Strip
serie
1194, 04/01/2025 - Fasi lunari
1194
04 . 01 . 2025

La ruota del tempo

Forse questo natale avete fatto dei regali: fare i regali, piuttosto che riceverli, è la linea di demarcazione che segna il passaggio all'età adulta.
Questo FTR è il nostro regalo al mondo da ventitre anni, non richiesto e non atteso e (ormai è evidente!) non apprezzato. FTR come l'ennesima sciarpina brutta di vostra zia, povera donna. Ma, come a vostra zia, non ci manca la perseveranza: e anche nel Nuovo Anno continueremo imperterriti a produrre questa arcaica performance artistica chiamata “webcomic”.
Il quale con la strip di oggi si ricollega a quella di settimana scorsa, un fatto rarissimo ma necessario per gettare un ponte tra l'anno vecchio e il nuovo (una Costante), come da nostra tradizione.

Le tradizioni sono fatte per ribellarvisi e fondarne di nuove, così come le aspettative dei genitori sono fatte per essere deluse e trascese.
Noialtri qui a capodanno abbiamo questa tradizione ben poco originale di passare in rassegna la produzione artistica dell'anno appena trascorso... volevo tanto non farlo, ma vuoi vedere che anche nel 2025 l'atto più trasgressivo è proprio proseguire la tradizione?
Dopotutto le tradizioni, così come i Generi, la Grammatica, i Luoghi Comuni e tutte le altre robe che incendiano di rabbia gli adolescenti, sono memi che hanno superato una selezione naturale feroce. Funzionano.

E allora un dei giochi che più ho ammirato, anzi, che mi ha instillato un sacro terrore, è Wukong.
La sua ricchezza è strabordante, e ricolma il giocatore di doni impensabili nello stato attuale dell'Industria occidentale: decine e decine di boss tutti opzionali e tutti originalissimi, che pronunciano miriadi di battute diverse a seconda del contesto dello scontro e alle mosse del giocatore; una grafica che riesce al contempo a svettare all'avanguardia della tecnologia, ma anche della direzione artistica, e che offre chara-design e panorami meravigliosi a ogni passo di questo Viaggio; centinaia di mosse e poteri e abilità che compongono un sistema di combattimento ben progettato e assai profondo; un boss finale con decine di stili di combattimento e mosse diversi (segreto e opzionale!); settantadue trasformazioni per il protagonista, ciascuna con le sue particolarità; un Codex con decine e decine di poesie in rima e fiabe e racconti (illustrati!) dalla mitologia cinese e buddista, essenziali per afferrare qualcosa della storia; e a coronamento di tutta questa abbuffata, cortometraggi animati (e cantati!) alla fine di ogni capitolo, ciascuno in uno stile artistico diverso.
Mi preme rimarcare tutto ciò perché invece il gioco ha incontrato un'accoglienza fredda da parte della critica, che lo ha liquidato con sufficienza come un giochino cinese tutto fumo e specchi, che si è limitata a rimarcare ad nauseam i suoi difetti di opera acerba... alla faccia dell'esordio!
Ma se i team maturi ed esperti fanno un pastone come God Of War Ragnarok, appesantito e bolso come il suo protagonista, smarmellato su decine di ore di puzzle decerebrati e ripetitivi (e asset tutti uguali riciclati per risparmiare), e dialoghi che possono apparirvi profondi solo se avete tredici anni... ecco, preferisco l'esuberanza dei nuovi arrivati.
Ma sì, tutti a celebrare la Diversità e l'Inclusione, però mi raccomando che provenga sempre e solo dalla California Illuminata degli anni 2020! Che sennò fa schifo e non la vogliamo.

