Strip
serie
320, 28/07/2007 - Il giapponese
320
28 . 07 . 2007

Eyes of a Shinigami

Troppa Clara fa male alla salute, dunque per questa settimana accantoniamo le avventure della nostra PR preferita (se mai può esistere una simile creatura!), e torniamo nell'ufficio verdognolo degli Ingegneri delle Tenebre giusto in tempo per assistere ad un curioso siparietto orientale. Le strip che facciamo qui a FTR contengono quasi sempre uno spunto tratto dalla Vita Reale™ di noialtri autori, e anche in questo caso ci sentiamo di condividere con tutto il cuore i tentativi del nostro Neo.
Personalmente anzi, in diverse occasioni, mi sono persuaso di riuscire a comprendere la lingua nipponica... per poi essere puntualmente smentito proprio sul più bello. Non che abbia molte possibilità di conversare con un giappo autentico, ma il fatto è che il giapponese è la lingua dell'Impero del Divertimento Elettronico, e dati i miei gusti mi trovo in continuazione a sbatterci contro. È una dura realtà.
Più volte ho seguito traduzioni passo-passo di RPG dimenticati per console a 16-bit, e ultimamente sono esposto a parecchi cartoni animati sottotitolati, ma questa educazione da autodidatta non ha dato grandi risultati.

Uno di questi, ehm, materiali didattici è un anime popolarissimo a Nippolandia, talmente popolare che ne hanno fatto (oltre al manga da cui è tratto) un paio di film con attori reali e tutto il resto, più un videogioco per Nintendo DS (ma questo era scontato). In Italia non è ancora arrivato, essendo recentissimo, ed è appunto per questo che il mio codice morale personale mi consente di scaricarlo dalle reti peer-to-peer illegali che vanno di moda oggigiorno.
Scusate quindi se ripeterò cose che avete già sentito altrove, ma non posso farne a meno: l'anime si intitola Death Note e merita tutta la sua fama. L'arte è assolutamente favolosa, senza dubbio rappresenta il massimo che si può chiedere attualmente ad una serie televisiva, e perfino l'audio (che di solito non considero) spicca per la sua eccellenza: le sigle di inizio e fine sono spettacolari, soprattutto perchè non si tratta del solito pop giapponese sfigato.
La storia è concentrata su questo “Death Note”, il taccuino che ogni shinigami (ovvero gli Dei Della Morte nipponici) porta con sè, e in cui scrive i nomi delle persone che devono morire. Un bel giorno uno di questi taccuini finisce sulla Terra, e lo studente liceale Migliore Del Giappone ne entra in possesso. Lo studente, è ovvio, è il protagonista... quel che non è ovvio è che si tratta del cattivo, non dell'eroe buono della storia. Che io sappia, non c'è un eroe buono. Ad ogni modo, lo studente inizia a scrivere i nomi dei criminali che vede in TV sul taccuino, e questi dopo 40 secondi muoiono. Vi risparmio l'infinità di regole e postille che governano il funzionamento esatto del Death Note, visto che vengono introdotte a poco a poco nella storia e a volte sono colpi di scena notevoli.
Per farla breve, lo studente si mette in testa di liberare il mondo dalla gente malvagia. La polizia impotente affida il caso all'Investigatore Migliore Del Mondo, la cui identità è segreta. E così comincia la partita a distanza tra queste due personalità geniali, ciascuno dei quali cerca di scoprire l'identità dell'altro. Da qui in poi le cose si complicano parecchio, e quasi a ogni episodio c'è una svolta nella trama da far rizzare i capelli in testa.
Se ci aggiungete un paio di Dei Della Morte annoiati che tornano sulla terra, e una Modella Giapponese Minorenne con gusti un po' gotici, ecco che si ottiene un anime in grande stile. Il tono della storia è decisamente cupo, anche se c'è qualche minima concessione alla perversione tipicamente orientale: ma non si guarda Death Note per farsi qualche risata. Anzi: in particolare la puntata numero 7 è straordinariamente malinconica, un lungo dialogo tra il protagonista e la sua vittima innocente, che si conclude in modo atroce e ci fa odiare fortissimamente quel bastardo cinico.
In sostanza è una storia notevole, che rivoluziona le trame poliziesche classiche, e ha uno stile Heavy Metal insolito per un anime.

“No compriende /
It's a riddle /
I'm on a mexican radio
I'm on a mexican whoo-hoo radio”

Lo-Rez: arte, storia, web design
28 . 07 . 2007

Che caldo, sudo /sbin/...

