Strip
serie
98, 22/03/2003 - Windows 2084
98
22 . 03 . 2003

Su e giu' da un palco

Se avete l'occhio attento (e un monitor acquistato dopo il 1993) potreste aver notato una novità nel formato della strip... dopo 97 fumetti in bianco e nero, abbiamo deciso che era tempo di portare un po' di colore nelle vostre vite, nonchè nella Casa del Coniglio. Essendo questo il primo esperimento con il technicolor, credo che sia lecito aspettarsi un certo margine di miglioramento in futuro.
Ci aspettano ricorrenze importanti nei prossimi giorni (la più scontata è la 100° strip), ma si e' deciso di proporre la Nuova Era di FTR oggi per evitare un sovraccarico di avvenimenti. Il coniglio, si sa, e' un animale sensibile, che ama la quiete.

Ormai è più di un mese che chiudo questa colonna con qualche verso tratto da "Lose Yourself", il tema del film di Eminem, 8 Mile. E' una canzone molto bella, con un ottimo testo (una volta che si riesce a decifrarlo con fatica). Non so perche', ma mi ha colpito... la scena delle star musicali non mi ha mai interessato, e non ho mai visto neppure un minuto di roba come "Saranno Famosi". Però l'immagine di questo tizio derelitto, che scribacchia i testi delle sue canzoni sulla metropolitana, mi e' rimasta impressa. Di storie di successo e di riscatto ce ne sono tante, la maggior parte vere, ma un tizio come me (e forse come voi) dovrebbe ispirarsi a quelle che hanno come protagonisti giovani hacker brillanti, Linus Torvalds o gli autori di Google.
Però per come la vedo io il mondo dei webcomic e quello dello spettacolo sono molto affini. Anche in questo media si puo' emergere, si puo' raggiungere il successo dal niente. E' già accaduto, lo abbiamo visto negli ultimi due o tre anni: Penny Arcade e Megatokyo hanno tanto pubblico da poter vivere delle offerte di un lettore su 2000. Certo, successo in questo caso significa interviste sulle riviste di videogiochi e autografi alle Convention, e non ti guadagna di sicuro una apparizione in un video di Jennifer Lopez. Anche il materiale per un film autobiografico sarebbe scarsino.

A questo punto però io non so dove collocarmi. Sono fan di diversi webcomic, sono tra quelli che vengono delusi quando Megatokyo è in ritardo, e Penny Arcade vive anche grazie alle mie donazioni. Nella scena dei webcomic, mi sento giù dal palco.
Quando qualcuno di voi mi scrive, o quando vado sul forum, è sempre una sensazione molto strana. Non riesco a pensare a me stesso come un Autore. Eppure le tre-quattro persone che seguono Follow The Rabbit mi trattano come se stessi dall'altra parte, sul palco. Spero di farvi intuire come ci si può sentire, ma sono molto confuso.
Credetemi se vi dico che sono contento di avere un seguito tanto ridotto che, secondo certi parametri, lo si può approssimare al nulla. Anzi, siete anche troppi, per i miei gusti. Ma se crescete un altro poco faro' fatica a ignorare di avere un pubblico.
E il pubblico è un gran mistero. Sembra tutto facile e naturale, finche' non si prova a fare le cose in prima persona... vorrei che capiste che io e Cymon non abbiamo frequentato un corso per imparare a stare sul palco. Non abbiamo nulla in più di voi per stare qui, da questa parte dello schermo.
Però tra noi e voi c'è almeno una differenza: che noi siamo da questa parte dello schermo, e voi siete di là. Non e' una cosa che ci siamo cercati... e' una situazione che si e' costruita piano piano, dal momento in cui abbiamo deciso di costruire un sito dal quale lanciare nell'etere una nuova strip ogni settimana.
Insomma, se lo facciamo noi può farlo chiunque.
Chiunque sappia scrivere e disegnare, perlomeno. Saper fare una pagina web aiuta. A pensarci bene, saper disegnare non è così essenziale (prendete Little Gamers). E poi vi serve qualche ora libera ogni settimana. Ovviamente fare FTR non e' sempre bello, ne' facile: ma questo lo avrete capito.

Ci sentiamo un po' soli, vedete. Se qualcuno di voi là fuori, che sta leggendo queste righe, sente un leggero formicolio in tutto il corpo, e avverte una strana, potente energia scorrere in lui/lei, non ignoratela. Fateci vedere cosa sapete fare, vi stiamo aspettando.
Noi non siamo degli sporchi venduti, pubblichiamo una strip a settimana, in italiano, senza mancare un colpo e non vi facciamo pagare ogni mese per qualche misero artwork. Salite sul palco e provate a stupirci.

