Strip
serie
138, 20/12/2003 - Immigrati
138
20 . 12 . 2003

Materiale di riferimento

Sì, lo so, dispiace anche a me. Tutti vorremmo vedere Clara Croft in tutte le strip. Ma la vita è dura e non sempre otteniamo ciò che vorremmo. Cercate di capire, abbiamo creato una serie dedicata interamente alla nostra Clara, ma c'e' un fumetto da mandare avanti. Un fumetto a tema videoludico... le kunoichi sono graziose e tutto il resto, ma gli altri personaggi iniziavano a perdere la pazienza.
Sapete, qui a FTR è un po' come scendere in campo per una partita ogni domenica (solo che noi giochiamo anche al sabato, in casa). Ogni maledetta strip c'e' qualcuno che partecipa e qualcun altro che deve restare in panchina. Dopo 10 settimane di panchina, Neo, Cloud e Gödel iniziavano ad irritarsi, per cui da oggi riprendiamo la programmazione regolare di FTR Jobs, su uno sfondo innevato per l'occasione. Clara si prenderà un periodo di meritata vacanza (i paparazzi l'hanno gia' avvistata sull'isola di DOA Xtreme Beach Volleyball).
La neve comunque è l'unico elemento pseudo-natalizio, per il resto questa e' una strip che tocca temi scottanti e profondamente drammatici... vi aspettavate qualcos'altro da noi? (La strip più puramente "natalizia" la riserviamo per M.it).

Stanno accadendo diversi fatti interessanti, come sempre in questo periodo dell'anno. Anche se non sono novità, vorrei dire due cose su un paio di fatterelli recenti. La fusione di IGN e Gamespy mi ha lasciato indifferente. Seguo Gamespy da quando aveva il testo verde su fondo nero, e mi sembra un sito piuttosto carino nel suo genere. Certo, non è focalizzato su quello che interessa a me, ma ha alcuni articoli interessanti. Senz'altro e' più equilibrato di IGN, i cui giornalisti venderebbero le loro sorelle agli schiavisti arabi per un paio di pageviews in piu'. La loro unione mi sembra cosa gia' vista, non cambiera' nulla nel giornalismo videoludico (che e' onestamente la specie piu' squallida, immatura e patetica di giornalismo... del resto e' ancora giovane).
Mi hanno divertito le esternazioni del presidente di Sammy alla sua conferenza con SEGA: in sostanza il nostro uomo suggerisce a SEGA di fare meno giochi, ma un po' più belli, e di evitare altre avventure nel campo dell'hardware per console. Fin qui tutto bene, anche se è un po' comico sentir dire queste cose da un azionista della società, ma la cosa che mi ha colpito e' il suggerimento di puntare moltissimo sugli arcade. Il settore dei videogiochi in Nippolandia e' in declino da anni ormai: un tempo ogni singolo quotidiano aveva una pagina dedicata alle ultime uscite, oggi sono molto rari. Però non sapevo che invece il settore dei giochi da bar e' in crescita.
Quello che sapevo è che sono in crescita gli internet-cafe in tutto l'oriente... Ad Akihabara ha aperto un locale dedicato a FF XI, dove tutto e' in tema: i giappi ci sanno fare con queste cose, hanno una classe che da noi e' difficile trovare. In questo locale c'e' una sala fumatori che riproduce una casetta dei Moogle, poi si può scegliere l'illustrazione sulla propria tessera personale, e le impiegate sono vestite in costume... ogni giorno impersonano un personaggio diverso.

