Strip
serie
384, 01/11/2008 - McDonald (3/3)
384
01 . 11 . 2008

Paura

Si chiude qui il Ciclo del Fast Food, divenuto all'istante un piccolo classico di genere (preferiamo restare sul vago riguardo a quale genere). Non cadiamo spesso nella tentazione della Continuity, preferiamo sparare strip one-shot per venire incontro alle deboli menti dei nostri lettori. Stavolta però quello di noi due che scrive, ovvero Cymon, si è abbandonato a una torrenziale vena creativa scaturita senza dubbio da esperienze di Vita Reale™, che però lui si vergogna a dire.
In un certo modo perverso mi pare una storia adatta a questi giorni di Halloween: un mondo in cui tutti si comportano da Ingegneri davvero sarebbe un incubo agghiacciante.

Dopo aver speso tante lodi su Mother 3, il giochetto d'Autore, la perla oscura, l'opera d'arte sconosciuta ai più, bisogna che ricordi oggi che è finalmente uscita la patch di traduzione inglese, ovviamente non ufficiale (e anzi un po' ostacolata da Nintendo).
Non sono eccitatissimo, perché forse non sono abbastanza ossessionato, abbastanza hardcore, per apprezzare fino in fondo un giochino per GBA uscito oltre 2 anni fa, quando già il GBA era una console piuttosto anziana. Mother 3 è un RPG giapponese con i pixel ben in vista e i personaggini col testone, e nella mia carriera è sempre stato il genere che ho amato di più... però anch'io sto invecchiando, mi manca la disciplina fanatica che serve per sopportare centinaia di combattimenti random a turni, con messaggi di testo e numerini che scorrono.
Inizierò a giocarlo, per rispetto al maestro che l'ha concepito, Shigesato Itoi. È difficile restare fedeli a una cosina piccina così quando ci sono gioconi in Alta Definizione, moderni e potentissimi, che cercano di sedurmi. Proverò. Che la forza sia con me.
Quello che mi stupisce è il fanatismo incredibile dei tizi che hanno lavorato per due anni traducendo dal giapponese e disassemblando il codice binario della ROM per realizzare questa patch. Si tratta di un lavoraccio complicatissimo, e questi l'hanno fatto per amore disinteressato. C'è anche una guida strategica non ufficiale fatta dagli stessi tizi, che viene venduta e dunque non è poi così disinteressata, ma offre comunque una grafica e un'impaginazione curatissime, a livelli maniacali. Questa gente fa paura, sul serio.

“Happiness I cannot feel /
And love to me is so unreal”
(nella versione degli Hellsongs)

Lo-Rez: arte, storia, web design
01 . 11 . 2008

Ognissanti

La trilogia del McDonald si conclude seguendo la legge di natura, finto ingegnere viene riorganizzato da vero Ingegnere delle Tenebre, senza scampo. Qualcuno potrebbe obiettare che, comunque, visto che non sta lavorando per la sua azienda, Neo è comunque da considerarsi in pausa, ma non è così. L'ingegneria è una missione che travalica gli spazi del proprio ufficio e del proprio stipendio, quindi è giusto considerarlo intento nella più nobile delle sue mansioni.
Questo è uno dei tanti editoriali in cui non sento di avere niente da dire, ergo le righe che trascorreremo mi risulteranno penose, non penose nel senso che mi dispiacerà scriverle, perché questo non potrebbe accadere mai, ma penose perché avranno lunghi tempi per essere composte. Ho appena finito un giro sulla stampa specializzata per capire di cosa potevo occuparmi, ma non ho cavato nulla che potesse attirare la mia attenzione. In questo invidio moltissimo Lo-Rez, le sue ossessioni sono spesso molto più genuine e circostanziate delle mie e immagino gli rendano facile le column. Io invece sono ormai un filetto di pesce freddo che ha veramente difficoltà a scuotersi e dove manca il sentimento manca anche tutto il resto.
Prendiamo, per esempio, Fallout3. Giocai Fallout2 secoli orsono e devo dire che, nonostante fosse un RPG abbastanza vecchio stile, mi appassionò alquanto, portandomi abbastanza prossimo a finirlo. Questo Fallout3 è un po' più che un seguito, è un salto generazionale che è stato fatto con la convinzione (arroganza?) di riuscire a conservare il feeling originale, nonostante il solito 3D e le solite influenze contemporanee. Penso che avrebbe molto senso andare a sviscerare le caratteristiche di questo titolo, ma al momento non ne ho granché la forza. Potrei prendermi impegno di farlo per settimana prossima, ma per allora, magari, sarò salpato per più intensi lidi.
TGM ha fornito nell'ultimo numero Timeshift e mi è venuto lo schiribizzo di installarlo. Timeshift non è un capolavoro, ma ha secondo me una grandissima carica di stile, anche se di tipo occidentale. Ci sta la tutina figa, il mondo grigio e piovoso, la buona musica di sottofondo. E' abbastanza facile e dal gameplay non raffinatissimo, ma componenti del genere credo ben valgano un'installazione e qualche partita. Il risultato è che ho perso un paio d'ore sotto Windows (universo che da lungo tempo non visitavo) per non riuscire a fare niente, in un'odissea di problematiche e workaround piuttosto intricata. Sono questi i momenti in cui comprendo in pieno il mondo console e l'erotico piacere di mettere un disco sul piatto e, semplicemente, cominciare a giocare. In verità la generazione attuale non sono nemmeno più tanto sicuro che viva questa sensazione appieno, ho provato una volta una XBOX360 in fiera e devo dire che tra connessioni al server, gestione profili, menu e non menu mi è parso di ritrovarmi in un mondo cervellotico abbastanza vicino all'uso PCista. E' anche vero però che, magari, una volta fatta la mano con gli opportuni menu e tasti, il sistema possa risultare immediato e reattivo.
Per chiudere questo editoriale estremamente di transizione la segnalazione che la saga di Batman su Panorama, come tradizione di queste iniziative, ha sfondato il decimo volume preventivato, trascinando i lettori in Terra di Nessuno. Non conoscevo questo ciclo narrativo prima di oggi, ma devo dire che è qualcosa di realmente notevole, capace di tirare fuori molto ricchissimo materiale sia sul Cavaliere Oscuro che sui suoi comprimari. L'idea del post-terremoto rende tutto estremamente cupo e maturo, con ampi spazi alla riflessione caustica e cinica e le immagini che vengono trasmesse della Gotham distrutta permettono profonde e intense riflessioni. Consigliato il recupero, indubbiamente.

“Ero pronto a sacrificare il mio futuro, la mia vita, per rendere Gotham una città dove quello che è successo ai miei genitori sarebbe inimmaginabile. E quando guardavo a quella città scintillante io non mi sono mai visto. Come se me ne fossi andato da tempo prima che diventasse il luogo ideale. Ora Gotham è sparita e io sono ancora qui.”

Cymon: testi, storia, site admin