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23/03/2k24 - Emulatore di disprezzo: Ricordate che lui vi ascolta. Anzi no.
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23 . 03 . 2024

Draghi o dinosauri

La natura si risveglierà, pare, anche stavolta. E i nostri Neo & Gödel cercano di contrastarla aggrappandosi alle tradizioni di un'epoca buia: si avvolgono nelle loro salopette di feltro con le orecchiette sul cappuccio, e si guardano (male) attraverso uno schermo.
Nella strip odierna hanno deciso che c'è bisogno di più disprezzo nelle loro videochiamate: si sa, la comunicazione tra esseri umani perde molte sfumature quando è costretta attraverso la banda strettissima dello streaming... ma non sia mai che si perda il disprezzo! Il disprezzo va preservato a tutti i costi.

Di disprezzo son pieni i forum su internet, figuriamoci oggi che non esistono più e sono stati sostituiti dai loro cuginetti mutanti orribili. Il bersaglio del giorno è Dragon's Dogma II.
E pensare che io mi stavo già scrocchiando le dita per scrivere un editoriale ricolmo di amore, soltanto di amore per questo gioco! Ma ecco il bello: lo scriverò lo stesso. Ma sì, a quanto pare i giappi di CAPCOM hanno infilato le famigerate Microtransazioni™ nel gioco all'ultimo momento, alla chetichella, “con il favore delle tenebre”, senza dir nulla ai recensori che avevano ricevuto le loro copie in anticipo... e però sono 15 euro in tutto di roba che si trovava già da mesi annunciata nell'Edizione Deluxe. Tutta robetta da nulla, e se vi manca la forza di volontà per trattenervi dall'acquistarla, forse avete problemi più grossi di Dragon's Dogma II?
Ma comunque sì, CAPCOM stavolta non ci fa una gran bella figura. Ci sono altre problematiche irritanti che affliggono il gioco, e che stanno mordendo nel fondoschiena quei poveri sventurati che hanno comprato un videogioco il giorno dell'uscita, a prezzo pieno, nell'anno 2024, aspettandosi che funzionasse tutto a regola d'arte.
Scappa da ridere, di fronte a tanta ingenuità... ma non sarebbe la reazione giusta: dovremmo invece indignarci, e combattere con le unghie e con i denti contro queste pratiche commerciali pigre e truffaldine, che dilagano come un'epidemia tra i videogiochi ad alto budget. Ormai è la prassi: tanti giochi escono tre o sei mesi prima di esser pronti. Poi, se hanno successo, e se proprio l'editore si sente magnanimo, vengono sistemati con qualche aggiornamento tardivo. Oppure no, e rimangono tristi e monchi.
Ma io capisco chi continua a comprarli ogni volta sborsando il prezzo pieno, e rimanendo ogni volta scottato: vi capisco, piccoli amici roditori! Perché il videogioco è divertimento e passione, non stiamo mica valutando la migliore forma di rateizzazione del mutuo! Dovremmo essere liberi di comprare e giocare subito, sull'onda dell'entusiasmo, mentre tutti ne parlano! Dovremmo poter vivere il videogioco come esperienza collettiva, addentrandoci all'unisono alla scoperta dei segreti di Dragon's Dogma II, divertendoci a commentarlo strada facendo.
E invece l'industria oggi ci pone di fronte ad un bivio: acquistare subito e rimanere fregati, oppure attendere i saldi tra un anno o due, quando il gioco sarà stato aggiustato e rifinito... e dove va a finire la passione? È un dilemma crudele.