Ma basta polemica: Scegliamo di Vedere la Bellezza, anche per il 2025. Non sarà un mantra buddista, ma su queste colonne ce lo teniamo caro da un po'.
Un altro mantra dell'anno è stata la ricerca dello Shock Culturale: qualcosa di sempre più raro nella produzione omogeneizzata e nei sedicenti successi planetari. Abbiamo citato videogiochi piccini che ci hanno portato in Indonesia, nelle Filippine... e poi è arrivato Wukong con la sua enorme verga telescopica e ci ha rovesciato addosso la millenaria cultura cinese. A secchiate. Senza filtri e senza limiti: come “un parco divertimenti Disney, ma senza misure di sicurezza”.
Passando agli shock culturali cinematografici, c'è una produzione indiana (bollywoodiana?) che mi ha particolarmente divertito e disorientato, per come impasta riferimenti alla mitologia induista in un'avventura science-fantasy alla Guerre Stellari: Kalki 2898 (prima parte di una serie). Non serve comprenderlo per meravigliarsi come bimbi per le sue invenzioni visive.
Tra le serie ho apprezzato Moving per come ci scaraventa in mezzo alla guerra fredda tra le due Coree senza preoccuparsi di spiegare nulla ai non coreani. Ma di questa ne vorrei parlare in futuro.

La mia canzone dell'anno è quella che fa da colonna sonora alla trionfante scena di sesso tra Vi e Pasticcino in Arcane (sorry, Taylor).
Ma il mio episodio televisivo dell'anno è la prima puntata della nuova stagione di The Bear: un'opera d'avanguardia artistica che tocca vette di lirismo ineffabili. Un montaggio non cronologico che scompone l'intera carriera di uno chef in sequenze troncate e ricorrenti come un'ossessione, una nevrosi, un incubo. Una rappresentazione magistrale della non linearità del tempo, che riesce quasi a farci trascendere la mondanità delle nostre percezioni, e a farci credere che i nostri ricordi sono vivi e concreti come il momento presente.
37 minuti percorsi dallo stesso unico brano musicale, un tappeto sonoro dissonante dei Nine Inch Nails. Mi sembrava familiare: sarà la colonna sonora di Quake tornata a ossessionarmi dal 1996.
Corsi e ricorsi. Tempo ciclico, come nei miti buddisti del Viaggio In Occidente. La ruota del tempo gira, un anno dopo l'altro.

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04 . 01 . 2024

The producers

C'è stato un periodo della mia vita molto fancazzista in cui passavo letteralmente ore a guardare i trailer dei film, era un'epoca precedente a YouTube, ma in cui c'era Coming Soon Channel (per noi fortunelli parabolati) che li mostrava a ciclo continuo. Ora non più il tempo libero per guardarli tutto quel tempo, ma c'è YouTube e fortunatamente santa pubblicità assieme all'algoritmo ogni tanto fanno emergere sulla mia home dei trailer che, appunto, mi incuriosiscono abbastanza da farmi fare play (dopo aver verificato con ricerche incrociate che non siano video fake, amatoriali, rimontaggi o generati dall'AI, perché oggi come oggi si può affrontare l'internet solo col crivello fino).

Immagino vi sia giunta voce che è uscito un po' di materiale su Superman. Credo ricorderete che sono stato un detrattore di Man of Steel (con tutto il bene che in generale ho poi dimostrato per lo Snyderverse) però non sono nemmeno un iscritto alla chiesa di Gunn, ovvero non sono uno di quelli che crede, acriticamente, che sia l'uomo giusto. Si, Peacemaker è delizioso e ne voglio ancora, ma non sono mai andato dietro l'idolatrazione dei Guardiani della Galassia. In questo trailer sembra che la cosa più rilevante sia che Superman ha un cane, il che è una cosa molto internet. Krypto è oggettivamente uno degli aspetti più cringe del personaggio di Superman (cane col mantello e si, nel film ha il mantello) ed è curioso come sembri configurare una certa giocosità nella pellicola, quando invece tutte le altre scene sono cupe e serie. Diciamo che ho piacere che Superman abbia un po' di vibes positive, una volta tanto, e che il progetto mi incuriosisce, certamente. Mi è sembrato di aver visto già però un po' troppi supereroi nella pellicola, cosa che non è esattamente positiva, Gunn può essere il cavaliere che farà l'impresa come no, vediamo. Sono contento per Nicholas Hoult nel ruolo di Luthor, Jesse Eisenberg ha recentemente dichiarato che quello stesso ruolo gli ha rovintato la carriera. Io credo che lui, in realtà, nel film sia uno di quelli che ha dato una delle prestazioni migliori e difendo Batman V Superman da tempo immemore, ma l'analisi è forse esatta, considerando quella che è stata la reazione del grande pubblico. Auguriamo a Hoult un futuro diverso.

