Strip
serie
429, 19/09/2009 - Il dado è tratto
429
19 . 09 . 2009

Il dado è tratto

È confortante sapere che anche Giulio Cesare era ossessionato dagli RPG (verosimilmente nella versione Carta & Penna), ed era solito prenderli a metafora della Vita Reale.
Ma basta scemenze: per quelle c'è già la strip odierna. Mi sono segnato un fottìo di appunti sul meraviglioso mondo del divertimento elettronico, ed è ora di smaltirne un po'. Pescando a caso dall'urna è saltato fuori Bayonetta, uno dei concorrenti all'ambito premio per Nome Più Idiota dell'Anno... ma oggi non è questo che ha attirato il mio interesse. Mi sembra curiosa invece una delle modalità di gioco, “Automatic Mode”, che permette di giocare usando una mano sola. Per gli scettici c'è anche un video dimostrativo, con tanto di inquadratura sulla mano solitaria che regge il joypad.
Senza dubbio una modalità simile apre scenari inediti nel mondo videoludico, e rende possibile tutta una serie di attività normalmente scomode da compiere mentre si gioca.
Paradossalmente l'altro titolo d'azione atteso a breve, Ninja Gaiden Ʃ 2 (!!!), va nella direzione opposta e propone invece nuovi motivi per occupare entrambe le mani. La versione Ʃ del gioco infatti propone alcuni dettagli succosi, che vanno a impreziosire questa edizione per PS3 di un gioco ormai stravecchio e stragiocato su Xbox 360.
Questi nuovi elementi si possono riassumere in una sola parola: ****.
Assieme al solito ninja duro e virile infatti ci sono anche alcune signorine, tra cui almeno una presa in prestito dal cast di Dead Or Alive (secondo i pettegolezzi era in vacanza su un'isola tropicale a giocare a beach volley quando ha ricevuto la convocazione). Ebbene, i designer del gioco, anche senza il loro storico leader Itagaki, hanno trovato un modo ingegnoso di impiegare il sensore di movimento del joypad della PS3: scuotendolo con vigore si può infatti indurre un “sobbalzo” che va ad interessare certe parti anatomiche dei suddetti personaggi femminili.
Ammirate il potere della tecnologia! Questo, signori, questo è il culmine di decenni di ricerca al servizio dell'umanità! Questo è il potere che ognuno di noi oggi può racchiudere tra le proprie mani!

Per risollevare un po' il contenuto morale dell'editoriale, ora devo parlare di arte. Ho già detto più e più e più volte quando detesto l'arte (o meglio l'assenza di arte) dei giochi di ruolo occidentali, cioè quelli per PC. Dragon Age, il prossimo titolo della Bioware, non fa eccezione... la grafica del gioco è raccapricciante da strapparsi i capelli.
Non voglio sprecare energie per convincere nessuno, o uno arriva da solo a questa semplice verità oppure non ci arriverà mai. Però mi fa rabbia, perché in questo caso almeno l'arte promozionale, quella che finisce sui wallpaper da scaricare e sui cartelloni pubblicitari e (quando siamo proprio fortunatissimi) sulla copertina del gioco, è molto bella.
Spesso non si salva neppure quella, perché la direzione artistica di qualità negli RPG per computer è molto rara (World Of Warcraft e Fallout 3 sono gli unici esempi, con forse The Witcher molto distante da questi due). Ma Dragon Age mi ha sorpreso: guardate i poster.
Le citazioni arrabbiatissime dei personaggi sono un tocco molto carino, ma anche le illustrazioni vere e proprie sono ottime: non per nulla l'autore è Jason Chan, uno dei miei artisti preferiti. Ebbene, ora confrontate i personaggi illustrati con i modelli 3D all'interno del gioco: a me viene voglia di piangere per tutto questo talento sprecato. Anzi no, mi viene voglia di compiere una missione ninja assassina alla sede di Bioware.

