Strip
serie
1038, 06/11/2021 - Risolverlo correttamente
1038
06 . 11 . 2021

Megaten

Il problema di Dune (1984) è che sfida molte volte il senso del ridicolo, e perde sempre.
Davvero le sorti umane sono progressive, se il film del 2021 è molto migliore di quello dei favoleggiati anni '80 della nostra infanzia! Per parafrasare Gödel nella strip di oggi, entrambi i film hanno provato a “risolvere” l'enigma del romanzo Dune... ma uno dei due si sbagliava.
Basta però con questi commenti frammentari, disseminati su più editoriali come se il vostro Autore fosse talmente disgustato dalla critica specializzata contemporanea da voler smontare il concetto stesso di “recensione” o anche solo di un “articolo” fatto e finito, dato in pasto ai motori di ricerca piuttosto che a esseri umani pensanti... basta, che dobbiamo parlare ancora di videogiochi.

Stupirò me stesso citando i Guardiani della Galassia: The Videogame. Non so se si chiama proprio così (non mi interessa a tal punto), però il concetto è quello: un'operazione commerciale che negli anni '90 le riviste chiamavano tie-in. Il gioco tratto dal film.
Purtroppo questo titolo non si spinge fino al punto da riutilizzare esattamente la storia del film (o di uno dei film, ho perso il conto), come facevano invece i veri tie-in per Megadrive e Super Nintendo... ma ci va abbastanza vicino, ed è un piccolo miracolo.
Giochi così non se ne vedono più molti: giochi d'azione per un singolo giocatore, fatti e finiti, senza Stagioni, senza Abbonamenti, eppure non giochini indie o Grandi Opere d'Autore.

Non credevo che avrei mai avuto nostalgia di questa roba.

Una che questi giochi li fa ancora, i giochi singoli fatti e finiti, è Nintendo: che a quanto pare è riuscita a piazzare 40 milioni di copie di Mario Kart, e 30 e 20 e rotti dei suoi altri titoli più famosi per Switch.
Nintendo è anche rimasta l'unica console ad avere a cuore il mercato giapponese, che da anni ormai si è spostato in massa sui giochini per i telefonini. E questo amore grande si è manifestato anche oggi, in Shin Megami Tensei V.
Dovrebbe essere il mio pane, questo gioco, se davvero mi considero un cultore degli RPG giapponesi... ma oramai non so più come mi considero. Alcuni hanno definito questo gioco un “Persona 5 senza il cuore”, e altri gli hanno dato degli idioti citando la lunghissima storia di questa serie ecc. ecc. Ma io ho un'età in cui il cuore è molto importante.
Shin Megami Tensei V è hardcore a più non posso, è tutto preso dalle sue meccaniche e dalle sue battaglie, e la storia è un contorno di metafisica nipponica che potete recitare a occhi chiusi se avete un po' di esperienza con qualche manga e anime.
Però ha anche esattamente la direzione artistica che uno si aspetta: ricercatissima e originale, basata su un mischione di misticismo preso da tutte le culture del mondo, in particolare orientali.
E quindi sono contento che esista, Shin Megami Tensei V, e che il mondo vada un po' come è sempre andato.

Lo-Rez: arte, storia, web design
06 . 11 . 2021

La gioia di vivere

The 86, ve lo dico subito, è un anime che ha il preciso scopo di togliervi ogni gioia di vivere. Se volete vedere un'anime per divertirvi, per intrattenervi, per passare semplicemente il tempo allora andate a cercare altro. Non è una critica, forse, anzi, è un complimento, ma le cose stanno così ed è meglio che vi sia chiaro ancor prima di leggere la recensione e i suoi inevitabili spoiler

La Repubblica di San Magnolia (che poi è una bizzarra trasfigurazione della Francia) è stata attacca da un esercito automatizzato chiamato Legione, approntato da una vicina nazione (che poi è una bizzarra trasfigurazione della Germania). Tale Legione, si dice, è però un esercito a tempo, che allo scadere del suo mandato si spegnerà da solo, così la soluzione del piccolo stato è rinchiudere tutta la sua popolazione in una porzione di territorio e lasciare che il resto (l'ottantaseiesimo distretto) sia presidiato dal suo proprio esercito... automatizzato.
Problema è che l'esercito di San Magnolia non è automatizzato per niente e i carriolini quadrupedi che combattono contro la legione sono guidati da tutti gli appartenenti alle minoranze etniche del paese che sono state rastrellate e chiuse in campi all'inizio della guerra per essere poi riutilizzati come soldati facilmente spendibili, la cui morte non ha minimo impatto sull'opinione pubblica (a cui viene propinata appunto la storia delle intelligenze artificiali).

