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153, 03/04/2004 - La piaga del doping
153
03 . 04 . 2004

Spy/Counterspy

C'è stata la Game Developer Conference questa settimana, ovvero la versione professionaaale dell'E3, con un po' meno booth babes e un po' più gergo tecnico. Io la preferisco. Devo preoccuparmi?
A parte il riconoscimento di Best Character a HK-47, che anche io avevo premiato nella mia personale classifica (modestamente, ci sto troppo dentro), mi ha colpito l'annuncio di XNA. XNA in sostanza dovrebbe essere uno strumento di sviluppo unificato per PC, Xbox (e perchè no, buffi cellulari hi-tech), che automatizza gran parte della conversione del codice eccetera. A quanto sembra XNA si spinge anche più in là, e offre un pacchetto preconfezionato con cose gustose come motore grafico, fisica, codice di rete (con il supporto Live!), e di fatto permette alle case di concentrarsi sul gameplay del loro gioco. Il tutto e' disponibile gratuitamente (finche' non si decide di vendere di fatto il gioco). A prima vista sembra l'ennesimo piano di Microsoft per Conquistare Il Mondo™... ma con un piccolo sforzo si può anche vedere la questione in un'altra luce: ci sono un sacco di piccoli team con delle idee brillanti, la' fuori, che non hanno i mezzi ne' il tempo (e neanche le capacita') per scrivere milioni di righe di codice per l'infrastruttura di un videogioco moderno, e XNA potrebbe liberarli da questa zavorra e permettere anche a loro di sviluppare giochi competitivi senza bisogno di budget stratosferici.
L'intento è quello di creare la famosa "Scena Amatoriale" videoludica di cui tanto si favoleggia.

Sono rimasto basito anche dalla presenza di Matteo Bittanti. Ogni tanto, a ben guardare, nell'oceano dell'informazione videoludica internazionale spunta fuori qualche nome nostrano, ma credo sia la prima volta che un italiano ha effettivamente qualcosa da insegnare a qualcuno, in fatto di videogiochi. Tenere una conferenza alla GDC non è uno scherzo, e su un argomento così sfuggente e spinoso come la Critica videoludica, poi...
C'è un resoconto su Insert Credit (ovviamente, occorre leggere un sito straniero per venire a sapere queste cose...) che tesse le lodi dell'italico filosofo, e l'autore si spinge perfino a desiderare di venire a Milano a studiare game design, quando sarà avviato il corso. Davvero pare di vivere in un universo parallelo. A quanto pare la serie di libri di Ludologica, citata anche su queste colonne, verra' pubblicata anche negli USA, dove scarseggiano le pubblicazioni di questo genere (ci credereste?).
Personalmente sono sempre stato freddo rispetto a quei libri, ma si sa, l'erba del vicino è sempre più verde...

