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212, 28/05/2005 - Sacco fashion
212
28 . 05 . 2005

Ordine 66

Ogni inizio ha una fine, anche se ci vogliono trent'anni per farla finita: in questo maggio 2005 è successa una cosa più grande perfino dell'E3, e per questa settimana ruberà la prima pagina di FTR.
Non mi importa un accidente se non avete ancora visto il Film. Dopotutto non potrei rovinarvi la sorpresa neppure volendo, considerato che il finale è già noto fin dal 1977. E' un film difficile da trattare proprio per questa faccenda del finale: ci troviamo per le mani una trama veramente originale per il suo genere, con una svolta profonda e radicale, un eroe che per una volta tanto fa il viaggio al contrario e da buono diventa cattivo... solo che lo si sapeva già, non c'è sorpresa.
Sarebbe stato carino vederli in ordine, i dannati episodi, ma forse è stato meglio così, perchè c'è stato più tempo per pensarci su, a questa storia della conversione al Lato Oscuro. E poi chiudere una serie con un finale cattivo è immensamente meglio di un finale tra abbracci e Ewoks danzanti attorno al fuoco, per chiudere in bellezza una storia di questa portata ci voleva la tragedia.
Darth Sidious mi ha convinto, non a passare al Lato Oscuro ma come Cattivo carismatico, direi che i suoi dialoghi con Anakin sono gli unici che funzionano davvero. Il resto del copione è squallore a livelli imbarazzanti, gli attori dovrebbero vergognarsi per tutta la vita di aver recitato quelle battute.
Quando però il film fa tacere la gente e lascia parlare le immagini mostra un'eloquenza devastante, una ricchezza di immaginario sbalorditiva, con scenografie all'altezza dell'ambientazione di Star Wars (non c'è complimento migliore). C'è troppa roba, non si fa in tempo ad assimilarla tutta e autori con meno talento potrebbero costruire film interi andando a frugare nel bidone della spazzatura di Lucasfilm. I riferimenti alla vecchia trilogia sono infiniti e spesso difficili da notare, del resto tutto il ritmo del film è accelerato.
Per apprezzare i dettagli ci sarà l'edizione in DVD, in particolare il commento del regista, che per Episodio II è stato veramente prezioso. Sono sicuro che anche in questo episodio ci saranno bonus nascosti, come i minuscoli Tie-Fighter e X-Wing in alcuni fotogrammi dell'inseguimento in città di Episodio II. Tutto il DVD di Episodio II del resto è senza alcun dubbio il migliore mai realizzato, escludendo le Edizioni Estese del Signore degli Anelli (che comunque hanno prezzo doppio). Le 8 scene tagliate erano materiale interessante, soprattutto quella in cui Padmé presenta Anakin alla sua famiglia e dice a sua sorella "Our relationship is strictly professional", una battuta che sarebbe entrata nella storia se fosse stata inclusa nel film... mi aspetto altrettanta ricchezza da Episodio III, in particolare scommetterei su un'apparizione del fantasma di Qui-Gon in puro stile vecchia trilogia.
Per il resto, non potevo chiedere di più dall'azione a base di spade laser, e dà sempre soddisfazione vedere Yoda che si guadagna la sua fama leggendaria a forza di mazzuolate violente... vorrei far notare però che il Jedi più forte della galassia è di fatto Mace Windu, cosa che a quanto pare è evidente anche da Clone Wars, la serie a cartoni animati che fa da introduzione al film (in cui il nostro eroe rottama un intero esercito praticamente a mani nude). Sempre in Clone Wars, si vocifera che il generale Grievous appaia dannatamente più minaccioso, e non ci vuol molto visto che sembra un pagliaccio, gli manca solo la parrucca e il naso rosso. Apprezzo tantissimo l'idea di un mezzo robot con la tosse, che fa il fighetto con le spade laser senza saperle minimamente usare, ma bisogna aver visto Clone Wars per dare più spessore al personaggio.
Questa tattica di sviluppare le storie su più media contemporaneamente, come è successo con Animatrix e Matrix Reloaded, è l'ideale per affrontare ambientazioni tanto ricche e complesse; lamentarsene, come se si fosse costretti a compiere il sacrificio di guardare un cartone animato in più, sarebbe ipocrita.
A proposito di altri media, vedendo Ani e Obi saltellare da una piattaforma all'altra in un mare di lava ho avuto come un deja-vu... mi ricorda il livello del fuoco visto in centinaia di platform. In Guerre Stellari da sempre film e videogiochi si rincorrono, ed è anche per questo che si tratta di una saga speciale.

