Strip
serie
931, 07/09/2019 - La morte nelle specifiche
931
07 . 09 . 2019

Una questione di rispetto

La luce ambrata che è il sangue dell'estate morente filtra sempre più spesso nelle albe e nelle mattine. Settembre, dolce e spettrale, è cominciato: e con esso inizia una nuova annata per i prodotti di intrattenimento & spettacolo, e per Follow The Rabbit.
Ma quest'anno, il nostro diciottesimo, non abbiamo trovato ad accoglierci soltanto il profumo umidiccio della rugiada... c'è come un profumo di macchina nuova nell'aria, non sarà mica...

...Un redesign del sito?

Forse qualcuno di voialtri miserabili malfidenti avrà pensato che anche quest'anno ce ne siamo stati in panciolle a far nulla, durante la consueta pausa estiva (che peraltro vi ha regalato una specie di fanart di Dragon Ball?!). E invece no! Stavamo lavorando alacremente, nella penombra della nostra tana di conigli, sacrificando abbronzatura e tuffi in mare e avventure romantiche con belle straniere d'oltralpe!
E tutto per costruire un sito nuovo fiammante, realizzato secondo le più moderne tecniche sartoriali... una degna e sacra dimora per FTR, destinata a durare nei secoli!
(E sarà meglio, perché non ho più voglia di lavorarci per un bel po').

Il sito precedente risaliva al 2006, e a sua volta era la revisione dell'originale che debuttò nel lontano 2001, quando i dinosauri dominavano il pianeta.
All'epoca non esistevano i social network, non esistevano i video in streaming, e se uno progettava un sito doveva ancora tenere in considerazione i capricci di Internet Explorer 5.5.
In questi tredici anni sono cambiate un sacco di cose, non necessariamente in meglio. Il concetto stesso di sito web personale o perfino di (aaaargh!) blog è praticamente scomparso. Oggi bisogna pubblicare almeno 10 volte al giorno soltanto per restare a galla in un oceano di post e di tweet. Altro che una volta a settimana! I miserabili disperati che vogliono farsi un sito in casa, poi, sono ancora più rari oggi di allora. E se uno vuole progettare un sito deve tenere in considerazione i capricci di... un sacco di software molto permalosi. In altre parole: non c'è più posto per FTR nel mondo moderno.
Capirete quindi che cercare di ammodernare il RabbitBot™, come chiamiamo affettuosamente il motore dietro a questo sito, era impresa vana e disperata. Certo, si può riscrivere da capo per supportare le moderne tecnologie, e così abbiamo fatto: ma FTR è vecchio dentro, e nessuna riga di HTML o CSS può cambiare questa verità.

Uff, meno male!

Ma rimandiamo le questioni filosofiche: nel concreto, la novità più importante è che ora potete leggere FTR anche mentre vi spencolate da una liana nelle giungle del Borneo, se avete in mano il vostro smartphone.
Quando questo sito è stato concepito, non esistevano gli smartphone. O i tablet. A un certo punto c'erano dei PDA con uno schermino piccolo, E NOI LI ABBIAMO SUPPORTATI come si faceva all'epoca, con una paginetta tutta speciale e semplice semplice. Ma c'è un elemento che proprio fa a pugni con uno schermino piccino, e cioé le due colonne affiancate con gli editoriali di noialtri due autori. Si tratta di un layout che ho copiato da un altro webcomic, Megatokyo, nel 2001. Ci siamo affezionati. Potremmo dire che è il tratto distintivo di FTR, l'elemento di design più caratteristico... proprio non volevo rinunciarci.
E dunque le due colonne sono ancora qui, parecchio strettine se le guardate sul telefono, ma ecco il guizzo di genio: se magari provate a girare lo schermo per il lungo, ecco che gli editoriali sono perfettamente leggibili. Magari zoomate un pochino con le vostre ditine sante. Tanto per vedere la strip siete comunque costretti a tenere lo schermo in orizzontale.