Mi rendo conto che in questo periodo è particolarmente pericoloso trattare certi temi, ma Splinter Cell: Pandora Tomorrow ha avuto la maleducazione di uscire proprio adesso, e non posso fare a meno di dire due parole. Il problema e' che il gioco e' eticamente scorretto, visto che come al solito ci mette dalla parte del torto, e non e' possibile impersonare la fazione dei combattenti della resistenza contro l'oppressore imperialista. Mi fermo qui, non vorrei che i Pacifisti venissero ad assassinarmi sotto casa.
Tornando dunque al gioco (perdonate la digressione, avrei preferito anch'io astenermi), Splinter Cell mi ha convertito agli FPS stealth. E anche un po' (ma solo un po') ai tactical shooter, visto che sto giocando R6 Black Thorn, quello regalato da TGM, anche se la sua povertà tecnica mi mette addosso la depressione.
Pandora Tomorrow scaglia in avanti il genere con una forza inaudita, verso territori che finora avevamo esplorato solo nelle fantasie più sfrenate. Continuo a pensare che le modalità di visione alternativa sono il vero cuore del gioco, e Pandora Tomorrow ha esaudito le mie fantasie piu' remote: il rilevatore di movimento, quello elettromagnetico, il mirino laser e la possibilita' di spegnere tutto quel buffo lampadario che le spie hi-tech si portano in testa. Ogni modalita' di visione ha vantaggi e svantaggi tattici, ciascuna è utile in certe situazioni, e ciascuna e' corredata da filtri grafici in tempo reale in grado di indurre salivazione accelerata.
Splinter Cell è la dimostrazione di come la tecnologia possa portare progresso nel gameplay puro e semplice, ovvero nel divertimento: questa roba ce la scordavamo, qualche anno fa, e decisamente non rimpiango quando si era costretti a giocare a guardie e ladri con qualche manciata di pixel. E poi la tecnologia e' dosata con intelligenza: il multiplayer e' limitato a due contro due, e raggiunge, a quanto dicono, vette di tensione e coinvolgimento inarrivabili.
Questa tendenza a produrre di fatto due giochi in uno, una modalità single e una multiplayer radicalmente differenti, probabilmente è la strada giusta da prendere. Pandora Tomorrow ha questo coraggio, ed e' geniale la scelta di spostare addirittura la visuale in prima persona e dare un controllo più vicino agli standard degli FPS quando si impersonano i Mercs, e di mantenere invece per le Spie un'interfaccia simile a quella di Sam.
Il supporto alla comunicazione vocale è di fatto diventato un'esigenza nel momento in cui UT2004 ha incluso un microfono nella scatola, e nessun FPS potrà più farne a meno... ma anche in questo Pandora Tomorrow si distingue per la sua classe: di norma gli avversari non sentono le comunicazioni, ma quando una Spia afferra da dietro un Merc, prima di spezzargli il collo può pronunciare qualche parola di addio direttamente alla sua vittima.
Chi non fosse già eccitato a sufficienza può stimolarsi col fumetto di Penny Arcade dedicato a Splinter Cell: è roba buona, del resto con la collaborazione di un artista Marvel credo sia difficile sbagliare (saro' un poco geloso...?).

Il client beta gratuito di Ragnarok Online mi pone un profondo dilemma morale. Come forse sapete, e come in ogni caso potete immaginare, RO esercita un forte fascino su di me. Ho collezionato tutti gli sprite di mostri e personaggi, ho giocato i giochini in flash, ho letto i fumetti online... e ora ho l'occasione di partecipare a questo MMORPG. Sono tentato, ma per principio ho fatto voto di astenermi dai MMORPG. Che dovrei fare? Se entro, potrei non uscirne mai più, ma tanto non sarebbe una grave perdita per la società. Il problema vero è un'altro: so gia' che cadrò nella tentazione di farmi un personaggio femminile. Ho anche gia' scelto gli accessori, capelli a caschetto rosa e orecchie da gattina di peluche... capite anche voi che la dignita' personale potrebbe restarne segnata in modo irreparabile. Mah, spero quasi che il server europeo soffra di frequenti e irreparabili crash, come quelli coreani, costringendomi in tal modo a starne fuori a forza.
Se volete sollazzarvi offline con la beta di Ragnarok Online, un modo c'è: la colonna sonora in formato mp3. Una colonna sonora in parte techno/disco per un gioco di ruolo fantasy. Non mi scandalizzo, a me il fantasy piace così, anche cosi'. Visto che fino a prova contraria posso riempire questo spazio come più mi piace, vi sbatterò sul muso la mia personale playlist tratta da questa colonna sonora (che e' bella, ma non eccezionale):

  1. Rag All Night Long
  2. Zingaro
  3. One Fine Day
  4. Into The Abyss
  5. Not So Far Away
  6. Can't Go Home Again, Baby
  7. Theme Of Al De Baran
  8. Theme Of Juno
Lo-Rez: arte, storia, web design
03 . 04 . 2004

