Strip
serie
806, 04/03/2017 - Prede e pignoli
806
04 . 03 . 2017

Manuale di cosplay

Certo il nostro Gödel è uno dei pochi a ritenere che la forma mentis dell'Ingegnere possa conferirgli un vantaggio evolutivo, quando vige la Legge della Giungla. Ma se non altro questa strip è l'occasione per assistere ancora una volta alla trasfigurazione di “Evil Gödel”, o “Chaos Gödel” o comunque vi piaccia chiamarlo.

Questi sono giorni gloriosi per il Videoludo. Sono giorni che riempiono il cuoricino di speranza, che mi fanno credere di non aver consumato la mia esistenza dietro a un'illusione. Ad esempio è uscito Horizon: Zero Dawn.
Questo gioco ha un'ambientazione che colpisce l'immaginazione, e difatti ne ho già parlato su queste pagine: un futuro post-apocalittico in cui l'umanità è regredita all'età della pietra e il mondo è dominato dai DINOSAURI ROBOT. È divertente anche il solo pensiero! Quel che mi rende un bimbo felice però è che sia l'esecuzione tecnica che quella artistica sono all'altezza di un'ambientazione così geniale, e le rendono giustizia appieno.
L'intero viaggio attraverso questi paesaggi primordiali è un tripudio di effetti di luce, di gradazioni di colore, di erba alta mossa dal vento. Tutto molto bello, grazie davvero.
Anche il chara-design della protagonista è veramente riuscito: la selvaggia regina dell'età della pietra rosso-crinita è sia figa che carismatica, e penso che possa mettere d'accordo proprio tutti. Anzi no, questo è impossibile, ma insomma quasi.

Come già accaduto per Final Fantasy XV e altri, mi tocca però lamentarmi di un fatto preciso, conficcato nella mia anima come una spina velenosa! E questo fatto è: al giorno d'oggi non ci fanno più vedere le illustrazioni concettuali.
O le illustrazioni promozionali, o qualsiasi altro tipo di arte prodotta per il gioco. Cioé, le vediamo nel loro contesto, ma sono sacrificate alle dimensioni di un banner o coperte di scritte. Non va bene!
Abbiamo solo la grafica del gioco vero e proprio, che è favolosa, ma anche fredda. Noialtri vogliamo delle illustrazioni alla vecchia maniera, statiche e disegnate a mano. Ma forse quel “noi” non esiste.
Quindi mi tocca faticare un bel po' a cercare della documentazione sui chara-design in posti come le guide per il cosplay (!). Meno male che ad esempio per Horizon c'è questa guida visiva dettagliatissima sulla protagonista, Aloy. Non è arte ma è meglio di nulla.
Naturalmente, anche per Final Fantasy XV sono state pubblicate le guide al cosplay di tutti i personaggi. In questo caso però sono decisamente scarne.

Ecco, sono partito in quarta a parlare di esplosioni di gioia, eccetera, e sono finito come al solito nelle lamentele di un vecchio incattivito. Ma gioia c'è davvero: oltre che nel grandioso Horizon si manifesta in altri titoli in uscita in questo periodo, ben più piccini ma altrettamento cari al mio cuore. Ad esempio è finalmente uscito Night in the Woods. Ma è un'altra storia.

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04 . 03 . 2017

Colpo di teatro

Nintendo Switch è uscito e la cosa sembra essere andata bene. Panico nelle strade, persone che si percuotono con mazze per averne uno, giubilo nelle case di molti nerd avvelenati. Le recensioni di Zelda già da settimane ci ammorbano con dei voti fuori scala e anche se i pignoli delle tecnicalità stanno scoprendo quanto la console si graffia e quanto è amaro leccare le cartucce i giudizi sembrano concordi anche sulla solidità dell'hardware.

Basta questo ha determinare il successo dello Switch? Ricordiamoci che il successo dello Switch non è determinato da quante console vendiamo nella prima settimana, ma nel fatto che, tra un anno, ci saranno ancora persone con patemi d'animo nell'attesa di qualche titolo Switch.

Nonostante noi vecchietti siamo tutti un po' Nintendo Fanboy perché ci ricorda l'epoca in cui gli uomini erano uomini e i giocatori erano Veri Videogiocatori, credo sia giusto scrivere un contro-articolo che non vuole spegnere gli entusiasmi, ma vuole chiarire un po' come si è arrivati a battere record e comunque vuole dare una visione pignola e umana all'evento.

Il discorso dei magazzini vuoti e delle riserve esaurite, per esempio, lascia un po' sempre il tempo che trova. Il culto del day one, ovviamente, porta a un picco di richieste che, altrettanto ovviamente, potrebbe non essere sopportato da una linea di distribuzione che invece deve reggere un più basso regime. D'altra parte la notizia dei magazzini vuoti fa sempre tanta scena, a raccontarla, che non si vede nemmeno perché bisognerebbe impegnarsi a sopperire tutte le richieste, invece di lasciare un po' di fame in giro che, come nello spaccio di droga, porta dell'irrazionale hype e del ritorno d'immagine.
Il fatto che il lancio di Switch sia stato così robusto, anche confrontato al lancio delle console leader del settore, non è poi così strano. XBOX e Playstation, storicamente, sono sempre uscite sostanzialmente assieme nelle ultime versioni e questo, fisiologicamente, ha fatto sì che si rubassero terreno a vicenda. Gli avvelenati, primi cittadini del day one, non è che possono necessariamente comprare due console assieme. Nintendo Switch invece è uscito in un momento di bonaccia piena, si è presa i soldi di tutti quelli che ne avevano e non avevano la pallida idea di come usarli. Se li è presi tutti perché si sa che ai consumatori non è che decidere piaccia granché e il fatto di avere una sola scelta ha eccitato molti.
Infine, vediamo replicarsi per l'ennesima volta l'effetto Zelda, che Nintendo fa bene a sfruttare, ma che oggettivamente impedisce una misurazione oggettiva del fenomeno console. Zelda è riuscito ad andare in testa alle classifiche di vendita ai tempi del Nintendo64 quando la console era già praticamente fallita e anche ai tempi di Wii il mercato che chiamò alle armi era molto diverso dal mercato casuale che poi effettivamente determinò la vittoria del prodotto. Insomma, c'è gente che ha comprato Switch per giocare a Zelda e non è mica detto che ci farà altro, nella vita (a parte, ovviamente, comprare i DLC di Zelda). Tutta questa gente qui non partecipa mica alla console war. Certo, è tutta la gente con cui Nintendo paga gli stipendi a tutti i suoi dipendenti, ma dal punto di vista del Grande Gioco è qualcosa che non conta.

In sintesi: possiamo essere contenti per Nintendo per come l'operazione Switch è andata fino a oggi, ma è solo il primo passo di un lungo viaggio e la situazione è ancora molto delicata. Chi vivrà vedrà.

“Mi sembra che l'unico tra noi due che sta facendo uno sforzo per evitare che io ti meni sono sempre io, la stessa persona che poi, prima o poi, ti menerà.”

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