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1152, 24/02/2024 - Criptozoologia
1152
24 . 02 . 2024

Una tragedia sfiorata

Le pioggerelline di questi giorni hanno lavato un po' l'aria, ma hanno anche ridestato il mio interesse per l'Abbigliamento Tecnico di ACRONYM, il che non va bene perché può condurre a danni irreparabili al portafoglio.
Le ultime stagioni non mi entusiasmano (e il portafoglio è rimasto incolume): queste infatuazioni, si sa, sono effimere come la natura stessa della moda... Sarà anche diventata roba troppo estrema per i miei gusti, ma se proprio volete vestirvi come un tizio qualunque tra la folla in Cyberpunk 2077, ACRONYM resta la scelta più indicata.
Da alcuni indizi, ehm, social pare che la collaborazione con Kojima continuerà anche per il guardaroba di Death Stranding 2. Non ci si libera facilmente dalle proprie ossessioni.

Non ci si libera facilmente dalle proprie ossessioni: uno crede di essersi disintossicato dopo 25 anni, ma poi arriva una certa Operazione Remake, che colpisce con la potenza devastante di una meteora.
Cloud, Tifa, Aeris, Tifa, Red XIII, Sephirot, Tifa e tutti gli altri, inclusa Tifa, sono ritornati a far parte delle nostre vite sin dall'uscita della prima parte del remake. I nostri occhi scintillano di turchese, siamo di nuovo avvelenati dall'esposizione all'energia Mako. Non ce ne libereremo mai, i nostri destini sono intrecciati. Incombe oggi su di noi il corpo celeste di Final Fantasy VII Rebirth, la seconda parte, e a quanto pare è un'opera Nuova, Vera e Divina.
Le recensioni lo acclamano come un ritorno ai fasti della SquareSoft degli anni '90, che non ne sbagliava una e produceva capolavori immortali uno dopo l'altro. Negli ultimi quindici anni Final Fantasy ha avuto la sua crisi adolescenziale, ma ora sembra aver messo la testa a posto e aver ritrovato la sua strada. Dopo aver arrancato troppo, ora la serie sembra aver messo a punto la formula di gioco perfetta, bilanciando combattimento a turni e in tempo reale, tattica e azione spettacolare, costruzione del party ed esplorazione.
Non aspettavamo altro. Ti eri smarrito, amore, ma noi siamo stati sempre qui ad aspettarti fiduciosi.

Come un Limit Break che rovescia le sorti della battaglia, Final Fantasy si è ripreso in extremis, proprio quando sembra aver subito danni critici dai suoi avversari: e il più grande, il più forte emerso in questi ultimi quindici anni è stata senz'altro From Software.
La casa dei “Souls” ha saputo costruire RPG d'azione con una formula talmente peculiare da battezzare un intero sottogenere per antonomasia.
Elden Ring è il suo capolavoro, un'opera che non ha mancato di affascinare persino noialtri. Proprio in questi giorni è stato mostrato il DLC, una roba talmente smisurata che tanti altri editori con meno integrità lo avrebbero chiamato “Elden Ring 2” e nessuno si sarebbe lamentato.
E siccome stiamo parlando pur sempre di Elden Ring, per accedere al DLC non basterà sborsare 40 euro: no no, ma che siete matti? Voi volete andare in paradiso in carrozza! Al DLC, a quanto pare, si accede solo dopo aver superato un boss segreto e opzionale, in un'area segreta e opzionale, entrambi mostruosamente segreti in un gioco stracolmo di segreti e mostruosamente difficili in un gioco che di suo è già difficile.
Bisogna sudare, per guadagnarsi questo DLC. I soldi non bastano: bisogna dimostrarsi degni superando una barriera d'ingresso ferocemente ardua.

E dunque abbiamo sfiorato la tragedia: se Final Fantasy VII fosse caduto miseramente, Elden Ring sarebbe stato incoronato come degno erede dello scettro degli RPG per la nostra era... Poteva essere un passaggio di testimone impietoso.
Ma Final Fantasy VII è rinato.

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Grosso non è cattivo

L'antropologia sociale che si può estrarre dallo studio del comportamento di utenti di fronte a prodotti informatici è qualcosa di affascinante e così variegato che se ne potrebbe studiare per anni. Mi immagino proprio dei team di ricercatori mimetizzati nei call center che cercano di catturare i comportamenti delle creature più rilevanti come l'homo nullo-schiacciato-habeo o il terribile Privaciodenuntiaraptor per non parlare del noto Nullo-va-nullo-dico-resolvimi-subitus rex. Tutto questo, ovviamente, per poi scendere nella criptozoologia di creature che credevano estinte o di cui non potevamo teorizzare l'esistenza, tipo quelli che ti mandano gli screenshot ma te li mettono in un excel.

