vedere il Risveglio della Forza. Chissà, forse nell'uscire dalla sala avrei inarcato un sopracciglio. Forse avrei pensato, sai Cymon, può anche essere che sia tu il problema, non loro. Se l'avessero fatto, Natale 2015, forse alla fine, dopo un lungo processo interno di rassegnazione, gli avrei anche dato ragione. Però, no, non lo fecero. Non lo fecero proprio. Infatti la schermata a scorrimento di questo Episodio IX, che comincia proprio con quel nome lì: Palpatine, urla una e una cosa sola: SIGNORI, CON SETTE E OTTO SI E' CAGATO ALLA GRANDE FUORI DAL VASO.

Voi certo non ricordate il mood intorno a The Last Jedi. Il film lasciò perplessi molti sotto molti punti di vista. Anche se poi fingiamo che sia stato un grande successo, molti storsero il naso. Tra questi, però, non c'ero io, che avevo anzi cercato di andare un po' oltre l'odio (che passare due anni a odiare non si sta mica bene) e avevo cercato di evidenziarne i pregi. Ai tempi evidenziai che gli sceneggiatori erano pur sempre cialtroni, ma almeno avevano deciso di buttarsi sul superamento del tema dei Jedi che aveva impastato le altre trilogie, prendendo come scopo proprio l'andare oltre il discorso del lato chiaro contro il lato oscuro e, più in generale, riscrivere la parte più mistica, per accordarla di più con i tempi odierni e dare un contributo originale sul tema. In questo senso la psicologia di Kylo Ren, che in un modo o nell'altro faceva fuori prima il capo dei jedi oscuri Snoke e poi più o meno annientava il capo dei jedi chiari Skywalker, funzionava. La sua ascesa era un arrogante tentativo di portare equilibrio nella forza annientando tutta la forza precedente.
Non è stato certo questo il problema del film, ma nelle stanzette della Disney i poveri impiegati privi di idee degli scrittori della saga si sono accorti di non avere le palle per impugnare un cambio di scena così importante e, soprattutto, di non aveva nulla di realmente carismatico con cui sostituire l'impianto Jedi. Tutto questo pistolotto sopra scritto, insomma, gli era venuto fuori un po' per caso, non perché lo volessero e anche se poteva far figo dare idea di essersi fottuti tutti i climax e i misteri più interessanti facendoli finire in nulla, la verità era che non era rimasto niente che potessero usare, niente che potesse avere appeal, niente che potesse dare un senso a questo episodio. Possiamo dire che questa simpatica schiera di mentecatti si è lasciata affascinare da una strada sconosciuta, ma, non sapendo guidare, si è trovata rapidamente in un fosso.

E quindi Palpatine. In una grande fiera della retcon e della telenovela argentina scopriamo che no, i cattivi sono ancora i Jedi oscuri, anzi, il cattivo è IL Jedi oscuro per antonomasia, che si trova in forma di cadavere rianimato nientemeno che nel più grosso tempio Sith della galassia. Qualsiasi mistero non siate riusciti a risolvere finora lui è la risposta. Chi era Snoke? Palpatine. Perché Rey ha i superpoteri? Palpatine. Perché Kylo Ren è un frignetta? Palpatine. Perché c'è sempre un droide o un cicettino simpatico in più ogni film che esce? No, quello è colpa del marketing. Chi è il capo del marketing alla Disney? PALPATINE!
Quindi, mettendo tranquillamente da parte tutto quello che potremmo aver visto e, a torto o ragione, apprezzato negli episodi precedenti, questo episodio IX è la consueta caccia al tesoro per i pianeti per ritrovare Palpatine e ucciderlo nel corso di una grande battaglia in cui, ovviamente, arriverà la cavalleria.
Chi esce completamente annientato da questo brusco cambio di direzione è ovviamente Kylo Ren che, in fondo, è l'unico personaggio che avesse beneficiato di un po' di scrittura nei primi due capitoli. Kylo potenzialmente, alla fine dell'episodio VIII, doveva assurgere a cattivo finale e in effetti nella sequenza di apertura ha anche un bel massacro come si deve, ma in realtà, dovendo cedere il posto a Palpatine e soprattutto non potendo più parlare di superamento del lato oscuro, visto che il lato oscuro si è messo DI TRAVERSO e IN MEZZO ALLA STRADA, ha una parabola tutta storta fatta di chiacchierate via WhatsApp con Rey e una sequenza di ravvedimento scritta MALISSIMO in cui si capisce che Leia fa qualcosa di molto importante, ma non troppo complicato che porta boh... Insomma, nella scena dopo lui va e la salva.
Sullo sfondo, intanto, i temibili cavalieri di Ren.
Che fanno giusto quello, si atteggiano a temibilissimi
Ma temibilissimissimi, eh.
Il resto dei personaggi fa esattamente quello che invece faceva nel resto della serie: niente di interessante. Poe e Finn fanno gag cercando di salvarsi la vita, i droidi fanno ciribì e ciribò e Rey continua ad avere questo personaggio strano che, tecnicamente dovrebbe essere funestato di lotte interiori, ma che in realtà, visto che è scritto a sbalzi e botte di deus ex machina, non ha un solo momento decente. Un giorno sei raccogli-rottami, un giorno sei un jedi figo, il giorno dopo sei Palpatine. Di tuo, non hai mai guadagnato niente perché il processo di affinamento delle tue capacità abbiamo detto che lo saltiamo, visto che sei poco meno di un supereroe con i superpoteri e tutti i tuoi conflitti interiori sono un paio di incazzature che non sai se rivolgere a quello che ti ha ucciso i genitori o agli sceneggiatori che hanno fatto in modo che tutta la tua esistenza fosse un convoluto nodo di cazzate.

