Strip
serie
248, 04/03/2006 - Il cacciatore di cimeli
248
04 . 03 . 2006

Pubblicità virale

Abbandoniamo per il momento Neo e Gödel alle loro meschine occupazioni da Ingegneri delle Tenebre, nella penombra malsana dei loro cubicoli. Questa settimana si torna sul balcone di Cloud Strife, sede di una startup hi-tech che opera ai confini della legalità nella compravendita di proprietà nei giochi online. Abbiamo dei progetti per espandere il business di Cloud, e un primo passo è coinvolgere Serpente Solido nei suoi loschi traffici.
Nella strip di oggi in particolare torna l'ossessione di Cymon: P. Moulyneux (con il parrucchino), il raffinato game-designer. La cosa sta diventando preoccupante, secondo me.

Oggi voglio raccogliere qui alcune notiziole curiose che per un motivo o per l'altro non ho fatto in tempo a citare nelle scorse settimane. In altre parole, anche stavolta rotoliamo la sfera appiccicosa, stile Katamari Damacy, e vediamo cosa resta attaccato.
Iniziamo dagli oggettini piccini, naturalmente. Il Nintendo DS ha lavorato con umiltà, sullo sfondo della grande guerra mediatica tra le console di nuova generazione, ma sta mantenendo tutte le promesse che aveva fatto invece la PSP. Chi ha comprato il DS lo ha fatto per il gioco puro, e adesso oltre ai giochi si ritrova un gioiellino che naviga in rete senza fili con una versione del browser di Opera, in dual-screen. Viceversa, chi ha comprato la PSP perchè si sentiva fighetto dentro e voleva un maturo oggetto di intrattenimento multimediale, si ritrova con una macchinetta irritante, con un potenziale ancora inespresso a causa dello strettissimo e assurdo controllo di Sony.
Sony purtroppo si sta impegnando per distruggere tutta le reputazione che si è guadagnata nei decenni, ma ci vorrà ancora molto tempo e intanto a farne le spese è (ammirate l'ironia!) Microsoft, che vende relativamente poche Xbox 360 perchè aspettano tutti la PS3. L'Xbox 360, a parte i pregiudizi dei tanti che non riescono a pensare con la loro testa, e si limitano a condannare ciecamente tutto ciò che viene da MS, è un tesoro di tecnologia che vale 5 volte il prezzo a cui viene venduta (sottocosto). E' sperabile che i giochi belli arriveranno col tempo, e Sony ha già perso l'esclusiva di diversi marchi importanti... ma nel frattempo è conveniente anche soltanto usarla come un Media Center, risparmiando comunque centinaia di euro.
Proprio in questi giorni è uscita una versione che funziona davvero, ma ancora alpha, dell'Octopiler (!!), il compilatore per il processore Cell che userà anche la PS3. Si tratta di un gingillo impressionante, ovviamente stando a chi lo ha creato, capace di ottimizzare in maniera del tutto trasparente il codice per gli otto (8) core presenti sul chip. Il parere dei primi sviluppatori, comunque, è che si tratta di un'architettura infernale, e serviranno anni di esperienza per domarla. Del resto questo particolare non ha mai influito sul successo di una console, anche la PS1 era un incubo da programmare. Vedremo, in ogni caso la tecnologia Cell e il suo Octopiler hanno personalità... voglio davvero sperare che Sony non faccia altri passi falsi, e che nonostante tutto produca una buona console.
Sempre a proposito di hardware, in questi giorni c'è un altro Oggetto Misterioso che fa parlare di sè. Probabilmente si rivelerà la solita finta rivoluzione, il palmare/telefono dalle mille risorse, la roba insomma di cui mi sono stancato prima ancora di possederne uno. Quel che è più interessante è la strategia di marketing "virale" adottata da Microsoft anche stavolta. Non mi pare di averne parlato qui, ma all'epoca di Halo 2 fui esaltato dalla campagna pubblicitaria, con quel blog fittizio "I Love Bees" che con il passare dei giorni veniva posseduto da una Intelligenza Artificiale... o qualcosa del genere. Non mi sono mai addentrato nell'universo di Halo, ma quello che conta è che pubblicità come queste fanno davvero pensare di vivere nel futuro, di vivere in un romanzo post-cyberpunk, o post-post... o qualunque sia il termine che va di moda adesso.

Sempre continuando a rotolare fuori controllo, la nostra sfera appiccicosa ha quasi inglobato l'intero livello... manca solo questa succosa notizia sul Finale Segreto di Kingdom Hearts 2. KH2 è uscito da poco in Nippolandia, e come si poteva immaginare ogni uomo, donna o bambino sull'isola ne ha acquistato una copia. Alcuni anche due, stando alle statistiche. Se come me siete ossessionati dagli RPG per console, soprattutto quelli con una direzione artistica così straordinaria, non avrete resistito alla tentazione di vedere i filmati di gameplay, e magari perfino lo scontro finale. Io ho ceduto anche perchè non ho speranza di giocarlo in tempi brevi, e devo dire che lo spettacolo non delude. In particolare è impressionante il Filmato Segreto, un FMV girato con uno stile che ricorda Square molto più che Disney, e se avete più di 14 anni questa è un'ottima cosa. Inquietante.