La strip viene a parlarci di criptozoologia in un momento molto opportuno, almeno per quel che mi riguarda. Certo, penso che un po' tutti abbiate incrociato su youtube se non addirittura in televisione il trailer di Godzilla e Kong i due amicinemici, ma penso che la poetica del kaiju, in senso lato, stia prendendo molto piede nella nostra società. In un certo senso il kaiju è molto adatto a quest'epoca, perché il kaiju in fondo non è che la metafora di quell'evento enorme, nei confronti del quale siamo tutti impotenti, che attraversa la nostra strada portando morte e distruzione senza avere una connotazione etica anzi, il più delle volte ignorandoci. E' quello che ci meritiamo, insomma. Dopo tante invasioni aliene di creature che vogliono prendere in giro i terresti e gli sfidano apertamente, dandoci almeno la consolazione di essere il Nemico o addirittura il difensore del Bene, il kaiju ci ignora e mentre ci ignora ci uccide e non possiamo nemmeno lamentarci. Perché, in un certo senso, non siamo difensori di niente.

Connesso a Gozzilla+Kong, ma fortunatamente ambientata molto prima che la saga andasse gargantuescamente bonkers (anche se io ne sono rimasto fan, eh, anche del godzilla-robot) è stato comunque un prodotto di questa stagione Monarch, ambientato sia dopo la fine del primo pregevole film Warner di Godzilla sia anche un po' prima di Skull Island, visto che la sua linea temporale passata arriva fino agli anni cinquanta e alla fondazione dell'organizzazione. Come molti prodotti Apple+ Monarch è una serie di buona fattura, che non dice niente di troppo innovativo, ma si fa guardare grazie a una buona costruzione di personaggi e dinamiche. La doppia linea temporale arricchisce la narrazione e permette di portare a galla il mood del godzilla originali, con quel gusto per i militari che lasciano le bombe atomiche appese sulle spiagge. Nonostante il budget fosse quello di una serie TV Apple, poi, ci sono anche abbastanza mostri. Abbondano, ovviamente, le clip del primo film, ma anche il materiale genuinamente prodotto è di buona qualità. Si tratta, insomma, dell'ennesimo (e sottolineerei ennesimo) centro Apple+, ovviamente non la serie di cui sentirete parlare in tutti i bar, ma almeno qualcosa di guardabile.

Ho deciso di parlarvi di Monarch così estesamente perché sempre in questo periodo ho letto addirittura un libro dedicato ai Kaiju. Da queste parti ripetiamo spesso che di libri si parla troppo poco, quindi impossibile mancare l'occasione. Kaiju Preservation Society di John Scalzi è il libro che Scalzi ha scritto, tra le altre cose, per processare la pandemia. E' un libro sui Kaiju con un aderenza ai tropes del genere che ha del commovente eppure è una storia completamente fresca, visto che ribalta un po' i ruoli dei personaggi e ha anche una genuina spiegazione biologica per l'esistenza dei super-mostri. Soprattutto, sotto la scorza ben fatta di un "libro su godzilla" è anche una intelligente e un po' catartica riflessione sul capitalismo predatorio e cinico della nostra epoca e di come distinguere un posto di lavoro tossico da un posto di lavoro sano. In un certo senso credo di poter dire che i kaiju, tra le altre cose, sembrano anche un po' metafora di un certo tipo di imprenditore della nostra epoca, ovvero un grosso mostro stupido che si muover facendo danni mentre i "parassiti" sul suo corpo, ovvero i suoi dipendenti, continuano a muoversi freneticamente per tenerlo in vita.
Se vi capita di vederlo in libreria (Fanucci) prendetelo, è un libro brillante, costituito di dialoghi salaci spesso sopra le righe, ma in cui anche l'azione è ben costruita. Una ventata di freschezza.

Oltretutto, collegando i puntini di tutti questi progetti non sapevo che l'idea della dimensione parallela abituata dai mostri giganti fosse in verità uno degli elementi fondativi dell'universo di Godzilla, pensavo che i primi che avessero avuto un'idea del genere fossero stati quelli di Pacific Rim, che però la hanno realizzata in quella maniera idiota in cui l'hanno realizzata. E' incredibile come anche scavando in un argomento come "mostrone che cammina per una città" si possano trovare strati di narrativa e intrecci e pensieri comuni abbastanza per un... trattato di criptozoologia, fatto in una certa maniera!

In chiusura di editoriale, per completezza, non posso non citare Godzilla Minus One. Lo cito soltanto perché Lo-Rez l'ha visto però io no e quando si tratta di parlare di cose che non ho visto, ci crederete o no, sono sempre un po' in imbarazzo.

- L'ultimo geologo della squadra Oro ha deciso di andare in pensione dopo che, fondamentalmente, siamo stati costretti a riattacargli un arto. Per la seconda volta.
- Oh.
- Beh, non è del tutto accurato. Non è stato lo stesso arto entrambe le volte. Erano arti differenti.

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