Strip
serie
167, 10/07/2004 - Beta-testers
167
10 . 07 . 2004

Spazzatura

FTR Jobs vi svela tutti i retroscena dello squallido mondo del divertimento elettronico, e per dovere di cronaca occorre denunciare anche tristi storie di abusi su animaletti indifesi... dove noi ovviamente siamo gli animaletti indifesi, vittime degli abusi di Atari. Sui beta-tester, esseri misteriosi che forse non esistono per davvero, si formulano spesso ipotesi fantasiose (per non dire dei violenti insulti che gli tiriamo contro): i sospetti che avanziamo nella strip di oggi non ci sembrano poi così lontani dalla realtà, e per certi giochi non c'è altra giustificazione. Povere cavie.
Siamo da poco tornati nell'ufficio di Neo e Gödel, dopo la pausa di Kunoichi Clara, e ovviamente il nostro Ingegnere delle Tenebre ne ha approfittato per ritoccare il suo look... come mai uno che lavora 24:7 chiuso nel suo cubo si preoccupi tanto del look, è uno dei molti misteri dell'universo.

E ora un pugno di notiziole varie, tutte accomunate da una sola caratteristica: la perversione!
Cominciamo con qualcosa di solo moderatamente perverso, ovvero un'intervista alle standiste dell'E3 che si è svolto qualche tempo fa. Si tratta, mi pare di capire, di un esperimento scientifico che intende accertare se queste creature sono dotate di parola. La categoria dei videogiocatori appare piuttosto squallida, dal loro punto di vista... ma questo lo si sapeva già, è una dura realtà con cui tutti i geek si scontrano quotidianamente. Del resto è comprensibile, quando vedi passare 3000 uomini in un giorno, nessuno dei quali ti rivolge la parola se non per chiederti di mettergli un braccio sulle spalle mentre ti fanno una foto, un pò di depressione è normale.
Continuiamo con un oggetto che è entrato istantaneamente al primo posto nella ideale classifica dei miei desideri: un manuale di algoritmi di programmazione per sparatutto 2D. Sì! Ora finalmente posso dare un nome al desiderio segreto che da sempre si agita nel mio cuore: è questo ciò che ho sempre voluto... un manuale di algoritmi di programmazione per sparatutto 2D! Con esempi su CD-ROM! Ovviamente è in giapponese stretto, e a quanto pare si trova solo all'asta... ma se qualcuno me lo volesse regalare, ecco, credo che lo accetterei.
E per concludere la rassegna... The Oneechanbara. Non so cosa mi spinga a cercare questi titoli semi-sconosciuti (per fortuna!), a portarli alla luce come oscure gemme dissotterrate dalle profondità della terra. Forse un media raggiunge la vera maturità solo quando si possono distinguere al suo interno dei sottogeneri trash, spazzatura dichiarata, a basso budget, ma con una sua dignità che alcuni riescono ad apprezzare.
The Oneechanbara è senza ombra di dubbio un gioco trash. La pubblicità decanta il fascino "sensuale e grottesco" e la corroborante sensazione che si prova a "fare a fette orde di zombie e spargere all'intorno litri di sangue", controllando una "giovane donna in costume da bagno con cappello e stivali da cowboy, e due lunghe spade" (traduzione semi-letterale). Tra gli extra figurano numerosi costumi alternativi per la protagonista, e non sono sicuro di voler scoprire quali. Edizione economica per PS2.
Ecco, questi sono i giochi che vogliamo! Se per vendere puntate tutto su una protagonista sexy, allora sbattetela in copertina senza tante storie, e risparmiatevi 6 mesi di Development Diaries che decantano (inesistenti) raffinatezze del gameplay... vero, Eidos?
Se tutto quello che avete da offrire è il tipico beat'em up senza pretese, vendetelo in edizione budget, non a prezzo pieno con una campagna pubblicitaria assolutamente sproporzionata e recensioni comprate... vero, Atari?

Si parlava del look di Gödel: cerco di mantenerlo sempre aggiornato alle ultime tendenze, il che è un'impresa perchè normalmente non bado a certe cose. Un buon chara-designer dovrebbe intendersi di stile in tutti i settori, compresa la (il cielo ci aiuti)... la Moda. Nella patria del chara-design, l'isola di Nippon, c'è da tempo una convergenza tra il settore dei manga e la moda, e diversi artisti collaborano alla realizzazione di vestiti, borsette, accessori, cose così. Ad esempio lo fa Range Murata, il cui ultimo lavoro è Last Exile, di cui si parlava proprio qualche settimana fa. C'è un sito inaugurato questa settimana che raccoglie informazioni sui suoi lavori, ed è roba abbastanza impressionante: non sapevo che potessero esistere libri di illustrazioni patinati con raccoglitore in metallo argentato e sigilli fosforescenti.

