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1067, 28/05/2022 - Calendario di rilascio
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28 . 05 . 2022

Young Adult

È un lusso poter parlare di cose che non ci riguardano, significa che ce la passiamo ancora bene.
Viviamo tempi interessanti (non è mai una bella cosa), che ci richiedono di essere eclettici, e ci concederemo quel lusso ancora una volta.
Oggi dunque occuperò questa colonna inneggiando al seguito di Top Gun, un film tanto figo che la sola visione ti fa crescere i peli sul petto.
Un seguito che una volta tanto non dà l'impressione di essere stato pianificato da una setta di produttori geriatrici stupratori cocainomani raccolti a bordo piscina a Beverly Hills. Intelligente perché non troppo retorico: questo film sa di chiamarsi TOP GUN MAVERICK (!) e non si prende mai troppo sul serio. Non ci sono draghi o gremlin dell'aria, d'accordo, ma è comunque un film spensierato come li facevano negli anni '80. Un film che si ricorda di non dover per forza rappresentare la vita nella sua interezza, con tutte le sue contraddizioni e le sue complessità: no, qua vogliamo vedere un figo con occhiali fighi che fa cose fighe su aerei fighi.
Un film dal cuore grande e dall'entusiasmo irresistibile: che tenerezza, che innocenza, che gran regalo.

I Consigli Letterari™ su queste colonne sono relegati a un misero appuntamento annuale, di solito nel pieno dell'estate... e per il resto io qua non parlo quasi mai di libri, manco fossimo tiktoker sverbati! Ultimamente ho citato un paio di volte Infinite Jest, e basta.
Ma oggi, visto che abbiamo detto di voler essere eclettici, voglio porre rimedio a questa situazione incresciosa, e lo farò con un libro che è una serie di libri... AAAARRRGH! Lo so, lo so, ma almeno non è uno Young Adult. Ehm, o forse sì? Perché la struttura assomiglia parecchio a quei metaforoni sul diventare adulti superando perfide prove mortali, eccetera. Ma no, dai, qua non siamo più Young Adult da un pezzo, e anzi ci pare di non esserlo mai stati: e solo uno Young Adult può apprezzare uno Young Adult™, giusto?
Il libro è Gideon La Nona, seguito da Harrow La Nona e da altri due romanzi che ancora non sono usciti. Bello bello: chissenefrega del genere, stavo scherzando come sempre (?). L'ambientazione ricorda vagamente Warhammer 40K coi suoi necromanti e la tecnomagia e gli imperatori divini e immortali, una fantascienza esoterica a bassissimo contenuto tecnologico nonostante tutti viaggino tra i pianeti come niente. La storia è scritta con piglio giovanile ma non è smaccatamente rivolta a un pubblico di adolescenti in fregola, con uno stile che alterna il macabro opprimente ai meme più cretini. Il seguito poi fa qualcosa di inusitato nello squallido panorama letterario contemporaneo: cambia tutto, stile e tono e temi. Che bella sorpresa. Tanto più che si tratta dell'opera d'esordio di questa tizia neozelandese: la terrò d'occhio.

In queste settimane sto tergiversando, ma verrà presto il momento di vuotare il sacco su un gioco che mi sta molto appassionando, e il cui titolo non contiene le parole “Final Fantasy”. Un giochino piccino, naturalmente, proprio di quelli che ci riscaldano il cuore.

“Designers all dream of uncovering the ultimate military cargo short. In a hard to reach part of the world, in an unknown shop, from an unknown supplier: a design unlike anything you have seen before. Even a glance hints at the superior logic behind them. Even without trying them on, you can sense the macro level forces and circumstances that had to exist to produce them. Not fashion, but the hum of research and performance, trial and error, prototype and production. And when you wear them, you know. All your searching has led you to this artefact of human ingenuity and when the team back home... Anyways, we never did find those shorts, so we made them ourselves. And we hope whoever unearths them decades from now will be as into them as we are today.” — ACRONYM

Lo-Rez: arte, storia, web design
28 . 05 . 2022

General Kenobi vs Master Chief

Lo so, la serie del momento (ormai il termine mi mette i brividi) è Kenobi, su Disney+, ma non la vedrò. Non c'entrano più le campagne dell'odio, in fondo parliamo ancora della continuity sana, però io sono mortalmente stanco e disilluso. Le serie TV nel 90% dei casi sono una perdita di tempo, ma voglio decidere io come perderlo.
Mi piacerebbe Kenobi? Probabilmente sì, non fraintendetemi. Ci sarà tutta una sporta di easter eggs per veri fan, ci saranno spade laser, forse ci sarà uno scontro con Darth Vader. Ci saranno pure gli inquisitori, che anche se non erano granché già in Rebels alla fine mi sono venuti a simpatia. Però non so, praticamente di Obi Wan abbiamo fatto a pezzi tutta la vita, abbiamo riprodotto tutta la sua esistenza in qualche opera e ormai ci mancano solo la sua adolescenza (Dio ce ne scampi) e questi annetti che, tecnicamente, dovrebbero essere passati in una grotta a fissare gli album di foto di persone morte. Di per sé questo Kenobi non può dire niente, non può perché da un personaggio si può spremere fuori un tot di cose, non di più e se dirà qualcosa sarà perché ha deciso di tradire quello che l'ha preceduto sapendo che a nessuno importa.
Kenobi non è una serie TV. Kenobi è la fanfiction che abbiamo tutti sognato di leggere (o scrivere) in cui vediamo Leia da piccola, lui nel deserto, altre spade laser, spade laser su Tatooine, lui che parla con i Jawa. Tutte cose fighissime. Lo so che sono fighissime. Perché quando vent'anni fa uscì la seconda trilogia c'erano cose altrettanto fighissime. C'era Yoda che combatteva come una furia. C'era Anakin che si metteva la Maschera. C'era Corruscant visto da vicino. Erano cose fighissime e le ho accettate come tali, mi hanno divertito, ma non erano il nocciolo della questione. Ai tempi un po' di nocciolo c'era ancora (gestito così così), oggi sinceramente non penso di voler cercare altro in quella storia. Non è un universo espando o in espansione come la Marvel (ah!), è continuare a scavare fino a trovare l'osso. Spiace, ma la penso così.

