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serie
634, 05/10/2013 - Complementari
634
05 . 10 . 2013

Il bar, il salotto e la scrivania

Non è mai chiaro se sono gli opposti ad attrarsi, o i simili, o i complementari. Non è chiaro neppure se Gödel, freddo Ingegnere dal funzionamento strettamente digitale, sia attratto da Clara, che di professione costruisce relazioni sociali con secondi fini solitamente commerciali.
Non è chiaro a voi che avete la sfortuna di leggere, non è chiaro a noialtri autori e neppure, a quanto pare, agli stessi personaggi... così vanno queste cose. Speriamo che qualcuno si chiarisca le idee prima che sia troppo tardi, e che lo comunichi agli altri.

L'affetto che mi lega alla serie di King Of Fighters risale a quando si poteva ambientare un gioco nell'anno 2008 e chiamarlo futuro. Era un futuro strano e misterioso, il 2008, lontano più di un decennio dal nostro presente fatto di pixel che ti aggredivano dallo schermo comicamente bombato di un cabinato a gettoni in un bar o, se eri fortunato, in una sala giochi. Il nostro presente era dominato dal Neo Geo, una macchina da gioco potente e irraggiungibile come una divinità mitica: per giocare ai giochi che ci affascinavano dovevamo uscire dalle nostre case e recarci fisicamente in un ambiente apposito, spesso poco educativo per noi bambini (ma tutto sommato siamo sopravvissuti, pare).
Altro che Digital Download! Sbavavamo su ogni schermata di King Of Fighters stampata sulle pagine delle riviste di settore, che erano scritte male come i siti di oggi, ma con molta più ingenuità... e per vedere quei pixel prendere vita dovevamo fare la fila in locali fumosi di tabacco, nella penombra rischiarata solo dai lampi multicolori delle OROCHI FLAMES purpuree di Iori Yagami.
Ora che ci siamo lasciati alle spalle quel finto futuro, ora che perfino il futuro è diventato vecchio nei picchiaduro della vecchia SNK, ora che le sale giochi non esistono più e i cabinati sono in via d'estinzione anche nei bar, King Of Fighters vive ancora.
King Of Fighters XIII è uscito finalmente anche su PC, e mi fa sentire a disagio. Questo nostro presente non è un posto adatto a lui. King Of Fighters vuole essere giocato con una levetta unta dalle mani di una folla di avventori dalle abitudini igieniche ignote, mentre si sta stretti gomito a gomito con tizi che fumano in un locale pubblico nel pieno rispetto delle leggi.
E invece ci hanno dato un King Of Fighters che possiamo comprare con un clic, e immediatamente giocarlo senza lasciare il divano. È questo il futuro vero: ma cosa potevamo saperne noi, io bamboccino e tu, un giochino senza pretese che si affacciava al mondo nel 1994? Ed ora Steam si appresta a stringere ancora di più la sua presa sul settore del divertimento elettronico. La sua ambizione: colonizzare il salotto, da sempre territorio delle console.

Il bar, il salotto e la scrivania: è la trinità che da sempre domina il nostro mondo. Alcuni di noi sono abbastanza vecchi da aver potuto venerare a turno tutti e tre questi aspetti del Videogioco. Oggi assistiamo alla loro fusione, al rimescolamento dei generi e delle sensibilità, tutti riuniti in un'unico luogo.
Dei tre, solo il salotto sopravvive. Il salotto alla fine è uscito vincitore. Col senno di poi, sembra inevitabile: era scritto nelle stelle fin dalla nascita del nostro piccolo hobby.

E allora non importa dove siamo, caro il mio piccolo King Of Fighters: quello che conta è che stiamo insieme. Ti ho giocato in sala, ti ho giocato alla scrivania e ti ho giocato in salotto. Insieme abbiamo affrontato la vita, e continueremo a farlo ovunque ci porterà il futuro.

