Strip
serie
317, 07/07/2007 - Il biasimo dei maestri
317
07 . 07 . 2007

Lucky Seven

La strip di questa settimana, ahimé, può essere apprezzata appieno (per quel che può valere) soltanto dai lettori particolarmente ferrati nella storia videoludica e, perchè no, di questo fumetto. Non l'abbiamo fatto apposta, e in futuro cercheremo di trattenerci. Giurin giuretto!
Ad ogni modo, il Molyneux Col Parrucchino e Jon Hare Con Lo Sguardo Particolarmente Lucido sono due personalità fondamentali del settore, e fa bene la nostra Clara, PR videoludica alle prime armi, a sentirsi in soggezione davanti ai loro ritratti. Faccio solo notare che Clara ha colto l'occasione di un nuovo impiego per cambiare pettinatura, emulando così il look che la ben più famosa sorella Lara sfoggia nei suoi giochi più recenti. È presto per dire se la storica treccia è stata abbandonata per sempre, ma a me Clara così piace molto, e siccome il mio fumetto me lo disegno io, credo che resterà così per molto tempo.
Non posso sorvolare sul fatto che la data di oggi presenta tre “7” e quindi, come insegna Final Fantasy, dovrebbe conferire a tutti noi un bel bonus... che ne so, un Limit Break gratis potrebbe far comodo, in certe situazioni.

Ci sono poche nuove sul fronte videoludico, perlomeno sul fronte che sorveglio io, e dunque dovrà essere il Cinema a venirmi in aiuto per concludere anche questo editoriale. Non mi piace essere autobiografico, ma sono costretto ad ammettere di essermi recato in sala a vedere Tra(n)sformers.
Ho fatto uno strappo alla rigida regola che mi impongo, quella di riservare la visione al cinema soltanto a quei film che disperatamente bramo di conquistare... e sono andato a vedere Transformers, un film che non desidero. Un film che a me, pur essendo un bimbetto degli anni '80, non suscita nessuna nostalgia. Sarà che i robottoni giganti se non sono giapponesi non hanno nessun carisma...
Il film in sè non ha colpe particolari, se non quella di voler divertire i bambini. Chi non è più bambino sbaglia a lamentarsi, e se non apprezza deve prendersela soltanto con se stesso, e con l'età. Quando sono entrato nella sala sapevo che avrei subito una sofferenza fisica a sentire certi dialoghi... e mi sono preparato. Eppure la Gnocca N. 2, quella ingegnere, con le sue battute pseudo-scientifiche mi ha spinto al suicidio dopo pochi secondi.
Per il resto, fa impressione vedere un tale dispendio di mezzi tecnologici e risorse economiche per una storia totalmente idiota. È una festa per le sensazioni audiovisive, ma al tempo stesso l'abuso delle sfocature di movimento rende impossibile seguire le scene d'azione con la mente razionale... occorre abbandonarsi al casino, e vergognarsi dei propri riflessi troppo lenti.

Per concludere con almeno una nota dedicata ai videogiochi, pare che in Soul Calibur 4 i lacci che fasciano le cosce di Ivy affondino nella carne con un effetto calcolato in tempo reale. In altre parole, la carne del modello 3D della nostra dominatrice sm preferita è realmente morbida, e non semplicemente scolpita dagli artisti del gioco... questo è il vero progresso!

“È ora di abbandonare la trasformata di Fourier.”

Lo-Rez: arte, storia, web design
07 . 07 . 2007

Decept-icon

Se siete bambini degli anni ottanta (e lo so che lo siete) siete già stati al cinemaa vedere Transformers quindi potrei anche non parlarvene, non fosse che, in quanto bambino degli anni ottanta, non riesco a resistere alla tentazione di farlo.
Transformers era la più assurda trasposizione che potesse saltare in mente ad Hollywood sulla carta e paradossalmente, alla fine, è risultata una delle più riuscite. Si, ok, è un po' lunghetto, ok, è un po' troppo ridanciano a tratti, con tanto di cadute nell'American Pie, ma rimane comunque la grande epopea di robot giganti che si trasformano in cose, oltretutto con Bay in cabina di regia.
Bay non è un genio del cinema, opere come The Island e Pearl Harbour sono abbastanza criticabili, ma il dittico The Rock-Armageddon è qualcosa di devastante, che ogni appassionato del cinema d'azione serba nel proprio cuore. Una delle sorprese più liete di Transformers (dopo il fatto che Commander è proprio Commander, cioè Optimus Prime) è che Bay è tornato a quel cinema lì, macho, bottoso, incasinato, marziale, pieno di sé e arrogante fino al ridicolo, che fa in modo che ogni fottuto sguardo-passo-starnuto-movimento di sopracciglio dei personaggi sia meritevole di un ralenty, un effetto di luce assurdamente drammatico e una musica molto simile a un inno nazionale.
Come se non bastasse questa orgia tamarra di effetti cinematografici ci si mette la nostalgia e un'ammirevole ricerca filologica che ha permesso la realizzazione di transformers che sono profondamente collegati al cartone da cui provengono, sia per il modo in cui loro stessi si pongono, sia per la panoplia di citazioni dell'opera anni ottanta che si possono trovare anche solo sulla superficie del film. Addirittura c'è chi pensa che l'eccessiva vicinanza del film all'opera di partenza ne renda la fruizione non sempre immediata, ma io per questo fatto grido al miracolo. Dopo anni di film che si sono dovuti addolcire storie e personaggi tra i più disparati per abbracciare le masse finalmente qualcosa di spigoloso e pieno di rimandi a quanto è stato, qualcosa di addirittura intransigente, nel suo essere attinente persino alla leggerezza del cartone, che non poteva mancare di scherzare un po' in tutto, essendo un prodotto pe bambini.
Tanto per finire una recensione che recensione non è, visto che sembra più che altro un prezzolato peana (e vorrei sottolineare il termine "peana"), vorrei spendere due parole su Barricade e Black Out che, pur avendo poche battute (come, purtroppo, tutti i Decepticon), sono dominatori assoluti della scena quando sono presenti, il primo per la sua sfuggente e subdola presenza come auto normale e per gli infiniti tocchi di classe sulla carrozzeria, il secondo per la sua potenza devastante e pura forza fisica. Mi spiace non poter mettere nel novero dei migliori Starscream (esclusi Megatron e Optimus, che sono fuori gara per il loro evidente vantaggio),ma secondo me l'F22 è poco sfruttato.
Direi che con queste ultime intime confessioni sui miei eroi posso dirmi soddisfatto nella discettazione su Transformers. Avrete magari notato che sono sceso poco nella sviscerazione tecnica, ma credo sia giusto così, bisogna prendere Transformers per quello che è, un giocattolo su schermo, un'orgia di robot che diventano automobili, il tutto fatto esattamente con se lo aspettavano i fan del prodotto di partenza. Personalmente, pur non segnando il cinema, lo considererò un film con molto più senso di infiniti altri.
Avrete notato, nella strip, un rinfocolare del culto che da sempre proponiamo qui alla tana, sicuramente una cosa che potete tutti tornare a considerare, ora che viene estate e avete un po' più tempo libero. Intanto mi hanno passato un bel filmatino che potrebbe mostrarvi un inaspettato Vero Videogiocatore alle prese con una delle tante croci e delizie dei boxari...

“To punish and enslave”

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