Per il resto, ho cercato di fare meno danni possibile: si sa che cambiare non ci piace, e non sarebbe certo il primo redesign che fa a finire male. E dunque il sito è rimasto leggero e veloce come un fringuello, anzi una lepre. In effetti è più leggero di prima, dato che abbiamo tagliato via tutta la fuffa superflua tipo Javascript o i cookie. Considerato che il sito medio oggi pesa 5MB, apre venti video che si avviano da soli, e carica cinquanta pubblicità, credo che apprezzerete ancora di più queste qualità. Non ci serve un avviso sulla riservatezza dei vostri dati, perché figuratevi se ci interessano i vostri dati! I vostri dati ci fanno schifo, e non vogliamo averci nulla a che fare, tantomeno raccoglierli.
Provate voi a trovare un altro sito che nel 2019 si rinnova e rimuove Javascript. Non per vantarci, ma questo è il genere di primi passi che inizia le rivoluzioni. Siamo troppo forti.

Tutto il redesign, in sostanza, si riduce a una questione di rispetto. L'ho messo in chiaro nell'editoriale prima delle ferie: l'internet di oggi ci odia tutti, e ci vuole male. Nel suo piccolo, questo nuovo FTR vuole mostrare ai giovanotti di oggi come si facevano le cose una volta su internet, quando i siti personali erano puri atti d'amore.

Lo-Rez: arte, storia, web design
07 . 09 . 2019

Ma quanto siamo stati via?

Io al primo cambio di layout che c'è stato su FTR c'ero (sapete com'è?) mentre voi è già tanto se guardavate Youtube con il parental control attivo. Anzi, è già tanto che aveste banda sufficiente per guardare youtube.
Ai tempi un cambio di layout era un evento clamoroso, i siti avevano nella loro livrea la loro impronta, il loro marchio e spesso il modo in cui presentavano l'interfaccia era anche un modo di esporre le loro idee e il loro modo di fare.
Oggi, con una certa tristezza, dobbiamo accettare che non è più così, la cultura dei social network fa sì che chiunque voglia gestire qualche progetto online in realtà non possa fare altro che foraggiare di informazioni una qualche scatola precotta, fornita di regole, discipline e persino stile intoccabili. Si ritrova quindi a vedere il proprio materiale circondato perennemente da un certo blu appiccicaticcio o magari con una barra impastata sopra usata unicamente per contare cuoricini.
Naturalmente con FTR le cose non funzionano così, FTR si è fermato al web prima, al web delle persone meglio, un web che lo ha sicuramente penalizzato dal punto di vista del ritorno d'immagine, ma si sa com'è, non lo facciamo per Voi e ormai abbiamo la consapevolezza che questo Voi sia così piccolo che non dobbiamo certo impegnarci per raggiungere grandi folle.
Per questo noi al cambio di layout ci teniamo e sicuramente quello che ci tiene di più è Lo-Rez che si è sbattuto in completa solitudine per realizzare quello che vedete qui. Io non ho mai avuto capacità di realizzare del frontend decente e, devo ammettere, ho anche un po' perso contatto col nostro codice di backend. Il che è più grave di quanto sembri, considerando che sono tutt'ora uno sviluppatore perl, lavorativamente parlando, cosa non esattamente comune. Purtroppo però in questi quasi vent'anni mi sono molto avvicinato da certe pratiche di codice che impiegammo allora e tornarci indietro mi è più faticoso di quanto pensassi.
Il nuovo layout però è qui, più mobile friendly (si, abbiamo accettato l'esistenza dei cellulari su internet) e con altri piccoli tocchi di classe, godetevelo. Significa anche che un nuovo anno di FTR è qui, l'anno inteso in senso scolastico, l'unico che effettivamente rappresenti una divisione temporale sensata. Ogni anno cerchiamo di ripeterci che il mondo dei videogiochi è finito e che abbiamo raggiunto il termine dell'universo in cui tutte le stelle sono spente, ma è qualcosa in cui non crediamo veramente neppure noi. Ci sono ancora delle imprese da compiere e noi ne saremo spettatori. Per non parlare dei tumulti che vi sono in tutti gli altri ambiti del nerd-mondo. Fate conto che è notizia di questa settimana nientemeno che Il Joker ha vinto il Leone D'Oro. Parliamo di un progetto che non abbiamo mai nominato qui, ma che teniamo d'occhio. E assieme a lui teniamo d'occhio molte altre cose. Questo per non parlare delle avventure che quest'estate mi sono concesso nel mondo del retrogaming e, naturalmente, degli anime.
Quindi siamo stati via molto, in termini tecnici, ma siamo anche tornati. E ne vedremo delle belle.

“Sound of the drums / Beating in my heart / The thunder of guns / Tore me apart / You've been / Thunderstruck”

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