Il cuore nuovo dell'imperatore

It's geek time! One nation one Playstation!
In verità io geek non sono, almeno non in senso completo. Un geek è uomo che ama il suo computer dal molle adagiarsi del processore sulla motherboard fino al frinire del suo disco fisso, è colui che vive il calore del suo case come una bella giornata estiva e assimila lo scorrere dei bit sulle pipeline al fluire del fiume sacro Gange. Io sono un informatico puro invece, vivo il mio computer come una scatola nera (bhe, grigio chiaro) in cui entrano dati e da cui dati escono e provo una certa soddisfazione a inserire i dati giusti e a vederne i risultati, ma è una soddisfazione che è sempre al di là dell'avvio del sistema operativo. Per questo tutte le volte che devo fare un upgrade anche semplice ne vengo turbato come un padre in sala parto e provo un certo piacere, ora, ad essere seduto qua, davanti al mio PC moderatamente potenziato.
Il mio computer è vecchio, per farvi un'idea di quant'è vecchio dovete pensare che è lo stesso con cui ho iniziano a lavorare a Follow the Rabbit e visto che il sito ha ormai quasi tre anni (a proposito, cominciate a raccattare candeline) capirete che parliamo di tempi informaticamente lunghissimi, geologici quasi. Nonostante ciò, nonostante cioè il fatto che ormai riesca raramente a far girare qualche gioco dei demo contenuti nei CD di TGM, non mi sento ancora pronto all'upgrade con la U maiuscola, ma ogni tanto penso sia giusto viziarmi un attimino, sentirmi normale. Prendete il mio harddisk (o disco erotico, a dirlo in italiano), va bene tutto, ma con i suoi 8GB mi costringeva praticamente a tenere su un programma alla volta, gestire le mie attività stava diventando una specie di partita a quindici in cui ogni tessere andava spostata nella maniera opportuna per trovare la soluzione. Visto che, oltre a ciò, si stava approssimando il grande format, ho quindi deciso di dare una decisa sterzata alla mia cybervita e così ecco giungere in casa mia un nuovo favoloso ardo da OTTANTA GB (ok, un po' meno, ma sull'etichetta...sapete come vanno queste cose) che, installato con quattro abili mosse e risvegliato dal suo torpore non-vivo del pre-format con abili parole magiche già da ieri è aperto pronto ad accogliere i flussi generosi di canoscenza che ho da riversare nella mia macchina.
Tenere in mano la tecnologia mi ha sempre fatto un effetto strano...c'è differenza tra vedere l'harddisk come una voce delle proprie risorse del computer e poggiare la mano sulla bara di metallo in cui i dischi magnetici sono chiusi, assieme a tutto il silicio necessario a dare loro una logica. Con l'OGGETTO sotto le dita Ti sembra di trovarti sul sottile confine tra il mondo reale e il mondo virtuale, hai in mano la chiave, la connessione, il totem necessario a passare da uno all'altro e in qualche modo ti risulta strano spiegarti come tutto ciò sia possibile. Esiste indubbiamente un lato magico-mistico nell'informatica, il cyberpunk lo sa dai tempi di Gibson (che oltretutto di informatica non ha mai saputo una mazza quindi fa testo solo fino a un certo punto) e io ho sempre sostenuto questa tesi. Tutto ciò che è bit visto da vicino, visto da lontano racchiuso nel grande disegno dell'universo, può diventare una realizzazione frattale della mappa delle stelle...In fondo comprendetemi, anche un ingegnere a un certo punto si trova di fronte a dei dilemmi di carattere ontologico e deve trovare una via personale per superarli. Ho saputo che le cybercredenze siano strumenti di questo tipo.
Mmmmh, questa settimana mi sento particolarmente cattivo nei confronti della vostra salute mentale quindi chiuderò la column su questi deliri mistici lasciandovi confusi a vagare nel labirinto dei numeri e delle forme pure a priori...se non ne uscite dovrete aspettare che su questo stesso sito ne pubblichi la soluzione...

"Non ha capito che sono disposto a stare sotto solamente quando fotto!"

Mettiamo i codici ascii delle i con i puntini: non è che ami alla follia Caparezza per Fuori dal tunnel eccetera eccetera che sospetto tanto sia la solita canzone che ti piace per sfinimento più che per reali contentuti, ma il secondo singolo (compreso di video) mi piace proprio parecchio e poi il ragazzo qualche numero deve averlo se nel video della prima canzone suddetta citava nientemeno che il caro, vecchio "Prigioniero"...
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