“I was playin' in the beginnin', the mood all changed”

Lo-Rez: arte, storia, web design
22 . 03 . 2003

Abbiamo stirato Iridella

Bene, bene, ora che il vostro browser ha finito di caricare la pagina potete anche chinarvi a raccogliere la mascella. Fedeli accoliti del coniglio, siete nuovamente al cospetto di uno stravolgimento epocale della tana, un bello scossone. Ebbene si, è quasi inutile che ve lo faccia notare con queste poche, vuote righe: il bordino nero in fondo alle vignette è stato ristretto di due pixel rendendo l'immagine notevolmente più larga con un bell'effetto grandangolo e un mucchio di spazio in più per sbizzarrirci coi disegni...ah...come...si? No, mi dicono dalla regia che il restringimento del bordino non è stato effettuato, ma in compenso...ehi! Cosa sono tutti quei colori?
Spero capiate che saltare dal B/N al colore non comporta una mera opera di imbianchino, ma un certo cambio di filosofia. Se è vero che il webcomic si rifà infatti all'arte vignettara tagliente e acida dei quotidiani è anche vero che quest'ultima ha sempre mostrato con orgoglio la sua natura bicromatica. Proprio perchè il nostro "comic" è "web", però, è ben giusto che cominciamo a sfruttare tutta la tecnologia a nostra disposizione, soprattutto considerando che l'artista del luogo, prima di sentirsi pronto per il grande salto, ha fatto fiorfiore di prove nel suo laboratorio(?) rinascimentale(?) della città di Vinci(?), quando non aveva da fare con la Monna Lisa(?). Cosa volete, lui è fatto così e senza dubbio mi sentirei schiacciato dal suo genio se non fossi impegnato a scrivere queste mie terzine(?) sull'Inferno(?) cercando di ammazzare il tempo in esilio da Firenze(?) cercando di dimenticare la mia Beatrice(?).
A cercare un pelo di humiltade in tanta esaltazione bisogna anche dire che questo cambio di stile non fa altro che allinearci ai grandi (P-A, Dragon Tails...) senza contare che ho notato che esperimenti in questo senso si fanno anche dalle parti di Little Gamers.
Ok, ok, il festino al colore lo abbiamo fatto, forse è il caso che ci si metta a parlare di videogiochi. Una cosa che mi ha colpito questa settimana è senza dubbio l'articolo che ho trovato sulla newsletter settimanale di Gamespy a proposito della Corea. Non credevo che avrei mai sentito degli americani denunciare invidia per una struttura di gioco diversa dalla loro. Spesso, quando guardiamo il nostro 56k arrancare per farci fare un frag, la nostra mente corre agli USA dove leggende millantano che la banda scorra per le strade e la gente non debba fare altro che gettare un doppino dalla finestra per allacciarsi al mondo. In verità, al di là della struttura tecnologica, è la mentalità che rende la Corea la culla del netgaming. Stiamo parlando di un paese dove si parla di Starcraft come qui si parla del campionato di calcio e dove la gente non ha mai provato Unreal Tournament in single-player, un luogo terribilmente vicino alla società utopica e ultra-cablata che alberga nei nostri sogni.
Un'altra ombra che sembra stendersi sul netgaming stars&stripes, sembra strano, sembra avere nome XBOX Live. A quel che ho sentito per le strade colossi come EA e EIDOS hanno accolto il sistema Microsoft con una certa inquietudine a causa della solita maledetta filosofia dell'èmio-melomeritoio che sembra continuare a prosperare a Redmond. Che Gates e i suoi uomini giochino ai monopolisti nel campo dei sistemi operativi è, sotto certi aspetti, legittimo perchè non fanno altro che sfruttare la situazione che hanno creato (a furia di colpi più o meno legittimi, ma l'etica è l'aspetto meno importante del mio discorso, oggi). Che invece vogliano presentarsi in un mercato a cui non sono mai appartenuti come quello delle console e sperare che tutti chinino il capo per farsi mettere le loro briglie, invece, mi sembra un pochino arrogante e privo di stile. Il grosso problema dello stile-Microsoft oggi, secondo me, è che è caduto il maggior presupposto "morale" su cui si è sempre sostenuto. Non è vero che un sistema proprietario e tenuto sotto controllo da uno solo in tutti i suoi aspetti sia più solido e compatto di un'architettura meno omogenea. Gli esempi di questo fatto oggi sono molti e cominciano a far sembrare certe pretese anacronistiche... Bom, prima di lasciarvi un piccolo trailer ad uso interno: come i più sapranno a inizio aprile, in concomitanza con le piene ormonali primaverili, la EIDOS metterà finalmente in giro Angel of Darkness, l'ultima fatica di Cl...ehm...(scusate, l'abitudine) Lara Croft. Realisticamente qui al coniglio pensiamo che la pettoruta ci abbia dato molto (no, quella no, ma fa niente) perciò abbiamo pensato di allestire una bella settimana di Angel of Darkness con tetralogia di strip, wallpaper e retroscena (in verità non so cosa caspita ci potrebbe essere da dire sui retroscena, ma in questi promo è una parola che ci sta sempre bene). Credo sia superfluo ingiungervi di fare presenza ad ogni nuova uscita e, magari, segnalare la cosa a tutti i fans di Tomb Raider che conoscete. Sai mai che qualcuno scopra che Lara è meno affascinante di sua sorella...
Bye bye.

"Il mio nemico non ha divisa / ama le armi ma non le usa
nella fondina tiene le carte VISA / e quando uccide non chiede scusa"

P.S. Scusate, ma quanti di voi si ricordano Iridella? Non so perchè ma quando la richiamo alla mente mi sembra di collegarla a una sensazione di antipatia...

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