Qui nella tana del bianconiglio non facciamo mai simili discorsi, perché siamo asceti impenetrabili che hanno raggiunto la pace dei sensi, e viviamo lontano dai tumulti che agitano il popolo.
E dunque qui Dragon's Dogma II riceverà solo amore, come dicevo. Chiudiamo gli occhi, e cerchiamo di immaginare il gioco nella sua forma finale, quella che ogni genitore desidera per la propria creatura. Un gioco coraggioso e innovativo, che non ha paura di abbandonare la via più battuta per addentrarsi tra i rovi e i crepacci. Un gioco che si prefigge di costruire attorno al giocatore un mondo vivo e vivace, reattivo e malleabile.
Questo gioco ha il cuore nel posto giusto. Ci permette di afferrare i goblin e lanciarli contro i giganti; di alzare lo scudo e gridare alla nostra Pedina, guidata dall'IA (o dalla CPU, come dicevamo una volta), di balzarci sopra per salire in groppa a un enorme grifone e menarlo mentre questo prende il volo... Anche gli incantesimi hanno una fisica e una materialità che non si vede quasi mai.
Dragon's Dogma II punta tutto sulla fisica e sull'Intelligenza Artificiale di nemici e compagni: è questo che fa andare a fuoco i computer, non il solito Graficone™ che aggiunge poco o nulla all'esperienza.

Il destino ha voluto che l'uscita di Dragon's Dogma II coincidesse con quella di Horizon Forbidden West per PC. Due titoli che si collocano agli antipodi della filosofia videoludica: l'uno è misterioso e criptico, e schiude i suoi segreti solo al giocatore che usa l'ingegno e la fantasia; l'altro è il campione degli Open World decerebrati alla “Spider-Man 2”, quelli che ti danno una mappa piena di segnalini e ti conducono per mano da uno all'altro.
Horizon è il gioco che ti accoglie quando arrivi a sera stanco dal lavoro: ti fa spaparanzare sul divano, ti massaggia le spalle, ti mette in mano il joypad e ti si offre senza mistero, senza scoperta. Ti imbocca a cucchiaiate coi suoi segnalini: zero pensieri, zero impegno, solo piccoli rilasci di dopamina ogni volta che pulisci un segnalino. Avanti così per cento ore, senza nessuna variazione dalla formula.
Horizon è bello da vedere: è bello sia nella tecnica che nell'arte, ma è una bellezza inutile e impalpabile. Però non è uscito rotto: sopresa! È uscito integro e completo e ottimizzato (al contrario degli altri giochi Sony).
Dragon's Dogma II è l'artista scapestrato che punta al cielo; Horizon è l'operaio cocciuto come un mulo. C'è posto per entrambi.

Lo-Rez: arte, storia, web design
23 . 03 . 2024

Lunatic

Se ci pensate oggi come oggi gli hack sociali che si potrebbero fare con le videochat sono infiniti, tutti cattivi e tutti devastanti. Fortunatamente il Male (inteso astrattamente) ha molta meno fantasia di quella che gli si attribuisce nei fumetti (dove a scrivergli la partitura sono Autori Buoni) per cui non succede granché di orribile, a parte quella volta che appare in video uno con la faccia e la voce del tuo capo e ti dà un IBAN su cui bonificare la metà dei soldi dell'azienda per cui lavori.
Ma non voglio annoiarvi.

Lo-Rez si è profuso l'altra settimana a parlare di Unicorn Overlord, non crediate che il J-strategico sia sfuggito ai miei radar. Non lo giocherò, ovviamente, e probabilmente non sarei nemmeno bravo a farlo, però non posso dire di non esserne intrigato e poi ci sarebbero diversi discorsi che si potrebbero fare a riguardo.

Per esempio, ricollegandomi al leit-motiv su cui sto battendo nelle ultime settimane, Unicorn Overlord sta avendo un grande successo, ma è un gioco a misura d'uomo, per quanto la sua realizzazione sia eccelsa non è stato sviluppato nel corso di undici anni divorando le risorse per la costruzione di tre portaerei. Credibilmente Vanillaware col suo successo rientrerà per bene dal suo investimento, continuerà a fare qualche soldino con delle espansioni, si godrà il ritorno d'immagine. A fine settimana i suoi capi si siederanno intorno a un tavolo, guarderanno i bilanci e si stringeranno vicendevolmente la mano.
In un certo senso la Switch, probabilmente non volendo, ha creato un ecosistema che è a oggi resistente alla follia che sta facendo collassare il resto del mercato. Il suo hardware non-cutting edge impedisce di pisciare fuori dal vaso nella realizzazione dei prodotti mettendo sulla stessa linea competitiva tutti gli sviluppatori, ponendo il campo di gioco in altri ambiti, per esempio le sperimentazioni di gameplay. E' tutto congelato in un'epoca passata non solo dal punto di vista di ciò che si vede su schermo, ma anche dal punto di vista delle dinamiche di sviluppo. Unicorn Overlord non potrà mai andare a sbancare le altre piattaforme, è come se si trovasse su una timeline separata che non può toccare il resto del multiverso, questo significa che potrà fare una quantità inferiore di denaro. Solo che ai bimbi di una volta si insegnava che quello che conta non sono i denari che incassi, ma quanti ne incassi in relazione a quanti ne investi, per sorridere in questo contesto tutte queste piattaforme non servono.

