Strip
serie
327, 22/09/2007 - Otakiller, tav. 5
327
22 . 09 . 2007

Salva la cheerleader

L'inquadratura da dietro non vuol essere una risposta a questo sondaggio, ci tengo a chiarirlo subito. Il fatto è che le strip del Ventaglio 4 di Kunoichi Clara sono state disegnate parecchie settimane fa, dunque in tempi non sospetti. Detto questo, in quanto disegnatore ufficiale di Clara Croft mi sento di difenderla dalle subdole insinuazioni avanzate da Cymon qua di fianco, riguardanti le dimensioni del fondoschiena della fanciulla in questione.
Ma passiamo subito ad altri supereroi & supereroine: Heroes infatti piace anche a me, oltre che a Cymon, e posso assicurare che non è qualcosa che capita molto spesso. Di certo la regia e la qualità generale dell'opera sono nettamente inferiori a Lost, ma questo telefilm mi ha esaltato discretamente, ed è merito soprattutto dei personaggi originali. Hiro è, inevitabilmente, quello che preferisco... dopotutto l'attore che lo interpreta ha lavorato come programmatore anche nella Vita Reale, e questo è un fatto straordinario già di per sè.

Raramente mi sono sentito così fuori sincronia col mondo del divertimento elettronico come in questi giorni, quando tutti si stracciano le vesti in preda all'isteria per Halo 3, il gioco che Salverà il Mondo (e la cheerleader). Halo 3 non mi suscita emozione alcuna, così come Halo 2 e Halo prima di esso. L'ambientazione mi pare insignificante, e anche la trama non è migliore o peggiore di tante altre storie di fantascienza moderna.
Posso comprendere che la gente si diverta a giocare alla guerra su Xbox Live, ma continuo a stupirmi per l'atmosfera di fanatismo assoluto che circonda questo marchio... E la campagna pubblicitaria gargantuesca contribuisce ad alimentare questo fuoco.
Il vertice dell'ossessione è rappresentato forse dal sito ufficiale, che offre una sorta di filmato interattivo che guida all'esplorazione di un gigantesco campo di battaglia pieno di miniature ed esplosioni di cotone. Un presepe pagano, se volete, inneggiante ad Halo 3. Si tratta di un'opera fuori di testa, per la mole di lavoro che ha richiesto, e purtroppo non fa che mettere in risalto la pochezza dell'ambientazione... i fan di Warhammer 40000 sono abituati a ben altri diorami, con un valore artistico e un design delle unità su un livello completamente diverso rispetto ad Halo.
Credo sia stata la prima ed ultima volta che sentite citare Halo su queste colonne: è un silenzio assordante, lo so, in contrasto con le recensioni sbavanti e i miliardi di anteprime che piovono da tutte le parti. Ma qui siamo a casa mia.

E a casa mia si parlerà invece di ASH: Archaic Sealed Heat. La mia prima reazione di fronte al titolo è stata quella di sfondare il monitor a testate, ma una volta superato il trauma resta un RPG per Nintendo DS molto, molto promettente.
Non per nulla è un'opera di Hironobu Sakaguchi, il tizio coi baffetti che qualcuno ricorderà per una decina di Final Fantasy... il caro vecchio Sakaguchi, dopo aver trascorso qualche anno a sorseggiare cocktail alla frutta su una spiaggia delle Hawaii (non è un modo di dire, è successo esattamente questo), ha deciso di rientrare nell'arena del videoludo giapponese, per fare a pugni con la sua ex società, Square Enix.
ASH pare un giochetto perbene, con un design dei personaggi notevole, e dagli screenshot sembra che i combattimenti siano a turni in stile Dragon Quest, ovvero incredibilmente statici e ripetitivi. Sarà un RPG fantastico.

Brilla in questo editoriale l'assenza di riferimenti al Tokyo Game Show 2007, ma si può star tranquilli che la prossima settimana terrà banco anche qui su FTR. Certi argomenti vanno prima meditati.