Sono cresciuto con questa serie, ma non ho mai preteso che questa serie crescesse con me. Sono contento che George Lucas abbia puntato a un pubblico molto giovane, perchè è giusto che la nuova generazione abbia la sua nuova Trilogia. E in ogni caso i nuovi film rispettano in pieno la tradizione del passato, tanto che la regia e il montaggio e i dialoghi conservano quello stile di vent'anni fa, non influenzato minimamente dalle tendenze moderne: se avessi visto i Jedi camminare sui muri in slow-motion avrei avuto qualcosa da ridire anch'io. Ci voleva coraggio per rimanere fedeli al passato come ha fatto Lucas, per fare un cinema ancora ingenuo come ai vecchi tempi, come se gli anni non fossero passati.
Eppure Star Wars viene snobbato in certi ambienti, da parte di tizi presuntuosi che non possono tollerare di condividere gli stessi gusti del Grande Pubblico, ma io disprezzo a mia volta quella gentaglia... Non credo che la mia immagine di videogiocatore hardcore venga intaccata dalla mia passione per questa saga, anche perchè c'è modo e modo di apprezzarla, e io mi considero abbastanza ossessionato. Tanto per dire, mi è dispiaciuto per la fine ingloriosa di Aayla, la Jedi dalla pelle verde (forse ha anche qualche parentela con Oola, la ballerina nella vecchia trilogia): Guerre Stellari è pieno di dettagli affascinanti, si ha la sensazione che anche i personaggi più insignificanti avrebbero le loro storie da raccontare, è un mondo che potrebbe espandersi all'infinito. Per questo si spera che la conclusione si riveli, anche stavolta, temporanea.
Dei giochi parliamo la prossima volta.

Lo-Rez: arte, storia, web design
28 . 05 . 2005

Egli vive

Ah, che bello potermi mettere alla tastiera a fare una bella recensione cinematografica, anzi, forse LA recensione cinematografica, quella de IL film. Bhe, tag SPOILER accesa e dai che andiamo, sarà una cosa lunga.
Innanzitutto l'attesa. Devo ammettere che all'avvicinarsi di Revenge of the Sith (bhe, si, il film era questo se qualcuno non lo aveva capito...) ho constatato la mia più arida insensibilità. Non provavo nulla, non sentivo trepidazione, ansia, attesa. Ormai il sacro fuoco della trilogia in me era spento, ci si erano messi d'impegno già da tempo l'Episode I e il (seppur carino) Episode II. Non dico che non avessi curiosità di vedere quest'ultima pellicola, ma non sentivo che mi servisse a concludere qualcosa, non la vedevo come l'apice di qualcosa costruito nell'arco di tanti lunghi anni. Comunque andasse questa pellicola non avevamo certo una seconda trilogia degna della Storia del Cinema e questa amarezza di fondo tarpava le ali a parecchio entusiasmo.
Certo, sotto certi punti di vista il mio discorso è semplicemente folle. Episode III non è solo il seguito di Episode II, ma è tecnicamente l'unica cosa che ci interessa veramente vedere di questa storia, è quel tassello, quel componente, che Lucas ci fa oscillare davanti al naso da anni senza darcene se non le briciole, è la storia del personaggio più carismatico del cinema di sempre, la sua genesi, la sua caduta e la sua ascesa. Ammettiamolo, con un punto di partenza così persino Neri Parenti usando Boldi e De Sica sarebbe riuscito a fare qualcosa. Insomma, io mi sono rivolto a ROTS con freddezza, per partito preso, perchè con l'uomo con la barbetta, un ego enorme e un ranch dal nome piuttosto imbarazzante ormai ho un conto aperto, è una questione personale.
Seconda premessa prima di arrivare al sugo: accantoniamo la cinematografia. Non vogliamo parlare di cinema, non è il caso di tirare in ballo inquadrature e piani sequenza, quello di cui stiamo parlando ha tutte delle altre coordinate, non facciamo lo sbaglio di osservarlo dalla parte sbagliata. Guerre Stellari è Guerre Stellari e basta, è giusto che trabocchi di pupazzetti, è giusto che ci siano delle lunghe sequenze di montagne russe, è giusto un sacco di cose che in altri contesti sarebbero sbagliate ergo non diamo un giudizio tecnico all'opera, diamogli l'unico giudizio importante, il giudizio del fan di Guerre Stellari.
Ho una teoria che potrebbe sembrarvi inquietante. La trilogia di Guerre Stellari non ha trionfato grazie alla sua trama o alle sue idee, la mia idee è che la chiave di volta di Star Wars sia in qualcosa che solitamente si sottolinea nei videogiochi, qualcosa su cui Lo-Rez insiste spesso soprattutto perchè è fondamentale in generi come il picchiaduro:Guerre Stellari vive di chara-design. Probabilmente è un discorso esclusivamente istintivo, non hanno messo dieci disegnatori alle costole del personaggio di Fener per farlo come lo hanno fatto, ma Fener è il più spettacolare essere della galassia perchè ha un'imponenza, certi gesti, certi atteggiamenti che sono perfetti e che vanno oltre quello che effettivamente accade intorno a lui. E così è (in minor misura) anche per Yoda, Han Solo, Chewbecca e company. Sono personaggi perfetti, sono assoluti, vanno oltre la pellicola assieme ai loro gadget (le spade laser! Ci rendiamo conto?Le spade laser!) e disegnano il mito.