Lo-Rez: arte, storia, web design
19 . 09 . 2009

Komiko

Questa strip è così ovvia che non capisco come sia possibile che FTR sia il primo a proporre questa battuta. Forse sbaglio, magari effettivamente la hanno già usata in migliaia, ma nessuno di loro, evidentemente, fa parte del giro di fumetti che leggo. Certo, immagino che tutti quelli esteri siano da escludere perché non so se la celebre frase di Cesare abbia mai passato le alpi, figurarsi l'oceano, ma qualche italiano magari gli si sarebbe potuto dedicare. Certo, i fumetti geek italiani sono quello che sono, è vero anche questo.
C'è stato un periodo glorioso in cui la scena italiana mi interessava un sacco e stavo attento a ogni movimento. Ero anche più partecipe di Nuvole Elettriche. Oggi mi sono parcheggiato sulla mia serie di letture quotidiane e ho smesso di andarmene in giro. Errore mio, naturalmente, ma forse ci ha messo lo zampino anche lo spirito del tempo, chissà.
La notizia che furoreggia in questo periodo per la rete (e c'entrerà anche con la strip di domenica) è il fatto che la Disney ha acquisito la Marvel. Un evento epocale, un noioso evento epocale, ovviamente, una di quelle tarellate tutte economia e amministratori delegati, ma con dei risvolti che hanno colpito subito la fantasia della gente. Due mondi diametralmente opposti che almeno nelle stanze del potere si trovano assieme. Cosa ne può uscire? Probabilmente niente, ma chissà, magari potrebbero fare una serie di Paperinik tutta americana e tamarra! Ah no, lo hanno già fatto ed è venuto uno schifo, spero se lo ricordino e non ci provino più.
Aspettate però! Nessuno risale la catena! Perchè è vero che la Disney ha comprato la Marvel, ma la Apple possiede la Disney o forse no o comunque le due aziende sono avviluppate in un vischioso (e sempre noioso) groviglio societario! Anche questo scommetto che avrà delle ricadute sulla casa delle idee. Tony Stark, come interfaccia per la sua armatura, a breve installerà Snow Leopard.
Saltiamo a altri fumetti, altra animazione, altro cinema. In questi giorni esce nelle sale Totoro che potrete anche non conoscere (bhe, dovreste, ma fa niente), ma spero che vi basti sapere che è di Miyazaki per convincervi a correre al cinema. Il problema delle persone veramente appassionate di fronte a prodotti del genere è che il mondo miope e gretto li classifica come film per bambini il che comporta due problemi gravi. Il primo problema grave è che nelle programmazioni dei film è difficilissimo trovare la possibilità di andarlo a vedere allo spettacolo delle dieci di sera dopo il lavoro (anche se, ora che ricordo, Wall-e l'ho visto così), ma soprattutto il dramma è che queste pellicole vengono proiettate per uno sventurato gioco del destino, in sale piene di bambini, creature paciocche che potranno essere adorabili quanto volete, ma non hanno alcuna intenzione di rimanersene un'ora e passa seduti in silenzio in una stanza buia e non ci tengono nemmeno tanto che ci riesca tu. Questo ambiente avverso farebbe quasi propendere per lasciar fuggire via la proiezione e recuperarsi il divudì, però non so, credo che l'arte di Miyazaki meriti il cinema almeno quanto i supereffetti speciali in computer grafica di Bay o l'aiuto Dolby soffocaund di uno Spielberg per cui il biglieto bisognerebbe proprio strapparlo. Al massimo, se proprio proprio, ci si presenta al proprio posto con una roncola, magari avvolta in un asciugamano. Massimo danno e nessun rumore.

“Il vostro cervello potrà forse avere l'hobby della verità, ma non l'ha mai amata realmente. Troppe volte la verità gli ha giocato brutti scherzi e lui, che non scemo, adesso fa benissimo a diffidare. Con la verità ogni tanto si flirta, ma non ci si sposa.” - link

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