Come vi ho detto però sono incappato in molti trailer, altri decisamente meno importanti, eppure interessanti. Interessanti perché ormai ci vuole si esprime chaos energy nel dichiarare interessanti progetti che non possono che andare verso il disastro e come da buoni propositi esposti settimana scorsa quello è il tipo di chaos energy che voglio esprimere. Per esempio non so cosa mi abbiano fatto gli unicorni, ma voglio segnalare Death of a Unicorn perché tutte le volte che gli unicorni vengono tirati in ballo e poi le cose degenerano nell'ultraviolenza (come accadde in Legends of Tomorrow) io lo trovo sempre divertente. Paul Rudd poi è un attore che mi sta molto simpatico, è una specie di Ryan Reynolds che non è rimasto incastrato in un personaggio e può esprimere buone vibrazioni in una pellicola del genere. Perché gli unicorni, come gli elfi, sono creature pericolose e dobbiamo sensibilizzare la gente sull'argomento.

Per la categoria dei trailer cringe The Gorge. The Gorge ha già uno script che non può che portarlo al fallimento, ovvero mostri mostruosi sotto in una buca con persone che guardano la buca, ma quello che sublima la sua essenza di film improponibile è che questo trailer è girato come fosse una commedia romantica di Natale (vi invito a guardarlo solo per quello) e c'è Anya Taylor-Joy che opera la sua opera di anyataylorjyfication, ovvero interpreta nella maniera meno credibile possibile un personaggio che credibilmente non le avrebbero mai dovuto dare da interpretare così da inchiodare il tuo sopracciglio alzato per tutta la pellico. E tutto questo senza che nemmeno ci abbiano fatto vedere come sono fatti i mostri.

Potremmo chiudere questa carrellata ribadendo una volta di più il nostro amore per Ballerina o anche solo, timidamente, dare una chance (piccola) a The Electric state nonostante a parte il trailer non mi sembra ci sia niente di buono nel progetto e invece l'ultimo paragrafo voglio dedicarlo a qualcosa di completamente diverso. Sarà infatti presto tra noi il film di Henry Danger!
Ok, datemi un momento.
Credo di avervi parlato in passato della mia insana passione per Henry Danger e tutto quel filone di prodotti Nickelodeon. Non sono così pazzo da non sapere che parliamo di un guilty pleasure, di un indugiare in quelli che sono comunque prodotti per l'infanzia (anche se decisamente un po' weird). Non mi aspetto, certo che il film di Henry Danger avvierà un nuovo MCU a cui tutti ci appassioneremo...
PERO'
E' indubbio che dal trailer il film risulta una produzione un po' meno Nickelodeonosa del solito e che tra multiverso, aggiornamento costumi e età e Piper supervillain c'è il potenziale per avere qualcosa che realmente potrebbe essere un divertente pastiche. In fondo se mi piace Henry Danger è perché scritto bene (per il suo pubblico... un po' weird) e se assieme a questi elementi si unirà una storia capace di filare potremmo trovarci di fronte a un film potenzialmente interessante!
Visto che uscirà su Paramount+ e uscirà a breve potrebbe essere che non manchi molto prima che ve ne parli... estesamente.

Bene, l'editoriale sul cinema che verrà è proprio un buon modo per iniziare l'anno e finire le festività. Posso quindi lasciarvi alle vostre faccende con soddisfazione. Ci vediamo in sala, portate i pop corn.

“Krypto... Home... Take me home! ”

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