E allora Halo. Perché Halo? Perché Halo era un gioco interessante e ne hanno fatto una serie TV. E' una cosa nuova, è una possibilità. Com'è venuta? Così così. L'internet, trovandolo un po' zoppicante, trovando che non era stato supportato da poderoso battage social, ha deciso di azzannarlo alla gola, l'ha usato per sfogarsi. L'internet non può parlar male delle cose adeguatamente protette da una strategia social dei network, non riuscirebbe a fare breccia. Quando trova qualcosa che non ha avuto un buon trattamento a colpi di instagram post, retweet e rumors allora si sfoga, vuole dimostrarti che è intelligente. Vuole farti vedere che sa anche lui quando picchiare qualcosa di stupido... quando è stupido esattamente quanto le cose che osanna.
Halo non è un capolavoro. Tutte cose già viste. Poteva avere un può più spina dorsale almeno facendo sì che la tizia al soldo dei Coventant non decidesse di tradire una vita da monaca in funzione di uno stucchevole innamoramento da eletti, ma anche così non sarebbe stato niente di rilevante. L'interazione con Cortana è forse l'unica cosa realmente salvabile. Poi, ovviamente, c'è il problema del citazionismo. Era necessario far vedere Master Chief contro un paio di wave di Covenant, ma se è abbastanza vitale, in un videogioco, che un personaggio riesca a massacrare un esercito di nemici (è il cuore di un FPS) farlo vedere in una serie TV, anche dopo aver incensato gli Spartan, è abbastanza ridicolo. Eppure bisognava farlo, perché non si può mica dimenticare completamente da dove si è partiti.
In realtà non è che ci si potesse aspettare di più. Quello che abbiamo visto è stata una buona premessa. Se mai la serie sarà confermata per una seconda stagione vedremo di cosa sono capaci gli sceneggiatori. Potrebbero continuare sul solco banale di una scrittura sciapa, ma potrebbero anche decidere di dare una sterzata decisa al tutto e mostrarci qualcosa di buono. Non è che in quest'epoca puoi aspettarti che le storie siano coraggiose dal principio, il marketing delle serie TV è troppo in apprensione per i cervellini nel pubblico per sconvolgerli in partenza, ma una volta che il pubblico è consolidato ogni tanto c'è qualche pazzo che decide di scrivere qualcosa di buono, per far proseguire la storia. Ogni tanto. Non abbastanza spesso.

In quest'epoca oscura delle serie TV, dove piattaforme devono sopravvivere producendo tanto più che producendo bene Kenobi è un segno della piaga, a prescindere dalla sua qualità e dalla sua realizzazione, a prescindere da quei due tatoni di Ewan McGregor e Hayden Christensen, sono gli scopi e le modalità secondo cui è stato realizzato che lo segnano. Se Kenobi però è parte del problema Halo non è la soluzione perché pur cercando di incorporare un mondo nuovo come quello dei videogiochi non ha il coraggio di capire cosa significhi farlo o almeno è troppo timido per riuscirci.

Non va, in realtà, tutto male, eh. HBOX Max, per esempio, è una piattaforma che produce ottimi prodotti di notevole qualità, Apple TV, in modo un po' anomalo, ogni tanto centra qualche bersaglio, rimane quello stupendo mondo della nicchia vera di SyFy. Insomma, se volete ve lo do, un po' di conforto. Ma non volete, siete tutti occupati (il cielo vi perdoni) a correre dietro a Stranger Things 4.

Editoriale dell'apocalisse. Lo sapete come sono quando si tratta certi argomenti. Campo minato, meglio tacere. E so bene che voi ve ne stareste anche zitti, volendo, ma io ho un orecchio teso verso l'internet e l'internet, lo sappiamo tutti, non smette mai di parlare.
Magari settimana prossima, per stemperare la tensione, torno a parlare di Anime, un mercato, quello sì, che tutt'oggi gode di ottima salute, oppure ci sarà qualcosa, nel mondo dei vidoegiochi, che mi spingerà a dire qualcosa di intelligente. Oppure vi racconterò ancora di Loop Hero. Chi può dirlo? Epic questa settimana ha regalato la trilogia di Bioshock. Ce l'ho già tutta su Steam. Giuro che ci ho provato a farmi tutto il primo Bioshock. Forse un giorno verrà il tempo. Forse quel tempo è domani. Forse no.

“ Oc’h ober fae deus ar fall loened e tañsan / Me bak an tan en o lagad leun a droukc’hoant / Ha da dreiñ’n’añ en ur c’han da gan’a-unvan / Dañsal a ra gant an diaoul ha para ? / Dañsal a ran gant an diaoul ha para ?”

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