Strip
serie
1134, 21/10/2023 - Cloud su Twitch
1134
21 . 10 . 2023

A ognuno il suo

“Dà una strana sensazione guardare qualcun altro che a sua volta controlla un personaggio immaginario sullo schermo: è un po', come dire, da rincitrulliti.”
Lo diceva il sottoscritto su queste pagine nel 2011.

Lo streaming era appena nato: Twitch aveva aperto da pochi mesi. Ma noialtri eravamo già lì, a rovesciare gli strali del nostro disprezzo da questa torre altissima e antichissima che è FTR.
La mia prescienza a volte mi spaventa!
Per fortuna che i nostri Cloud & Link, squattrinati come sempre, nella strip di oggi non mi hanno ascoltato affatto, e anzi si sono gettati anima e corpo nell'arena delle dirette. Ma daremo loro una possibilità: non saranno texane pel di carota, ma qualcuno che paga per guardarli dormire ci sarà pure a questo mondo malato... e così diventeranno anch'essi belle addormentate in una bara di cristallo, un urlo muto a favore di telecamera.

Uao, questa sì che è una deriva cupa! E io che volevo stare leggero, per un altro editoriale interlocutorio... sarà l'influenza nefasta dell'Ora delle Streghe che si avvicina, sarà il primo freddo che ci assale con annessa pioggerellina.
Questa settimana videoludica è stata dominata dall'uscita di un gioco che venderà all'infinito: peccato si tratti esattamente di uno di quei giochi che deploravo la settimana scorsa, uno di quegli omogeneizzati insipidi per i bimbetti, per chi non ha i denti.
Ma sì, è il giochino nuovo dell'Uomo Ragno. L'equivalente videoludico di un film Disney/Marvel. Divertimento per tutta la famiglia, soprattutto se siete una famiglia di cretin-... No, no, no! Non devo avere questi rigurgiti acidi, che poi mi si consuma lo smalto dei denti!
L'industria dei videogiochi ha mercanzie per tutti i gusti, c'è spazio per tutti: giustappunto la settimana scorsa stavo celebrando anche dei gioconi grossissimi e complicatissimi, che nondimeno raggiungono un pubblico enorme. E poi, se non temessi sempre per la salute dei miei denti, potrei consolarmi con un altro grande gioco uscito questa settimana, tutto a base di saccarina zuccherosa: Super Mario Bros. Wonder.
Un altro videogioco/gioco/giocattolo, un altro capolavoro. Un quadro surreale, una sinfonia allegra. Divertimento per tutta la famiglia, anche questo.

Sì ma allora la famiglia di FTR cosa gioca? (O cosa giocherebbe, in teoria, se ne avesse facoltà.)
Né il gioiello di Sony né quello di Nintendo, in effetti. E nemmeno quello di Xbox, che sarebbe, ehm... Starfield? Oh, potremmo trastullarci con ciascuno di questi titoli e non ce ne pentiremmo più di tanto, ma la verità è che noialtri qui siamo vecchiacci laidi fatti tutti sbagliati, attratti dai sentieri men frequentati del videoludo, irretiti da echi di un passato lontano e irraggiungibile...
Noialtri, cioé io, passerei molto volentieri del tempo in compagnia di Cocoon, quel giochino minuscolo e cesellato come un diadema preziosissimo, che apre la mente alla meraviglia e mi guida per mano attraverso i suoi enigmi sorprendenti, facendomi sentire molto più intelligente di quel che sono.
A ognuno il suo.

Lo-Rez: arte, storia, web design
21 . 10 . 2023

Le streghe son tornate

L'abbondante disanima della prima cur di Witch of Mercury è qui. La serie, dopo essere stata via un po' è tornata con lo scopo di chiudere la sua trama con un'altra dozzina di episodi. Ce l'ha fatta, ve lo dico subito, rendendo il progetto corretto e completo, sul come spendiamo qualche parola e qualche SPOILER.

Dopo la fine della prima stagione Witch of Mercury era riuscito a diventare un Gundam o almeno mostrare qualcosa di molto Gundamiano, sconvolgendo tutti quelli che non avevano capito cosa stavano guardando. Purtroppo, però, l'elastico che lo teneva legato a un certo mood non proprio feroce non si è spezzato, si è solo teso moltissimo permettendo alla storia di andare un po' alla deriva, per poi trascinarla di nuovo indietro, con un sonoro schiocco. Dagli eventi che hanno sconvolto l'accademia e i protagonisti è passato un po' di tempo, Gruel è ancora dato per disperso, Shaddiq continua a tramare nell'ombra da belloccio qual è e intanto il rapporto tra Suletta e Miorine si è incrinato, facendo si che finiscano fisicamente lontane, ma anche distanti emotivamente. Suletta non riesce evidentemente ancora a elaborare cosa sia successo mentre Miorine, a sua volta molto confusa, la butta in politica, andando a ricadere in quel personaggio di principessa idealizzata che, sempre i cultori del Gundam sanno, finirà inevitabilmente con le mani sporche di sangue.