Sono arrivato in fondo senza dire nulla dell'Evento epocale che presto rivoluzionerà Follow The Rabbit... ma ne sentirete parlare, in un modo o nell'altro.

Lo-Rez: arte, storia, web design
04 . 03 . 2006

Romantigeeksmo

L'altra sera mi aggiravo per internet quando mi sono imbattuto in questa versione moderna di Rampage, un gioco della mia infanzia, uno di quei giochi, per intenderci, che ti lasciavano scegliere tra 16 e 256 colori.
Gioco strano, in verità, essenziale. Palazzi, piccoli omini innocenti, un grosso mostro. Lo scopo: distruggere tutto guidando il grosso mostro. E un elogio è il caso di muovere al grosso mostro perché le tre bestiacce guidabili erano caratterizzate in modo eccezionale, oltre che nel semplice design anche in quelle due-tre espressioni che i frame del tempo permettevano. Ho tonnellate di ricordi riguardo quel gioco, anche della nebulosità del suo scopo. Per quello che ricordo io non c'erano livelli, non c'erano punteggi, non c'era niente che ti portasse avanti in qualche modo, c'erano solo i palazzi da distruggere. O forse, più probabile, ero un ragazzetto ingenuo e mi divertivo ancora a smanettare senza cercare di andare sul serio avanti.
Bhe, sembra che la Midway per primavera prossima rilascerà una versione bombata di grafica treddì di questo concept così essenziale per le care PS2 e GameCube. Non è che abbia moltissime informazioni a riguardo, dalle foto sembra mantenuto il feeling del tempo, per il resto il solito mucchietto di banalità su azione-divertimento-adrenalina che non ho voglia di riportare. Probabilmente, una volta uscito, sarà il solito gioco stupido per le folle in versione budget dopo quindici giorni di prezzo pieno, ma non è per questo che ne ho scritto, ne ho scritto per quella madeleineità proustiana che si porta dietro (e chi vuole lamentarsi sappia che dovrà minimo confrontarsi con il termine madeleineità proustiana e che potrebbe uscirne facilmente con le ossa rotte).
Sono in un momento nostalgico-romantico-melenso, ho le mie buone ragioni, ottime direi, ma sono ipersensibile alle idiozie, quando queste mi sembrano d'effetto. Prendete quell'imbecille che si mettera a giocare a golf dalla stazione spaziale. E' una squallida trovata pubblicitaria di cattivo gusto e assolutamente svilente per il progresso scientifico della razza umana, eppure a mio gusto è talmente carica di simbologie fantascientifiche anni '50 che non riesce a uscirmi dalla testa. E' un piccolo racconto di Bradbury, una storia da giornaletto pulp, una copertina d'Urania di quelli con l'oblò prima maniera. C'è l'astronauta che sculetta in bilico (o anche no, perchè non c'è bilico senza gravità) sulla schiena lucida della stazione spaziale, la pallina che galleggia in attesa e poi PACK, un colpo silenzioso nel nulla, l'accelerazione placida ma eterna del piccolo bolo di gomma che parte a ronzare intorno alla più grossa palla del pianeta Terra che sarà inevitabilmente la sua gigantesca, rovente buca. Non c'è niente che abbia senso in una pagliacciata del genere, ma guardate un attimo l'astronauta al termine del gesto, con la mazza che luccica del riflesso azzurro della terra, il braccio levato con la mazza simile a un'antenna per gli alieni, l'atmosfera rarefatta da piccolo passo-grande passo, un passo avanti-un passo indietro-pinguinoooo ecc ecc. Ditemi, non è bello?
Mha... che sarà mai la mia vis retorica stasera, così dolciastra così staccata dall'anima più nera e rigida del Cymon. Non dovrei scrivere editoriali la notte tarda, con la cuffia nelle orecchie, questo credo sia assodato, perchè scrivere in queste condizioni è troppo bello perchè mi ricordi in un qualsiasi momento, per un qualsiasi motivo, seguendo una qualsiasi regola, del lettore e di quello che vuole lui. Lascio scivolare le mani sulla tastiera e ci batto sopra rimbalzando sui bassi, anestetizzando la mia radice razionale. Forse è meglio per tutti che questo editoriale finisca qui, questo editoriale non esiste, la verità è che sto (stiamo) trattenendo il respiro, prima di tirare una palla da golf importante verso il cuore del nostro spazio che è il cyberspazio, luccicando in una tuta spaziale digitale dai contorni di quella di Buck Rogers, colorata, sgargiante, con due buffe orecchie di pelo attaccate sul casco.
E presto PACK, a prenderci l'accelerazione placida nel vuoto.

Avviso ai naviganti: non c'è niente, in fondo, che valga un editoriale così poetico, ma a volte è bello scrivere così comunque. Ad ogni modo credo di avervi almeno trovato lavoro.

"Devotissimi della chiesa / Fedelissimi del pallone / Nullapensanti della televisione / Siamo i ragazzi del coro / Le casalinghe sempre d'accordo / E la classe operaia nemmeno me la ricordo"

P.S. Accidentalmente, per motivi di cui un giorno vi parlerà, guardare un editoriale in questo momento mi fa venire una leggera nausea. Forse ho scritto questo pastrocchio anche per questo motivo.

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