A proposito di giornalismo, ci tengo a segnalare la relazione sulla visita agli uffici di Konami di 1UP. E' sempre curioso vedere le postazioni di lavoro nelle quali vengono creati i titoli che ci fanno sognare (o imprecare di brutto, a seconda). Anche alla Konami hanno il labirinto standard di cubicoli che non può mancare in qualsiasi ufficio hi-tech: è materiale prezioso per l'ambientazione di FTR Jobs, e stavo giusto pensando a un "rinnovo locali" per il fumetto. Gli artisti rintanati nelle loro postazioni fanno molta tenerezza, e a parte l'invidia che mi prende sempre quando vedo schermi 22" e tavolette grafiche in formato A3, quello che mi stupisce sempre e' la quantità di materiale di riferimento che hanno a portata di mano.
Alla Konami lavorano su Metal Gear Solid, per cui in questo caso hanno un'armeria intera con decine di modellini in plastica di varie armi da fuoco, ma sia qui che nei documentari sugli anime si vedono sempre enormi fascicoli pieni di fotografie di paesaggi, enciclopedie di abbigliamento e accessori, manuali di architettura...
Io non ho mai preso davvero sul serio la mia attività di disegno, e mi rendo conto che una documentazione del genere migliora moltissimo i risultati: copiare un soggetto è molto, molto, molto più facile ed efficace che immaginarselo. Io faccio particolarmente fatica con i paesaggi, e visto che i progetti di FTR diventano sempre piu' ambiziosi ho cominciato a usare per i disegni vedute di luoghi reali. A partire dai prossimi mesi vedrete alcuni nuovi panorami, in cui sarebbe teoricamente possibile riconoscere alcuni posti del mio paese, molto vagamente...
A parte i paesaggi, la qualità nell'animazione degli anime e dei giochi moderni è strabiliante, ma anche le tecniche per ottenerla sono molto sofisticate. Prendiamo "Beyond", uno degli episodi di Animatrix che preferisco: dura neanche 10 minuti e ci sono voluti due anni per farlo e parecchi artisti, per non dire degli attori in carne e ossa usati nell'animazione delle scene... sapere queste cose mi consola, io ci metto mezza giornata a fare una tavola di Kunoichi Clara.

Ah, sì. Vi auguro di restare in vita almeno fino all'anno nuovo. Ormai lo sapete... da me non potete pretendere un augurio più caloroso.

“You know my style / I say anything to make you smile”

Lo-Rez: arte, storia, web design
20 . 12 . 2003

Who watch the watchers?

