Strip
serie
355, 05/04/2008 - Morti d'inedia
355
05 . 04 . 2008

Arte contemporanea

La bella stagione è arrivata, e sostare sul balcone che fa da ufficio a Cloud diventa sempre più piacevole. Cloud non è un cinico uomo d'affari, è solo un po' naif: in un lavoro come il suo, nel traffico ai margini della legalità dei MMORPG, bisogna mantenere un senso della realtà parecchio flessibile.
Il nostro Cloud e il vero Cloud Strife non hanno molto da spartire, a parte la pettinatura decisamente ardita... ci serviva una spalla per Neo, il nostro personaggio originale, e data la mia ossessione per FF la scelta era naturale. Eppure Cloud è un tipetto simpatico, complesso più di tante persone reali (ed è dura), ne ha dato prova anche nella sua recente interpretazione: Crisis Core.
Normalmente ci si aspetta che questo genere di prodotti, spin-off di grandi classici tanti amati, siano spregevoli trappole per ciullare denaro ai fan sprovveduti... sorprende dunque che FF7 - Crisis Core sia un action-RPG da urlo, tra i migliori degli ultimi anni. È un fatto difficile da accettare per taluni, ma è un fatto: la presentazione è curata a livelli assolutamente inarrivabili, e la trama ha molto da dire.
Il paragone con The Witcher, di cui parlavo la settimana scorsa, rende lampante la differenza di approcci: da un lato un gioco con scene narrative di vero cinema, che coinvolgono emotivamente fino a sospingere sull'orlo delle lacrime uomini fatti; dall'altro una fredda successione di burattini inespressivi, da sopportare solo per procedere oltre.
Purtroppo per questo capolavoro è stata scelta una macchinetta sfigata come la PSP, un gingillo che sarebbe tanto comodo ignorare... ed invece Crisis Core ne rende imprescindibile l'acquisto per chi voglia apprezzare un grande RPG giapponese.

Resta il tempo per segnalare un paio di filmati stilosi. Sono le opere di questo tizio, che nella sua sventatezza ha aperto un sito sull'infame MySpace, ma poi si fa perdonare abbondantemente con le sue opere miracolose: cortometraggi realizzati in pixel art, animati a mano, dedicati ai bei giochi di una volta.
“Pirate Baby's Cabana Battle Street Fight 2006” e “Kings Of Power 4 Billion %” sono i due film più straordinari: sembrano sequenze di giochi da bar degli anni '90, e invece sono interamente originali. I riferimenti alla cultura videoludica e alle sciocchezze nipponiche si sprecano, e anche la violenza... i personaggini sono tenerosi, ma si rendono protagonisti di bagni di sangue orripilanti. È comunque arte contemporanea, imperdibile per chi ama i pixel e il 2D.

“Vai su google e /
digita 'tonsille tolte' /
Che io cerco su ebay /”