Ci sono poi dei campanelli intimi, molto più personali, che il gioco ha toccato. Che ci crediate o no ho ripreso in mano il 3DS. Il 3DS funziona ancora (che macchina meravigliosa), la sua batteria ovviamente non è eterna e la gommina sopra l'analogico è completamente marcita, ma per il resto è ancora la console di una volta. L'ho riacceso e ci ho rimesso sopra Fire Emblem: Awakaning. Ho adorato Fire Emblem, ma è indubbio che anche il suo livello hard non è una sfida stimolante. Allo stesso modo il livello superiore (Folle, in italiano, Lunatic in inglese) è qualcosa che trascende un pochino le capacità dell'umano medio. Io lo sapete che sono una schiappa da qualsiasi parte mi si prende, però, proprio perché sono vecchio e penso di poter vivere i giochi in maniera diversa da come li vivevo una volta, ho deciso proprio di rimettere nello slot della cartuccia Fire Emblem e giocarlo in modalità Lunatic (non Lunatic+, quello è proprio per persone con problemi). Incredibilmente ho superato quattro missioni. Anni fa riuscii ad andare oltre la prima leggendo un paio di tutorial passo-passo, questa volta ho fatto tutto da solo. Sono morto molte, moltissime volte, ma il trial-and-error mi ha dato abbastanza feedback da andare avanti e ne ho tratto grande soddisfazione. Ora la missione 5 sembra veramente impossibilissima, quindi forse è già ora di rimettere giù la console, però penso che farò qualche tentativo prima di mollare.
Certo, direte voi, a questo punto potevo anche recuperare un Fire Emblem che fosse venuto dopo Awakaning, che ci vorrà? Ci vorrà che ogni Fire Emblem costa tutt'oggi come il giorno che è uscito, quindi direi proprio "no grazie", mi tengo il mio. Non ne ho amato la trama, ma tornare nelle sue dinamiche mi è piaciuto un sacco.

Questo editoriale si merita un corollario. Ho visto il film di Flash, ovviamente non sono andato al cinema a vederlo, ma finalmente lo ho potuto recuperare su SKY. Che dire... sapete come sono fatto io. Se dovessi dirvi semplicemente un giudizio secco vi direi che sì, mi sono divertito a vederlo. Nella mia scala "quanto peggio di un film Marvel che ha fatto successonone mentre a me ha lasciato meh" ha raggiunto il livello "un qualsiasi film Marvel decente". Capisco però le ragioni che lo hanno condannato al fallimento: il film di Flash è una specie di episodio 9 di una serie TV che non esiste. Può essere un ottimo episodio, ma ti rimane sempre e comunque la sensazione di essere entrato a qualcosa di già iniziato e non capire nulla. Se hai un bel background come lo ho io (nove fottute stagioni di Flash Arrowverse) questa sensazione fa in fretta a svanire e allora capisci che questo episodio 9, con tutti i suoi difetti, è un buon episodio di quella serie TV, così più o meno te lo godi. In tutti gli altri contesti abbastanza facile concludere che sono due ore e venti un po' buttate via.

Editoriale di primavera che va a chiudersi. Uscirete sotto il sole? Siete pronti a farlo? Avete controllato che il clima impazzito non abbia previsto proprio uragano quando voi avete deciso di farlo? Non lasciate niente al caso, mi raccomando.

“To all the haters go and fuck yourselves / What you telling doesn't make no sense / We have our sisters all around the world / You can ditch us / But we feel no hurt”

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