Scrivete pure il titolo di questo editoriale nel registro delle "brutte battute dovute al caldo" a cui il vostro Cymon vi ha sempre ben abituato. Quest'anno mi sono accorto che mancavano lamentele per il clima torrido e l'eccetera eccetera così ho pensato bene di rimediare con questa oscida gag, grazie a cui spero vi sentiati tutti un po' più umidi e appiccicaticci.
Proprio in giornata mi è arrivato il TGM di Agosto. TGM è una rivista che acquisto con sempre crescete inquietudine, perchè mi accorgo, in certi momenti, di non avere grandi stimoli a leggerla. Di certo luglio non è il mese migliore da sfogliare, ma la mia curiosità in quelle pagine è in caduta libera già da te. Ormai, salvo sporadici box, salto a piè pari le preview, considerando che so esattamente cosa ci troverò scritto dentro e quanto questo mi sarà utile (ovvero nulla), sulle recensioni mi soffermo solo per i titoli che mi attirano, che sono sempre meno o che comunque hanno sollevato un certo clamore. Il resto delle pagine lo leggo con altalenanante interesse, qualcosa di buono c'è ancora, in tutto quello che non è review/preview, credo anche di avervelo segnalato in passato, per cui alla fine la cosa assume un senso.
Ad esempio fa sempre piacere leggere l'editorialone principale del Silvestri, in cui il gatto fa il punto sul mercato PC, e scorgervi dentro tutte le ombre che abbiamo messo sul piatto qui a FTR negli ultimi anni. Collasso del mercato (con tanto di orribili numeri a una sola cifra), disaffezione delle masse, difficoltà di collocarsi. C'è anche un appunto rivolto a Microsoft e ai suoi binari paralleli Windows Vista/XBOX360 che è forse la parte più interessante dell'articolo, anche prendendo in considerazione qualcosa di più ampio del grigio mondo dei videogiochi.
E' interessante mostrare come Microsoft cerchi, da una parte, di mettere in campo delle strutture che permettano il prosperare di videoludo PCista (Live Anywhere, Games for Windows...) e che poi sia la prima a non sfruttarle continuando a tenere saldamente le redini dei rilasci XBOX360 e lasciando le eventuali conversioni PC in mano alla provvidenza, come se fossero semplicemente briciole cadute giù dall'opulenta tavola del mondo console. Un approccio del genere sicuramente non fa bene al sistema tutto e ai giocattoli da lei messi in campo in particolare, un po' perchè non invoglia granché la gente ad usarli (o iscriversi, come Live Anywhere vorrebbe, a sessantadollars) e un po' perchè di certo non tranquillizza neanche le altre case di sviluppo, che di certo non possono sentirsi serene in un contesto che il suo creatore stesso stenta ad usare. Insomma, se Microsoft doveva arrestare il declino così, credo, non sarà, e allora probabilmente niente fermerà le ombre che già si assiepano alla nostra porta. L'unica cosa che ci rimane è sperare che l'oblio, in qualche modo, dia libertà ad agenti inaspettati del settore, creando un frizzante sottobosco di sviluppatori indipendenti che portino idee nuove, facendo fiorire un microuniverso completamente staccato dalle logiche del mass-market che ormai da lungo tempo ci disgustano e offrendoci qualche brivido di sapore antico. Ma questi sono i soliti deliri di un vecchio inacidito.
Ho finito sempre oggi la visione di Last Exile. Non voglio dilungarmi molto perchè ne parlò già Lo-Rez in passato, al tempo della messa in onda su MTV (io, da snob quale sono, MTV non lo guardo e "recupero" dopo le cose simpatiche...). Nel complesso mi è piaciuto molto, ma io per le aeronavi ho un debole, quindi non faccio granché testo. Alla fine della fiera, tutto considerato, mi è piaciuto anche il finale, cosa decisamente difficile che capiti (e infatti, anche in questo caso, mi sembra di intuire che sia piaciuto solo a me), soprattutto perchè, pur con le sue derive allucinatorie classiche, dà una buon conclusione a tutte le vicende e a tutti i personaggi. Prendetelo come un fugace consiglio, potrebbe appassionarvi.
Tanto per sottolineare per l'ennesima volta che questo è un periodo di portentosi prodigi voglio ricordarvi pure che sono riuscito a risvegliare Saria come uno dei Saggi, cosa che vi dirà poco visto che avrete finito Ocarina of Time (se lo avete finito) eoni addietro, ma mi faceva piacere farvelo notare. Come trovo interessante annotare che la mia impresa di leggere tutta la saga originale di Dune ha ieri raggiunto la fine della terza tappa, con la conclusione de "I Figli di Dune", con Leto Atreideides intabarrato come Venom. Ad oggi invece sono addietro, sempre seguendo la linea politica snob, con HP - L'ordine della fenice, così da estraniarmi sia dal cinema, dove la medesima vicenda è proiettata sia dalla letteratura, che ormai festeggia il settimo in lingua originale. Cosa non si fa per essere unici...

“I proiettili di Disith mancano Mullin Shetland e sfrecciano oltre il suo corpo
I proiettili di Disith mancano Mullin Shetland e sfrecciano oltre il suo corpo
I proiettili di Disith mancano Mullin Shetland e sfrecciano oltre il suo corpo”

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