Gente, patti chiari e amicizia lunga: oggi ho fatto i compiti quindi l'editoriale si preannuncia lungo e barboso, ci vorrebbe una tag tipo [BOILER] per segnalare, a chi lo desiderasse, di saltare piè pari il mio scritto. Esiste la tag? Si, adesso la tag c'è!
Credo sappiate già che spulcio settimanalmente, anche se con poco impegno, la mailing list di GameSpy. Bhe, questa settimana il sito ospita questo editoriale sulla violenza nei videogiochi e sul modo di trattarla, argomento che sapete mi sta molto a cuore, quindi ho pensato bene di leggermelo con attenzione, produrre pensieri più o meno miei e mostrarveli: il risultato è la column qui presente. A parte l'agiografia del proprio guru (pratica che in campo accademico, da che mondo è mondo, è comune ovunque) sono a mio parere due i punti caldi che Steven L. Kent mette in risalto: il primo riguarda il fatto che lo strumento del rating all'interno dei videogame è applicato con impegno, ma che comunque non riesce ad arrivare ai genitori che dovrebbero servirsene rendendolo praticamente inutile, il secondo è il fatto che comunque questa pratica è ancora "interna" all'industry dei videogames e quindi in certi casi (come per il citato Manhunt) non si applica con la dovuta rigidità.
Il secondo punto tocca dinamiche di mercato piuttosto noiose da delineare e prive di grande interesse (per me), il primo invece è un problema che gronda spunti di discussione. Cominciamo col dire che non è altro che una riformulazione dell'immortale paradosso del censore, quella simpatica situazione per cui certa gente si trova a fare brutte figure senza nemmeno rendersene conto. E' curioso infatti che ci siano associazioni di genitori che spingono ferocemente ad un'applicazione rigida e inflessibile di certi bollini o marchi d'infamia o quello che volete e poi si venga a scoprire che i genitori stessi (ovvero le persone virtualmente rappresentate dalle associazioni di cui sopra) non li sfruttano e non fanno lo sforzo di informarsi al riguardo. A questo punto viene da chiedersi quanto l'azione di certe organizzazioni sia connessa ai desideri di coloro di cui sono portavoce. Spesso la sensazione che si ha leggendo certi proclami è che queste associazioni siano convinte di conoscere ciò che è meglio per tutti e quindi siano pronti a imporlo, ancor prima che ai vili industriali tesi al profitto (l'industry dei VG nel nostro caso) alle persone su cui hanno fondato la loro autorità (i genitori). Perchè dovremmo vietare la vendita di certi videogiochi a bambini sotto una certa età? Semplicemente perchè partiamo dal presupposto che il genitore se ne frega del tipo di giochi che usa il proprio pargolo e quindi ci vuole un intervento esterno prima che questo si tramuti in un maniaco omicida. Ogni volta che sentiamo parlare di un tentativo per l'irrigidimento di certe normative dobbiamo pensare che ad esso corrisponde una de-responsabilizzazione della famiglia. Prendete anche le cose più squallide, come il tentativo di bandire a prescindere gli FPS. Una tale semplificazione si adatta a genitori che possono, occasionalmente, passare davanti al video del computer del proprio figlio (bhe, riconoscere un FPS non dovrebbe essere difficile) e svincola dalla necessità, ogni tanto, di chiedergli cosa sta facendo veramente otto ore attaccato alla sua amata macchinetta. E' per questo che commenti e giudizi sui videogiochi sono spesso tagliati con l'accetta, si è convinti che chi dovrebbe avere interesse a tali analisi non sia così interessato da voler cogliere un numero eccessivo di sfumature.
Ovviamente a una problematica complessa in cui non si possono dividere buoni dai cattivi, anzi, ci sono almeno tre cose che vanno a confluire in una situazione del genere: c'è, da parte dei genitori, una certa quota di disattenzione, cio è indubbio, ma c'è anche un'antipatica e diffusa sfiducia nei loro confronti da parte di intellettuali, intellettualoidi e organi della società nonchè una grande inerzia (fisiologica) che li vede indietro nei confronti di un mondo come quello dei videogames che galoppa all'impazzata.
Lasciarci alle spalle gli allarmismi è una banalità che mi vergogno quasi a dire, invece mi piacerebbe riannodare le fila del mio ingarbugliato discorso cercando, per una volta, di non far apparire i discorsi "libertari" (o libertini?), cioè contro le censure, in tema di VG come la scontata espressione del senso di ribellione generazionale o quale stizzita reazione infantile alla maestra che ci ha bacchettato sulle dita. Vorrei si capisca che la società a cui dobbiamo tendere è quella in cui non abbiamo bisogno di certe pastoie perchè esistono istituzioni (come appunto la famiglia) capaci di ammortizzare l'impatto di certe cose sulla società, traendo anzi da queste qualcosa di costruttivo. In questo senso, credo, la censura e l'ossessione di castrare il videoludo, sono oscurantismo.
[BOILER OFF] Sui titoli di coda la segnalazione (superflua) del fatto che è ricominciato FTR Jobs. Sono contento di questo perchè, pur amando il progetto Kunoichi Clara, credo che anche questo non sia da meno e che abbia ancora un mucchio di cose da dire, perciò ha il mio più caloroso bentornato. Intanto, se non sbaglio, di questo periodo dovrebbe esserci pure un'altra ricorrenza o roba del genere da sottolineare in posti come un editoriale. Peccato che al momento non mi venga proprio in mente.

"Sarà una bella società / fondata sulla libertà / però spiegateci perchè se non pensiamo come voi / ci disprezzate, come mai? / Ma che colpa abbiamo noi?" - Shel Shapiro

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