E' difficile spiegare la grande frustrazione che lascia la storia di questa seconda cur di Witch of Mercury, perché la verità è che i suoi personaggi sono grandiosi. Se si tralascia un momento l'ossatura centrale della trama data da Suletta-mamma-sorella fantasma, l'evoluzione sia morale sia anche politica dei vari comprimari è molto affascinante. Gruel, soprattutto, completa una parabola soddisfacente che è forse quello che vorremmo vedere più spesso accadere del maschio tossico, che invece di essere punito e accantonato scopre la complessità della vita e riscrive i suoi punti di riferimento. Il cinismo di Saddiq ne fa, sostanzialmente, un cattivo mancato (sarà un caso che è il biondino di turno) ed è evidente che ci sarebbe stato molto da far dire a Elian, se proprio il resto delle storie non avessero esaurito lo spazio disponibile. Purtroppo però lo scenario politico e militare non si dispiega mai ed è abbastanza facile imputare questi tentennamenti alla scrittura di Okouchi, perché i parallelismi con quello che è stato Code Geass si sprecano.
Intanto, Code Geass non era un anime di robottoni, anche se c'erano tanti robottoni dentro. Il focus non è mai stato sui combattimenti tant'è vero che il protagonista, Lelouche, era un pilota mediocre. Il grosso della scrittura di Code Geass era fuori dagli abitacoli e così è anche per questo Witch of Mercury. Poi, indubbiamente, la psichedelia andante che aveva chiuso uno degli storyarch principali di Code Geass, certamente una delle parti più deboli della serie, risuona un po' nella piega che prende la storia di Witch of Mercury nel finale, in cui tutto si risolve con dialoghi tra anime perse nel datastorm e ravvedimenti di anime disciolte nelle macchine.
Code Geass però, con tutto quello che è stato, rimane uno dei capolavori della sua epoca quindi non ci sarebbe da lamentarsi se non che Witch of Mercury E' un Gundam, lo è nelle viscere, lo è così tanto che sembra urlarlo, in certi passaggi. E a questo Gundam non è stato permesso di fare il Gundam. Sostanzialmente Suletta, scopre, andando avanti, di non essere realmente un pilota, ma solo un accessorio della sua macchina da guerra. E' un tema interessante, ma invece di servire a qualche riflessione svuota il suo personaggio. Nel momento in cui la ragazza dovrebbe avere un riscatto, nella battaglia finale, la risoluzione è data dai consueti discorsi accorati tra parenti, con lei che sembra subire una sofferenza gratuita, che non restituisce niente allo spettatore. Il grande progetto della madre di Suletta, compresi i due-tre plot twist relativi alle bambine, inghiotte quello che invece sembrava dispiegarsi come un grande affresco politico, annullano le dinamiche affascinanti che stavano andando consolidandosi tra Terra e Spazio e appoggiano la trama su un binario trito e ritrito che smette di avere colpi di scena un po' troppi episodi prima della fine.

La conclusione è che questo Witch of Mercury, preso tutto, è un prodotto di alta qualità. Dell'arte e della realizzazione tecnica abbiamo già detto l'altra volta, però non ha il coraggio di affondare il colpo quando ne ha la possibilità, sceglie soluzioni semplici quando Gundam è stato sempre il brand pronto a prendere la strada più accidentata, torna in qualche modo ad avere pietà di quegli stessi spettatori ingenui che aveva schiantato (letteralmente) sul finale della prima cur. Non sappiamo quale pensiero ci sia stato dietro, se è intervuta quella stessa strategia di marketing che ha dato il la alla serie o se effettivamente questa era la storia che gli autori volevano raccontare, rimane il fatto che il risultato è evanescente, meno evanescente di tanti altri anime che abbiamo visto negli anni, certamente, ma troppo evanescente per un Gundam.
Quindi, per quello che vi riguarda, io continuo a consigliarvelo, rimane uno dei prodotti che comanda questa stagione, però, che diamine, io volevo un Gundam. Fino in fondo. E secondo me lui poteva pure esserlo.

“Stai, stella stai su di me, questa notte come se fosse lei, fosse Dio, fosse quello che ero io Polaroid, stella stai, dolce vento di foulard visto mai, visto mai Che mi sospiri di più, che mi sospiri di blu”

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