Lo-Rez: arte, storia, web design
10 . 07 . 2004

Bestiario fantastico

L'esame che avevo è stato superato, American McGee's Alice è stato completato e pure la tesi è a buon punto. Si, direi che questa settimana sono un po' più in me di quella scorsa.
Per il vostro piacere stavolta vi tocca quindi un nuovo, emozionante viaggio nella mitologia informatica che popola l'immaginario di ogni programmatore, quel mosaico di creature strane, orribili e spaventose che fanno venire i brividi a chiunque abbia un po' di dimestichezza con le graffe-aperte-graffe-chiuse. In particolare vi beccherete la storia del LOOP.
Il loop non perde il pel né tantomeno il viz, in verità è una delle creature più potenti della cosmogonia cibernetica, un demonio all'apparenza piccolo e innocuo, ma che è padre, madre e fratello di ogni bug, origine stessa del male, testimonianza dell'imperfezione dell'ingegnere (perchè, ahimè, si, anche l'ingegnere è imperfetto). Il loop è anche chiamato "ciò che non si può rilevare" o, più simpaticamente, "maporcacciasozzadistoca...". Nella sua forma più innocua si presenta nella semplicità di un do-while(true), ma in questi casi è persino simpatico, a volte asservito ai voleri dei suoi creatori umani. Vero flagello della progenie di Turing è invece quando appare dietro pagine e pagine di codice, inafferrabile, imprevedibile, ma pronto ad agire. In questi casi è figlio di un vizio logico che il povero programmatore non ha la capacità di notare, è l'ennesima dimostrazione di quanto siamo piccoli in confronto a un trenino di zeri e uni che corrono gioiosi alla velocità di 1 Gigahertz. Non cercate modo di sfuggire alla gabbia! Un loop non può essere scoperto! non può essere calcolato! Non può essere imbrigliato! La stessa teoria informatica, scritta col sangue e i circuiti stampati dei padri fondatori della dottrina ha tra le sue basi l'assoluta invincibilità di questa creatura. Il loop è ciò che distingue l'uomo dalla macchina.
C'era una volta un re, seduto su un sofà, che disse alla sua serva: raccontami una storia. E la serva raccontò: c'era una volta un re, seduto su un sofà, che disse alla sa serva: raccontami una storia. E la serva raccontò: c'era una volta un re, seduto su un sofà...
Nello svolgere la mia tesi (non vi ho ancora raccontato la mia tesi, vero? Devo farlo, un giorno devo assolutamente farlo), lo avrete capito anche da soli, proprio nel ghigno funesto del loop sono incappato. Quando farete un programma particolarmente figo (vi capiterà, prima o poi, dai) dovrete naturalmente appoggiarvi su estrapolazioni di carattere teorico particolarmente fighe e quindi su documenti universitari particolarmente fighi. Ecco, la distanza che esiste tra un documento serissimo in cui viene descritto un algoritmo e l'implementazione dello stesso algoritmo in un linguaggio qualsiasi è di DIVERSI ANNI LUCE che vanno colmati con tears, toil and blood. Dopo che avrete fatto più salti logici di spiderman per capire cosa significa cosa e come scriverlo in java, comunque, scoprirete un maledetto, unico, ma assolutamente non trascurabile caso in cui l'algoritmo, stranamente, si impianta e decide di sfruttare tutte le risorse di calcolo del sistema per onanismo digitale. LOOP! E a questo punto vi assicuro che sarete nel mezzo di una selva di codice più o meno comprensibile cercando di seguire A MANO il ragionamento della macchina scoprendo rapidamente per quale motivo è un ragionamento dato in mano a una macchina e non ad un uomo. Tanto per dirvi come mi sono ridotto io, ho qui sulla mia scrivania un modellino in LEGO di quello che devo realizzare che manipolo spostando blocchetti avanti e indietro cercando la quadratura del cerchio.
Se devo essere sincero oggi forse ho visto la luce e il sistema è addomesticato, ma ciò non significa che io sia al sicuro. Devo ancora fare molta, molta roba terribile che sicuramente darà problemi...lo sapete quanto prende un attore di Centovetrine? Lo sapete quanto prende? PERCHE' IO SONO UN INGEGNERE?
Comunque per terminare un po' di dati per i master in ascolto: il loop attacca con 1d10+3, è resistente a fuoco e ghiaccio e porta a zero i punti di carisma se non si riesce a fare almeno un 12 con il d20 ogni volta che assale con "tautologia ovvia". Soffre tutte le magie di reset. Bene, vi lascio bei figlioli, se siete ancora davanti al coniglio magari non siete in vacanza, quindi vi auguro quantomeno di ritagliarvi una mezz'oretta per mattonarvi sul balcone...

L'esame che avevo è stato superato, American McGee's Alice è stato completato e pure la tesi è a buon punto. Si, direi che questa settimana sono un po' più in me di quella scorsa.
Per il vostro piacere stavolta vi tocca quindi un nuovo, emozionante viaggio nella mitologia informatica che popola l'immaginario di ogni programmatore, quel mosaico di creature strane, orribili e spaventose che fanno venire i brividi a chiunque abbia un po' di dimestichezza...

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"...e in attesa di sapere cosa sia / abbiamo la democrazia..."

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