Per vincere domani
Ogni volta che il personaggio di Dante nella Commedia si tiene più addossato a Virgilio, il sommo poeta latino, la lingua delle terzine si riempie di latinismi. Questa tecnica raffinatissima (più evidente nei canti terzo e quarto dell'Inferno) potete coglierla solo se avete una cultura classica abnorme, o se qualcuno ve lo fa notare.
E Dante ha saputo tessere un vezzo simile in un poema di diecimila versi, composto in una metrica che ha inventato lui e in una lingua che - più o meno - ha inventato lui.
Oggi la scrittura viene trattata come un'arte minore, perché “siamo tutti convinti di avere capacità di suscitare emozioni negli altri attraverso la scrittura”, anche quando componiamo un meme sfigatissimo sui social network o un messaggino costellato di faccine ambigue.
Tanto più che ormai le Macchine hanno imparato a mettere in fila le parole come e meglio della maggior parte degli esseri umani. La scrittura è particolarmente negletta nel settore dell'intrattenimento, che continua ad offenderci con dialoghi biechi e trame insulse. Ora, io non pretendo che ogni sceneggiatore Disney, Amazon, Netflix e Ubisoft abbia la padronanza della lingua che aveva Dante a suo tempo... però non sarebbe un mondo un po' più bello?
E ok Dante, ma magari almeno come quegli autori perbenino che fino a non molti anni fa erano ben più comuni di oggi?
Mi sa che ci maceriamo il cuore in una disperata speranza.
Questo è l'editoriale sull'Orlo dell'Abisso: da tempo immemore prima della pausa estiva mi prendo questo spazio per parlare di letture.
Lascerò quindi per dopo l'estate qualche esempio di dialoghi da cinema che mi hanno sconvolto, perché oggi c'è un libro. Mi pare che quest'anno Cymon qui di fianco non abbia pubblicato nulla per le edicole dei posti di villeggiatura, quindi c'è campo libero per riempire le giornate in riva a specchi d'acqua vari, i bagni di sole, o le notti immersi nella frescura di un balcone.
Magari con un bottiglino di Cedrata Tassoni™ (in mancanza della spuma introvabile) o di radler artigianale.
Il libro è La Paura del Saggio, che ho già citato di sfuggita qualche mese fa. Un caso raro, lo ripeto: è una serie fantasy che non mi provoca nessuna reazione allergica che mi ricopre di pustole rosse! Il fantasy sarebbe il mio genere preferito, se qualcuno riuscisse a scriverlo in modo decente. Questa è stata una felice sorpresa.
Questo “Cronache dell'Assassino di Re” mi ha molto colpito perché è una serie di tomi fantasy composti quasi esclusivamente di quest secondarie, e in cui la Missione Principale (che comunque esiste) rimane sempre sullo sfondo, irraggiungibile.
Tra il primo e il secondo libro (più un racconto), Rothfuss ha ormai scritto ben oltre un migliaio di pagine sulle difficoltà di un aspirante mago squattrinato nel pagarsi gli studi. Ah, e poi c'è un'Università della Magia che è praticamente un harem.
Questo giovanissimo protagonista è a tutti gli effetti un anime protagonist circondato da una folla di bellezze smaniose: per il primo libro e mezzo rimane ignaro e insensibile, preso soprattutto dai suddetti problemi economici, ma poi... c'è un intermezzo di un centinaio di pagine che in quest'epoca pruriginosa definiremmo “romantasy”, dopo di che tutte in fila per timbrare.
A suo tempo persino Penny Arcade rimase interdetto.
Inutile aggiungere che alla odierna Polizia del Pensiero, sempre in ronda sui social, questo elemento non piace.
Quanto a me, ho un debole per quei libri rarissimi che sembrano niente di che in superficie, ma che piano piano rivelano profondità sommerse che si spalancano sotto i piedi del lettore attento, e lo precipitano in un gorgo di teorie, misteri, sovrasensi, trame intricatissime.