Passiamo al lato tecnico. Come già detto l'ambiente del tempio Sith è notevole come deve essere un tempio Sith. Anche l'idea di ambientare una scena nel relitto della Morte Nera è molto intelligente. Evitabilissima la sequenza bollywood e in generale un po' di spostamenti riempitivo. I duelli a spada laser, essendo sempre alla fine dei dialoghi-litigate tra Kylo e Rey sono abbastanza dimenticabili (come questo stile terribilmente "fisico" usato in questa trilogia), le battaglie spaziali ormai non fanno più notizia (e persino l'abuso di iperspazio lo facciamo passare in cavalleria). In generale sono un po' troppe le sequenze d'azioni troppo lunghe, quelle invece che sono patetiche riproposizioni di classic star-wars moment invece non si riescono nemmeno a contare. Lando è insopportabile, sembra il protagonista paternalista di un serial anni 80, la ex-fidanzata di Poe ha due chiappe d'acciaio (non per niente è Keri Russell), ma riesce a contraddire il suo personaggio almeno una dozzina di volte, che non è male considerando che lo fa in si e no otto minuti di pellicola. Non so bene come abbiano realizzato le scene di Leia, quanto ci sia di digitale e quanto di girato altrimenti, però l'ho trovato un po' un abuso. Oltretutto, dati gli ovvi limiti del materiale a disposizione, la sua fine è qualcosa di veramente contorto, una roba che non meritava lei e che non meritavamo noi. Darle una spada laser, invece, è solo una becera ruffianata per far fare gli occhi a cuore alle ragazzine.
Più in generale, nel corso della visione, ho sentito distintamente più volte puzza di serie TV inteso come quel fenomeno per cui ormai siamo convinti che TV e Cinema alla fine funzionano allo stesso modo, tutti intrecciati in mega-universi. La gag di C3PO che ha il reset della memoria oltre a essere una fonte troppo facile di battute è una specie di storia secondaria di un episodio da serie TV, non un espediente da inserire nella grandeur di una saga cinematografica. Personaggi buttati lì come Jannah sembrano fatti per piantare semi per spin-off piuttosto che per dare effettivamente un contributo alla storia. Alcune scelte narrativamente molto cheap credo che comunque, anche per come siamo messi, potevamo magari evitarle.

Concludendo, questa Ascesa di Skywalker mi ha dato ragione su tutto e, contemporaneamente, mi ha dato torto su tutto. Mi ha dato ragione perché alla fine mi sono trovato di fronte uno zuppone preriscaldato e scritto male assolutamente indegno per quello che è stato Star Wars fino a prima di questa saga (si, trilogia maledetta compresa). Mi ha dato torto perché qualcosa, dentro, al ritorno di Palpatine, l'ho sentito muoversi e allora se avessero effettivamente scritto un buon ritorno di Palpatine invece di metterlo lì, a paravento della loro pochezza, forse avrebbero potuto realizzare qualcosa di buono, qualcosa che assolutamente non potevo considerare quando è cominciato questo circo. In generale, considerando la mia disillusione e la mia mancanza di entusiasmo, non posso dire di essere uscito dal cinema disgustato dopo questo ultimo capitolo, il film mi ha concesso dei lampi di divertimento, seppur molto timidi. Faccio veramente però fatica a parlarne con gioia.
L'ultima considerazione, però, diamola a una sensazione che mi ha colto, fuori dalla sala e che non si può che considerare positiva: il sollievo. Con il massimo imbruttimento disponibile, infatti, possiamo dirci che anche questa saga di star wars ce la siamo levata dai coglioni.

“Never underestimate a droid”

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