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22 . 09 . 2007

Salva il mondo

Kunoichi Clara parte come un treno verso le derive fantascientifiche-clonative geneticamente sfrugulianti che andavano di moda tre-quattro anni fa, quando questo script è stato effettivamente pensato. Il processo creativo ha ovviamente due velocità, poco ci vuole a sbattere su un foglio Word nebulose descrizioni e logorroici dialoghi, ben diverso invece trasformare il tutto in immagini. Questo spiega anche la presenza di certi evocativi poster della settimana scorsa.
Direi che siete grandi abbastanza perchè non debba prepararvi psicologicamente al fatto che settimana prossima avremo l'ultima puntata di questa prima tranche di Otakiller, cosa che lascerà aperte voragini nela trama e vi riempirà di dubbi e inquietudini, come ogni buon fumetto dovrebbe fare per poter essere abbastanza traviante.
A proposito di fumetti travianti potreste notare, fatto storico, una pacata coordinazione tra gli editoriali di questa settimana, atta a dimostrare che certe passioni, udite udite, possono essere trasversali anche a due autori, che, in fatto di gusti, sono come il giorno e la notte. Stiamo guardando Heroes, direi, e lo stiamo guardando su Italia1, con la pubblicità rompiballe, il doppiaggio calabrese, il quindici pollici della cameretta e il palinsesto televisivo a incombere, minaccia di dover migrare verso... chessò... un mercoledì sera, un giovedì notte o un mercoledì mattina. A volte mi chiedo perchè sia sempre così restio a buttarmi nel torrente quando c'è qualcosa, nel mondo, che mi interessa. Tanto per dire se andte a leggervi il Forum di Multiplayer potreste notare che le discussioni legate alla serie TV sono piuttosto spente, questo perchè il grosso della popolazione nerd che lo abita lo ha visionato direttamente in contemporanea con la programmazione americana, recuperandolo a episodi appena trasmessi oltreoceano.
Io no, non lo ho fatto ora e non lo ho fatto nemmeno con Battlestar Galactica, tanto per dire un'altra cosa che dovrei vedere, prima o poi. Eppure non si può dire che sia restio ad usare i mezzi messi a disposizione dalla rete pidue (ehm...) pi (ah ecco), visto che ho recuperato e visionato anime da manicomio utilizzando il medesimo strumento. La spiegazione di questo fatto è che sono un inguaribile romantico cresciuto a pane e Star Trek, lo Star Trek amaro come la cicoria che ci ha propinato la televisione italiana, quello da due di notte, da programmazione saltata, da serie interrotte. Chi vive così una serie TV la vive come una missione, con il pathos e il fascino del bambino che aspetta natale. Ogni settimana devi riuscire a convincere i tuoi a uscire o devi ricordarti di puntare il videoregistratore, ogni settimana sai che la programmazione farà slittare tutto sempre cinque minuti avanti o cinque minuti indietro rispetto a quanto hai programmato, una settimana verrai ferito dal fatto che la puntata sarà saltata per trasmettere uno speciale sulla salama da sugo, ogni volta che avrai accumulato invece episodi sani non troverai un solo momento in cui guardarli in santa pace... Insomma, tutti questi ostacoli grandi e piccoli in verità sono anche parte del fascino che sta dietro seguire una serie TV, ti rendono un piccolo Achab videodipendente che solca i mari, sempre con un occhio a internet per verificare quanto è ancora dura la lotta per acquisire un'intera stagione e cosa è successo in quell'episodio in cui, ahimé ti sei addormentato. Se devo appassionarmi a una serie TV devo avere anche questo, altrimenti è un gioco da fighette. Certo, internet può essere usato a supporto, magari per acquisire rapidamente tutto quello che ti sei perso e riuscire a visionarlo prima della settimana successiva, ma non deve sostituire il piacere di rincorrere i propri beniamini col giornaletto dei programmi alla mano.
Quindi domani sera non ci sono, mi spiace, ho da fare.
Un pizzico di Real Life. Sabato scorso, a sito ben aggiornato, ho avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo + cena al giapponese con alcuni degli esseri virtuali che popolano la mia vita internet. Parliamo di Jappilas e Lapo padre di Megatokyo.it. Può sembrare una roba di poco conto, ma in verità è un piccolo evento considerando che solitamente sono un po' orso nei confronti dei personaggi che conosco online e di solito li rifuggo nella vita reale. Non c'è un vero motivo per cui lo faccio, semplicemente in internet mi sono costruito un personaggio piuttosto cinico e arrogante, ma visto che nella realta sono paciocco rischio di danneggiare il mio mito. In fondo, considerate che il mio disegnatore di fiducia, in tanti anni, l'ho visto una volta sola, e potrete trarre le conclusioni del caso.
Frivolezze per frivolezze oggi voglio portarvi a conoscenza del mondo di Touhou. Vi sono incocciato grazie a questo filmato. Così per vostra cultura generale da Veri Videogiocatori, penso non sarebbe male se scartabellasse la sua pagina di Wikipedia. Il Touhou project è software amatoriale, uno sparatutto che ha quasi più episodi di R-Type e naturalmente la sua cerchia di devoti, asociali adepti. In ques'epoca di pazzi (senza neppure gli idioti dell'orrore) provo un fascino profondo per gli sparatutto. Gli sparattutto veri, quelli semplici, quelli stupidi, quelli in cui una sola piccola astronave stermina milioni di nemici unicamente perché questi, invece di attaccarla, passano per lo schermo disegnando bizzarre traiettorie. Una delle tante cose quando avrò una Sotware House mia con tre segretarie gnocche (i programmatori sono un aspetto secondario) sarà creare uno shoot'em up vecchio stile con una trama profonda e intricata alla Final Fantasy per dimostrare che anche il gameplay elementare può entrare nella storia e che il 2D ancora può darci delle emozioni.
L'editoriale rotola placido verso conclusione, si, direi che per questa settimana siamo stati abbastanza geek (ghic! Voi lo sapevate che si diceva ghic? Non me l'avete mai detto!). Settimana prossima... non so... penso sarà all'incirca a sette giorni da oggi!

“Yattaaaaaaaaaa”

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