Strip
serie
354, 29/03/2008 - Risse tra PR
354
29 . 03 . 2008

In differita

Torniamo questa settimana ad occuparci di Clara PR e delle sue PR-esche vicissitudini. Anche stavolta, come sempre più spesso purtroppo accade, il tempo stringe e ho dovuto sacrificare il dettaglio nella realizzazione della strip... stavolta credo che vi dispiaccia particolarmente, visto la scena più interessante avviene fuori campo.
Questa settimana sono all'estero e dunque l'editoriale qui presente viene scritto in differita: non che mi manchi la connettività di rete dove sono, anzi ne ho fin troppa per i miei gusti, ma lo stato d'animo necessario a lavorare su FTR richiede raccoglimento.
Niente novità dell'ultim'ora, quindi, del resto non sono nello stile di FTR. Colgo l'occasione per citare il sito ufficiale del film di One Chambara. Raramente ho visto un gioco più squallido, e il film si presenta decisamente peggio: la trama consiste nel mostrare una donnina svestita che agita una katana contro gli zombie, e dai trailer pare che il film sia stato girato in un garage da due otaku col telefono cellulare. Imperdibile!

Dicevo le volte scorse del nuovo computer che mi sono fatto a mano (documentando una parte dell'impresa con foto), e naturalmente il gingillo è stato subito messo a ferro e fuoco con gli ultimi ritrovati dell'industria del divertimento elettronico, quelli che mandano in visibilio i giovani oggigiorno.
La scena PC non mi appassiona quanto quella console, e anzi spesso mi manda in depressione, ma mi piacciono anche gli FPS e dunque ho materiale a sufficienza per parecchio tempo. Non vi tedierò con impressioni su titoli vecchi di settimane, o addirittura di qualche mesetto... però vorrei tornare un momento su The Witcher.
The Witcher è il miglior RPG occidentale per computer da molto tempo a questa parte, direi da Baldur's Gate II. Oblivion preferisco mandarlo nell'oblio perché una direzione artistica così oscena e offensiva non si può perdonare; Fable resta il migliore ma non posso onestamente considerarlo un RPG per PC.
The Witcher ha una buona ambientazione e uno stile piuttosto ricercato: i fondali dei caricamenti sono davvero pregevoli. Certo siamo ben lontani dai capolavori artistici a cui mi ha abituato l'Oriente, e si tratta del solito medioevo europeo straccione... però ha un certo carattere.
Il filmato d'apertura è straordinario, e infatti da lì in poi il gioco è tutto in calando. Le mie impressioni iniziali, ora che sono ben addentro al gioco, sono purtroppo confermate: i capolavori sono fatti di ben altro, e The Witcher resta un RPG interessante, ma non fa fatica a distinguersi perché tutto il genere di questi tempi è in declino.
Final Fantasy XII dura 120 ore nelle mani di un ossessionato che voglia affrontare tutti gli epici boss in giro per il mondo, ed è una gioia perché i combattimenti sono intensi e memorabili... In The Witcher, come tutti i titoli del suo genere, il combattimento è più che altro un fastidio, e i boss sono così umili che si fa fatica a distinguerli dagli scontri qualsiasi.
I minigiochi (come il sistema dell'alchimia e il bestiario) risentono dell'influenza orientale, e sono uno degli aspetti migliori: collezionare le cartoline erotiche delle conquiste di Geralt mi ha ricordato i tempi innocenti di Duke Nukem. In sostanza basta accontentarsi, accettare i dialoghi infiniti tra manichini privi di espressività, e sperare sempre che per il seguito il budget a disposizione di CDProject sia un po' più generoso.