Un'allusione, una scelta di parole un po' strana, un'omissione sospetta di certi avvenimenti, un narratore inaffidabile... Il maestro di questo particolare stile è Gene Wolfe, che con la sua serie del Nuovo Sole ha costruito un'opera di smisurata intelligenza sotto le apparenze di uno “sword & sorcery” piuttosto lineare. Qualcuno include anche Ursula LeGuin con Terramare, ma non saprei. In tempi recenti c'è la serie della Tomba Sigillata, di Tamsyn Muir, che ho già citato e di cui aspetto l'ultimo libro.
Peraltro la scrittura di Muir è stata calpestata da una traduzione abominevole, e... sorpresa! Il traduttore incapace è lo stesso di questo Cronache dell'Assassino di Re. Qui mi pare abbia fatto un lavoro meno schifoso, ma comunque resta una certa tristezza, un imbarazzo per tutta l'editoria italiana.
Ma pazienza: quello di Rothfuss è un libro così, pieno di misteri irrisolti ma ancor più pieno di cose che a prima vista sembrano normalissime e invece danno adito a teorie contorte e deliranti.
Anche per questo aspettiamo trepidanti il terzo libro, che concluderà la trilogia... e che non ci sarà mai.
L'autore non fa più nulla da circa un decennio, a quanto pare la sua vita è andata a rotoli ed egli a sua volta potrebbe essersi macchiato di misfatti detestabili... teorie e misteri! La vita che imita l'arte. Tutti quei fili di trama irrisolti, è probabile che resteranno tali: il che dona a questa saga interrotta un'aura affascinante.
Ancora una volta, ci maceriamo il cuore in una disperata speranza.
Qui le nostre strade si dividono, per ricongiungersi, forse, all'altro capo dell'estate.
Ci lasciamo con un'illustrazione vacanziera, come tutti gli anni da vent'anni e più: per il 2025 il tema sarà... erm... Karate Kid?
Riposare oggi per vincere domani. Ma forse riposare è già una vittoria.
Obiettivo vacanze
Anche quest'anno è arrivato quel momento in cui chiudiamo FTR per la pausa estiva. Una volta quando facevamo questo aggiunto mi pareva proprio di vedere che c'era della gente che metteva in pausa il link fino al nostro ritorno. Adesso FTR vive in un meraviglioso limbo che sembra una di quelle bolle senza tempo in cui sono imprigionati i personaggi dei fumetti, un eterno inizio secolo in cui i webcomic, i blog e gli articoli lunghi contano ancora qualcosa, mentre intorno l'internet è andata avanti diventando un unico maleodorante rumore bianco. Quanta gente oggi può raggiungerci in questa bolla ahimè non saprei, ma non importa, anche questo fa parte del nostro modo di essere.
L'immagine vacanziera di Lo-Rez mi ricorda che, dopo molti tentennamenti, ho cominciato l'ultima stagione di Cobra Kai. Raramente mi sono sentito così in colpa a guardare una serie TV e addirittura a ridere delle battute carine. Perché è indubbio che Cobra Kai è arrivato ben oltre il tempo di vita che aveva. Al di là di rinunciare allo splendido lavoro di rivisitazione del film originale fatto nella prima stagione andando avanti ha proprio consumato ogni dignità arrivando a un oggetto che oggi non ha senso del ridicolo. E, a ben guardare, certi film di arti marziali, soprattutto occidentali, sono sorti dagli anni 80 proprio perché mancavano di senso del ridicolo. Quindi, in qualche modo, quello che sta accadendo oggi chiude il cerchio, ma mette a disagio lo stesso.
Editoriale di buoni propositi. Torneremo parlandovi di molte cose che appositamente ho deciso di non scrivere oggi. Parleremo di Superman. Parleremo di Topolino. Parleremo di porno e ovviamente di anime vecchi e nuovi. Parleremo così tanto che vi stuferete di noi (non vi siete già stufati?) e anche dopo continueremo a farlo perché è la cosa che ci piace di più, da queste parti.
Per ora però basta. FTR va in ferie. Se siete qui con noi potrebbe essere anche per voi il momento di uscire dalla bolla temporale e andare da qualche parte. Ma Dio non voglia che incappiate nell'internet di oggi.
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