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05 . 10 . 2013

The sound of drums

Questo articolo di M.it fa un po' scopa con la mia analisi del nuovo mondo Steam che ho fatto settimana scorsa, aggiungendo un tassello importante che avevo effettivamente trascurato.
E' indubbio, in effetti, che dai tempi dell'epoca d'oro Microsoft sia una delle aziende che abbia tratto più vantaggio. Non tanto per affermare Windows (le politiche, da quel punto di vista, avevano uno spettro ben più vasto), ma per consolidarlo all'interno delle giovani generazioni, quelle che di certo non lo avevano imparato sul lavoro e che, soprattutto, avevano una "vivacità informatica" che probabilmente avrebbe portato a esplorare alternative.
E invece no. Il gaming su Linux è stato a lungo un buco nero di comunicazione e marketing da parte del mondo open (che ha sempre fatto comunicazione e marketing a macchia di leopardo e in modo erratico, comunque). Il senso è sempre stato, per i gamer, o Windows o morte.
E forse non è un caso che la nascita di XBOX sia stata uno dei primi segni del declino della piattaforma IBM Compatibile nel viggimondo. Con XBOX in ballo Microsoft ha avviato alcune politiche ambigue e di scarso successo, tra cui quella Games of Windows citata anche dall'articolo, che hanno dimostrato che non era poi più loro interesse tenersi stretti i videogiocatori. E Windows, pur non intervenendo direttamente in quasi niente del videoludo, in quell'epoca modificò impercettibilmente la rotta dello spirito del tempo, impercettibilmente, ma in modo abbastanza significativo da portarlo presto su altre, lontane strade.
Oggi non è il mondo Linux o il mondo open a cambiare nuovamente la rotta, ma un'azienda, ovviamente, che altrettanto ovviamente fiuta una ricca vena di soldi. Il fatto che sia Valve il deus ex machina di questa nuova operazione, ovvero che dietro ci sia un nome importante dell'industry, le da tutto un altro livello di credibilità. Non si tratta solo di riunire uno sciame di talentuosi autori indie, non si tratta nemmeno di avere piattaforme di crowdfunding che permettono investimenti in qualsiasi tipo di progetto, si tratta di avere qualcuno che mette semplicemente i soldi e tiene tantissimo a vederli tornare indietro.
Quindi, per dare un senso al ragionamento, oggi potremmo vedere la parabola del mondo PC come sospesa tra due grandi colossi del mondo IT. Da una parte Microsoft, che all'apice del suo potere foraggiava anche la glora dell'età dell'oro del mercato e dall'altra Valve che forse proprio tramite il gaming PC cercherà di creare un nuovo impero, filtrando nelle case in modo subdolo, ma con idee molto chiare. Stiamo parlando di due entità mostruosamente diverse, eppure è anche vero che mostruosamente diverse sono le epoche a cui appartengono, per cui ci sta.
C'è poi un altro affascinante elemento che rende questo scenario intrigante ed è lo stato attuale dei sistemi operativi, che denuncia un lento, costante cambiamento di cui non si vede ancora termine. Windows è in declino, Microsoft come azienda sta perdendo alcuni fortini cruciali e il cambiamento che sta apportando al suo SO, per quanto fisiologico e necessario, mette a repentaglio fette del suo mercato. D'altra parte Apple sta crescendo passando per il mondo mobile che ha massicciamente colonizzato. Le Linux hanno trovato una stabilità anche commerciale, con diversi impieghi, e si aspetta che Google dia il colpo definitivo per l'avvento di Chrome OS, che è un'altra alternativa.
Insomma, l'età d'oro del PC e di Microsoft si sosteneva su una stabilità intrinseca del mercato, una sua immobilità quasi monopolistica. Il nuovo regno Valve potrebbe essere invece frutto diretto del caos.

Ma, conigli, vegliate senza bere troppe libagioni. Se anche tutto avesse successo non potremmo testimoniare del nostro trionfo se non tra, chessò, un anno. Questi processi sono rivoluzioni in termini geologici. Cio che è l'adesso continuerà a esserlo a lungo. E un giorno, senza nemmeno accorgercene, saremo di nuovo tutti a giocare col WASD, invece del fottuto joypad.

“I came in like a wrecking ball / I never hit so hard in love / All I wanted was to break your walls / All you ever did was wreck me”

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