Lo-Rez: arte, storia, web design
29 . 03 . 2008

Plafonare

(Nella cuffia ci voleva qualcosa di stimolante: Push it dei Garbage, che era la splendida colonna sonora della sequenza introduttiva di NHL non ricordo che anno)
Lo so, nella strip odierna potevo usare per l'ennesima volta il nome di Jade Raymond, ma non ho voluto. Non ho voluto perché ho come l'impressione che quella delle PR gnocche sia una tendenza che prenderà sempre più piede negli anni a venire. In fondo noi videogiocatori, quando andiamo alle fiere, sono già anni che diamo più retta alle booth babes piuttosto che ai promotori delle varie software house, affidare il potere di ammaliare le folle a ragazze molto piacevoli è il buon compromesso tra ciò che gli oscuri signori vogliono e ciò che noi, piccoli nerd affamati, cerchiamo. In qualche modo, oltretutto e paradossalmente, questo uso farà anche credere a coloro che vengono da fuori che non siamo più il popolo di misogini maschilisti ammalati di sesso di cui per anni abbiamo avuto la nomea. Si, coloro che vengono da fuori lo crederanno. Gli stolti.
Come non aprire questo editoriale con un articolo particolarmente interessante riguardante per quali motivi studiare ingegneria è da sfighi? Ammettiamolo, la Razza nella cultura americana ha sempre avuto uno spazio infame. Gli ingegneri sono sempre stati confinati in ruoli minori e poco interessanti nell'immaginiario collettivo: massa di nerd fuori dal mondo e piccoli contabili. L'America non ha, in generale, rispetto per l'Ingegnere, lo si vede dal suo specchio più deformante e provante: il cinema. Mai che un bambino o un ragazzo vada a fare ingegneria. Vanno tutti a fare gli avvocati, i più pii i medici. Se ti andassi a costituire per una rapina a mano armata faresti più bella figura che a fare il test d'ingresso per una qualsiasi materia scientifica. E vabbè, direte voi, in America non è mica come da noi, per appartenere alla Santa Brigata bisogna essere creature superiori con intelletto sopraffino. Bha, non lo credo granché, non credo nemmeno granché che gli ingegneri americani siano generalmente superiori a quelli che formiamo da noi (delle Tenebre o no). I nostri, almeno, conservano la capacità di far di conto a mente almeno fino al terzo anno d'università.
Manteniamoci su questo tenore, l'arroganza fa scrivere veloci e splendidi. Scommetto che leggete ancora cartaceo, vero? Si, lo so, a certi livelli di integralismo è considerata una colpa, ma non per me. Esistono attività sacre che possono farsi anche AFK e leggere è una di quelle. Il mucchietto di cellulosa consigliato oggi non può essere che questo, che ha un titolo così così, ma parla di un uomo a cui, capirete, il sito deve molto. Non so quanti di voi, ma immagino qualcuno di voi si sia chiesto quale sia la bizzarra etimologia del nome del nostro ingegnere delle Tenebre preferito, mentore di Neo. Di questi qualcuno sono sicuro che qualcunino non ha avuto la voglia di verificare su google. Bhe, allora faccio più in fretta a dirvelo io: Godel si chiama Godel proprio in nome dell'esimio Kurt che, come riporta l'articolo di Wiki è stato un austrungaro con le palle, che ha piegato i numeri un po' come meglio gli è parso. Il libro sopralinkato dovrebbe essere una colloquiale narrazione dell'avventura relativa alle sue scoperte più affiscinanti. Libri del genere mi hanno spesso incuriosito e ogni tanto mi hanno anche fatto loro. Al momento questo non lo ho ancora comprato, ma non lo escludo. Pensate che, vedendo questo volume, mi è tornata voglia di affrontare uno dei tomi attraverso cui tutti gli ingegneri più tenebrosi sono passati, ovvero il Godel, Escher, Bach. Dopo anni passati a baloccarmi con l'idea di leggerlo, comincio a pensare che il tempo sia giunto.
Oggi siamo così hard come nemmeno Rocco Siffredi in una pubblicità di patatine, quindi una citazione di xkcd mi sembra starci bene. Questa strip in particolare ha suscitato in me diverse riflessioni e spunti di dibattito perchè credo che, nella sua assurdità, sia terribilmente vicina alla realtà. Io ho uno shuffle all esteso su diversi giga di roba su cui non ho completo controllo. Ci sono cose che non ho inserito direttamente io nel computer ho che ho inserito per curiosità e pigrizia e che tutt'oggi skippo come fare se ascoltassi Radio Deejay. Oltre a queste cose, poi, ci sono COSE che mai e poi mai essere umano diverso da me dovrebbe sapere che possiedo, soprattutto in una situazione simile a quella descritta proprio da xkcd. Se foste in vena di confessioni sarei curioso di sapere il vostro MP3 nell'armadio, quella cosa terribile che, nella sicurezza delle vostre cuffie, magari mettete su anche diverse volte al giorno, ma che il mondo non deve conoscere. Se avete una collezione come la mia potremmo fare scoperte interessanti. (bhe, cribbio, io al momento ho nelle orecchie le T.A.T.U., ma sulle T.A.T.U. credo di avere fatto pure un paio di confessioni in questa sede, quindi non sono niente di tragico).
Chiudere con l'ossessione del giorno sarà perfetto. Ho totalizzato circa venti ore di gioco a Exteel e adoro i giochi quando tengono conteggi del genere. Il gioco continua a piacermi e il mio robot è estremamente performante, assolutamente una macchina da ganzo, lontana dai pupazzi dei tanti bimbiminkia che sparacchiano tutto il giorno con le SMG. Non posso però fare a meno di notare notevoli lacune che necessitano di rapida patch. A parte la scarsità di mappe e gadget ci sono cose che hanno bisogno di profondo tuning. Ad esempio le classifiche finali di combattimento sono troppo indipendenti dal tipo di scontro intrapreso. Non è possibile che i frag abbiano il massimo peso nel Team Deathmatch come nel capture the flag. Uno può portare indietro tre bandiere e non ammazzare nessuno (anzi, la tendenza è questa) e penso che sarebbe giusto che la cosa venisse fuori, una volta venuto il momento di distribuire la gloria. Per il resto penso che le armi bianche andrebbero potenziate visto che si prova sempre una grande soddisfazione ad affondare un fendente nelle mobride carni del proprio prossimo, ma è abbastanza frustrante notare come, in certi casi, anche diversi colpi (pure giudicati critical) non abbattono il nemico. Uno spadaccino è uno che si butta in mezzo e di botte ne prende a prescindere, non può passare tutto il giorno a correre dietro la suo prossimo. C'è comunque tempo perché NCSoft ci doni qualche bel regalo, a esempio il Last man Standing, modalità di pura rissa senza, ahimè, avversari umani, è già più muscoloso di un tempo e da qualche soddisfazione.
L'editoriale si avvia a chiusura, è primavera, a noi nerd non interessa, ma non è il caso di tirarci indietro di fronte a così prepotenti dati di fatto.

“- Non ho neanche pagato il funerale di mia madre
- Io non me ne preoccuperei”

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