La nuova trilogia avrebbe potuto replicare ciò? Probabilmente no, al cinema una cosa come questa ha uno spazio limitato, gli equilibri sono estremamente delicati quindi è meglio non toccarli. Si è provato con qualcosa (Jar Jar, Amidala, pupazzetto rossonero), ma si è visto subito che non avevano abbastanza sugo, non erano assoluti. La nuova trilogia non può vivere di cose tanto pure perchè è all'ombra di qualcos'altro e la sua luce è spesso luce riflessa, servono altre vie, altre direzioni. Insomma, da una parte la nuova trilogia non è molto diversa dall'e-book di SNK citato da Lo-Rez, altri aspetti di un personaggio che conosciamo solo per certe cose, ma dall'altra è suo dovere trovare un'identità propria, altrimenti tanto valeva fare dei cartoni animati o una serie televisiv..ok, ok, lo so, non fai in tempo a parlare che...
Man mano che il numero dell'Episode si avvicina al IV di luce da riflettere ce n'è sempre di più, ecco perchè gli episodi migliorano. In Episode I, dove il mito non è tanto forte da stordirci, vediamo la desolazione di alcune idee tenute assieme con lo scotch, alcune eresie (i midicosi!), un bambino insopportabile e un ultrà della fossa con scarsi poteri jedi. Episode II, dopo una prima ora all'incirca sullo stesso tono finalmente ci fa vedere qualche Star Destroyer, ci parla di Repubblica e Jedi, ci fa vedere tanto Yoda e persino Boba Fett...insomma, c'è abbastanza per sopravvivere, ma le scorte bastano a malapena per il film.
In Episode III il rifulgere del mito è abbacinante. La leggenda, quello che Star Wars è, è stato, sarà, quello che trascina la gente al cinema con un tubo di plastica retrattile con la lucina dentro, lo spirito degli anni '70/'80 viene invocato con un rito satanico a sostenere lo schermo. Vedi solo quello, ti entra dentro solo quello, senti nelle ossa solo quello. Signori, Darth Fener mentre massacra i jedi, c'è, volevamo quello, tutto il resto tenetevelo pure.
Per la prima ora, in verità, il film riesce a darci qualcosa solo perchè finalmente Kristensenn è pettinato decentemente e ha lo sguardo da cattivo. Per il resto abbiamo dialoghi da Dawson Creek, la solita battaglia spaziale (io l'ho vista dalla seconda fila di una sala con uno degli schermi più grandi d'Europa. Non stavo vedendo la scena, ero seduto sulla coda di quel fottuto caccia), qualche duello jedi neanche tanto interessante. Ecco, possiamo dire che Grievius è forse l'unico cattivo decente di questa trilogia, è un bel tamarrone ottimamente animato che combatte con quattro spade laser, ma a parte questa chicca e poco altro rimane materiale di un film minore, rimane il solito giocattolo. Quando però la situazione collassa, quando Palpatine si erge in tutto il suo oscuro splendore, Anakin si confonde e cade...ecco, a quel punto cominci a perdonare tutto perchè il film diventa la clamorosa celebrazione della saga, diventa la porta dei nostri sogni di bambino, entra in contatto diretto con la nostra immaginazione. Forse le cose non accadono come le volevamo (altro che Ordine 66, io pensavo che Fener li uccidesse tutti uno alla volta, uno dopo l'altro...), ma accadono e noi siamo lì, in un crescente di caos e malvagità finchè la maschera non cala sul signore del male e lo chiude per sempre nel suo ruolo di malvagio. Possiamo parlare degli innumerevoli difetti di questa nuova trilogia per ore, ma quando lui respira, avanza piano per la Star Destroyer e contempla la realizzazione della Morte Nera siamo dalla parte di Lucas fino alla morte, non possiamo farci niente.
Probabilmente Episode III è questo: un'emozione. Non so se si reggerebbe senza Star Wars dietro, mi piacerebbe sentire il giudizio di qualcuno che non sente la trilogia come la sento io, ma è un dato poco importante. Rimane l'orgia di immagini fatta apposta per i fans, il banchetto di carisma e oscurità e tutto il resto. Di fronte a tanto, anche il sensore più acido e pragmatico vacilla, inutile negarlo.

Ho scritto l'inscrivibile, ma devo segnalare un paio di cose. Innanzitutto, sempre legati a Star Wars, volevo far notare la geniale operazione di marketing di pubblicare con Repubblica i fumetti della nuova trilogia il giorno della sua uscita, probabilmente garantendo alla collana incassi sufficienti per comprarsi un'isola ai Caraibi. A parte ciò volevo segnalarvi il videogioco di Star Wars della Lego. Potrà anche essere un'idiozia, ma montare i cubetti con la forza sprizza carisma, ve l'assicuro.
Infine (la fine!) una cosa importante. Questa domenica si terrà a Milano il Rumicon. Un banchetto lo avrà anche la Santa Alleanza Nuvole Elettriche, la Federazione dei webcomic italiana di cui FTR fa parte. Non troverete lì nessuno degli autori di FTR, di certo non vi permetterò di accedere così facilmente al mio avatar di carne e sangue, ma siamo con i ragazzi con lo spirito e comunque sarebbe vostro dovere fare una visita. Potrete così visionare i siti dei vari affiliati (naturalmente anche il nostro, ma l'idea è che lo conosciate già!) e farvi un'idea della scena italiana. C'è tanta bella gente.

"Fallito io ho"

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