Lo-Rez: arte, storia, web design
05 . 04 . 2008

S'attira

La strip di questa domenica su M.it tratta di Tanya Byron e le solite folate di oscurantismo mediatico che scompigliano i capelli dei videogiocatori un giorno si e l'altro pure. Come ho scritto anche nell'articolo di là, però, non c'è abbastanza ciccia per l'Osservatorio per la violenza contro i videogiochi quindi questo editoriale non tratterà estesamente della questione, anche se credo sia doveroso riportare che l'interpretazione che Lo-Rez ha dato del personaggio è decisamente inquietante.
La riflessione odierna invece riguarda il fatto che, per un certo tempo, mi ero convinto a passare al nobile architetus tutt'altro script, dedicato alla questione cinese. Una parodia di Brain Training acida e sapida come dovrebbero esserlo vignette di satira che trattano questo argomento. Ero partito in quarta con quest'idea anche perchè l'ispirazione era abbastanza in linea con i nostri contenuti (Mario & Sonic at the olympics) e perché la realizzazione sarebbe stata una rivisitazione nera di una delle poche pubblicità televisive dedicate ai videogiochi presenti nel nostro etere. Oltretutto, cosa rara, addirittura rarissima, la sceneggiatura mi piaceva abbastanza.
A un certo punto, però, prima di inserirla nel nostro tool di backend, ho deciso di fare marcia indietro e di trovare qualcos'altro su cui buttarmi. Perché? Non certo a causa dell'eventuale censura o della paura di scaldare troppo gli animi. Multiplayer.it, da questo punto di vista, non ha mai interferito con i nostri contenuti e, come è stato dimostrato non molto tempo fa, non c'è bisogno di scomodare la Cina per scatenare risse. Semplicemente, riflettendo, mi sono accorto che non sarebbe stata una striscia per FTR, non gli sarebbe appartenuta. Ho pensato a molti altri contesti in cui la stessa strip sarebbe potuta apparire: siti di satira, quotidiani, dibattiti politici e in tutti mi sembrava a suo agio. Peccato che una delle qualità principali del nostro lavoro è proprio quella di avere una sagoma piuttosto accidentata, scomoda da incastrare dove l'ambiente non sia più che adatto alle sue esigenze. Se veramente era possibile che una strip del genere vivesse in contesti così diversi dal nostro habitat naturale evidentemente non era una strip adatta. Per questo è stata cassata, perché contravveniva il dogma, l'unità integralista su cui abbiamo costruito tutta la nostra pubblicazione. Forse, a questo "eccesso di fruibilità" ha contribuito anche la pubblicità Nintendo che sarebbe stata l'ossatura stessa della sceneggiatura. Non si sarebbe trattato di banner pubblicitari esposti in forum di specchiata nerdaggine come non avrebbe riguardato remoti cartelli in lingue strane affisse ai confini del mondo civilizzato, si sarebbe trattato di qualcosa che tutti, una volta o l'altra, avrebbero visto prima del TG delle otto. Ma come Nintendo sia arrivata a produrre materiale così contaminante e pericoloso lo sappiamo bene, ne abbiamo parlato molte volte e non opssiamo nemmeno fargliene una colpa. Grazie a questo frammento d'anima che ha venduto è riuscita a risanare una situazione economica e d'immagine disastrosa, che la dava quasi per spacciata, ribaltando i giochi. Che però FTR debba fare altrettanto, mi dispiace, non è scritto da nessuna parte. Ringraziando le Real Life sia mia che di Lo-Rez possiamo gestire questo luogo senza sperare di guadagnarci e, a causa di un'anti-narcisismo patologico da cui noi autori siamo entrambi affetti, anche dell'immagine non ci importa granché. Ergo, possiamo farci le regole che vogliamo e rispettarle sempre e comunque. Possiamo continuare tranquillamente a Non Farlo per Voi.
Ho scritto questo editoriale così intimista e, sotto certi aspetti, così inutile, perchè ogni tanto mi piace fare il punto della situazione anche in questo senso e mi piace che sia scritto pixel su pixel quello che penso quando creo le strip. Non credo che quanto faccio possa illuminare le generazioni future o garantire che il bene trionfi sull'oscurità, ma visto che spesso mi capita di chiedermi i perché di ciò a cui lavoro credo di avere il diritto di darmi qualche risposta, anche usando il suolo pubblico. Anzi, sono certo di avere il diritto, perché Non Lo Facciamo per Voi.
Bene, questo pistolotto ingombrante copre tutte le necessità scriptorie di questo editoriale, che quindi andrà a chiudersi. Tanto per non lasciarvi privi di argomenti nazional-popolari due righe su Ultraheroes, la nuova saga marketing-commerciale che Topolino sta portando avanti in queste ultime settimane. Quando nacque Wizards of Mickey vi vidi molte potenzialità, in parte disattese. In questo caso invece ero partito un po' più prevenuto e gli episodi mi avevano dato abbastanza ragione, però la lettura del sesto episodio di questa settimana mi ha soddisfatto pienamente. Vediamo come sarà la conclusione.
Intanto, giusto per rendere completa la panoramica sulla mia vita fumettica, svariate fiere del settore hanno portato in casa mia diversa roba da leggere... roba anche che mi spaventa un po'. Probabilmente, a tempo debito, avrò il coraggio di parlarvene.

“Illegally downloading movies from sites such as The Pirate Bay without proper authorization violates the law, and unless you're Jello Biafra and/or the president, you will not win against the law, cuz the law is awesome. One time, the law looked at a guy, and the guy exploded.. that's how awesome the law is. Illegal downloading is not anonymous, and is also theft, and theft is not cool man, unless it's identity theft.”

Cymon: testi, storia, site admin