La storia dell'anime, quindi, si sviluppa su due fronti: da una parte il giovane ufficiale Lena, della casta dei privilegiati, che comanda dalla sicurezza della città, e dall'altra Undertaker, un 86, il più abile combattente dell'esercito di San Magnolia, ma anche un personaggio tragico, che oltre a rischiare la vita per un popolo che lo disprezza deve sopportare la maledizione di sentire nella sua testa le voci di tutti i suoi commilitoni morti che la Legione, lungi dal volersi spegnere, incorpora nei suoi ranghi dopo averli trasformati in carrarmati cibernetici, mezzi uomo e mezzi macchina. E tra questi, ovviamente, bisogna annoverare anche suo fratello.
The 86 è poco più di così. La guerra degli 86 è presentata senza speranza (ma anche la sopravvivenza di San Magnolia, forse, è nelle stesse condizioni), Lena e Undertaker non si incontreranno mai, lei condannata a schiantarsi contro le burocrazie militari nel tentativo di ridare rispetto ai soldati che comanda e lui dall'altra parte sempre più solo, con i suoi commilitoni che cadono uno dopo l'altro (naturalmente un momento dopo che noi del pubblico ci siamo affezionati a loro). Si innamoreranno, a loro modo, in un intreccio a sua volta disperato e si perderanno, perché non possono fare altro (a meno che la seconda stagione non porti un qualche raggio di luce, chi può dirlo).

A parte il fatto che capite da voi che una storia del genere dovete essere pronti a incassarla, The 86 rimane comunque un ottimo anime. Nonostante tutto non si limita ad appoggiarsi sulla sua tragedia e continuare a rimestarla per fare del male al pubblico, ma riesce anche a creare uno sviluppo degli eventi, dei "nemici" interessanti e mette sul piatto anche dei misteri intriganti, che forse vedremo risolversi nel suo proseguo. Sarebbe stato bello se gli 86, almeno, avessero avuto dei mezzi di combattimento carismatici, magari qualcosa di più simile a dei robot giganti che qui tanto amiamo, ma è evidente che l'intento degli autori era proprio dimostrare che sono stati mandati allo sbaraglio con anche un equipaggiamento approssimativo, e in questo senso le carriole zampute su cui si trovano ben rendono quest'idea. Un po' meno perdonabile l'abuso di computer grafica nei combattimenti, che sicuramente ha abbattuto i costi di realizzazione e ha permesso un maggior dinamismo, ma restituisce sempre quell'impressione di finto e di approssimativo, almeno a un palato esigente.
The 86 è un anime che ti distrugge proprio perché è fatto bene e quindi riesce a dettare i tempi per costruire tutti i suoi personaggi e poi ucciderne la maggior parte. In questo senso gli ultimi episodi, dopo la battaglia centrale, sono puro sadismo narrativo, ma una volta che ci sei dentro e hai fatto la gamba lo riesci ad affrontare, sebbene razionalmente capisci che qualcosa ti poteva essere risparmiato.
Opening, come succede ahimè sempre più spesso, dimenticabili.

Ovviamente The 86 è anche un anime che tocca grandi temi. Molto bello il fatto che le differenze etniche siano state rese seguendo le regole dei manga, ovvero col colore dei capelli, tecnica che rende piuttosto evidente distinguere la razza dominante dai soggiogati. In rete si trovano diversi parallelismi tra quanto fatto da San Magnolia e le dottrine di purezza della razza naziste. Io, considerando che parliamo di un prodotto giapponese, credo di averci visto dentro anche qualcosa di più vicino al popolo dei suoi realizzatori, come la battaglia di Okinawa della seconda guerra mondiale, in cui la popolazione dell'isola fu usata un po' da "scudo" dall'impero. In generale, però, anche senza riferimenti storici precisi l'anime esemplifica in modo molto crudo e preciso problematiche quali quelle del razzismo e l'ipocrisia che pervade spesso il concetto di guerra. Anche qui è un buon contraltare il fatto che ai comportamenti mostruosi di San Magnolia non si oppone, come accade spesso, una ottusa armata bestiale quasi inconsapevole, ma la Legione, che a sua volta fa paura in modi molto raffinati, aggiungendo strati di complessità al tema.

The 86 è un anime consigliatissimo, la seconda stagione è già a a calendario e dovrebbe arrivare senza problemi, potreste voler aspettare anche quella e vederlo tutto di fila. Ricordatevi bene di cosa parla così da non farvi trovare impreparati.

“It's a country full of fools and villains, who executed Saint Magnolia for the sake of their own wealth and greed. What can you expect of them?!”

Cymon: testi, storia, site admin